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Autore: __Lily    29/03/2017    0 recensioni
"Nonostante tutto Jon rimase nell’ombra mentre Sansa Stark fece un passo verso l’oscurità. [...] Jon aveva osservato la sorella: la veste smossa dal vento, il metalupo degli Stark ricamato nel suo vestito e i suoi occhi blu come quelli della madre si erano fatti freddi - quasi glaciali - come il vento del Nord. 
I suoi capelli rossi come le fiamme del fuoco illuminavano l’oscurità nella quale si stava addentrando.

«Fai ciò che devi Sansa» aveva sussurrato guardando la sorella scomparire dentro quel canile."
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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VENTIDUE

 

 

 


 

Tyrion Lannister aveva personalmente scritto il messaggio da recapitare a Jon Snow.
Ricordava quel ragazzo, sempre corrucciato, arrabbiato, a volte quasi impacciato, era ferito come un tempo lo era stato lui, nano o bastardo, quale differenza c’era?
Entrambi erano disprezzati per ciò che erano, ma nonostante tutto Jon era stato fortunato ad avere Eddard Stark come padre, ma non altrettanto ad avere lady Catelyn come matrigna.
Legò il messaggio alla piccola zampa del corvo e lo lanciò in aria verso il cielo grigio, presto avrebbe raggiunto il Nord.





Jon e Sansa erano sdraiati nel grande letto, lei dormiva beata tra le sue braccia e ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che era nato tra loro, all’inizio sembrava qualcosa di così sbagliato ma ora… erano liberi di amarsi.
Per quanto dolorosa la verità che gli era stata detta per ironia della sorte lo aveva liberato e ora poteva amare Sansa come desiderava, poteva davvero sposarla nel Parco degli Dei, avrebbero davvero unito le loro mani e le loro vite per sempre.
I capelli ricadevano arruffati, le sue labbra erano rosa chiaro, Jon si domandò cosa stesse sognando, ultimamente non aveva avuto incubi e ciò lo rendeva felice.
Piano piano, con pazienza gli orrori che aveva dovuto subire sarebbero scomparsi dalla sua memoria e anche dai suoi sogni.
Non poté fare a meno di accarezzarla, di sentire la sua pelle a contatto con la sua, sembrava quasi seta, per gran parte delle loro vite si erano ignorati e ora il desiderio che provavano l’uno per l’altra li stava consumando.
Jon aveva avuto un assaggio, ma stava desiderano sempre più, bramava poterla toccare, bramava poter tornare ad essere un tutt’uno con lei, voleva di nuovo sentirla contro la sua pelle, sussurrare il suo nome all’orecchio, i suoi respiri sul collo; bramava le sue labbra come un pellegrino l’acqua, Sansa era diventata la sua luce in quell’oscurità che spesso, troppo spesso lo circondava.
Si alzò dal letto, si vestì e richiuse piano la porta dietro di se per non svegliarla.
Voleva che continuasse a dormire e a sognare, qualunque cosa stesse sognando purché non la facesse soffrire.
Si recò nello studio di Eddard Stark, si sedette e tornò ad osservare le mappe sparse, i segni su di esse, ogni punto debole del Nord, ma i suoi pensieri non erano solo per la lunga notte e gli Estranei, Jon era pieno di domande che però non avevano risposte.
Non passò molto tempo che qualcuno bussò alla sua porta, lui era l’ultima persona che Jon volesse vedere.
«Maestà» disse Petyr Baelish con il suo sorriso più falso.
«Lord Baelish, cosa posso fare per te?»
«Nulla, è arrivato questo poco fa» disse consegnandogli una lettera ancora intatta.
Jon la prese e quando vide il sigillo con il drago a tre teste il suo cuore quasi si fermò.
«Chi la manda?» domandò tornando vigile.
«Daenerys Targaryen, è il suo sigillo quello.»
Jon ruppe il sigillo e aprì la lettera, era lo stemma dei Targaryen, quello del suo vero padre eppure… aveva paura.
«Cosa dice, se mi è concesso saperlo?»
Ci pensò bene prima di rispondere, Sansa gli aveva raccomandato prudenza con lui, tuttavia se avesse dovuto lasciare il Nord prima o poi Ditocorto lo avrebbe comunque saputo, la sua assenza sarebbe stata notata.
«Daenerys Targaryen mi convoca a Roccia del Drago.»
«Andrai?» domandò Baelish.
«Non lo so ancora lord Baelish, dovrò parlarne con… con gli altri» stava per dire fratelli, e anche se lo erano fu difficile dirlo a voce alta, soprattutto dopo gli ultimi eventi.
«Perdonami maestà, ma non ho potuto fare a meno di notare che ultimamente tu e Sansa passate molto tempo insieme.»
«Si è così, Sansa e io abbiamo riscoperto un affetto che prima non avevamo. Qualche problema mio lord?»
«Non spetta a me ricordati che Sansa Stark è tua sorella, mio re.»
Era sul punto di dirgli tutto, di dirgli chi era e che Sansa non era sua sorella, di mandarlo al diavolo ma non lo fece, tentò di restare calmo.
«So perfettamente chi è Sansa e chi sono io.»
«Tua sorella merita di avere un uomo al suo fianco che possa renderla felice, non credi?»
Jon sorrise, certo, era quello che Baelish desiderava, avere Sansa per avere il Nord, a lui non importava della sua felicità.
«E credi di essere tu quell’uomo?»
«Perché no? Che tu mi creda o no tengo molto a lei.»
«A lei o al potere che avresti sposandola?»
Ditocorto per un momento rimase quasi senza parole, era lui che si trovava sempre un passo avanti agli altri, era lui che prevedeva le loro mosse prima ancora che loro muovessero le pedine.
«A lei.»
«Deciderà Sansa, non io, non tu. Solamente lei.»
«E tu? Credi di essere quell’uomo, maestà? Penso che i Sette Regni abbiano già sofferto abbastanza, già una volta in passato si scatenò una guerra per una ragazza del Nord, i regni bruciarono, sanguinarono, gli uomini morirono a centinaia, una potente casata come quella dei Targaryen fu quasi annientata. Ma infondo tu conosci questa storia, non è vero?»
Lo stomaco di Jon si strinse, certo che la conosceva, fin da bambino, ignorava solamente di essere stato il risultato di quell’amore che aveva creato tanta morte e distruzione, avrebbe portato via Sansa, sarebbero fuggiti insieme lontani da tutto e da tutti come in passato avevano fatto Rhaenagar Targaryen e Lyanna Stark, tutto pur di non saperla nelle mani di Petyr Baelish.
«Che cosa vuoi?»
«Ti ho aiutato contro Bolton, ho mandato la Valle in tuo soccorso, se non fosse stato per me ora saresti morto, di nuovo.»
«Cosa vuoi lord Baelish?»
Ditocorto gli fece un sorriso, il sorriso da volpe, il fatto che lo avesse aiutato non significava che ora potesse avanzare pretese su Sansa, non lo avrebbe mai permesso, Baelish si avvicinò alla porta, stava per andarsene quando Jon lo fermò.
«Non importa cosa pensi di dover avere per ciò che hai fatto, se non fosse stato per te Sansa non sarebbe mai finita nelle mani di quel mostro. Ti dirò una cosa lord Baelish, sono disposto a far sanguinare nuovamente tutti e Sette i regni, a farli bruciare come accadde in passato, piuttosto di vedere ancora Sansa soffrire per mano tua.»
Jon lasciò andare quell’uomo e chiuse la porta dietro di lui.
Nessuno avrebbe fatto ancora del male alla donna che amava. 




Sansa scese nel cortile d’armi, vide Arya che si stava allenando con la sua spada insieme a Gendry, così si avvicinò piano per non interromperli, c’era una tale complicità tra loro due, era certa che tra loro ci fosse più che della semplice amicizia anche se Arya faceva di tutto per negarlo.
«Sansa.»
«Non volevo interrompervi.»
«E’ successo qualcosa?» domandò Arya preoccupata.
«No, tranquilla.»
«Jon come sta? Bran è preoccupato per lui e anch’io.»
«Sta meglio ora, dovrà solo abituarsi alla notizia come noi del resto. Sono qui per un altro motivo…»
«Dimmi» rispose rinfoderando Ago.
«Voglio imparare» disse Sansa indicando la spada della sorella.
Arya sgranò gli occhi, che fine aveva fatto sua sorella? Dov’era la ragazzina che passava ore a ricamare e a pettinare i lunghi capelli ramati?
«Vuoi imparare a combattere?»
«A difendermi, penso che presto ne avrò bisogno» rispose, poi alzò gli occhi e vide che nel ballatoio si trovava Petyr Baelish.
Presto ne avrò davvero bisogno.
«Non so nulla di spade lo so, ma vorrei imparare. Se non vuoi aiutarmi lo chiederò a Brienne.»
«Certo che ti aiuterò, ma prima dovrai cambiarti d’abito.»
Sansa osservò il suo vestito di lana scura, si non era adatto per combattere.
«Va bene, mi cambierò d’abito e poi chiederò a Jon di insegnarmi a tirare con l’arco.»
«Sansa Stark una guerriera? Chi l’avrebbe mai detto.»
«Guarda lassù Arya, con discrezione però.»
Arya cercò di osservare con discrezione e vide Ditocorto sul ballatoio dove un tempo si trovavano i suoi genitori.
«E’ per lui che vuoi imparare? Ti ha fatto qualcosa?»
«A parte vendermi a Ramsay Bolton? No, ma prima o poi lo farà e voglio essere pronta.»
Arya si avvicinò a sua sorella, nonostante tutto anche Sansa aveva sofferto, tanto quanto lei.
«Andiamo a trovare qualcosa di più adatto da metterti, poi inizieremo ad allenarci.» 







 

Jon Snow vs Ditocorto....
Ehhh, che battaglia freghi che ci aspetta!
Un bacione,
Lils

  
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