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Autore: Eevaa    27/03/2017    2 recensioni
«Dimostrami che i saiyan non sono solo cattiveria e vendetta, dimostrami che i saiyan possono ragionare, dimostrami che sai controllare la rabbia! Non tornare ad essere l'aguzzino che eri un tempo: sei cambiato! Le questioni umane si gestiscono da terrestri e oramai fai parte di questo pianeta, che tu lo voglia o no. Dammene la prova!» (Cap. 8)
«Io non sono fatto così. Non sono paziente come te, non lo sarò mai. Io non sono una persona buona» bisbigliò nuovamente il principe alzandosi dal tappeto, tentando di non voltarsi ad osservare quello scenario surreale che lui stesso aveva creato. (Cap. 11)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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THE NEWBORN SAIYAN



CAPITOLO 28 - CHE LA FINE ABBIA INIZIO


 

Il silenzio calò improvvisamente nel regno degli inferi, nell'aria si udivano solo le urla lontane e strazianti dei deceduti. 
I due saiyan camminavano l'uno a fianco all'altra velocemente, cercando il luogo indicato da Radish, rimasto nello spiazzo dell'incontro pronto a riaprire il varco, o almeno così speravano. 
Una luce fievole e tremolante si fece spazio nelle iridi dei due combattenti giunti nel punto più profondo e tetro degli inferi. 
«Cosa intendevi dire con la sorpresa?» domandò Vegeta senza voltarsi, il suo sguardo era totalmente catturato dalla luce immersa nell'oscurità.
«Aspetta e vedrai» dichiarò Eva scattando velocemente in avanti verso il lume seguita dal compagno. L'aria maleodorante invase le narici dei due saiyan e il terreno viscido e sudicio sotto ai loro piedi sembrò farsi ancor più viscoso.
Dall'oscurità, tutto d'un tratto, apparvero dei visi noti ai due combattenti: Freezer, Cell, Il drago della prima sfera, Super C17 e tutti i nemici del passato stavano volando a grande velocità verso di loro, sfonderando attacchi micidiali. Probabilmente si trovavano lì per difendere il rifugio del drago Shenron, come dei malvagi buttafuori. 
Ci vollero parecchi minuti per riuscire a fronteggiarli, in quanto molti di loro risultavano molto più potenti rispetto al loro trapasso. Ogni volta che un nemico scompariva nell'oscurità di velluto, ne compariva uno nuovo e sempre più forte. Non sarebbero morti, già infatti lo erano. Scomparivano, semplicemente, per ricomparire in un altro luogo più lontano dove per un po' sarebbero stati immobilizzati. Senza dire una parola, senza nemmeno darsi ordini o consigli, i due combattenti riuscirono a fermare e rendere innocui i nemici, uno dopo l'altro, come le pedine di una grande scacchiera. Baby fu l'ultimo grande ostacolo da superare, prima che i due guerrieri buoni riuscissero a guadagnarsi il via libera verso il nascondiglio.
In fondo, intagliato nell'oscurità, si materializzò l'ingresso di una caverna ancor più buia. Con una leggera incertezza vi ci entrarono, camminando però sempre più veloci, tanto da poter scorgere in lontananza un fievole bagliore.

La luce si fece improvvisamente vicina, alcune candele e un grande lampadario illuminavano un portone dall'aria maestosa: nero, con intagliata la figura di un grosso drago somigliante a quello delle sette sfere. Di certo non si aspettavano di trovarla aperta e così, dopo aver contato fino a tre, i due saiyan sfoderarono dalle loro mani tutta l'energia necessaria per sfondare la barriera. Un rumore assordante fece scardinare la porta, che cadde in avanti devastando parte del pavimento scuro.
Davanti ai loro occhi si presentò un'enorme stanza di luce, occupata per la gran parte da Shenron, il quale rivolse il malvagio sguardo verso i due visitatori. 
Sopra ad una roccia di granito spianata molto simile ad un altare, vi era adagiato il piccolo Owen, infagottato con delle fasce in pelle. Egli iniziò a piangere ininterrottamente, probabilmente spaventato dal trambusto che i genitori avevano appena creato. 
Proprio sotto all'altare di granito nero, vi erano disposte le sette sfere del drago Shenron; esse non erano più luminose come un tempo, avevano assunto un colore grigiastro e brillavano di luce verdognola. 
«Che cosa?! Come avete fatto a raggiungere questo posto?» gridò con voce possente il drago, ringhiando poi ferocemente.
«Siamo venuti a riprenderci nostro figlio, vigliacco!» dichiarò Eva in risposta, facendosi avanti verso il drago. 
«Non ci riuscirete mai, sciocchi! Junior, attacca subito!» ordinato questo, il guerriero namecciano, spuntato fuori da dietro al drago, obbedì ciecamente a ciò che chiese il padrone volando a tutta velocità verso i due combattenti, i quali si trasformarono in super saiyan di secondo e terzo livello rispondendo all'attacco.
«Il tuo muso verde è impotente contro di noi, fatti sotto Shenron!» gridò Eva stringendo i pugni, mentre il compagno metteva momentaneamente sotto torchio il namecciano.
«Contro i miei poteri siete voi impotenti! Siete due illusi!» con un grande boato un terremoto fece tremare la stanza, schiacciando i guerrieri al suolo.
La gravità si fece nettamente superiore alle capacità dei saiyan, impossibilitati dal rialzarsi. Shenron rise sadicamente compiacendosi dei propri poteri.
Eva, con uno scatto si alzò in piedi tremando, cercando di contrastare l'incredibile forza. Camminò a fatica, tentando di contrastare la gravità che l'enorme serprente aveva creato all'interno della stanza. Persino Vegeta e Junior faticavano ad alzarsi dal terreno, ma con grande forza e determinazione il principe dei saiyan riuscì a lanciare un altro attacco che mise definitivamente al tappeto il namecciano. 
«Sei tu che sei un illuso!» con un grido di dolore la saiyan dai capelli rossi si avvicinò alle sfere del drago, tentando di mettere a punto il piano di cui aveva accennato poco prima: le avrebbe distrutte, tutte e sette.
Lanciò una potentissima sfera di energia contro le magiche sfere, la più potente che riuscì ad emanare, creando però soltando un gran polverone. Le schiacciò e le lanciò verso il terreno, ma non accadde nulla. 
«Speravi davvero di potertela cavare con così poco?» ruggì il drago, tentando di colpire con l'immensa coda la saiyan, la quale schivò prontamente l'attacco che però andò a segno contro Vegeta, il quale venne atterrato violentemente e poi stritolato dalla coda stessa.
La risata sadica del drago echeggiò in tutta la stanza, rendendo impossibile la formulazione di qualsiasi pensiero. Il principe dei saiyan iniziò a divincolarsi, non riuscendo però nel suo intento. Gridò.
Urlò così forte di dolore che Eva rabbrividì. Ella tentò di aiutare il compagno ma ogni tentativo fu vano, la mordente presa del drago non accennava a diminuire e, al contrario, si fece sempre più stretta e dolorosa. Le grida di disperate di Vegeta non lasciavano presagire altro che una lacerazione imminente, ogni osso del suo corpo scricchiolava come se si stesse per ridurre in polvere, nonostante la resistenza sovraumana che stava esercitando a quella stretta. Regredì prima allo stadio di super saiyan di secondo livello, poi tornò normale, stremato.
Fu proprio vedendo gli occhi del compagno farsi improvvisamente vuoti e assenti che Eva la sentì: la stessa forza, la stessa sensazione che percepì quando Owen venne portato via; non riuscendo più a trattenersi la sprigionò. Si lasciò irradiare da quella forza immane.
Una scossa elettrica così potente da far spaccare le piastrelle nere del terreno, una luce così intensa e così maestosa si liberò nell'aria accecando temporaneamente il drago. Una luce bianca, bianca come la neve. L'urlo echeggiò nel regno degli inferi forte come un uragano. Tutti i vetri, tutti gli specchi si infransero immediatamente.
«Cosa sta succedendo!?» urlò il drago chiudendo i grandi occhi rossi. 
La luce bianca si attenuò dopo diversi secondi, lasciando i presenti senza parole.

Evangeline non c'era più. 
O meglio, non era più lei. Non era più la stessa Evangeline. I capelli rossi si erano tinti di un bianco argentato, brillanti come diamanti e lunghi fino ai piedi. Gli occhi erano diventati completamente bianchi, emanavano però una luce di tutti i colori dell'arcobaleno. La pelle argentea rifletteva un'aura bianca e accecante. Una strana musica echeggiava nell'aria rendendo la luce quasi celestiale.
«E questa che razza di stregoneria è?» gridò Shenron tirandosi indietro di fronte alla potenza della saiyan.
«Nessuna magia: io sono una super saiyan white!» dichiarò Eva stringendo i pugni, volando minacciosamente vicino all'altare, prendendo poi tra le mani una delle sette sfere, quella con il numero quattro disegnato sulla rotondità. 
«No, ferma!» ordinò il drago scagliandosi contro di lei con il minaccioso muso baffuto. 
Eva non si scompose, ma con un semplicissimo gesto strinse dentro la sua mano la sfera grigia, sgretolandola in mille pezzi. Proprio in quel momento del fumo verde accompagnato da un sibilio si liberò dalla mano della saiyan, la quale sogghignò sadicamente. La corsa del drago frenò immediatamente, seguita poi da un suo urlo disperato, come se egli fosse stato appena trafitto da una spada. Immediatamente la presa su Vegeta si allentò, permettendogli di liberarsi e correre verso l'altare, vicino ad Eva.
Con gli occhi ancora annebbiati dal bagliore e la mente poco lucida, il principe dei saiyan si gettò sull'altare del figlio e, dopo aver strappato via le cinghie in pelle che lo tenevano legato, lo prese in braccio per metterlo al sicuro. Eva, a pochi metri davanti a lui, stava invece prendendo in mano un'altra sfera. 
«No! Non farlo!» brontolò il drago muovendosi molto più lentamente, come se le forze lo stessero pian piano abbandonando.
«Fare cosa? Questo?!» lo sbeffeggiò Eva frantumando nella mano la seconda sfera, facendo così ardere il drago di dolore e bruciore. Si contorse, proprio come una vipera alla quale era stata schiacciata la coda. 
«Dannata saiyaaaan»
Vegeta strinse forte il bimbo a sè, puntandosi con i piedi al terreno per non essere spazzato via dal forte vento che si era creato nella stanza a partire dal drago e per non subire le scariche elettriche prodotte dall'aura di Eva, la quale si era fatta straordinariamente potente. 
Una ad una, tutte le sfere si ruppero come biscotti nelle mani della bianca saiyan. Ogni sfera rotta rappresentava per il drago la perdita del gran parte del potere e, quando finalmente Eva raccolse da terra l'ultima sfera, esso non riusciva quasi più a muoversi.
«Che tu sia maledetta! Che tutti voi siate maledetti, sporchi e infimi combattenti di basso livello! Io vi odioooo!» proclamò con fatica Shenron, ansimando ad ogni pausa e lanciando un ultimo potentissimo urlo di dolore, tentando invano di allungare la coda per attaccare la donna.
«Addio per sempre, mostro!» gridò la saiyan, frantumando la sfera dalle sette stelle proprio in faccia al drago, il quale si distrusse anch'egli in mille pezzi. 
Il fumo bianco inghiottì tutto ciò che era presente nella stanza, come una tormenta di neve. Vegeta chiuse gli occhi, proteggendo con il proprio corpo quello del figlio in fasce. 
Quando la nebbia sparì, sotto gli occhi esterrefatti del principe, Eva era regredita allo stadio originale, ansimando con le mani sul terreno. Una piccola goccia di sudore traboccò dalla sua fronte per morire sul pavimento. 
«Owen!» sussurrò la rossa alzandosi e correndo verso il figlio, il quale sembrò molto entusiasta di scorgere la madre di fronte a sè.
«Da.. da quanto sapevi di poterti trasformare?» chiese Vegeta, ancora esterrefatto e sconvolto, tendendo le braccia per porre il piccolo Owen tra quelle della madre, la quale lo strinse forte a sè sul punto di lacrimare. 
«Ho sentito una forza incredibile dentro di me quando hanno rapito Owen, che però ho tenuto repressa. Ora l'ho sprigionata. Non avrei immaginato che potessi trasformarmi in una cosa del genere. Oh, Owen, ce l'abbiamo fatta!» sussurrò Eva immergendo il viso nei capelli del piccolo saiyan, il quale si lasciò andare in una risata contagiosa. Persino Vegeta, quel burbero principe, non riuscì a nascondere la felicità che provava in quel momento, stringendo tra le braccia la compagna e il figlio.
«E' finita, torniamo a casa» dichiarò il saiyan volgendo poi lo sguardo poco più in là.
Junior, dall'altra parte della stanza, si era finalmente separato da Al Satan ed osservava la scena curioso. Egli dichiarò di ricordarsi ogni avvenimento e ogni gesto eseguito ma che, proprio Goku, non riusciva a rispondere delle proprie azioni. Dopo essersi scusato per i disagi creati, accompagnò la famiglia fuori dalla caverna. 
«Buone notizie, visto che non sei morto ma eri solo imprigionato qui, tu tornerai sulla terra con noi. Abbiamo convinto Radish a collaborare!» gli riferì Eva raggiante tenendo in braccio il piccolo, raggiungendo poi il luogo in cui erano arrivati oltrepassando il varco.


Radish li attendeva con le braccia conserte, appoggiato ad un muro con la coda libera nell'aria, come se nulla fosse successo. Probabilmente non si era nemmeno accorto di nulla, o semplicemente non gli importava un bel niente di quel che era accaduto pochi istanti prima.
«Sei pronto?» domandò Eva incoraggiando il padre a creare il varco.
«Chi mi garantisce che avrò la possibilità di uscire da questo girone?» domandò il defunto saiyan guardando la figlia sottecchi.
«Metteremo noi una buona parola con Re Yammer. Sappiamo essere molto persuasivi!» rispose Eva sorridendo, mostrando poi il figlio a Radish «questo è tuo nipote»
«E' orrendo come il padre. Per fortuna un po' assomiglia anche a me. Può diventare un ottimo guerriero» commentò sarcasticamente il saiyan osservato dai combattenti, i quali rimasero impassibili ma sotto sotto divertiti.
«Senti chi parla» sussurrò Vegeta tra sè e sè, non riuscendo ad incassare del tutto l'offesa dell'ex complice. 
Passarono parecchi secondi prima di riuscire di prendere contatto con la terra, dopo i quali Dende e Radish alzarono le mani verso l'alto, pronti a liberare la propria energia.
«Ora!» urlò Dende dall'altra parte.
Un passaggio scuro si creò dall'onda emanata dai due combattenti; in men che non si dica prima Vegeta e poi Junior saltarono nel tunnel, oltrepassandolo per raggiungere la terra. Eva si girò verso il padre, concentrato a tenere le mani ben separate tra loro. Con un sorriso si avvicinò ad esso guardandolo negli occhi, nei suoi stessi identici occhi.
«Beh, addio» sussurrò compiaciuta.
«Sbrigati, sciocca, prima che il passaggio si chiuda»
«Grazie.. padre» disse Eva diventando seria, imboccando poi il tunnel con il piccolo Owen tra le braccia.
Era davvero finita.
 
 
 •
 
 
«Owen! Vegeta! Mancate solo voi!» gridò Eva portandosi una mano sopra gli occhi illuminati dalla luce rossastra del tramonto. La spiaggia della Città dell'Ovest era completamente deserta, ad eccezione di un uomo muscoloso dai capelli e gli occhi neri come la pece e un bambino dagli stessi occhi e i capelli lunghi dai riflessi rossi. 
«Ok, Owen, basta così per oggi. Ci siamo allenati abbastanza» sussurrò Vegeta spingendo delicatamente il bambino verso la grande casa.
«Arriviamo, mamma!»
Il grande tavolo in giardino era ricoperto da un'allegra tovaglia a quadretti, sormontata da qualunque tipo di pietanza. Seduti sulle sedie in legno, Bra e Goten guardavano abbracciati il tramonto; la giovane azzurra invitò il marito ad accarezzare il pancione oramai diventato piuttosto visibile, presto sarebbe stato il loro turno per diventare genitori. Il principe Vegeta aveva oramai mandato giù il boccone amaro e aveva ceduto la mano di sua figlia a quell'idiota del figlio di Kaarot. Fino a prova contraria, però, non era mai stato così tanto idiota.
Marron ed Eva stavano portando fuori gli ultimi antipasti, mentre la piccola Jade giocava con una pallina insieme al padre, Trunks. La famiglia era oramai numerosa ed allargata, tanto che spesso la confusione regnava sovrana nel loro quartiere. 
«Trunks! Posso farti sentire una canzone che ho imparato con la chitarra? Posso?» domandò insistentemente Owen avvicinandosi al fratellastro, imbracciando la chitarrina fiero di sè.
«Certo, fratellino. Fammi sentire!»
Il piccolo Owen era bravo almeno quanto la madre: cantava e suonava tutti gli strumenti esistenti. Inoltre era coraggioso e orgoglioso quanto il padre, passava le intere giornate ad allenarsi con il principe sulla spiaggia. Era già riuscito a superare il limite del super saiyan, per il grande piacere del principe. 
Vegeta osservava la scena con le braccia incrociate appoggiato alla palma del giardino, mentre la piccola Jade, la sua nipotina, tentava tirare l'uomo per una gamba.
«Insomma, mocciosa! Si può sapere cosa stai tentando di fare?! Non hai nemmeno due anni, non puoi sperare di smuovermi da qui!» disse il principe guardando storto la piccola, la quale invece sorrise radiosamente, ammaliata dal suo burbero ma splendido nonno.
«Nonno, vieni. Pappa!» urlò la piccola dai capelli lilla con voce acuta, convincendo il saiyan a seguirla in tavola, non con la forza, ma con quel sorrisetto furbo che avrebbe potuto sciogliere chiunque. 
Tutta la famiglia era riunita a cena in allegria, aspettando la notte di San Lorenzo.
Erano passati sei anni dall'ultima grande battaglia, il male era stato sconfitto una volta per tutte.
 
La notte sopraggiunse in fretta, tutti i componenti della famiglia erano sdraiati nel giardino della grande casa ad osservare il cielo blu. Milioni di stelle sovrastavano i loro volti, facendo brillare gli occhi di una singola persona.
Vegeta, in disparte, osservava il firmamento seduto sulla fontana. Tutto d'un tratto una piccola stella si staccò dal manto scuro, creando una luminosa scia. Senza dire nulla il principe cercò Evangeline con lo sguardo, la quale ricambiò sorridendo, rigirandosi la fede nuziale al dito.
Non c'era desiderio che potesse renderli più felici di quanto fossero già. 

 
Fine.
 

ANGOLO AUTRICE:
Buonasera a tutti,
è davvero finita :( così si conclude la ri-edizione della mia primissima storia. Spero davvero che quest'ultimo capitolo vi sia piaciuto, compreso il lieto fine.
Non sono un'amante dei finali scontati, ma mi sarebbe troppo dispiaciuto concludere questa storia con un dramma xD
Con questo voglio ringraziare davvero tutti coloro che hanno seguito la storia, quelli che l'hanno recensita, quelli che l'hanno messa tra le preferite e anche tutti i lettori silenziosi. In particolar modo voglio ringraziare 
Ilalovainsta003, che ha seguito la storia con molto trasporto ed è sempre stata la prima a recensire i nuovi capitoli!
Vi ricordo, inoltre, che per non lasciarvi "a bocca asciutta" ho iniziato una nuovissima fanfic (diversissima da questa) che vede come protagonista sempre il nostro principe insieme al figlio Trunks. Ecco qui il link diretto a Game of Ages: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3651360&i=1
Grazie ancora di cuore a tutti, alla prossima!
Eevaa
  
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