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Autore: lost in books    29/03/2017    1 recensioni
Una maga dal misterioso passato, un giovane con una missione, un re assetato di potere. Le loro vite si intrecceranno mentre un'antica minaccia incombe sul loro mondo.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Seduto sul suo trono re Lucien stava fissando il tappeto intessuto con il simbolo del suo regno ai suoi piedi. Ora i petali del fiore su di esso non erano più bianchi come li ricordava nella sua infanzia, quando suo padre era ancora vivo, ma rossi come il sangue.
Quella non era l’unica cosa che era cambiata da quando era suo padre a regnare: il castello, da luogo pieno di vita e di luce era diventato tetro e buio.
Le ampie vetrate erano state coperte da pesanti tende scure che bloccavano la maggior parte della luce che filtrava dalle finestre, lasciando quasi tutte le aree del castello nella penombra. L’unica fonte di illuminazione del castello era fornita da delle torce alimentate da un incantesimo di cui si occupavano i suoi maghi.
I grandi arazzi e i quadri nei corridoi e nelle stanze c’erano ancora, tranne per tutti quelli che si trovavano lungo il percorso che Lucien faceva abitualmente e le aree del castello che frequentava, che invece erano coperti da tende per quanto riguardava gli arazzi o erano stati rimossi e ricollocati in stanze adibite a magazzini per quanto riguardava i quadri.
Lucien non voleva avere ricordi di quel regno e della sua vita di allora, perché sapeva che nulla sarebbe più stato com’era prima. Il passato non poteva essere riscritto, ciò che era successo e ciò che aveva fatto non poteva essere cancellato. Ma non era pentito, non aveva alcun rimorso.
La sua corte, un tempo felice e senza pensieri, ora era ridotta rispetto a un tempo. Quando Lucien era salito al trono ed ebbe reso chiaro che il modo in cui regnava era diverso da quello del suo defunto padre, alcuni membri della corte avevano provato ad opporsi, ma erano presto stati messi a tacere. Alcuni erano stati giustiziati, altri torturati fino a che nessuno aveva più osato mettersi contro il suo operato, tutti troppo intimoriti da quello che sarebbe potuto accadere a loro o alle proprie famiglie. La servitù non osava prendere la parola o alzare lo sguardo in sua presenza e nelle occasioni in cui il suo umore era peggiore del solito, come in quel momento, evitavano di farsi notare da lui, se possibile.
Non era arrabbiato, era furioso: aveva perso le tracce di Iliana e del ragazzo suo complice nella fuga. Aveva commesso un errore da principiante lasciandosi distrarre dal combattimento con quel cavaliere comparso dal nulla e aveva perso la cognizione del tempo lasciando ad Iliana tutto il tempo di riprendersi dalla ferita che lui stesso le aveva inferto.
Era stato uno sciocco, sapeva bene come funzionava la maledizione da cui la sua ex tutrice era affetta, aveva avuto modo di impararlo con il tempo. Se solo quel cavaliere non si fosse messo in mezzo sarebbe riuscito nel suo intento, avrebbe riportato indietro Iliana e avrebbe avuto un altro frammento…
“Vedo che siete assorto nei vostri pensieri, mio signore. Se preferite che torni in un altro momento non dovete far altro che ordinarmelo” disse improvvisamente una voce, quella di un uomo che il giovane re aveva imparato a conoscere negli ultimi cinque anni, lo stesso tempo in cui aveva regnato su Anthemis.
Il suo interlocutore era di un’ età indefinibile, portava sempre una veste nera sulla quale era visibile sulla parte inferiore il disegno di un fiore di Umbra scarlatto. A coprire il suo volto c’era un cappuccio che faceva parte di un mantello anch’esso nero.
L’unica parte di pelle visibile era la sua mano destra che reggeva un bastone dall’aria antica e potente, di un legno molto scuro quasi nero sulla cui cima si trovava incastonata, tramite un intreccio del legno del bastone, una pietra al momento apparentemente inerte.
La mano dell’uomo aveva un colorito molto pallido, si poteva dire grigiastro ed erano visibili le vene sotto la pelle. Poteva tranquillamente passare per una persona debole e malata, ma il re di Anthemis sapeva bene che la persona davanti a lui era tutt’altro che debole, anzi era il mago oscuro più potente in circolazione nella sua epoca.
“Resta” disse il re “Immagino che tu sia qui per riferirmi ciò che hai scoperto sul mantello che ti ho portato”
“Ovviamente, mio signore” rispose l’uomo “Purtroppo non siamo riusciti a individuare dove Iliana o il ragazzo che era nostro prigioniero si trovino, ma era scontato. Lei non è il tipo di persona che si fa cogliere impreparata due volte, siamo già stati fortunati la prima volta quando abbiamo trovato il lembo di stoffa della camicia del ragazzo…”
Qualunque altra cosa l’uomo volesse dire venne zittito da uno scatto d’ira del giovane re che, estratta la spada da un’elsa collocata sul lato sinistro del suo trono, tagliò in due parti uno stendardo lì vicino.
L’uomo sapeva che non era il caso di continuare a parlare quando il sovrano aveva uno scatto d’ira ma era più saggio aspettare che fosse lui stesso a rivolgergli la parola, quindi attese che si calmasse, senza scomporsi minimamente.
“C’è qualcos’altro?” chiese infine il re con un tono che lasciava trapelare che non si fosse ricomposto del tutto.
“Io e i miei sottoposti abbiamo esaminato le tracce di sangue sul mantello. Non appartengono a Iliana ma al giovane. Da esse abbiamo potuto capire che si tratta di un Darman”
“Un Darman?” il re era stupito. Non sembrava che quel ragazzo fosse pericoloso ma se era veramente un Darman poteva essere un avversario più ostico del cavaliere. Allora perché non lo aveva attaccato? La cosa era strana…
“Questo è tutto quello che siamo riusciti a scoprire dal mantello, ma non è un grosso problema” disse l’uomo allontanando la mente del re da ciò su cui stava riflettendo.
“Continua” disse re Lucien.
“Da quello che mi ha riferito è logico pensare che quel cavaliere faccia parte della Resistenza e che li abbia portati alla loro base più vicina. Quindi si può dire che ora siamo pari: un frammento per la Resistenza e uno per noi.
Il prossimo passo della Resistenza sarà sicuramente quello di cercare di radunare i rimanenti frammenti e sia noi che loro sanno dove uno dei due si trova” continuò il mago.
“Il frammento in possesso degli spiriti elementali” si intromise il re.
“Esattamente. Se non è contro il suo volere, la prego di affidare a me l’onore di occuparmene quando faranno la loro mossa” disse l’uomo.
“Fai quello che vuoi. Ciò che è importante è che vengano recuperati i frammenti e che Iliana ritorni qui, che lo voglia o no. Tutto il resto non ha importanza”
Sentendo le parole del re il volto del mago, nascosto completamente dal cappuccio, si incrinò in un ghigno soddisfatto.
“Non ve ne pentirete, mio signore. Lasciate l’operazione nelle mie mani e non vi deluderò”
“Hai altro da riferirmi?”
“No, è tutto” rispose il mago.
“Bene, allora vai ad occuparti del tuo nuovo incarico”
Il mago oscuro si allontanò dalla sala del trono con un inchino e scomparve in una coltre scura lasciando solo il re che, rinfoderata la spada, risedette sul trono.
Lucien non era contento di ciò che aveva udito dal suo più prezioso alleato. Se nemmeno lui era riuscito a capire dove si trovassero i fuggiaschi ora, allora nessuno ci sarebbe riuscito. Ma era un’eventualità che aveva messo in conto lui stesso quando aveva appreso la notizia della loro fuga, per quanto questo lo rendesse furioso.
Non era la prima volta che Iliana scompariva dalla sua vita ed era già riuscito a trovarla, ci sarebbe riuscito ancora. Non aveva smesso di cercarla allora, non avrebbe smesso adesso.
Perché di una cosa era certo: non avrebbe più permesso a nessuno di portargli via ciò che gli apparteneva.




Salve a tutti i lettori. Sono lost in books, l’autrice che si presenta dopo otto capitoli.
So che questo capitolo è più corto degli altri (motivo per cui ho aggiornato prima del solito) ma ho scelto di finirlo così piuttosto di aggiungere altro perché funge da conclusione della prima parte della storia, che introduce alle vicende dei personaggi.
Il viaggio per recuperare i frammenti mancanti inizia ora, finalmente il gruppo lascerà l’accampamento. Era ora.
Ci saranno nuovi luoghi da vedere e nuovi personaggi da conoscere in futuro, spero che saranno di vostro gradimento.
Cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana, salvo imprevisti.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti voi che leggete e al prossimo capitolo.
 
   
 
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