Day 01 – The little things

«Nami-san ~». Sanji entrò nella loro camera con discrezione, portando in mano un vassoio pieno di cose buone e richiudendo la porta alle sue spalle senza far rumore. «Ti ho portato uno spuntino, luce dei miei occhi».
Nami alzò gli occhi dalla cartina che stava disegnano e lo guardò poco convinta, spostandosi gli occhiali sulla punta del naso: «Mmm… Ti ringrazio, Sanji-kun, ma non te l'avevo chiesto».
«Lo so», replicò lui con un sorriso. «Ma ho pensato che potesse andarti».
«Beh, abbiamo mangiato molto stasera, e-».
«Veramente ti ho portato solo un piccolo dolce».
«Ah, sì?».
«Sì. E una tisana al mandarino».
«Oh». Nami cercò con tutta sé stessa di trattenere un sorriso, ma probabilmente non ci riuscì: lo vedeva già riflesso sul viso del cuoco. Si schiarì la voce, annunedo: «Beh… Lasciali pure lì, grazie».
«D'accordo». Appoggiò il vassoio sulla sua scrivania e fece per andare, quando tornò all'improvviso verso di lei. «E, Nami-san».
Le posò un veloce bacio sulla guancia, ritraendosi prima che qualsiasi schiaffo potesse raggiungerlo.
«Buon lavoro ~».
Nami rimase a fissare la porta come un'ebete, ritrovandosi a pensare che, probabilmente, erano quei piccoli gesti a renderlo così affascinante.

Day 02 – Mother.

«Accidenti, Nami-san, mi dispiace!».
Sanji guardò sconsolato la fetta di dolce – che aveva preparato con tanta cura – tutta bruciacchiata ai lati; era bastato un attimo di distrazione e tutto il lavoro della mattinata era andato sprecato.
Nami scosse la testa, afferrando la torta e portandosela alle labbra, addentandola poi con voracità. «Mmmh! ~», fece, portandosi una mano alla guancia. «Ma che stai dicendo, Sanji-kun?! E' buonissima!».
«Dai, Nami-san, è tutta bruciata… Non sei obbligata a mangiarla...».
Nami lo fulminò con lo sguardo, addentando un altro pezzo. «E' buonissima, invece! Piantala di essere così perfezionista».
«Wow! E' buonissimo Sanji, questo pranzo mi ha fatto tornare la voglia di sorridere!».
Sul viso del cuoco si disegnò un sorriso pieno di dolcezza.
Ah, allora lei ti somiglia davvero… Mamma. ♡

Day 03 – Can you hear me?

La stanza era attraversata da tanti bip regolari e Nami non provava nessun fastidio nel sentire quel rumore, anzi: erano il segnale del suo cuore che batteva, del fatto che fosse ancora vivo.
Però non si svegliava.
Quello stupido deficiente, dopo aver compiuto l'ennesimo gesto incosciente e averci quasi rimesso la pelle, si ostinava a non svegliarsi.
Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi e, improvvisamente, si rese conto di essere molto arrabbiata. Afferrò la mano del cuoco con decisione, avvicinando il proprio viso al suo.
«Ehi, Sanji-kun, mi senti?».
Nessuna risposta.
«Mi senti?!», disse con più decisione, alzando il tono della voce. «Perchè, se mi senti… Beh, allora, brutto stupido… Devi svegliarti!».

Day 04 – Jealousy

«Pudding-san…», tentò Chopper, mantenendo un tono di voce basso. «Pudding-san sembra una brava ragazza».
Nami voltò il viso di scatto, lanciando un'occhiataccia alla piccola renna. «Ma fammi il piacere, Chopper! Non ti sarai fatto incantare da quell'aria da santarellina, spero! E' ridicolo! Completamente ridicolo!».
Chopper la osservò allontanarsi innervosita, grattandosi la testa confuso: era quella la “gelosia” di cui parlava Brook?

Day 05 – Underwear

Quando aveva comprato quel completino intimo sexy, Nami aveva immaginato vari scenari, scoprendosi a sorridere furba sotto lo sguardo della commessa.
Ovviamente, passare la serata a tamponare il sangue che continuava a uscire dal naso di Sanji non era uno di questi.

Day 06 – Confession

«Ti amo, Nami-san!».
Quante volte lo aveva sentito confessare il suo eterno ed infinito amore per lei?
«Ti amo… Sposami, ti prego!».
Migliaia di volte… Eppure in quel momento, dopo tutto quello che avevano passato e con Sanji che indossava i vestiti di un principe, tutto sembrava molto più ufficiale.
La navigatrice sorrise, mordendosi il labbro.
«Sì… Sanji Gambanera».

Day 07 – Unexpected

Quel bacio era stata sicuramente la cosa più inaspettata che Sanji avrebbe mai potuto sperare di ricevere da Nami.
Eppure… Forse non era stata davvero così tanto inaspettata. 

________________________________________________________________________________________