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Autore: la luna nera    27/03/2017    6 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Il ventiquattro….” Gli occhi di Alyssa si illuminarono nell’udire quella data.  “Il ventiquattro aprile milleottocentocinquantaquattro?!”
“Si tesoro! Hai capito?”
“Maddy, tu…. Tu sei a Vienna quindi!”
Jordan mise assieme tutti gli indizi fin ora in suo possesso: grande capitale europea, sovrano assoluto e giovane, venti di ribellione, guerre e sommosse probabilmente intrise del profumo della libertà e dell’indipendenza. Tutto in effetti portava alla capitale dell’allora Impero Asburgico e quel giovane sovrano altri non era che Franz Josef I. “Come ho fatto a non capirlo prima?!
“Perché tu sei un arido insensibile, fratellone mio. Non sai neanche il significato della parola romantico.”
Alyssa non ne era più tanto convinta.
“E cosa c’entra questo con Vienna e il ventiquattro aprile?” Il  ragazzo ancora non capiva.
“C’entra eccome! Tu sai cosa accadde in quel giorno?”
“No. Hanno scoperto l’acqua calda per fare i bagni termali?”
“Ah-ah, simpatico…. Aly, diglielo tu.”
Lei, ancora scossa da quanto accaduto poco prima, abbassò lo sguardo. “L’imperatore Franz Josef portò all’altare la principessa Elisabetta di Baviera…. Sissi insomma.”
“Quindi tu hai immaginato di essere Sissi mentre giocherellavi con gli orologi e tutti quei gioielli nella nostra soffitta.”
“Più o meno.” Tutto coincideva con le parole pronunciate da Merlino in quel di Camelot.
“Beh, a questo punto non ci resta che raggiungere mia sorella a Vienna.”
“Sbrigatevi! Le nozze si svolgeranno nel pomeriggio nella Chiesa degli Agostiniani ed il corteo nuziale passerà vicino al luogo in cui mi trovo io. Ve lo volete perdere?”
“Certo che no!” Sobbalzò Alyssa come se tutto d’un tratto la linfa vitale riprendesse a scorrere fra le sue vene. “Puoi dirci con precisione dove ti trovi? Che so, il nome della strada o un riferimento…”
“Dorotheergasse. Ricordati questo nome e cerca il numero civico 10. C’è un negozio di orologi con un’insegna con su scritto “Hänsel
Uhrensgeschäft”. Io sto lì.”
“D’accordo.” Sentenziò Jordan. “Tu non ti muovere e nel giro di pochissimo saremo da te a Vienna.” Poi spostò le lancette dell’orologio in loro possesso in modo che indicassero l’ora comunicata dalla sorella, ovvero le 11:24. “Bene, ci siamo.” Guardò negli occhi la sua compagna di viaggio. “Sei pronta?”
Lei annuì in silenzio, si lasciò avvicinare al corpo del ragazzo che le passò il braccio dietro la schiena; lui le regalò un delicato bacio sulle labbra, le fece posare la testa sulla spalla e, sempre stringendola forte, schiacciò il pulsante dell’orologio con il pensiero rivolto alla capitale austriaca.
 
 
Dissoltasi la fortissima luce e non appena si resero conto di aver posato i piedi per terra, Jordan e Alyssa aprirono gli occhi cercando di comprendere se effettivamente fossero giunti nel luogo desiderato. Si guardarono intorno: i palazzi erano elegantissimi, parevano intrisi di romanticismo, non inteso come sensazione ma come epoca storica. C’era una moltitudine di persone a passeggio lungo il grande fiume, tutte elegantissime: le donne indossavano abiti da favola e si riparavano dalla luce con graziosi ombrellini. Gli uomini portavano cappelli e soprabiti altrettanto eleganti, carrozze trainate da cavalli attraversavano le vie e in ogni angolo si notavano bandiere e festoni: era evidente l’imminenza di un grande evento molto sentito da tutti i cittadini.
“Accidenti quanta gente! Non avrei mi immaginato una tale ressa.”
“In occasione delle nozze dell’Imperatore pare che Vienna fu letteralmente invasa da migliaia di persone desiderose di vedere anche per un istante gli sposi.” Osservò Alyssa guardandosi attorno. “Pur non avendo mai visitato personalmente questa città, sono pronta a scommettere che siamo davvero nella capitale dell’Impero Asburgico.”
“Bene, quindi dobbiamo trovare solo quella strada con il negozio di orologi.” La guardò in faccia. “Lo sai che sei bellissima vestita così?”
Lei avvampò all’istante abbassando lo sguardo in preda dell’imbarazzo. Ripensò a quel bacio: era accaduto davvero? Le tremavano le gambe ed ogni parola che avrebbe voluto pronunciare restò imprigionata nella sua gola. Si avvicinò alla balaustra guardando le acque del Danubio scorrere sotto di lei e iniziò a sentirsi inumidire gli occhi, non ne capiva il motivo ma sapeva benissimo di dover ricacciare indietro le lacrime. Alzò gli occhi verso il cielo. “Andiamo a cercare Maddy: dobbiamo trovare questa Dorotheergasse che non dovrebbe essere troppo distante dalla Hofburg, il palazzo imperiale.”
Jordan comprese il disagio della ragazza, capì che la sua priorità consisteva nel riabbracciare l’amica ed ora che erano veramente ad un passo dal poterlo fare, preferì rimandare ad un altro momento il chiarimento sulla loro possibile relazione. Le porse il braccio ed insieme si incamminarono verso il centro della città, prendendo come punto di riferimento gli eleganti tetti verdastri della Hofburg. La chiesa degli Agostiniani in cui si sarebbe svolto il rito nuziale si trovava ad appena un isolato dalla residenza imperiale per cui era logico pensare che quella strada non fosse troppo distante da essa. Ed era davvero così: vedere sulla targhetta attaccata al muro di un palazzo Dorotheergasse fu un autentico sollievo. Scorsero i numeri civici: erano piuttosto alti e dunque si incamminarono a passo veloce fra la folla nella direzione che li avrebbe portati di fronte al numero 10. Notarono una piccola insegna verde con su scritto Hänsel Uhrensgeschäft e sotto, uscendo dalla porta, apparve Maddy. Si voltò verso di loro e Alyssa si liberò con rapidità dal braccio di Jordan correndole incontro e travolgendola con un abbraccio. “Maddy….Maddy finalmente…” Le sue parole erano rotte dai singhiozzi. Aveva temuto più di una volta che quel momento non arrivasse mai ed ora che stringeva di nuovo la sua amica non le pareva vero.
“Aly… quanto mi sei mancata, tesoro.”
“A chi lo dici. Ho temuto davvero di non rivederti più.”
“Dici sul serio?”
“Si e proprio ora che ho un disperato bisogno di parlarti.”
“Perché? Cos’è successo?”
“Vedi…. Tuo fratello…..”
Alyssa non terminò la frase perché pochi istanti dopo i corpi delle due ragazze furono avvolti da altre due braccia. “Non avrei mai immaginato di dover dire che son felice di rivederti, sorellina.”
Maddy sollevò la testa. “Anch’io, lo sai fratellone?”
“Come stai?”
“Bene, sto bene. Ho avuto la fortuna di incontrare il signor Hans che mi ha fin da subito aiutata.” Si asciugò una lacrima. “Venite, ve lo presento.”
Jordan e Alyssa si lasciarono guidare entrando così nel delizioso negozietto di orologi: sembrava uscito da un libro di favole tanto era particolare quel luogo. C’erano orologi da parete di ogni forma e dimensioni, casette di legno ospitanti un piccolo cucù pronto ad uscire dalla sua finestrella, eleganti orologi da tavolo paragonabili ad opere d’arte vere e proprie e molti altri oggetti assolutamente unici. In fondo al negozio, seduto al suo tavolo di lavoro illuminato da una grande lampada ad olio, c’era il signor Hans che prontamente si alzò andando incontro a Maddy e ai due nuovi ospiti.  “Benvenuti a Vienna.”
Come lo guardarono in faccia Alyssa e Jordan sussultarono contemporaneamente, poi si guardarono in faccia: quell’ometto non troppo alto era uguale a Merlino! Stessa barba candida come candidi erano i capelli, il medesimo sguardo bonario, saggio e rassicurante. Gli mancavano solo il cappello e la tunica col mantello che indossava a Camelot per essere lui.
“Prego, accomodatevi pure. Suppongo sarete affamati, dopo tutto avete fatto un lungo viaggio per giungere sin qui. Mia moglie Maria sarà lieta di offrirvi qualcosa di buono, seguitemi vi prego.”
Seguirono l’ometto entrando nella cucina dell’abitazione dove incontrarono la signora Maria, una donna di mezza età piuttosto robusta ma dall’aspetto mite e cortese. “Ben arrivati.” Salutò gli ospiti con un luminoso sorriso. “Accomodatevi pure, la nostra casa è la vostra casa.”
“Grazie.” Mormorò Jordan sedendosi, mentre Maria depositava sul tavolo due scodelle con una fumante zuppa calda.
Iniziarono a gustare quanto offerto ed era davvero delizioso. Maddy non si era allontanata di un centimetro dagli affetti ritrovati, le sembrava un miracolo averli potuti riabbracciare di nuovo. Anche lei aveva temuto i dover restare lì in eterno da sola, potendo comunicare con loro solo attraverso gli orologi. E invece Jordan e Alyssa erano lì con lei e presto sarebbero tornati a casa, nella loro epoca, avrebbero iniziato l’ultimo anno scolastico per poi proseguire magari con l’università o trovare un lavoro o partire per un viaggio all’estero in cerca di fortuna. Adesso il futuro le faceva molta meno paura perché sapeva di non essere più sola.
Non appena i due ebbero terminato di mangiare la zuppa, furono invitati dal signor Hans a seguirli in un salottino adiacente al suo laboratorio.
“Allora ragazzi, veniamo al sodo: io so tutto di voi, so chi siete, da dove venite e come siete giunti sin qua.”
I tre restarono a bocca aperta dallo stupore.
“Ma…” Maddy biascicò qualcosa. “Ma allora voi sapete che…”
“Certo.” Rispose l’uomo sorridendo. “So benissimo che quel giorno in cui vi sono venuto incontro, mia cara Maddy, eravate appena giunta a Vienna dal futuro.”
I tre erano sbigottiti, in particolar modo Maddy che ignorava totalmente questo particolare.
Poi l’uomo proseguì. “Non sono una persona che dona troppe confidenze, di questi tempi è sempre buona regola stare in guardia, tuttavia voi dovevate essere aiutata da me perché l’orologio in vostro possesso era gravemente danneggiato e non tutti sono in grado di ripararlo. Io ne sono capace e solo grazie al mio intervento avete potuto ricongiungervi con vostro fratello e con la vostra amica.”
Maddy si sedette lentamente su una sedia tenendo l’attenzione fissa su Hans. Pochi istanti dopo l’uomo continuò a parlare. “Devo anche porgervi le mie scuse per avervi impedito di riconoscere questa città e comunicarlo ai vostri affetti, non potevate correre il rischio di farli venire qui posizionando le lancette del loro orologio su un’ora errata, sarebbero sicuramente finiti nell’epoca sbagliata, mi capite?”
“Certo.” Rispose Alyssa con una flebile voce. “Maddy sarebbe stata in grado di riconoscere Vienna, anche se non l’abbiamo mai visitata prima d’ora, la conosciamo piuttosto bene grazie ai documentari che spesso seguiamo.”
“Adesso è tutto molto più chiaro.” Sentenziò Jordan. “Dunque voi siete anche in grado di dirci come tornare nella nostra epoca, giusto?”
“Giusto, giovanotto. Ascoltatemi bene: dovete posizionare le lancette di entrambi gli orologi sulle 12:00 in punto, tenerli a contatto e premere contemporaneamente i pulsanti. Ovviamente il vostro pensiero deve andare al luogo e al tempo da cui siete partiti. Tutto qua.”
Jordan prese i due apparecchi e li osservò con attenzione, poi guardò prima Alyssa e dopo Maddy. “Io…. Credo sia ora di tornare a casa.”
Le due ragazze restarono mute per alcuni secondi prima che, dopo un rapido sguardo d’intesa, Maddy parlò. “Aspetta. Permettici prima di assistere ad un evento che ci fa sognare sin da piccole.”
“Che vuoi fare?”
“Permettici di vedere almeno il corteo nuziale, oggi si sposa l’imperatore, ti chiedo solo questo. Poi torniamo a casa.”
“Se davvero desiderate vedere le Loro Maestà, sbrigatevi. “Osservò Hans alzandosi. “Non credo manchi molto alla cerimonia e sicuramente non sarete i soli a voler vedere il corteo imperiale.”
A queste parole le due ragazze uscirono rapidamente dal locale seguite da Jordan. A poca distanza anche Hans e la moglie Maria si unirono a tutti i Viennesi ansiosi di salutare e mostrare la loro felicità al giovane imperatore che stava per unirsi in matrimonio con la giovanissima principessa bavarese. Ed effettivamente sembrava che tutto l’impero si fosse riversato lungo le strade che sarebbero state percorse dal corteo nuziale, non fu facile farsi spazio fra la moltitudine di persone festanti, ad ogni modo grazie ad Hans riuscirono ad ottenere una posto da cui si godeva un’ottima visuale.
E in quel momento le campane della Chiesa degli Agostiniani presero a suonare a festa unendosi a quelle che già dal primo mattino salutavano festosamente quel giorno di grande gioia.
 
 






 
 
Buon pomeriggio a tutti!
Vi confesso che avrei voluto aggiornare qualche giorno fa ma com’è d’obbligo un imprevisto (per altro molto gradito) me lo ha impedito.
Comunque ci sono riuscita e finalmente Alyssa e Jordan hanno riabbracciato Maddy. Faccio i complimenti a emmastory che ha individuato il luogo i cui la ragazza era finita, senza tralasciare gli altri lettori che hanno avuto bisogno di un piccolo aiutino. Probabilmente solo chi ha un debole per Sissi (come la sottoscritta) poteva capirlo senza consultare internet. Ed ora prepariamoci ad assistere alle nozze imperiali prima di tornare a casa.
Spero di poter aggiornare presto, intanto permettetemi di ringraziare tutti i lettori ed in particolare i recensori.
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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