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Autore: Kifuru    28/03/2017    0 recensioni
Salve a tutti, ho sempre pensato che la storia di questo manga fosse veramente incredibile, ma allo stesso tempo avrei voluto vedere delle maggiori considerazioni per alcuni personaggi. In particolare ho sempre apprezzato tanto Crilin e anche la sua storia con Diciotto è, a mio parere, geniale. Per questo vorrei dedicare una storia a loro. Un grazie anticipato per chi leggerà.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 Odio e amore.


Per molti istanti, due occhi cerulei, di ghiaccio, identici fra di loro, si fissavano con una calma glaciale. In realtà, solo la bellissima donna riusciva a tramettere una tranquillità incredibile, tradita leggermente da lampi di collera, evidenti nella sua espressione e dai pugni chiusi, stretti con una forza, tale da far, ben presto, sanguinare i palmi della bionda.

Il cyborg C17, invece, sebbene cercasse con tutto se stesso, di mascherare la situazione in cui si trovava, non poteva nascondere, sul suo viso, tutta la fatica e il dolore, che aveva subito, durante l'incredibile combattimento contro il guerriero umano.

Sempre con apparente indifferenza, Diciotto distolse lo sguardo dal fratello gemello, inginocchiandosi nuovamente a fianco di un Crilin ancora incosciente e con tutta la delicatezza possibile, lo prese tra le braccia. Ella si allontanò dal cyborg dai capelli neri, incurante delle sue occhiate incollerite, con in braccio il suo uomo e sempre, con tutta la sensibilità possibile, lo appoggiò contro una parete rocciosa.

< < Abbi pazienza, Crilin. Presto ti porterò via di qui e mi prenderò cura di te > > disse piano la donna, con tono dolce e gentile, mentre gli accarezzava dolcemente i capelli sporchi di sangue.

Per alcuni secondi, rimase a fissare il suo volto dolorante, con un'espressione, che chiaramente trasmetteva l'immenso amore, che provava nei suoi confronti. Richiamando tutta la sua determinazione e vincendo la sua riluttanza a lasciare Crilin in quelle condizioni, si incamminò nuovamente verso il gemello, il quale continuava a mostrare chiaramente la sua rabbia, soprattutto per la nuova e incredibile personalità della sorella.

< < Tutto per colpa di quel maledetto nanerottolo > >.



Diciotto si fermò di fronte al suo obiettivo e senza indugio, caricò nuovamente. Ogni suo colpo andava a destinazione e tutti venivano inferti con la massima precisione e violenza. C17 non poteva reagire, neanche minimamente. Era giunto a un punto di non ritorno e si odiava in modo sconfinato, al pensiero di essere stato ferito gravemente da un misero umano, al punto di non essere più in grado di contrastare la sorella.
 
Quest'ultima si fermò, dopo diversi minuti di violenza feroce, lasciando il suo antagonista, disteso sulla sabbia del deserto, ormai incapace di battersi.

< < Non riesci a fare meglio, sorellina. Forse il tuo mostriciattolo ti ha indebolito notevolmente. Ti ha trasformata in una fragile donnicciola > > biascicò il cyborg, mentre cercava disperatamente di rimettersi in piedi.

Diciotto lo fissò con espressione indecifrabile. Guardandola, era impossibile comprendere quali fossero le sue intenzioni < < Come hai fatto a far sparire l'energia di Crilin. Per quale dannato motivo non sono più riuscita a percepirla. Parla C17 > > disse la ragazza, con  tono freddo e velenoso.

C17 sorrise malignamente, mentre si appoggiava contro una roccia, consapevole di non poter più stare in piedi.

< < Hai invaso la mia vita, C17. Non dovevi permetterti di farlo. Forse non ti rendi conto, ma ferendo Crilim, ferisci anche me e ancora adesso sto cercando di  capire, se devo risolvere questa storia in modo definitivo, in un modo che mai avrei immaginato > >.

< < Non dovresti rimuginarci sopra, Diciotto. Noi siamo superiori agli umani, siamo liberi dalla loro stupida moralità ipocrita. Chi mi infastidisce muore. E' una cosa molto semplice, ma tu sembri averlo dimenticato > >.

< < Sai, anche quando davamo la caccia a Goku, ti ritenevo troppo immaturo e arrogante. Pensi di essere superiore a qualsiasi forma di vita e non ti rendi conto di quanto ti sbagli. Cell dovrebbe rappresentare, per te, la prova più emblematica. Siamo stati soltanto modificati, C17. Noi siamo sempre umani e per questo siamo in grado di amare e odiare, anche se, per adesso, in te c'è solo un odio scellerato, rivolto non solo a Crilin, ma all'intero genere umano > >.

< < NON CREDERE DI POTERMI GIUDICARE > > urlò C17 con ferocia.

< < Io ho imparato molte cose da Crilin, C17. Non solo l'amore e la felicità di stare in pace con il mondo. Ho capito che la mia vita ha un valore inestimabile e la stessa cosa vale per quella di ogni essere vivente. Io ho deciso di abbracciare la vita e non la morte. Cell e quel diabolico vecchio mi hanno distrutto la vita, ma con Crilin l'ho potuta ricostruire. Ti consiglio di fare la stessa cosa > > replicò Diciotto, mostrando tutta la sua fierezza e determinazione.

< < Sono tutte stronzate > >  ringhiò C17, sempre maggiormente preda della sua collera.

< < Parla, fratello. Dimmi come hai fatto a creare questa trappola > > domandò ancora una volta la bionda, senza scomporsi.

< < Entrambi dovremmo sapere che il progresso tecnologico può fare miracoli, mia cara. Posso dirti che sono stato aiutato da una nostra vecchia conoscenza. Forse il più furbo della nostra vecchia e allegra compagnia > > rispose l'androide, mostrando un sorriso diabolico.

Le parole di C17 suscitarono lo stupore della sorella, la quale spalancò gli occhi, al pensiero di un uomo, che, insieme al dottor Gero, le aveva rovinato la vita e adesso attentato alla vita del suo amato. Credeva, senza dubbi, che quel maledetto uomo fosse morto da tempo.

< < Non starai parlando di.... > > provò a dire debolmente la ragazza.

< < Sto parlando del dottor Norvus, Diciotto. Quel folle è scappato dal laboratorio, poco prima del nostro risveglio e ha simulato la sua morte, restando nascosto, per molto tempo, in una lurida tana. Mi sono imbattuto in lui per puro caso > > disse il cyborg con calma.

Diciotto sentì nuovamente la rabbia ribollire dentro di se, mentre antichi sentimenti di vendetta riaffioravano, insieme ai terribili ricordi degli esperimenti, ai quali era stata sottoposta. Molti di essi erano stati ideati e realizzati proprio dall'avido e cinico dottor Norvus.

< < Per farla breve, ho invitato il dottore ad aiutarmi in un certo progetto. In cambio,  gli ho promesso di non staccargli la testa, come feci con il suo compare > > continuò C17.

< < L'ho costretto a costruire un dispositivo molto interessante. Un congegno, che genera un enorme campo elettromagnetico, tale da estendersi per svariati chilometri. Le onde, generate dal suo campo d'azione, annullano la possibilità di percepire la presenza di tutti gli esseri viventi, che si trovano all'interno di esso. Così, ti sei trovata nell'impossibilità di rintracciare il tuo ragazzo e io ho potuto confrontarmi con lui direttamente e senza l'intromissione di nessuno > >.

Diciotto ascoltava sconvolta il racconto del gemello, incredula di fronte a un  piano folle e irrazionale, che aveva coinvolto soprattutto il suo Crilin.

< < Tuttavia, ero ben consapevole che, presto, qualcuno ci avrebbe trovato. Per questo, ho scelto questo posto per l'agguato. Una lunga distesa desertica, dove avrei potuto guadagnare tempo prezioso, con l'aiuto del dispositivo > >.

< < Così, prima dell'arrivo del tuo nanerottolo, ho nascosto il congegno nella grande catena montuosa, che delimita l'inizio di questo posto. L'ho attivato, quando Crilin stava per arrivare. Il mio piano sarebbe riuscito perfettamente, se non fosse stato per l'incredibile tecnica di questo microbo, della quale non sapevo nulla > > concluse il cyborg, il quale continuava pericolosamente a perdere sangue, in diverse parti del corpo.

La bionda era rimasta frastornata, non solo per la notizia riguardo il dottor Norvus, ma soprattutto per la cieca volontà del fratello di far del male a Crilin. Una cosa che non poteva più permettere.

< < Perchè? > > chiese la ragazza, cercando, disperatamente, di mantenere la calma < < Per quale motivo hai fatto tutto questo > >. A quel punto, qualsiasi attacco avrebbe potuto stroncare definitivamente la vita del cyborg C17.

Quest'ultimo distolse lo sguardo dall'espressione stranamente addolorata di sua sorella. Dentro se stesso, si chiese se realmente le sue azioni fossero giuste e necessarie, come aveva sempre pensato. Egli disse la verità.

< < Volevo riaverti, Diciotto. Non potevo sopportare l'idea di perderti, a causa di quel maledetto microbo. Ma forse, al tempo stesso, desideravo anche vedere, con i miei occhi, la forza di questo vostro legame. Volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinto per te > >. 

In quel momento, Diciotto, dimenticando tutti i sentimenti di odio, sentì una profonda tristezza per come si erano evoluti i rapporti con il fratello gemello, ma allo stesso tempo provava un'immensa felicità, per l'ennesimo atto di amore del suo uomo. Ciò cancellò in lei quasiasi desiderio di vendetta. Desiderava soltanto ritornare a casa, insieme a Crilin, per occuparsi della sua guarigione.

< < Hai costretto Crilin ad utilizzare una tecnica suicida, C17. In passato l'aveva già attivata una volta contro Cell e dopo averla vista in azione, gli avevo proibito di utilizzarla in qualsiasi situazione. Tu, oggi, stavi per rubare la cosa più bella della mia vita e non ho più paura ad ammetterlo apertamente. Crilin è tutto per me. E' il mio mondo adesso. Non ti ucciderò, fratello, anche se forse avrei tutte le ragioni per farlo, ma, dopo questa vicenda assurda, le nostre strade si dividono per sempre. Io vivrò la mia vita e nessuno potrà impedirmelo. L'unica cosa che posso fare per te è consigliarti di fare lo stesso. Trova la tua strada, altrimenti la tua esistenza non avrà mai un senso > > concluse Diciotto, con tono calmo e deciso.

 Sapeva di essere arrivata ad un punto morto, nel suo rapporto con il fratello gemello e per tale ragione si convinse, immediatamente, della necessità e dell'importanza della sua decisione.

< < Non farmi prediche, Diciotto. Io vivrò come voglio. Mi fai pena e spero che  starai bene con quel nanetto da giardino. Attenta a non calpestarlo > > ringhiò il cyborg, rendendo il suo volto, sfigurato dal sangue, ancora più sgradevole.

Diciotto si girò, tornando, con decisione, verso il proprio uomo, desiderosa di curarlo alla svelta.

 Non senza una forte sensazione di paura, la ragazza controllò il respiro di lui, che anche se fosse proprio regolare, non era tale da mettere in pericolo la sua vita. Con un forte sospiro di sollievo, la bionda prese delicatamente il suo amato tra le braccia, appoggiando il suo capo contro il petto.

Tuttavia, prima di prendere il volo la ragazza si rivolse di nuovo verso il fratello, il quale continuava a mostrare tutta la sua collera.

< <  Ti avviso che non lo toccherai mai più. Qualora tu non considerassi questa storia conclusa, la prossima volta affronterai me e lo farai per difendere la tua vita. Per quanto riguarda il dottor Norvus, farò in modo che non possa più far del male a nessuno > > .

Gli occhi di ghiaccio della donna squadrarono, un'ultima volta, quelli del fratello, il quale era rimasto immobile, appoggiato alla fragile roccia.

< < Addio C17, abbi cura di te e buona fortuna > > disse Diciotto, prima di decollare, per poi acquisire la sua massima velocità.

  In poco tempo, la cyborg scomparve all'orizzonte.




Il cyborg C17 rimase solo, nel luogo dello strano scontro, mentre tanti pensieri gli affollavano la mente. Forse aveva perduto la sorella, ma, forse,  l'incredibile determinazione del suo avversario, così debole rispetto a molti guerrieri, lui compreso, gli aveva aperto gli occhi o probabilmente gli aveva mostrato una nuova possibile strada da seguire.

< < Di sicuro, non potrò fare nulla in queste condizioni. Stranamente sono stato pestato per bene > > pensò l'androide, con un rinnovato sarcasmo e allegria.

Improvvisamente, il cyborg, dai capelli neri e dagli occhi di ghiaccio, sentì il proprio cuore leggero, come mai prima di allora.

Forse era tempo per un nuovo obiettivo.
  
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