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Autore: Lettere sussurrate    27/03/2017    3 recensioni
Come mai il tuo micio guarda spesso nel vuoto? Forse vede ciò che tu non puoi vedere.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mercoledì 9 Dicembre. Aggiornamento numero 234.
Locazione attuale: appartamento di Eleonore Senhard/cucina.
12 ore dall'ultimo resoconto.

 Sono le 02:56 di notte. 
L'essere umano di sesso femminile è sprofondato nell'incoscienza con 4 minuti e 04 secondi di anticipo in base all'orario che avevo calcolato.
Riesco a sentire il ritmo regolare del suo respiro pesante che si confonde con il picchiettio della pioggia contro le finestre.
Beata la specie umana, che può dormire sonni tranquilli senza sapere cosa succede nel mondo sensoriale, in quell'arco di tempo che intercorre fra l'alba della luna e il tramonto della notte.
 Ed è meglio così: è meglio che restino all'oscuro dei fatti, altrimenti cambierebbero drasticamente le loro abitudini diventando una specie che predilige il sonno nelle ore di luce, con la calda stella di mezzogiorno a proteggerli dalle mostruosità di altri mondi e dimensioni.
Sai che seccatura per noi gatti, animali notturni che si vedrebbero costretti a sopportare l'uomo anche con il cielo nero e le stelle che brillano, nell'unico frangente di libertà di cui possono beneficiare...
Chi ne paga le conseguenze è sempre la razza felina.
 Poveri noi, un tempo adorati come dei ed oggi degradati alla ributtante definizione di "animali domestici". A stento reprimo il senso di nausea, quando la femmina di umano mi chiama con uno dei suoi nomignoli  mortificanti per servirmi una poltiglia fredda e fetida come le feci abbandonate di un cane.

 La cosa che mi fa sorridere degli uomini è il loro mal riposto scetticismo nei riguardi delle storie sui mostri nell'armadio e gli alieni bianchicci che strisciano da sotto il letto. Hanno l'arroganza e la presunzione di ritenere che tutte quelle credenze popolari, un tempo saggiamente divulgate alla luce di un focolare da sciamani e antenati dalla percezione assai più vasta, non siano altro che uno stupido stratagemma per instillare la paura nei bambini.
Il racconto dell'orrore nasconde una profonda realtà esistenziale che va aldilà di ogni immaginazione. Persino io non posso conoscere tutti i pericoli che si celano nello spazio profondo e i cunicoli della mente, perché l'infinito stesso non è in alcun modo misurabile. Posso avere un idea lontanamente vaga, e il solo pensiero di ombre affamate mi è sufficiente a temere lo spazio occulto. Poveri illusi, poveri stolti. Se possono affermare certe idiozie è solo grazie al gatto e i suoi occhi, capaci di catalizzare l'essenza corrotta delle abominazioni striscianti per rispedirle nel reame stagnante dal quale sono state generate.
 In nozioni ancor più povere i nostri occhi rappresentano il lucchetto necessario a sbarrare le porte del mondo terreno dall'inferno cupo e buio.
Basta un solo sguardo per far svanire i demoni degli incubi primitivi.
Gli egizi avevano compreso l'importanza della nostra venuta sulla terra dalla stella di Meridione, ci portavano il rispetto e gli onori che ora sono stati sepolti da decenni di ignoranza e l'amore di un Dio morto tre eternità addietro.
 
Mi vedo costretto ad interrompere il seguente resoconto. Un divoratore della terra di Azor dovrebbe giungere fra sette minuti esatti.
Devo essere pronto.

 


Mercoledì 9 Dicembre. Aggiornamento numero 235.
Locazione attuale: appartamento di Eleonore Senhard/camera da letto.
22 minuti dall'ultimo resoconto.

L'abitazione è avvolta dalla tenebra più fitta, ma l'assenza di luce non è un problema se sei nato con la facoltà di vedere nel buio.
É proprio nella notte che dobbiamo stare vigili, occhi di giada che luccicano nell'oscurità impenetrabile a vegliare nel silenzio; orecchie tese e zampe di velluto, spirito della luna che scivola nelle ombre. Essere silenziosi come il sospiro di un vento invisibile ci viene naturale. Di certo non siamo chiassosi come l'umanità tutta, che fa rumore anche quando dorme. Fastidioso. L'inquinamento acustico dei centri abitati equivale ad una tortura senza fine quando hai l'udito e la percezione di un felino. Ancora mi stupisco della straordinaria versatilità della mia specie, capace di adattarsi alla mediocrità esistenziale dell'uomo e il monotono accanimento dei cani ignoranti.
  Anche stavolta mi sto dilungando in dettagli irrilevanti ai fini del rapporto, per cui è necessario che ritorni alla descrizione di ciò che è successo venti minuti fa.

  Mi sono addentrato nella stanza da letto a passo svelto. Ero abbastanza vicino all'essere umano da poter distinguere le coperte che si gonfiavano al ritmo del suo respiro. Il lampo dei fulmini squarciava il buio in bagliori occasionali, il tuono rimbombava nella casa immobile, il vento ululava come un lupo impazzito. Regnava un atmosfera surreale e minacciosa. Attesi immobile, acciambellato sul marmo freddo delle mattonelle. L'orologio scoccò l'ora fatidica e il suono del temporale si unì a qualcosa di più profondo del tuono stesso. Un brontolio, sovrumano e agghiacciante.
 Proveniva da un punto indistinto della casa, probabilmente dalla soglia d'ingresso che dava alla cucina. Sceglievano di arrivare sempre da lì.
 Lo schiocco secco delle zampe avvizzite che artigliavano il soffitto e procedevano verso la stanza da letto come un ragno sottosopra. La litania perseverante del suo verso gutturale. La mostruosità arrivò fino al soffitto che sovrastava Eleonore, le carni vibranti di un colore vecchio e appassito, le orbite come due pozzi scuri senza fondo. La cosa allungò l'orrenda testa deforme verso il corpo sopito della ragazza, spalancando la bocca nerastra e fetida. 
Si accorse che gli occhi del gatto l'avevano contemplato quando fu troppo tardi: ormai lo sguardo si era posato sul suo essere e la sentenza del creato parlava chiaramente. Il figlio di Azor si deformò all'eccesso delle sue possibilità anatomiche fino a disintegrarsi dall'Universo sensoriale, come la pioggia che si infrange sul prato e si disperde nel terreno.  
Scomparso. Di lui non rimase che l'eco di grida mostruose.   
Picchiettio della pioggia.
Un ultimo tuono. Anche la tempesta si è placata. Nella casa è tornata la pace. Silenzio. La lancetta dell'orologio all'ingresso scandisce i secondi.  

Le mie iridi continuano a scintillare nella penombra, mentre fisso la tranquillità del  respiro di Eleonore. È viva, ma non per molto. 
Non avrete creduto alla storia dei gatti che proteggono l'umanità, vero? Non abbiamo nulla da spartire con i discendenti delle scimmie. 

 Ho difeso il mio pasto dagli esseri dello spazio per troppo tempo, ma ora sono affamato. Oggi stesso è il giorno del Giudice, la luna è piena e la Terra sta dormendo nella notte. 


Mangerò l'anima dell'umana prima che il sole torni a regnare.
I demoni degli incubi provengono dallo spazio profondo e da dimensioni differenti, sì, ma non è detto che la Terra non ne ospiti altri.  
Come ho descritto in precedenza, la stella di Mezzogiorno protegge gli umani dalle mostruosità di altri mondi e dimensioni.  

Inclusi i gatti.

   
 
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