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Autore: FantasyReader97    27/03/2017    0 recensioni
Dal testo:
"Io ero sua, lui era mio, due anime che vivono con il medesimo battito e con unica meta l'altro"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE SEQUEL '
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7/05

Ieri sera ho litigato con Lily.

Una stupidaggine, certo, ma con lei e i suoi ormoni non si sa mai come potrebbe reagire.

Infatti è andata davvero male e mi ha congedato con un sonoro sbattimento di porte. Tipico di Lils.

Oltretutto stamattina mi sono svegliato in super ritardo, perché di solito mi sveglia quel maledetto aggeggio babbano di Lily: svaglia ... svoglia ... come troll si chiama, e ho costretto la mia "silenziosa" moglie ad una corsa mattutina. Mi avrà scagliato dietro non so quante maledizioni ma fortunatamente, non sa ancora lanciarle con gli occhi se no ero nei guai.

Bene, ho migliorato la situazione. Decisamente.

Fortunatamente dopo il mio scontro, dove per la cronaca: avevo vinto, la tensione fra noi si era allentata e ci eravamo riappacificati (almeno per una volta il suo cambiamento ormonale ha giocato a mio favore).

Ora sono seduto sulle gradinate.

Lily è appena entrata nell'arena. Ho ancora i muscoli in tensione anche se il mio incontro è finito e non devo più combattere. Porco Grifo sono teso quanto una corda di violino.

Spero davvero che faccia attenzione, non so cosa farei se la perdessi.

Se li perdessi.

Sarei fottuto tutto qua.

Da quando era entrata nella mia vita tutto intorno a me aveva riacquistato colore.

L'amavo per Salazar. Molto.

 

Lo scontro è iniziato, un lampo blu colora la coltre grigia sopra l'arena.

Fuori uno, qualcuno esce, non è lei.

Scruto la nebbia nella speranza di scorgere qualcosa. Niente.

Un altro lampo, no aspetta, sono due.

Lily non è stata eliminata. Ora deve vedersela con lei: lo Squalo Nero.

Merlino! Speravo d'affrontarla io! Quella ragazza è pericolosa e non voglio che le faccia del male.

 

Passa qualche secondo ....

 

"Scorpius" è poco più che un sussurro ma è abbastanza per mettermi in allarme.

"LILY?! STO ARRIVANDO, RESTA COSCIENTE, LILY RESTA CON ME" non so come ma sapevo che stava perdendo conoscenza dovevo sbrigarmi.

Sono cieco e allo stesso tempo vedo il mio obiettivo: lei. E' in pericolo.

Corro. Scavalco la ringhiera e cado in quell'arena infernale.

L'atmosfera è spettrale ma non me ne curo.

Continuo a correre. I miei sensi sono all'erta e cercano lei.

La devo trovare!

Sento uno schianto seguito da un tonfo. Finalmente scorgo una luce.

Estraggo la bacchetta dalla tasca.

Lily è a terra, ha diverse contusioni e tagli, ce n'è uno sulla testa che non mi piace per niente. E' ancora viva ma è debole. Dall'altra parte c'è quella strega della Bouchard che ride di gusto con la bacchetta di Lily in mano.

-LILY! ... CHE COSA GLI HAI FATTO EH? DOVEVI SOLO DISARMARLA!- la rabbia monta dentro di me, una primordiale sete di sangue si fa strada nella mia gola. Sto per attaccare. Sono pronto.

-Scorpius calmati, non lo vedi? Sono in pericolo, aiutami a portarla al San Mungo. ORA!-

La professoressa Granger entra nella mia visuale e mi ridesta dall'odio.

Lily ha bisogno di me!

Non c'è tempo da perdere.

Elimino i miei desideri di vendetta.

Mi avvicino a lei e la prendo in braccio.

Dio è così indifesa ed inerme.

E' svenuta.

Non c'è tempo da perdere.

Comincio a correre e non mi fermo neanche quando degli uomini della sicurezza mi bloccano la strada.

-LASCIATEMI PASSARE! STA MORENDO!- grido. Fortunatamente oltre la Granger accorre Liv che lì mette KO lasciandoci la via libera.
-Scusate il ritardo- esclama la ragazza seguendoci in questa folle corsa. A malapena riesco a sentire come riusciremo a portare Lils in salvo.
"I confini. Devo solo uscire dai confini"
Grazie alla sua affinità Liv ci trasporta con una corrente d'aria facendoci guadagnare tempo, quasi non me ne accorgo perchè tutta la mia attenzione e concentrata su mia moglie.
Non posso perderla, non posso PERDERLA!
E' un incubo non c'è altra spiegazione.

Sono quasi arrivato, superato il confine potrò smaterializzarmi al San Mungo.

-Lils resta con me, non morire- continuo a ripetere.

Questo è un incubo, un fottutissimo incubo.

Lily apre gli occhi e il mio cuore perde un battito.

-Lily tesoro preparati, adesso ci smaterializiamo- non sento la risposta perché con un sonoro crac spariamo.

I corridoi dell'ospedale magico mi si pararono davanti.

-AIUTO- grido –QUALCUNO MI AIUTI! MIA MOGLIE E' FERITA!- continuo disperato.

Vedo un paio d'infermieri e una medimaga avvicinarsi con una barella.

-Che cosa le è successo?- mi chiede la donna.

-Un incantesimo, vi prego salvateli-

-La signorina è incinta? Di che mese è?- chiede l'infermiera mentre adagiano Lily sulla lettiga.

-E' all'ottavo vi prego salvate i miei figli-

- Bene faremmo tutto quello che possiamo per salvarli ma ora la prego di allontanarsi e di lasciarci lavorare-

-Scorpius ... - Lily sbatte un poco le palpebre guardandomi confusa – Mi dispiace–sussurra.

-Non ti preoccupare andrà tutto bene, io resterò qui- dico nel tentativo di rassicurarla.

-Signore le ho detto di spostarsi, intralcia il lavoro dei miei assistenti- dice sempre più scocciata la donna.

Durante quella folle corsa mi sembra che il tempo rallenti, i suoni sono ovattati, le immagini sfocate, come se il mondo si fosse di colpo allontanato. Solo una cosa rimane chiara ai miei occhi, il viso di Lily, lei è la donna della mia vita, la persona che amo di più al mondo, che cosa farò se la perdo?

-Signore c'è una sofferenza fetale, dobbiamo far nascere ora i bambini e visto lo stato di semi incoscienza della madre dobbiamo procedere per parto cesareo, ora la porteremo in sala operatoria. Mi dispiace ma lei non potrà entrare- un muro invisibile è appena stato edificato, non posso seguirla e la cosa mi lacera l'anima. Ciò che posso fare è pregare Merlino affinché la possa rivedere di nuovo.

-Fate tutto quello che potete per salvarli, sono tutto quello che ho- le parole escono dalla mia bocca come un fiume in piena.

La barella riprende la sua corsa per un altro corridoio e dietro due porte battenti scompaiono dalla mia visuale.

-Vi prego salvate mia moglie e i miei figli- prego.

 

L'operazione va avanti da un'eternità. Ho paura.

Non può finire in questo modo.

Quanto tempo sarà passato ormai due ... cinque ... dieci ore, non avrà molta importanza se morirà.

Qualcuno esce ... un'infermiera.

Si avvicina e si siede vicino a me. Mi parla.

La sua voce è così lontana, quasi un eco. La sua immagine è sfocata ai miei occhi.

-Signor Malfoy?- finalmente la sento.

-Signor Malfoy riesce a sentirmi?- ripete ridestandomi dai miei pensieri.

-Si, cosa stava dicendo?-

-L'operazione è finita e congratulazioni è diventato padre- qualcosa dentro di me riprende a funzionare ma sento che c'è ancora una nuvola da dissipare.

-Mia moglie, come sta?-

- Per ora è stabile, il medimago pensa che abbia solo bisogno di tempo per riprendersi, per ora rimarrà in coma, la risveglieremo tra una settimana-

-Quando potrò vederli?-

-Sua moglie entro stasera, purtroppo l'incantesimo che l'ha ferita le ha lasciato diversi tagli da suturare di cui i miei colleghi si stanno già occupando, ha ricevuto un trauma molto forte al fianco che le ha causato la rottura di due costole, inoltre, ne ha ricevuto anche uno alla testa dove abbiamo rilevato una commozione cerebrale. Fortunatamente grazie al coma il corpo avrà tutto il tempo per riprendersi e tranne per qualche cicatrice sua moglie si riprenderà completamente-

-Grazie infinite per averla salvata-

-Si figuri, ora, se vuole seguirmi le mostro i suoi figli, l'avverto che sono stati posti in capsule speciali per la crescita quindi non potrà toccarli- detto questo ci alziamo, con un gesto rassicurante la donna m'invita a seguirla.

-E quando usciranno da esse?- svoltiamo in un altro corridoio.

-Anche per loro ci vorrà una settimana- finalmente ci fermiamo

–Eccoci qua- aggiunge sorridendomi.

Mi giro verso destra e attraverso una finestra noto la stanza illuminata da luci soffuse. Ci sono due ovetti fluttuanti al centro.

Avvolti in una copertina rosa e una azzurra, due neonati dormono beatamente, un ciuffetto biondo spunta dalle loro testoline rosa.

Sono senza parole, tutti quei mesi di corso non ti preparano a quel momento, così perfetto e allo stesso tempo spaventoso.

"Sono diventato papà" questa è la frase scolpita nella mia mente.

Un nuovo calore si fa strada nel mio cuore, un nuovo amore per quei due esserini così piccoli da poterli tenere tranquillamente nel palmo della mano.

Loro sono parte di me e niente ci avrebbe mai diviso.

Niente mi avrebbe mai impedito di amarli.

Mai.

   
 
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