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Autore: maryjinnyjackson    29/03/2017    0 recensioni
[Zayn Malik/Harry Styles]
Dove Harry è innamorato di Zayn, ma non avendo il coraggio di dirglielo a voce decide di scrivergli delle lettere in anonimo.
Originariamente pubblicata su Wattpad, marzo 2016
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Harry's POV

Mi sveglio infreddolito. La coperta che qualcuno mi ha messo addosso stanotte è sul pavimento e io ho ancora i vestiti di ieri. Ricollego il cervello e mi maledico mentalmente. Oggi c'era scuola. Non ho sentito la sveglia perché sono qui e non nella mia stanza, dove devo aver lasciato il cellullare. Vado di sopra chiamando Zayn.


- Zay, dove cazzo sei? -, improvvisamente ricordo che deve aver letto la lettera. Mi affaccio alla porta di camera sua che è immersa nel caos, cosa assurda per Zayn. Deve aver preso dei vestiti, a giudicare dagli armadi aperti mezzi vuoti. Il panico mi assale. Non può averlo fatto. Corro in camera mia. Sulla scrivania trovo la sua lettera e la macchina da scrivere. C'è un biglietto appoggiato sopra, lo afferro.


"Perché?", recita. Mi lascio andare ai singhiozzi, non è possibile che se ne sia andato. Chiedendomi il perché, poi! Mica è colpa mia se mi sono innamorato di lui! Mi sento male, penso che potrei morire. L'unica persona che significa così tanto per me, se ne è andata. Mi siedo sul letto e cerco di calmarmi. Ragiona, Haz. Dove potrebbe essere? L'unico posto dove potrebbe essere andato è casa sua. Certo, Zayn è a Bradford. Posso andare là col treno. Vado a riprenderlo? No, non è certo quello che vuole. La consapevolezza si fa strada in me: Zayn se ne è andato e non vuole tornare. È ovvio. Non invaderò il suo spazio, se non mi vuole più. Piango come una fontana, non riesco a smettere. Afferro il cellulare che avevo lasciato sul comodino e digito un messaggio sulla chat di Zayn. Inizio a scrivergli la risposta alla sua domanda ma poi cambio idea. Mi asciugo le lacrime e facendomi coraggio registro un audio. Gli dico che lo amo da impazzire e che capisco se lui non mi vuole, pazienza. Cercherò di farmene una ragione ma non posso vivere senza il mio migliore amico. Ho bisogno che lui ci sia. "Se ancora te ne frega di me, vieni alla giostra questo sabato pomeriggio. Altrimenti se non ti farai vedere più là, saprò che non vuoi più avere a che fare con me".


Passo la giornata nella più totale e buia depressione, contando che mancano quattro giorni a sabato e tenendo d'occhio il cellulare per vedere se ha visto e ascoltato l'audio. Nel pomeriggio Liam mi viene a trovare e mi prepara qualcosa da mangiare che a stento mando giù. Niente ha più senso senza Zayn. Spero solo che venga sabato.



Sono due giorni che non vado a scuola e mancano tre giorni a sabato. Passo le giornate nel mio letto a guardare la tv, ma nemmeno il mio omonimo maghetto mi riesce a tirare su il morale. Controllo il telefono e.. Zayn è online. Zayn ha visualizzato e ascoltato l'audio. Bene, ora si deciderà il mio destino.


Questi tre giorni mi sono sembrati lunghi tre anni. Alla fine Liam mi ha costretto a venir a scuola venerdì, dicendomi che non potevo perdere le lezioni e rimanere bloccato un altro anno in quella scuola. Liam sa che oggi potrei vedere Zayn così viene dopo pranzo a darmi una controllata. Sembro uno straccio, ho due occhiaie profonde e nere, i miei capelli fanno schifo e sono depresso. Liam mi dà una strigliata come farebbe un fratello maggiore, o una sorella, ma io non ne ho mai avuta veramente una. Al termine delle sue manovre sono quasi presentabile e profumo di pulito. Va un po' meglio. Liam mi fa un discorsetto di incoraggiamento ma percepisco dal suo tono che non vuole darmi false speranze. Io annuisco, abbattuto, lo abbraccio, esco di casa e vado al parco.


L'autunno mi piace particolarmente. È una bella stagione, con le sue foglie arancioni, rosse e gialle, il vento che scompiglia gentilmente i capelli e gli ultimi gelati prima dell'inverno. È la stagione delle scelte, io sono partito e arrivato a Londra. In autunno ho conosciuto Zayn. Scalcio una foglia con uno sbuffo e mi siedo su una delle panchine sistemate lungo il viale centrale del parco delle giostre. Esattamente di fronte a me, ma dall'altro lato del viale si trova quella dei cavalli, dove Zayn mi ha lasciato la sua lettera. Abbasso gli occhi e scaccio una lacrima con il dorso della mano.


- È occupato? -


La sua voce penetra nelle mie orecchie e per un secondo penso seriamente di essere impazzito. Poi alzo gli occhi e no, Zayn è davvero qui. Mi guarda con un cipiglio che non riesco a identificare indicando la panchina dove sono seduto. Poi sorride, apre le braccia e io non posso far altro che spalancare gli occhi e buttarmi addosso a lui.

Zayn's POV

- Sai, se non mi avessi dato questo appuntamento probabilmente sarei tornato prima -


Harry si ferma in mezzo al viale alberato, mollando la mia mano che gli ho porto due minuti fa.


- Scherzi? Ho sofferto come un cane in questi giorni! -, mi dice, alzando un po' la voce. Facendo scontrare le sue iridi verdissime con le mie ambrate.


- Ehi, stai calmo, non volevo intendere in questo senso..-, sbuffo, - Harry, per me significhi tantissimo e io ho sbagliato ad andarmene così da casa nostra. Scusami. Avevo bisogno di pensare ma non ho pensato che avrei potuto farti così male. Tu.. Non hai idea cosa ha significato questa per me -, dico tirando fuori dalla tasca la sua lettera un po' stropicciata. Sorrido. Lui mi guarda un po' stranito.


- Haz io mi sono preso una cotta per te forse il terzo giorno da quando siamo andati a vivere insieme, per non dire il primo che sarebbe imbarazzante -, sorrido con la lingua tra i denti e lui si illumina ma mi lascia parlare.


- Adoravo il fatto che tu fossi così tenero, da proteggere, ma al tempo stesso fossi così sicuro di te, volessi cambiare il mondo. Hai uno dei doni più belli, cioè quello di far diventare le persone intorno a te migliori, scoprire il loro lato più buono. Mi hai cambiato e non te ne sei nemmeno accorto! Da lì in poi, quando non portavo più nessuno o nessuna a casa e non dovevo più sopportare la tua faccia delusa, ho capito che ero cambiato. E che mi ero innamorato. Non sai quanto ho sofferto, avevo paura che lo scoprissi e non volessi più vedermi. Avevo paura che mi avresti abbandonato, come invece ho fatto io. Così ti amavo in silenzio, stando in disparte. Tu però, non riuscivi a farmi stare male perché la tua presenza è intossicante. Volevo sempre più te e tu non ti sei mai tirato indietro, nemmeno quando i nostri abbracci si sono allungati e abbiamo iniziato a baciarci sulle guance. Quando è arrivato Ed, all'inizio volevo solo provare a distrarmi. Poi lui sembrava così intrigante che ho pensato fossi tu. Mi sono ricreduto, ma al tempo stesso mi sentivo come se ti stessi facendo un torto ad essere preso di qualcuno che manco conoscevo. Quando ho letto questa lettera, però, quando avrei avuto la possibilità di realizzare il mio vero sogno, mi sono tirato indietro. Avevo paura di rovinarti. È a questo a cui ho pensato in tutti questi giorni. Poi stamani mia mamma mi ha fatto un discorso che non dimenticherò mai -


- Vorrei sapere cosa ti ha detto -, mi sorride Haz.


- Non lo ripeterò qui, magari te ne parlerà lei. Comunque, non mi interrompere. Al termine del discorso mi ha "incitato" praticamente spingendomi in auto a venire da te. Io avevo già preso la mia decisione e lei ha dato semplicemente voce ai miei pensieri. A volte bisogna mostrare i propri difetti, Haz. Io sono tremendamente egoista e lo sai. Per una volta avevo deciso di non esserlo, darti la possibilità di ricominciare con qualcuno migliore di me. Ma poi mi sono detto che no, non volevo vederti con nessun altro che non fossi io al tuo fianco e non mi sarei accontentato dell'etichetta di migliore amico. L'amore può anche essere egoista. Io lo sono stato quando ho deciso di tornare da te, so di non meritarmi te, ma sono egoista e ti voglio, banano -


Harry mi guarda con i lucciconi e poi getta le braccia intorno al mio collo, fa toccare le nostre fronti e guardandomi negli occhi mi dice semplicemente: - Ti amo -


Non resisto più e lo bacio, scontrando la mia bocca con la sua, imparando a conoscerla, è il nostro primo bacio e non posso crederci, ce ne saranno degli altri. La mia lingua scorre sul suo labbro inferiore per chiedere l'accesso alla sua bocca, che mi viene concesso e presto le nostre lingue si rincorrono e si accarezzano e potrei morire sotto il suo tocco. Non so esattamente quanto tempo sia passato quando mi allontano lentamente da lui. Ha i capelli sparati da tutte le parti, gli occhi lucidi e verdissimi e le labbra rosse e gonfie a causa mia. Sorride. Se non fosse per le persone che ci stanno fissando lo prenderei qui su questo viale, o sull'erba, o sulla giostra dei cavalli... non ragiono più.


- Andiamo a casa -, mi dice Haz, tendendomi una mano. Sorrido, guardandolo negli occhi e annuisco, gli afferro la mano e ci incamminiamo insieme.

  
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