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Autore: mellybelly123    28/03/2017    0 recensioni
Una ragazza con un grande sogno, che percorre con tenacia la sua strada per realizzarlo. E su quella strada incontrerà lui, un dio chirurgo dagli occhi verde prato che travolgerà la sua vita. Ma chi sa che alla fine non sarà proprio la vita di certezze di MDBrown a essere stravolta dalla dolcezza di Margaret.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Capitolo 4

 

- Allora ricapitoliamo. Ricomincia da capo e parla piano.

- Dai Caro come sei lenta! Ho bussato, sono entrata e mi sono ritrovata davanti lo stronzo. Per poco non mi prende una sincope, ma mi sono ricomposta e faccio per uscire, quando lo stronzo parla e mi dice che non sto disturbando e che mi devo sedere, con tanto di “ebete” implicito. Comunque tutto di un fiato dico che voglio fare la tesi e bla bla bla e quando Ubby chiede come è andato l'esame.. il silenzio. Cioè caro mi stava fissando il collo come se volesse saltarmi addosso da un momento all'altro!!

- Cazzo ora si che si fa interessante!!! Secondo me… gatta ci cova!

- Ma sta zitta!! come minimo avrà anche pensato che IO ci provassi con lui! Da pazzi

- Bhè non che ti tireresti indietro eh

- Ma sei pazza? Ma con quello stronzo manco morta!

- Si tesoro. Certo. Comunque oggi a che ora devi andare?

- Alle 15. Mi sto preparando.

- E che ti stai mettendo?

- Cosa mi dovrei mettere di così particolare da richiedere una domanda?

- Bhè mica ci vorrai andare cessa?! Ricordati chi abita quel reparto

- Tu stai male! Ti scrivo più tardi per dirti cosa mi dice Ubby.

- Ok, palla! A dopo.. e stai tranquilla! Sei una forza

- Perchè ho delle spalle solidissime! Non so come farei senza di voi. A dopo

 

Un'ora più tardi raggiungo lo studio del Prof. Uberth, carica di aspettative e non poca ansia.

È un giorno speciale, Margaret. Vivilo a 360°.

Ad ogni scalino sento l'emozione che cresce sempre di più e il cuore che batte sempre più forte nel mio torace. Arrivata nel corridoio osservo le persone che mi passano a fianco, sono così a loro agio in quel corridoio. Camminano sapendo di appartenere a quel luogo. Spero con così tanta forza di riuscire a sentirmi così, un giorno.

I rumori si susseguono senza sosta mentre cammino verso la sua porta. Le macchine che annunciano la fine dell'infusione, le rotelline dell'asta che i pazienti trascinano passeggiando per il corridoio, le televisioni accese dalle stanze, i parenti che si scambiano opinioni e il personale che comunica, a volte serietà, a volte comicità.

Riconosco qualche volto qua e la, già incontrato durante i miei tirocini nel reparto, qualcuno forse fa altrettanto con me e mi scambia un flebile sorriso, o forse è solo per gentilezza.

In fondo al corridoio vedo un gruppo di camici verdi che chiacchiera allegramente ridendo di tanto in tanto. Ovviamente non poteva che essere capitanato dal King of Surgery. MDBrown se ne sta la, godendosi beatamente il suo caffè con una schiera di giovani specializzande e infermiere di sala che civettano ai suoi piedi.

 

Dio, quanto se la crede!

Non ti curar di lui, Margaret, ma guarda e passa.

 

A grandi passi li raggiungo e il supero. Stupido studio del Prof Uberth, proprio qui davanti dovevi essere?! Non voglio apparire maleducata e decido di salutare con un Salve e un cenno di capo e mi dirigo verso la porta dello studio. Ovviamente non mi sono ritornati grandi saluti, ma questo già lo immaginavo. Busso sulla porta e al segnale, entro.

 

- Ah salve Signorina McMurry! Si accomodi la prego!

- La ringrazio!

- Allora, come si sente oggi?

 

Se la prossima domanda è “di intestino va regolare” scappo!

- Ehm.. molto bene, grazie

- Ottimo! Allora io avrei pensato per lei un argomento molto interessante a dire la verità. Non è qualcosa di troppo ricercato, così che potrà prendere parte di persona a diversi interventi. Vengono regolarmente svolti nelle nostre sale operatorie.

 

Bum, bum, bum. Oddio mi scoppia il cuore. Lui ha “pensato per me” un argomento “molto interessante” e potrò “prendere parte di persona” a diversi interventi.

 

- Che cosa ne dice della “sub total gastrectomy”?

 

Seriamente?

 

- Ho visto che le è stata fatta come domanda di esame e, bhè vista la votazione, ho pensato che lei sia molto preparata sull'argomento.

 

Ubby, IO TI AMO. Anche se mi hai sempre fatto paura, sei brutto e hai 200 anni. Io ti amo dal profondo del mio cuore.

 

- Allora? Che mi dice?

- Le dico che sono molto entusiasta! Ha ragione, l'argomento mi piace molto. Anzi a dire la verità è in assoluto il mio preferito! Non vedo davvero l'ora di iniziare!

- Bene perfetto! Ne sono molto contento. Allora solitamente io chiedo agli studenti che fanno la tesi con me di frequentare il reparto il più assiduamente possibile. Mi rendo conto che possa essere difficile con le lezioni e gli altri esami e tirocini ma vorrei veramente che qualsiasi suo momento disponibile lei lo riservi a questo reparto. Dovrà diventare la sua seconda casa…. Come ha detto che si chiama?

- Ehm.. Mc Murry, Professore.

- ahah no bhè certo. Intendevo il suo nome, qual è?

- Oh. Margaret

- Perfetto Margaret, questa diventerà la tua seconda casa. Intesi?

- Certo Professore.

- Grandioso! Adesso ti lascerò il materiale. Poi ti accompagnerò dal dottor Brown che sarà il tuo punto di riferimento. Va bene?

 

NO. NON VA BENE PER NIENTE! Perchè lui? Perchè non un affabile e gentile specializzanda/o? Perchè proprio The King of the Stronzi?!

 

- Uhm, certo.

 

Mezz'ora dopo usciamo dalla sua stanza. Io carica di libri e documenti. Lui con un sorriso compiaciuto stampato in faccia. Il circolo della ricreazione nel frattempo si è disgregato e dobbiamo cercare il grande e unico MDBrown in giro per il reparto.

Lo troviamo nella stanza del medico di guardia che fa la sua pennichella. Quando entriamo nella stanza e lo ritrovo sdraiato sul letto, completamente abbandonato, per poco non svengo. Ho mantenuto salda la presa sui faldoni che ho tra le braccia ma ammetto di aver vacillato un poco sulle gambe. Il prof Uberth lo mette al corrente della situazione mentre lui lo osserva con le braccia incrociate e lo sguardo serio, che non si porta mai, nemmeno per un secondo, sulla mia figura.

Quando il grande Ubby si congeda, lui si volta verso di me.

Tralasciando i momenti di silenzio che mi fanno soffocare dall'imbarazzo di trovarmi in una stanza chiusa, in penombra con un MDBrown qualunque che mi contempla, dopo un'infinità di minuti decide di parlarmi.

 

- Bene. Immagino di DOVER avere a che fare con te per un po' di tempo, eh?

- uhm.. così pare.

- Ottimo. Mi preme farti sapere, visto che sei tanto affezionata ai sentimenti e alle emozioni, che quello che è successo l'altra sera, non ha il minimo significato per me. Intesi?

 

Ma brutta faccia di..

 

- Direi piuttosto quello che NON è successo l'altra sera. E, decisamente si, non ha alcun significato. Io non avevo la minima idea che quel ragazzo fosse lei e viceversa.

 

Mi osserva. Che palle, mi osserva continuamente e IO ODIO essere osservata.

Nei suoi oggi leggo una punta di disappunto, ma decido di non preoccuparmene. La cosa importante è mettere bene in chiaro come stanno le cose. Io e lui non abbiamo niente da spartire, se non professionalmente parlando.

 

- Bene.

 

Mi osserva ancora.

 

- Per oggi non ci sono altri interventi prefissati. Anche le cartelle dei miei pazienti sono finite quindi direi che per lei non c'è niente da fare. Può tornare domani mattina alle 7.00. PUNTUALE.

 

Sorrido. Stronzo.

 

- Perfetto. A domani dottor Brown.

- Chiudi la porta quando esci.

 

Qualcuno ti ha per caso dato il diritto di darmi del tu?

Sospiro.

Sarà un'esperienza molto formativa.

 

 

 

   
 
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