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Autore: Heartspowl    28/03/2017    2 recensioni
Grazie ad una cara amica, ho finalmente deciso di buttarmi in questa piccola avventura e scrivere una storia.
Si parlerà di Hitomi, la mia amata OC (della quale potrete leggere varie Slice Of Life sul mio profilo) e del suo rapporto amoroso con Kuroko Tetsuya, il protagonista della serie.
Spero la storia vi possa intrigare e piacere!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tetsuya Kuroko
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm Happy, and I Love You.



Quel giorno, Hitomi si trovava a casa da sola.
Non ne era particolarmente entusiasta, anzi.
Con un braccio fuori uso, si chiedeva con quale faccia tosta i suoi l'avessero lasciata a casa, abbandonata a sé stessa.
Con tutto quel che avrebbe potuto fare... in condizioni normali, stare a casa da sola sarebbe stata un'occasione idilliaca.
Avrebbe potuto ascoltare musica a tutto volume, passare il pomeriggio sul divano a giocare alla wii, o ancora meglio chiamare qualcuno, andar fuori e giocare a basket.
Certo, la madre le aveva lasciato dei biscotti e del latte per sgranocchiare qualcosa senza dover far salti mortali e le aveva detto di star in camera a riposare.
"Non posso non andare, è una riunione di lavoro importante" le aveva detto, "torno per cena". 
Ma era partita a mezzogiorno ed erano le 15. 
Era comprensibile che la violetta si fosse stufata di star stesa a letto.
Coi nervi a mille, le unghie segnate a causa degli schiocchi che Hitomi faceva loro fare, e i capelli scompigliati perché con una mano sola pettinarsi era parecchio difficile, si diresse verso la cucina per accendere la tv. Nemmeno Teppei si presentava quel giorno, aveva da fare. 
Era veramente una giornata pessima.
Si autoconvinse presto che nulla avrebbe potuto farle cambiare idea, nemmeno il latte e cacao che si era a fatica preparata, tra smorfie e morsi alle labbra.
Stava per sedersi sul divano, col telecomando in mano, quando suonò il campanello. Presa alla sprovvista, la ragazza poggiò il peso del proprio corpo sul braccio indolenzito per alzarsi; si lasciò scappare un grido, poi un "diamine", a seguirsi un "che giornata orribile" e un gemito di dolore, poi un sospiro, ed arrivò alla soglia di casa.
"Un attimo!" 
Girò la chiave ed aprì la serratura.

"Tutto bene, Hitomi-chan?"
La violetta spalancò gli occhi, le labbra di aprirono ed un balbettio si impossessò delle sue corde vocali, mentre il viso le si arrossiva.
"Ku-Kuroko-kun?!"
D'istinto alzò le braccia per mettersi un poco a posto i capelli, ma il braccio destro si ribellò e le diede una fitta di dolore. 
La seconda smorfia della giornata si estese sul suo volto, un "ahia!" uscì dalla sua gola, e arrossì ancora di più pensando a quanto dovesse sembrare stupida, mentre il cuore iniziava a battere più forte e pesarle nel petto. Senza voler notare l'espressione preoccupata stampata sul viso dell'azzurrino, abbassò lo sguardo e gli fece cenno di entrare in casa.
"Hitomi-chan..."
Il ragazzo si protese verso il lei, guardandola negli occhi. Le iridi azzurro cielo si posarono dolcemente su quelle color ghiaccio, come per rassicurarla che non aveva nulla di cui preoccuparsi. Era normale agire d'istinto, era normale che la sua mente avesse voglia di muovere il braccio. 
"Ho un regalo per te, sai." 
La violetta, in effetti, aveva notato che il ragazzo teneva le mani dietro alla schiena. Ma il panico del momento non le aveva lasciato il tempo di carburare, quindi, all'affermazione dell'amato, piegò un po' la testa aggrottando le sopracciglia, come fa un cucciolo di cane che non capisce il funzionamento di qualcosa. 
Kuroko mosse lentamente un braccio, abbassando lo sguardo, e le porse il bouquet acquistato qualche minuto prima.
"Ho pensato avrebbe potuto piacerti."
Hitomi rimase un attimo a fissare quel mazzo di fiori, che già riteneva bellissimi. 
Con il braccio sano lo prese, poggiando la mano su quella di Kuroko, e si piegò in avanti per annusarne il profumo, chiudendo gli occhi.
Ancora con il viso in mezzo ai fiori, li aprì, fissando l'azzurrino, e rise.
"Sono davvero bellissimi, grazie." 
Tetsuya sorrise, sollevato, e felice per quel contatto tra le loro mani. Che fosse riuscito a risollevarle l'animo? Lasciò un po' la presa, e la ragazza portò i fiori in cucina, mettendoli in una boccia d'acqua, facendogli segno di entrar in casa. 
Si sedette sul divano, chiedendole se fosse sola in casa. Alla risposta affermativa della ragazza, accompagnata fa un leggero sbuffo stizzito, l'azzurrino assunse un'espressione, preoccupata, per poi alzare impercettibilmente le spalle. Non poteva dire che quella situazione non gli andasse bene, anzi. 
Gli facilitava parecchio le cose.  
Si alzò, e si diresse verso la ragazza, ancora intenta a mettere i fiori nell'acqua.
"Hai bisogno?"
"No, no! Grazie!" 

Hitomi gli sorrise, lo sguardo deciso. Non voleva in alcun modo farsi vedere debole o bisognosa di aiuto. Voleva sapersi rendere indipendente, seppur ne avesse avuto prova poche ore prima, che un aiutino sarebbe stato alquanto gradito.
Kuroko la guardò, non convinto.
"Lasciami fare, stai tranquilla." 
Le prese i fiori dalle mani, lentamente, e cominciò a metterli in acqua silenziosamente. 
Gli occhi di Hitomi iniziarono ad inumidirsi, vedendolo così gentile e preoccupato.
"Davvero, Kuroko-kun... non ti devi preoccupare." 
La frase risultò leggermente spezzettata, mentre cercava di non piangere. Si era già ridicolizzata abbastanza, pensava. 
L'imbarazzo che provava, il caldo che iniziava a pervederle il corpo, il peso al petto che continuava a farsi spazio nel diaframma. Tutte quelle sensazioni assieme, miste al nervoso delle ore precedenti, stava scoppiando nel peggiore dei momenti.
L'azzurrino si voltò verso di lei, osservandola mentre faticava a respirare. 
Le si avvicinò, senza farle capire che anche il suo cuore stava accellerando il passo, e cominciò ad accarezzarle una ciocca di capelli. 
"Perché fai questo, Hitomi-chan?" 
"... Eh?"
La ragazza lo guardò, confusa. Gli occhi che si riempivano di lacrime, quest'ultime che pulsavano a voler uscire.
"Perché cerchi sempre di mostrarti forte? Anche quando non ne hai bisogno... ti sforzi in continuazione per dimostrare che non hai bisogno di niente e nessuno. E, non fraintendermi, so che è così. Ma... ogni tanto, lasciati aiutare, Hitomi-chan. Non hai bisogno di questa corazza. Lascia che ti aiuti."
La violetta si morse le labbra, abbassando lo sguardo. In una semplice frase, il ragazzo che amava aveva centrato il punto. 
L'aveva capita, come probabilmente l'aveva capita sempre da qualche mese a quella parte. 
Chiuse gli occhi, lasciando scorrere qualche lacrima, e si lasciò andare ad un respiro profondo, mentre il fresco palmo di Kuroko scivolava sulla sua guancia bollente e ne spazzava via il dolore.
L'azzurrino si era avvicinato, lo sentiva. Si era avvicinato parecchio perché ne sentiva il respiro sulle proprie labbra, come quella volta in gelateria, quando la fissó negli occhi.
Ma questa volta il suo respiro tremava. Che avesse paura anche lui? 
Non aveva il coraggio di aprire gli occhi, era troppo imbarazzante. Troppo. 
Tremava, impaurita, spaventata da quello che poteva accadere da lì a poco se Kuroko si fosse avvicinato un poco di più.
Non ebbe il tempo di pensare ad altro, anche avesse voluto. 
Sentì un contatto caldo e morbido sulle sue labbra, il ragazzo che inspirava lentamente, e l'imbarazzo che prese possesso di lei. 
Tremò leggermente, mentre Kuroko la strinse a sé poggiandole una mano dietro alla testa, tra i capelli. 
Poggiò la mano sana sul suo petto, stringendola alla felpa della Seirin che indossava, e si lasciò andare a quel bacio, aprendo lentamente le labbra per dargli il via libera.   
Si separarono dopo qualche istante, in cui si presero il tempo di socchiudere gli occhi e rendersi conto di ciò che era appena successo.
Hitomi allentò la presa della mano e si staccò con un leggero scatto, guardando altrove ed abbassando lo sguardo, sentendosi il viso andare a fuoco.
"S-scusami."
Kuroko si passò una mano sul volto, girandosi verso il tavolo ed accarezzando i fiori per nascondere l'evidente vergogna.
La violetta si grattò le unghie della mano sana, poi sorrise e si lasciò scappare una risata nervosa, che nonostante tutto faceva trasparire della felicità.
Si avvicinò a lui, e poggiando il viso contro la sua spalla, lo cinse in un abbraccio con l'unico braccio sano. 
Kuroko chiuse gli occhi, poggiando il viso tra i suoi capelli viola, e iniziò a massaggiarle lentamente l'arto ferito. 
"Va tutto bene." 
La ragazza sorrise.
"Anche più che bene, Kuroko-kun."

Come un uragano era entrata nella sua vita. Nel momento meno aspettato, quando nemmeno ci pensava; un semplice sguardo in una soleggiata mattina di settembre era bastato per inebriarlo di un amore che mai avrebbe pensato di provare.
Un paio di occhi freddissimi, all'apparenza privi di emozioni, che in realtà nascondevano un tumulto di sentimenti, e che aspettavano solo di essere amati.
Una corazza fatta di carta velina.

 
Una ragazza che aspettava solo di essere guardata.
Un ragazzo che aspettava solo di esser notato.

 
"Come ti vidi m’innamorai, e tu sorridi perchè lo sai."
(Arrigo Boito)


 

Note dell'autrice:
Non ci posso credere. HO FINITO! Non posso esprimere quel che provo in questo momento. Non ne sono mai stata capace, e un po' si è notato nella ff, sicuramente xD ma sono felicissima. Finalmente Hitomi ha la sua storia d'amore, ben delineata <3 Certo nella mia testa è pieno di immagini e momenti, ma non credo riuscirò mai a dar vita a tutti. Per ora, questo basta xD 
Spero vi sia piaciuta e vi abbia avvicinato un pochettino alla mia OC <3 Alla prossima!
  
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