Serie TV > Firefly
Segui la storia  |       
Autore: Amatus    27/03/2017    0 recensioni
Una raccolta di Flashfic, one shot e drabble che cerca di raccontare i viaggi della Serenity attraverso gli occhi dell'equipaggio e dei suoi passeggeri.
[...] Se Mal avesse avuto ancora speranza avrebbe distrutto quel mondo dalle fondamenta, ogni pianeta, ogni città ogni casa tenuta al sicuro dall'Alleanza sarebbe stato un obiettivo che avrebbe volentieri fatto esplodere e lasciato bruciare. Ma la vera ribellione è disperata, non ha un fine.
Per questo continuava a viaggiare, perché non sperava più di veder finire l'ingiustizia.[...]

Questa raccolta partecipa allo Sci-Fi Fest “Sci-Fi Enterprise - Non è mai troppo TARDIS!” di Torre di Carta e Fanwriter.it
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derrial Book, Inara Serra, Malcom Reynolds
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
★ Iniziativa: Questa storia partecipa allo Sci-Fi Fest “Sci-Fi Enterprise - Non è mai troppo TARDIS!” di Torre di Carta e Fanwriter.it
★ Numero Parole: 750
★ Prompt/Traccia: Citazione in apertura della storia.

 

Carità


“L’enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all’amore afferma che è troppo complicato da definire.
La guida galattica per autostoppisti invece, sull’argomento amore, dice evitatelo se possibile” 

Quell'idiota! E lei ancora più idiota di lui, possibile non imparasse mai la lezione, ogni volta il suo atteggiamento la sorprendeva con la sua ruvidezza che la mandava su tutte le furie.
Il solito egocentrico, infantile Malcom Reynolds, perché aspettarsi ogni volta qualcosa di diverso? Non avrebbe mai fatto un passo per uscire da sé, spaventato dal mondo come un bambino maltrattato, ma sempre pronto ad atteggiarsi a grande uomo. Questa volta aveva davvero oltrepassato ogni limite.
Inara iniziò all'istante a preparare le valigie, non avrebbe passato su quell'orribile nave un secondo in più.
Perché poi ostinarsi a vagare tra i pianeti con quella carcassa? La Serenity era veloce certo, ma avrebbe senza dubbio potuto trovare di meglio. Una nave più comoda e meno sporca, e sicuramente meno rumorosa. Magari una nave il cui capitano non fosse un completo idiota!
Doveva andarsene prima del ritorno di Mal, sapeva che si sarebbe presentato con la solita aria da cucciolo pentito. L'aveva incastrata più di una volta in quel modo, ma non poteva continuare a insultarla e poi bussare alla sua porta aspettando di essere perdonato. E lei ogni volta incapace di mantenere il punto cedeva al suo sguardo colmo di rimorso, al suo sorriso contrito ma fiducioso. Quel Mal! Lei non si sarebbe arrabbiata tanto se non avesse saputo che il suo cuore era tanto buono. Da Jayne, ad esempio, non si aspettava certo un atteggiamento diverso, ma Mal era uomo di tutt'altra statura. Un uomo dall'animo nobile e dal cuore grande, capace di donare tutto se stesso per proteggere i suoi uomini. Un uomo davvero ammirevole, finché non ci si avvicinava troppo, a quel punto come una bestia in un angolo tirava fuori il peggio di sé.
Mal era un capitano perfetto ma un pessimo uomo, un buon amico ma un terribile amante. Se solo Inara non fosse stata addestrata a vedere tutto questo in un uomo, forse avrebbe davvero potuto fare le valigie e lasciare la Serenity. Se non avesse saputo leggere il dolore e la paura di Mal allora forse sarebbe stato più facile anche decidere di restare.
Ma stargli accanto significava vedere tutto questo e desiderare di poter vedere di più. Significava saper leggere il desiderio nello sguardo di lui e desiderare di avvicinarsi un po' di più, farsi un passo più vicina arrivare a sfiorare tutto quel dolore che lo rinchiudeva come una gabbia, come una fortezza.
Ma il capitano e la sua nave erano fin troppo simili. Una nave sicura, veloce e affidabile, ma in grado di imbattersi in ogni sorta di pericoli e di mostruosità. Così era Mal.
Inara sapeva con certezza che non avrebbe mai abbandonato, mai tradito, mai ferito intenzionalmente un amico, ma sapeva anche che le tempeste del suo orgoglio travolgevano ogni cosa senza fare sconti, che la sua paura lo rendeva crudele per assicurargli di essere irraggiungibile. Eppure tutto di lui era attraente come la gravità di un pianeta. Il suo sorriso, le sue mani, il suo sguardo deciso.
Inara seguendo il corso dei propri pensieri si era seduta sul bordo del letto, non sarebbe partita neanche quella volta. Nessuno aveva ancora bussato alla porta eppure lei aveva già dimenticato lo screzio.
Un tocco leggero si fece infine sentire, doveva essere notte fonda, ma come Mal amava ripetere: “È sempre buio nello spazio”.
Un colpo più forte seguì il primo ma lei non si mosse. 
Almeno questo doveva a se stessa. Non gli avrebbe aperto, non avrebbe dimostrato quanto incline fosse a cedere. Non avrebbe dato la sua assoluzione quella volta, avrebbe dovuto continuare a pentirsi e a temere di perderla. Lui non era il solo a conoscere le regole di quel loro gioco sadico. Inara era nata per giocare e non si sarebbe tirata indietro. Quanto avrebbe preferito invece mettere fine a quella partita? Il suo cuore avrebbe voluto aprire la porta lasciarlo entrare, lasciarlo vincere. La ricompensa sarebbe stata giusta per entrambi, loro stessi erano la posta in gioco e chiunque avesse ottenuto la vittoria avrebbe condiviso il bottino con l'altro. Era tutto così chiaro. Chiaro come il suo desiderio di lui. Ma Inara era stata addestrata a far tacere il cuore e ad ammansire il desiderio. Lasciò la valigia disfatta a metà cadere a terra e si sdraiò. Chiuse gli occhi, il suono della Serenity avrebbe cullato il suo riposo e avrebbe pian piano consumato il desiderio come la risacca lenta del mare calmo. Come sarebbe stato diverso se lo avesse lasciato entrare. Sarebbe stato così sbagliato? Maledetto orgoglio!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Firefly / Vai alla pagina dell'autore: Amatus