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Autore: ZarxielZerg    27/03/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Dragozard sospirò scendendo dal Wailmer e ammirando la spiaggia di Porto Selcepoli. Il viaggio era stato duro, perché il suo cuore batteva all’impazzata e il percorso era persino più lungo di quello da Petalipoli. Per fortuna però ora erano sbarcati e per un pezzo non si sarebbe più dovuto preoccupare di dover viaggiare incollato a Vera. ‘Per quanto, starle molto vicino…’ Pensò. Durante il viaggio fin lì si era reso conto che era chiaro come il sole che tipo di sentimenti provava. La domanda che gli restava era però come confessarsi alla ragazza.
Dovrei aspettare l’occasione opportuna? O farlo di getto? Forse in un bel momento? Ho sentito che le Cascate Meteora sono uno spettacolo incredibile…’ Era immerso nei suoi pensieri, al punto che senza rendersene conto stava ignorando Vera, che comunque dal canto suo sembrava molto eccitata per qualcosa. Poi la ragazza si fermò di botto. Dragozard non fu altrettanto fortunato, e andò a sbattere contro una persona.
“Mi scusi…” Disse il ragazzo rialzandosi, poi vide che davanti a lui non c’era solo l’uomo che ora lo fissava in malo modo, ma anche una discreta folla. Erano riuniti intorno a un edificio, e il ragazzo sentì delle voci da più avanti.
“Ehi Vera, dove siamo?”
“Questa è l’Arena delle Virtù!” Disse la ragazza sorridendo “Qui si tengono le Gare Pokémon.”
“Gare… Pokémon?”
“Oh già, a Kanto e Johto non sono molto famose, vero? Beh, le Gare sono esibizioni di Pokémon in cui ci si sfida in base alla bellezza delle mosse e a quanto esse sono adatte al Pokémon. Conta anche l’aspetto del Pokémon, ma non nel senso che un Pokémon vince solo se è bello per il concetto comune di bellezza.”
“Non credo di capire.”
“Vedrai! Andiamo?”
Dragozard ci pensò un momento, poi annuì. Poteva essere divertente in fondo, e sapeva che con la Pista Ciclabile si poteva recuperare la distanza fino a Ciclamipoli in poco tempo.
I due si fecero strada tra la folla, arrivando alla prima fila. Davanti all’ingresso però si trovava una ragazza vestita in maniera piuttosto eccentrica, tutto un tripudio di nuvole e paillettes. Ma la cosa che Dragozard notò subito fu l’accessorio tra i capelli della ragazza, in cui uno dei gioielli era in realtà una Pietrachiave.
“C-I-A-O a tutti, amici telespettatori!” Gridò la ragazza rivolta alla telecamera “Oggi siamo qui a Porto Selcepoli, il porto d’incontro tra uomini e Pokémon! E quest’oggi, siamo qui per scegliere tre fortunati partecipanti per una Gara di Livello Normale a cui parteciperà anche la vostra idol preferita, Orthilla! Forza Porto Selcepoli, fa’ sentire il tuo entusiasmo!” Esclamò, e il pubblico tutto intorno lanciò un ruggito di entusiasmo. Dragozard notò che in diversi portavano fasce, magliette e cappelli con la foto e il nome di Orthilla. Si girò verso Vera e la vide con gli occhi illuminati.
“Quella è Orthilla, Dragozard!” Esclamò la ragazza afferrando il ragazzo per le spalle e scuotendolo “ORTHILLA! Una delle coordinatrici più famose del mondo!”
“Molto bene, vediamo quindi chi parteciperà oggi alla Gara. Uhmmm…” Disse, enfatizzando il suono mentre fissava la folla. Poi sorrise e puntò il dito verso Dragozard e Vera. “Voi due, la ragazza super entusiasta e il ragazzo sulle sue! La coppia perfetta!” Esclamò, per poi riprendere a cercare l’altro partecipante facendogli cenno di avvicinarsi. Dragozard obbedì, come Vera, anche se per fortuna nessuno si era accorto che all’ultima frase di Orthilla il ragazzo era arrossito.
“E poi… Sì, tu, ragazzo col cappuccio.” Disse indicando un tizio piuttosto alto con il volto coperto.
“La ringrazio, ma io…”
“Non hai Pokémon?”
“No, ma…”
“E allora niente no ad Orthilla. Forza, vieni avanti!” Disse, afferrandolo per il braccio e trascinandolo accanto agli altri due. “Allora, questi sono i nostri tre partecipanti. Possiamo sapere i vostri nomi?” Chiese.
“Io sono Vera!” Disse la ragazza, raggiante.
“Dragozard.” Rispose il ragazzo.
“Orrin!” Disse l’incappucciato. A Dragozard parve familiare, quantomeno dalla voce, ma non gli venne in mente dove potesse averlo già visto.
“Ottimo. Orrin, Dragozard e Vera! Ecco i nostri tre partecipanti per la Gara di oggi. Sarà una sfida di Acume, in modo da concedere ai partecipanti un piccolo vantaggio. Vantaggio contro chi, vi state chiedendo? Ma contro la mia Alty ovviamente!” Esclamò la ragazza, e dall’alto discese una Pokémon il cui aspetto fece immediatamente pensare a Dragozard che era davvero bellissima. Sulla fronte l’Altaria portava una coroncina con una Megapietra incastonata.
“Come potete vedere, Alty non è preparata ad una gara di Acume, ma ad una di Bellezza – anche se invece le mosse sono adatte alla gara. Ciò detto, lasciamo ai nostri tre amici tempo di prepararsi. Restate sintonizzati per la gara!” Esclamò Orthilla. Poi il cameraman fece un segno e Orthilla sospirò, sorridendo. Richiamò l’Altaria e si rivolse ai tre sorridendo “Uff, che fatica, essere una idol è davvero un lavoro duro. Comunque, seguitemi! Vi accompagnerò ai vostri camerini.” Disse, guidando i tre all’interno dell’Arena. Ognuno di loro fu fatto entrare in una stanza diversa.
Dragozard si guardò intorno. C’erano diversi costumi di scena, e sul tavolo davanti al grande specchio per trucco c’era un piccolo libretto. Il ragazzo lo guardò. “Istruzioni per la Gara di Acume per principianti – include lista delle mosse migliori e peggiori…” Lo sfogliò rapidamente, poi fissò i suoi Pokémon, che fece uscire dalla Poké Ball. Cacnea si limitò a guardarlo storto, e il ragazzo scosse la testa richiamandolo. Restavano Kirlia e Beautyfly. Dopo aver ponderato la scelta, Dragozard optò per la prima, che sorrise soddisfatta.
Dopo aver usato una MT, il ragazzo sentì bussare alla porta. Aprì e si presentò Orthilla. La ragazza guardò la Kirlia e annuì, poi fissò Dragozard e scosse la testa. “No, no, no, no, no! Non ci siamo affatto! Il tuo aspetto non trasmette alcunché! Devi indossare qualcosa che rappresenti la tua voglia di intrattenere e vincere… vediamo…” Disse, girando per il camerino e scorrendo i costumi. Poi ne afferrò uno, che a Dragozard fece venire in mente un rockettaro “Ecco, prova questo!” Disse la ragazza uscendo. Dragozard fissò l’abito, poi fece spallucce e lo provò. Dopo averlo indossato, si rese conto che gli stava alla perfezione. Si chiese come fosse possibile, poi sentì di nuovo bussare alla porta, si infilò le scarpe e aprì, aspettandosi di trovarsi davanti Orthilla. Rimase di sasso quando gli comparve davanti Vera. Con un abito rosa simile a quello di Orthilla. Il cuore di Dragozard prese a battere più forte, poi anche Orthilla comparve “Eheheheheh, Orthilla non perde un colpo! Ti sta a pennello! Assomigli proprio a lui…” Disse, poi scosse la testa “Comunque, complimenti! Forza, in marcia! Il vostro amico vi sta già aspettando!”
Orthilla li accompagnò – leggi, trascinò – fino al retro del palcoscenico. Dragozard cominciò solo a quel punto a sentirsi un po’ nervoso, anche se per fortuna lui era abituato alle Leghe. Vera, per converso, non stava nella pelle, agitatissima. Accanto a lei anche Combusken sembrava aver perso la sua solita aria composta. Quanto al tizio con il cappuccio, il Pidgeot che aveva accanto a Dragozard parve familiare. Il ragazzo si chiese se fosse Darken, ma la voce era chiaramente diversa.
Apparve a quel punto Orthilla, con Altaria, e mostrò loro l’ordine di esibizione: Vera, poi Dragozard, poi Orrin e infine Orthilla.
Dragozard sorrise alla ragazza piazzandosi in piedi al suo posto tra lei e Orrin, con Kirlia davanti a sé. Si girò verso Orrin per augurargli buona fortuna… e vide su di sé uno sguardo di puro odio rivoltogli dall’uomo. Chiedendosi cosa avesse fatto per meritarselo si girò in avanti, mentre il sipario si alzava.
La folla applaudì ai quattro, poi uno alla volta i giudici chiesero ai Pokémon di avanzare, e diedero a ciascuno un punteggio in basse all’Acume dimostrato. COME valutassero l’Acume, Dragozard non ne era certo. Comunque, Kirlia arrivò seconda, subito dopo Combusken e prima di Pidgeot. Altaria arrivò ultima come previsto, dato che come aveva detto Orthilla era adatta a una gara di Bellezza.
A quel punto, i giudici chiesero a ogni partecipante un’esibizione. Dragozard aveva studiato la teoria, quindi aveva capito come funzionava: venivano valutate l’attinenza delle mosse al tema scelto – in questo caso, l’Acume -, la varietà di mosse usate e anche come venivano utilizzate. Però era curioso di vederle messe in pratica, quindi sospirò di sollievo quando realizzò che almeno avrebbe visto l’esibizione di Vera.
La ragazza tratteneva a stento l’entusiasmo, mentre saliva sul palco con Combusken. Con un grido, ordinò al Pokémon di lanciare verso l’alto una Rocciotomba, seguita da Tossina. Combusken eseguì e le rocce colorate di viola dal veleno sfrecciarono verso l’alto, poi presero a ricadere. Il pubblico le guardò angosciato mentre crollavano sul Pokémon, e lanciò un grido quando sembrò che l’avessero investito. Per un attimo nulla si mosse, poi Combusken balzò fuori dal terreno in cui si era interrato con Fossa e concluse scagliando intorno a sé una brillante Introforza. Il pubblico applaudì e i giudici assegnarono alla ragazza un punteggio, che però sarebbe rimasto segreto fino alla fine. Le due conclusero con una posa che gli fece capire che si erano preparate tempo prima per la gara.
Dragozard applaudì e le strinse la mano, sorridendo. La ragazza gli sorrise a propria volta. ‘Forse, dopo questa gara…’ Pensò il ragazzo con il cuore che batteva forte. Poi salì sul palco.
Fu travolto da un’ondata di emozioni: gioia, nervosismo, anche un pizzico di paura. Ma si sentiva benissimo, come se fosse nato per il palco.
Kirlia iniziò con Palla Ombra ripetuto più volte, creando tre sfere di energia oscura. Poi, Dragozard le fece usare Psichico, e le sfere presero a ruotare tra le sue mani come se ci stesse facendo la giocoliera. Un Calmamente, e le sfere presero a ruotare più veloci. Ovviamente il trucco non era perfetto, e un paio di volte una sfera finì fuori corso, ma nel complesso era comunque spettacolare, a cui Kirlia aggiunse tre Tossine che, avvolte intorno alle sfere, le facevano apparire di una tonalità di viola unica. Il pubblico applaudì entusiasta quando la Pokémon concluse facendo esplodere le tre sfere. Dragozard sorrise e senza pensarci alzò un pugno in aria in segno di vittoria, imitato dalla sagace Kirlia, che capì al volo, facendo sembrare che anche quello fosse calcolato.
Il partecipante successivo, Orrin, se la cavò bene all’inizio, quando esordì facendo creare a Pidgeot dei Turbini e muovendoli con Raffica, ma quando usò Volo per spostarsi sopra di essi Pidgeot ne colpì uno e fu costretto a spostarsi di lato facendo perdere coerenza all’esibizione. Si riprese scagliando una Speculmossa che imitò la Tossina di Kirlia, che si disperse nei Turbini colorandoli di viola. Era meno spettacolare dopo che altri due partecipanti l’avevano usata allo stesso modo, ma faceva ancora un po’ di effetto.
Orthilla salì sul palco, seguita da Altaria, ma con sorpresa di tutti Orrin non fece segno di spostarsi. Nessuno sapeva come comportarsi, ma Orthilla si avvicinò con decisione “Allora, un bell’applauso per il nostro amico. Ti capisco, non è la prima volta che mi capita di avere qualcuno con un attacco di panico da palcoscenico, ma sei andato bene. Ora però dovresti scendere.”
“Spiacente, ma ho altri piani.” Disse quello. In quel momento, quando il suo tono di voce si fece più minaccioso, Dragozard ebbe un’illuminazione “Orville…” Disse a bassa voce “Orville!” Esclamò, guardando verso il palco, ma la folla lanciò un grido e l’unica a sentirlo fu Vera. Quanto al grido, era stato causato dal fatto che Orville si era lanciato su Alty e aveva strappato la coroncina della Pokémon. Dragozard capì che aveva intenzione di rubare l’Altarite.
Lanciò un avvertimento, ma diversi uomini tra il pubblico si alzarono in piedi liberando Koffing, Grimer, Raticate, Linoone, Zubat e altri Pokémon tra la folla, che presa dal panico cercò di correre via.
A quel punto, Dragozard fissò Vera, ma si rese conto che la ragazza sembrava sotto shock.
“Tu… lo conosci?” Chiese, indicando il ragazzo che teneva ben salda la coroncina staccata alla testa della proprietaria, impegnata a combattere con il Pidgeot.
Orville si girò verso il sipario “Allora, Dragozard, non vieni a giocare con me?”
Dragozard fissò Vera. Pensò a una scusa da inventare, ma poi scosse la testa. Non poteva mentire anche a lei. Perciò si limitò a farsi avanti lasciandola ai suoi dubbi.
“Orville. Ne è passato di tempo.”
“Troppo, Dragozard. O forse dovrei ancora chiamarla Tenente?” Chiese quello levandosi il cappuccio e rivelando un uomo con occhi dorati e capelli biondi. Non c’erano più i baffi e la barba che portava una volta, e i capelli erano corti e nascosti dal cappuccio, quindi era ovvio che Dragozard non l’avesse riconosciuto.
“Che diavolo state facendo, Orville? Sai benissimo che il Team Rocket si è sciolto.”
“AH! Non sai niente, Tenente Zard. Il Team Rocket è più forte che mai adesso. Ed è il momento di punire i traditori!” Esclamò quello, mentre Pidgeot costringeva Alty a ritirarsi e attaccava Kirlia. La Pokémon a un comando di Dragozard rispose con Psichico scagliando via il Pidgeot.
“Non ho tradito nessuno. Ho lasciato il Team capendo il mio errore, non per tradimento. E dopo che vi siete sciolti ho solo…” Rispose Dragozard, azzardandosi a parlare solo perché il pubblico era troppo impegnato per sentirlo. L’unica era Orthilla, e sicuramente sarebbe riuscito a convincerla a non rivelare il suo segreto.
“Hai mandato in prigione decine dei tuoi ex-compagni. Non lo chiami tradimento?!”
“Ho fatto quello che era giusto fare!” Rispose Dragozard.
“Hai fatto quello che ti conveniva! Credi davvero che ciò che hai fatto nel Team Rocket verrà dimenticato, Tenente? Dragozard, l’Incubo del Monte Luna, il Flagello del Ponte Pepita, il Terrore del Casinò, il Distruttore della Silph, il…”
“BASTA! Orville, sai bene che sono tutti esagerati!”
“Di quanto? Sei stato tu a ideare l’operazione al Monte Luna. Tu a creare il Ponte Pepita. Tu a rubare i Porygon per il casinò. Tu il primo a irrompere alla Silph. Tu a…”
“IO a capire che sbagliavo!” Rispose Dragozard infuriato, mentre Kirlia sconfiggeva Pidgeot.
Orville sorrise, poi mandò in campo uno Skarmory “Tu, il primo a tradire i tuoi sottoposti.” Concluse, dando un secco ordine. Il Pokémon si lanciò verso il soffitto, sfondandolo e tagliando i detriti con le ali affilate per evitare che cadessero su Orville, ma lasciando che si schiantassero intorno a Dragozard. Per fortuna, Kirlia lo protesse fermandoli con Psichico.
“Bene, me ne vado Tenente. E porto con me questa!” Aggiunse, mostrandogli l’Altarite ancora incastonata nella corona. Dragozard lo vide balzare sul suo Skarmory e prendere il volo. Di riflesso portò la mano alla sfera dove teneva Charizard, ma realizzò che adesso non l’aveva con sé. Aveva lasciato tutte le sfere nel camerino dove si era cambiato.
“Prendi Alty!” Esclamò Orthilla “Andrei io ma non sono brava a combattere!”
“E chi ti difenderà?” Chiese Dragozard, guardando diverse Reclute avvicinarsi con fare minaccioso.
“Ci penso io.” Disse Vera, mettendosi tra loro con Combusken.
“Vera…” Iniziò Dragozard, ma la ragazza non rispose. Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore, poi saltò su Alty e prese il volo. Per fortuna, lo Skarmory era ancora in vista. Alty volò a tutta velocità e il ragazzo ordinò a Kirlia, in piedi davanti a lui, sulla testa del Pokémon Volante, di scagliare delle Palle Ombra. Le vide andare a segno, e pensò di averlo quasi raggiunto… poi un attacco proveniente da terra centrò l’Altaria. Dragozard guardò in basso ma non vide nessuno. Guardò davanti a sé, ma lo Skarmory era già sparito.
Frustrato, ritornò all’Arena delle Virtù. Le reclute se l’erano squagliata quando avevano visto Orville sparire e avevano iniziato a perdere, quindi non ne era rimasta nessuna. C’erano alcuni Pokémon sconfitti, lasciati indietro, ma a parte quello sul palcoscenico restava solo Orthilla.
Dragozard e Alty atterrarono, sconsolati. L’Altaria grattò il muso sul collo della ragazza.
“Grazie comunque…” Mormorò quella, cercando di sorridere, ma si vedeva che era triste.
Dragozard annuì poi si guardò intorno.
“Se cerchi la ragazza, è corsa via appena le Reclute se ne sono andate.” Rispose Orthilla.
“Ma… perché…”
“Non lo so. Ma ascolta, è vero che eri un membro del…” Iniziò, ma Dragozard era già corso via. Orthilla sospirò e si girò verso Altaria “Perché mi piacciono sempre i cattivi ragazzi?” Chiese, e la Pokémon si limitò a emettere un mormorio.
Orthilla annuì.
 
Dragozard corse a perdifiato e raggiunse Vera a metà del Percorso 111. La ragazza era seduta a curare i propri Pokémon dopo una lotta. E aveva l’aria arrabbiata.
“Vera, io…” Iniziò Dragozard, ma Vera scosse la testa.
“Scusa Dragozard, ma al momento non voglio sentire nulla. Solo, eri davvero un membro del Team Rocket?” Chiese.
Dragozard sospirò, poi annuì. A Vera vennero le lacrime agli occhi.
“Quindi è vero! Sei un malvagio! E ti sei comportato gentilmente con me! Perché?! Vuoi i miei Pokémon?! I miei strumenti?! Ho viaggiato con un membro del Team Rocket!”
“Ascolta, io…”
“Sai perché me ne sono dovuta andare prima da Kanto e poi da Johto? Perché per due volte il Team Rocket ha rubato a mio padre alcuni dei suoi Pokémon più forti! E mai affrontandolo, ma sempre usando sporchi mezzucci! Io odio il Team Rocket! Io… Io… Io ti odio!” Gridò.
“Io invece ti amo.” Rispose Dragozard. Si chiese cosa gli fosse saltato in mente un nanosecondo dopo. Forse era stata la paura, forse la vergogna, forse entrambe le cose, ma la frittata ormai era fatta. Vera lo guardò in volto, arrossì violentemente, gli tirò un ceffone e poi scappò via in lacrime.
Dragozard rimase lì, in piedi, dandosi dell’idiota. Sentì le gambe cedergli e crollò a terra, e solo a quel punto, sedendosi, si rese conto che era ancora vestito per lo spettacolo. Non aveva né i vestiti, né lo zaino, e nemmeno la cintura.
Si chiese cosa fare, poi una voce lo chiamò sopra di lui.
“La Grande Orthilla è qui!” Disse la ragazza sorridendogli e porgendogli il suo zaino e la cintura delle Poké Ball. Kirlia, sulla spalla della ragazza, saltò giù e fece per protestare per l’essere stata lasciata indietro, quando sentì le emozioni del ragazzo. Le sue corna divennero viola, e la Pokémon si limitò ad abbracciarlo.
“Grazie.” Disse Dragozard.
“Di niente.” Rispose Orthilla. Si sta facendo tardi. Stai sfidando le Palestre?”
“Sì. Come…”
“Ho capito chi sei adesso. Dragozard, uno dei compagni del famoso Raziel. Perciò ho pensato che stessi sfidando la Lega. Vuoi un passaggio a Ciclamipoli?”
Dragozard annuì. Orthilla lo fece accomodare su Alty e si sedette davanti a lui, portandolo fino alla città e lasciandolo davanti alla Palestra. Poi con sorpresa del ragazzo lo seguì all’interno. Dragozard affrontò gli allenatori con aria quasi assente, poi raggiunse Walter.
“Brutta cera, ragazzo.” Commentò l’uomo “Sicuro di…”
“Sì.” Rispose Dragozard. Gli serviva una distrazione, una qualunque.
“Come vuoi.” Replicò Walter “Sei uno degli amici di Raziel, vero? Medaglie?”
“Due.”
“Tre contro tre allora. Cominciamo.” Rispose l’uomo, schierando Magneton. Dragozard mandò in campo Sableye, che sconfisse l’avversario in pochi colpi, pur subendo ingenti danni.
Walter annuì poi mandò in campo Electrode. Il Pokémon sconfisse Sableye per poi essere sconfitto da Cacnea. Per tutto il tempo Dragozard rimase poco concentrato, ma poco alla volta almeno una parte del suo spirito combattivo ritornò. Walter mandò allora in campo Manectric. Cacnea iniziò con Pugnospine ed incassò un Tuono, cui Dragozard ordinò di far seguire un Missilspillo. Manectric incassò e rispose con Ondashock, danneggiando Cacnea lievemente. Il Pokémon Erba proseguì con Pugnospine e Missilspillo, incassò un’Ondashock e un Tuono e concluse la lotta con un nuovo Pugnospine.
“Beh ragazzo, eccoti Medaglia ed MT Ondashock.” Disse Walter “Ma cerca di fare qualcosa per quel tuo stato d’animo. Mi sembri scosso.” Disse. Poi indicò Cacnea “Pensò che quello aiuterà.”
Cacnea si illuminò e poco dopo era diventato un Cacturne. Questo sì che fece tornare un sorriso in volto a Dragozard. Il ragazzo ringraziò Walter, poi uscì.
Orthilla gli si avvicinò “Senti, Dragozard, mi chiedevo, potrei venire con te?”
Dragozard fu colto di sorpresa “… Perché?”
“Beh, ecco… sei promettente come coordinatore. Vorrei aiutarti.”
Dragozard pensò a come si era sentito sul palco. L’emozione di gioia, nervosismo, paura, che l’aveva fatto sentire vivo. E poi…
“D’accordo. Ti ringrazio molto. Ma non ti creerà problemi con il tuo show televisivo?”
“Quisquilie, quisquilie.” Disse la ragazza, nascondendo il fatto che aveva inventato una scusa e aveva chiesto un paio di settimane di ferie.
“In tal caso volentieri.” Rispose Dragozard, cui il sorriso della ragazza fece tornare almeno un po’ il buonumore. E all’improvviso si sentì esausto. Salutò Orthilla e prese una camera. Orthilla gli sorrise, poi entrò nella propria.
 
“Ottimo lavoro, Orville.” Disse Pierce, guardando l’Altarite.
“Grazie signo…”
“O questo ti direi se non avessi reso nota la nostra esistenza, tra tutti, proprio a Dragozard! Giuls lo sapeva? Bene! Mi sarebbe andato bene anche Draconix! O Darken! Raziel magari no, lui vuol dire guai. Ma Dragozard! Sei matto?!”
“Signore, io…”
“Va’ via. Ne parleremo ancora.”
L’uomo biondo uscì. Matori si fece avanti.
“Avevamo un patto.”
“Non ha fatto niente di grave. Nessuno sa del Neo Team Rocket.”
“Tranne Dragozard.”
“No, lui sa solo che Orville e alcune reclute sono in circolazione. Certo, è furbo, ma se teniamo un basso profilo…”
“Non posso, tenere un basso profilo. Kain vuole risultati. Chi credi mi abbia fatto rubare questa pietra?”
“Lo so. Tuttavia…”
“Tuttavia niente.” Rispose Pierce. Poi fece un gesto e la donna si congedò. L’uomo si portò le mani alla fronte.
Kain, cosa vuoi davvero da noi?’ Si chiese.
   
 
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