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Autore: lightvmischief    28/03/2017    1 recensioni
Una ragazza.
Un gruppo.
La sopravvivenza e la libertà.
Le minacce e i pericoli della città, delle persone vive e dei morti.
Prova a sopravvivere.
Genere: Azione, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 6

 

CALUM

 

«Non posso credere che lo stiamo veramente facendo, Calum.»

Già, nemmeno io.

Chi l’avrebbe mai detto che avrei trascinato il mio gruppo dentro a tutto questo.

«Abbiamo Jordan alle calcagna da tre mesi. Siamo stati fortunati che non ci abbia ancora trovato e ora tu stai rovinando tutto quanto!» sbotta Tracey, la moglie di Travis.

 

«Scordatelo. Non ho intenzione di mandare dieci dei miei là fuori in una missione suicida» stabilisce Travis.

«Abbiamo bisogno di lei.» appuro, chiudendo le mani in due pugni.

«E noi abbiamo bisogno di voi qua. Ci sono i bambini, ci sono gli anziani… Se dovesse scoprirci Jordan...» continua Meredith, sua sorella.

«Non accadrà. Se riuscissimo a trovarla, avremmo una persona in più in grado di proteggerci.» continuo, rimanendo sulla mia strada.

Non avrei mai fatto tutto questo casino se non fossi completamente certo della sua utilità.

Lo ammetto, non la sopporto. Ma devo sacrificare il mio volere per quello degli altri.

«E se questa, come hai detto che si chiama?» chiede confuso Travis.

«Kayla» risponde Wayne al mio fianco.

Se io non la sopportavo, lui la adorava.

Gli aveva detto che se ne sarebbe andata, ma lui non ci credette. Qualche ora dopo se ne accorse e venne a dirlo a tutti. Voleva che tornasse, così come lo volevo io ma per motivi diversi.

«Ecco. Dicevo, se questa Kayla fosse una spia di Jordan?» continua Travis, allarmato.

«No. Non può esserlo.» appuro, sicuro di ciò che sto dicendo.

«E come fai ad esserne così sicuro?»

«… Mi ha difeso dagli zombie, prima che se ne andasse. Se facesse parte del gruppo di Jordan non lo avrebbe mai fatto. Se ne sarebbe andata e mi avrebbe lasciato lì.» ammetto riluttante.

Odio il fatto che sia stata lei a salvarmi. So benissimo che non ce l’avrei mai fatta se fossi stato solo, ma non volevo fosse lei quella a riuscirci.

«Potevi dircelo prima, Calum.» mi rimprovera Meredith con sguardo accusatorio.

«Non pensavo potesse essere importante.»

«Porta Wayne, Blaine, mia moglie e Meredith. Partirete domattina.» decide Travis, indicandoci poco dopo la porta.

 

«Ssh!» ci zittisce Blaine, appoggiando un dito sulle labbra.

Con un movimento della testa ci indica il fabbricato alla nostra sinistra.

«Sento delle voci» ci spiega subito dopo, parlando a bassa voce.

Lentamente ci avviciniamo, arrivando ai lati di una finestra.

Tutti quanti teniamo stretta la pistola tra le mani. Ci fissiamo per qualche istante, poi Wayne si affaccia. Lo vedo strizzare gli occhi per cercare di vedere meglio.

Si volta verso di noi e annuisce.

L’abbiamo trovata.

«C’è solo un piccolo problema…» comincia Wayne vagamente.

«… C’è anche Jordan.»

Il primo impulso che ho è quello di urlare cosa ci faccia lì assieme a lei, ma mi trattengo.

«Io lo sapevo che non avremmo dovuto fidarci.» dice Tracey, cercando di farci tornare indietro, ma Wayne riprende a parlare.

«Non so, non mi convince… Kayla è a terra, ma non capisco cosa possa volere da lei»

«Abbiamo bisogno di un piano. Wayne, quanti sono nella stanza?»

«Due. Solo lei e Jordan, per quello che riesco a ved-»

Un rumore sordo lo interrompe. Sembra qualcosa sia caduto, qualcosa di metallico, un tubo.

Ma non siamo stati noi.

«Ma guarda un po’ chi si rivede…»

Deglutisco, poi mi volto. Ma prima di fare in tempo a riconoscere da chi proveniva la voce femminile che aveva appena parlato, un proiettile le si pianta in fronte, facendola barcollare e presto cadere a terra.

Il destino è simile anche per la sua compagna, che presto finisce a terra al suo fianco.

«Dobbiamo fare in fretta.» dice Meredith, sorpassando i due corpi delle donne e cercando la porta dalla quale sono uscite.

Ha ragione: Jordan si sarà sicuramente accorto del rumore e avrà capito che qualcosa non va e poi col rumore degli spari, presto verranno attratti verso questo posto molti vaganti.

Dobbiamo fare in fretta.

Meredith trova la porta: ci fa segno di avvicinarci. Lentamente spinge verso il basso la maniglia. La porta si apre.

«Non azzardare a muoverti» Sento una voce maschile, sicuramente quella di Jordan. Subito dopo sentiamo dei passi.

Wayne mi guarda negli occhi per qualche secondo; entrambi stringiamo nelle nostre mani le armi.

Poi entriamo.

   
 
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