Fanfic su attori > Jake Gyllenhaal
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Autore: GPM    27/03/2017    0 recensioni
Giulia, una ragazza italiana di ventuno anni, dopo un anno passato a lasciare l'università e facendo lavori che non le piacciono, decide di mettersi in viaggio verso gli Stati Uniti d'America, per godersi una meritata vacanza in compagnia dell'amica Isabelle;
Le ragazze si troveranno a contatto con diversi artisti e celebrità di Hollywood che faranno capire loro che nonostante soldi e fama la vita non è proprio così idilliaca.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jake tornò con un Cosmopolitan ed uno Scotch nell'altra mano, si mise a sedere e bevve un sorso dal bicchiere mentre delle goccioline gli rimasero sulla barba, presi un tovagliolo, mi allungai verso di lui e lo asciugai, mi guardava in un modo così intenso e avevo seriamente paura di finire in quei bellissimi occhi blu e perdermi completamente, lo sguardo gli andò anche sulla mia scollatura che in effetti era lì proprio sotto il suo naso; Non dissi nulla, mi rimisi a posto mentre sorseggiavo il mio drink.
Non potevo però rimanere in silenzio, altrimenti sarebbe stato imbarazzante, però in effetti non sapevo neanche cosa dirgli, fu lui a rompere il silenzio.
Mi chiese cosa facessi nella vita, le mie passioni ed i luoghi che avevo visitato.
Così, gli raccontai del mio periodo di transizione tra università e lavoro, della mia passione per il cinema e per i viaggi, gli raccontai del mio viaggio a Dublino che cambiò per sempre la mia vita, e lui se ne stava lì che mi ascoltava quasi come se le mie parole fossero ipnotiche.
Lì per lì non sapevo cos'altro dire se non

"Sa, signor Gyllenhaal i suoi occhi mi ricordano la campagna irlandese dopo la pioggia"

Oh mio Dio ma cosa diavolo avevo appena farfugliato. Ho detto quello che pensavo nella testa. Cavolo!
Lui mi sorrise in un modo così dolce, e poi disse

"Signorina, Giulia, questa sembra una frase che dovrei dire io a lei..ha due occhi stupendi ed un sorriso che mi incanta, però pensavo fossimo andati oltre il lei o mi sbaglio?" 
 
"Assolutamente" mi prese la mano e mi invitò a ballare, era come se fossimo gli unici nel locale, mi fece fare delle giravolte e mi cingeva stretta a sè, mentre ballavamo mi sentivo nuova, un senso di libertà si espandeva nella mia anima e la sentivo bruciare. Forse cominciavo a vivere per la prima volta.
Jake si avvicinò al mio viso, a due millimetri da me, mi prese per mano e disse "Vieni con me", non capivo dove stessimo andando, so solo che ad un tratto dovetti togliere i tacchi perchè eravamo in spiaggia, e lì tra le onde del mare e sotto un cielo stellato, mi baciò.
Le sue labbra sapevano di scotch, di qualcosa di dolce ma soprattutto sapevano di vita.
I suoi baci erano dolci, ma pieni di passione, so solo che un brividò mi attraversò la schiena, ma non era la brezza marina, era la mano di Jake che mi accarezzava delicatamente.
Quella notte fu magica, restammo io e lui seduti sulla spiaggia a guardare le stelle, a cercare di indovinare le costellazioni, a ridere e schizzarci con l'acqua come due idioti.
Alle cinque del mattino eravamo ancora lì, in tempo per ammirare la nascita del sole; Mi mise un braccio sulla spalla e disse "Hai sonno ragazzina?"
Lo guardai cercando di essere più lucida del solito, "Per niente!" risposi, cominciò a ridere, una di quelle risate sincere, genuine.

"Bè, io si marmocchia infondo ho quindici anni in più di te"

"Va bene allora riportami a casa nonnino" lo guardai con una smorfia buffa

Mi riportò in albergo, arrivati nella suite, notai con piacere che Isabelle era caduta in coma sul letto e non aveva fatto grossi danni alla stanza.
Quanto a Jake, bè, mi mise con le spalle al muro, e iniziò a baciarmi dappertutto, sul collo e appena dietro l'orecchio, come faceva a sapere il mio punto debole mi chiesi tra me e me mentre rispondevo ai suoi baci. Scese verso la scollatura , non riuscivo a smettere di volerlo anche se sapevo che fosse sbagliato, non potevo farlo al primo appuntamento anzi non era neanche un appuntamento era un solo e semplice drink, perciò mi diedi uno schiaffo mentale cercando di sfuggire all'irresistibile.
Mi scostai leggermente, e lui mi diede un bacio sulla guancia, mi prese la mano e vi mise qualcosa all'interno, entrò nell'ascensore e mi sorrise mentre salutava con la mano.
Appena se ne andò, aprii il palmo della mia mano ed eccolo lì, il suo numero di cellulare, sorrisi mentre aprivo la porta, presi il telefonino dalla borsetta e gli mandai un messaggio.

"Grazie per la splendida serata, G" scrissi
Il telefonino trillò poco dopo "Affacciati" c'era scritto, così andai verso la finestra e lo vidi, era lì appoggiato alla sua macchina e mi ricordava così tanto quella scena del film "Un compleanno da ricordare" dove appunto il protagonista maschile di nome Jake era nella stessa posizione aspettando Samantha la protagonista femminile.
Adoro queste banalità, gli sorrisi mentre ero appoggiata al bordo della finestra e  lo salutai mandandogli un bacio che lui afferrò.

Andai verso il letto addormentandomi con il sorriso ancora sulle labbra e gli zigomi doloranti per le grosse risate fatte insieme a lui.
   
 
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