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Autore: alaal    29/03/2017    1 recensioni
Quella sera, di fronte ad un buon bicchiere di latte caldo, ad un Pokémon innamorato viene chiesto qualcosa che metterà in dubbio tutta la sua esistenza. Avrà il coraggio di affrontare il suo destino e potere coronare il suo sogno d'amore? Un pericoloso rivale è dietro l'angolo... bisogna decidere in fretta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James, Jessie, Meowth, Nuovo personaggio, Pikachu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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FLASHBACK

 

-Ragazzi, ehi ragazzi!! Guardate un po’ qui!- Il Delibird postino che di solito ci consegna le missive da parte del quartier generale del Team Rocket, questa volta non reca la solita pubblicità e minacce di pagamenti arretrati da parte dei finanziamenti che l’organizzazione ci ha concesso nel corso di questi anni.

Ci troviamo nel limitare del Promontorio di Celestopoli, accampati nei pressi del bosco al di fuori da sguardi indiscreti, con il nostro piccolo tesoretto tra le mani. I piccoli furtarelli ordinati su commissione dai vari manager del Team Rocket sono andati quasi tutti a buon fine (tranne in quei casi in cui la merce da rubare era già stata venduta e il piano di furto irrimediabilmente compromesso, ma non certo per colpa nostra, e i manager lo sanno), mi potevo ritenere soddisfatto dei progressi della nostra squadra. Non mi sono mai trovato così affiatato con i miei compagni, infatti James è raggiante e immerge le mani, felice come un bambino, negli ori che siamo riusciti a sgraffignare nel corso delle nostre recenti scorribande. La voce di Jessie tuttavia distoglie la nostra avida attenzione dagli ori accumulati di fianco al falò acceso e la vediamo avvicinarsi in compagnia del postino Delibird, che aveva già consegnato una lettera con i sigilli del Team Rocket in ceralacca alla ragazza. Tutti quei sigilli che chiudono ermeticamente la lettera cattura completamente la nostra attenzione, e restiamo in attesa che Jessie apra la lettera con un colpo secco, ma la nostra compagna apre la busta e inizia a leggere per i fatti suoi, lasciandoci con un po' di amaro in bocca.

Io e James restiamo in attesa, seduti accanto al fuoco, e mentre Jessie continua a leggere la lettera, mettendo una mano sul fianco e con l’altra regge la missiva, io e il mio compagno dai capelli turchesi parlottiamo, spaventati dal contenuto della lettera.

-Che dici, Meowth? Addirittura sigilli ufficiali dell’organizzazione!- James ha ragione a preoccuparsi, di solito quelle lettere ufficiali non promettono niente di buono. Temo che qualcuno invidioso dei nostri recenti successi abbia voluto fare leva sui nostri numerosi debiti con l’organizzazione e ne abbia richiesto un richiamo ufficiale. Voltiamo nuovamente lo sguardo verso la nostra compagna e, a giudicare dal suo sorriso a trentadue denti, il contenuto della lettera porta buone notizie insperate.

-Non… non ci posso credere!! Ma è fantastico!- Jessie inizia a ridere come una pazza scatenata, volteggia su se stessa, balla e saltella un po’ di qua e un po’ di là. Temendo che la nostra compagna sia impazzita tutta d’un colpo, ci alziamo e ci avviciniamo verso di lei, prendendole la lettera dalla mano. Naturalmente il gesto non piace assolutamente a Jessie, la quale non perde tempo a sbraitare come una forsennata, pretendendo l’immediata restituzione della lettera. La zittisco saltandole addosso e colpendola con due unghiate in faccia e, mentre la donna si tiene il volto con le mani in disparte, lamentandosi che io abbia “attentato alla sua immacolata bellezza, distrutto il fior fiore dell’esercito femminile del Team Rocket” e sciocchezze simili, io e James leggiamo attentamente il contenuto della lettera. Strabuzziamo gli occhi quando ci accorgiamo che la lettera è scritta di pugno dal nostro leader, Giovanni. E non era neppure scritta a macchina, addirittura a penna. La sua penna stilografica d’oro!! Scritta da lui! Io e James ci guardiamo in faccia, sconvolti da quella scoperta e, con i lucciconi agli occhi, James mi chiede di leggere a voce alta, ed io lo accontento ben volentieri.

Mie care reclute TR37, (siamo noi! Il nostro nome in codice!!) è con estremo piacere comunicarVi che, visti i vostri recenti successi delle missioni a Voi affidate, siete stati selezionati come R.S. per partecipare all’importantissima missione che avverrà tra pochi giorni, in vista dell’anniversario della fondazione della nostra prestigiosa organizzazione. (Oh, che animo nobile il nostro leader!!) Pertanto, la S.V. è invitata a presenziare al meeting che avverrà presso il Q.G. domenica prossima (domenica prossima… ovvero tra tre giorni!!) presentandoVi con le vesti ufficiali del T.R..

Sempre Vostro, L.G.”

La lettura della missiva gonfia i nostri cuori di orgoglio e rinnova a dismisura l’ammirazione che proviamo per il nostro leader assoluto. Oh, così buono e così magnanimo con noi…! Addirittura Reclute Scelte!! Era una vita che aspettavo questo momento. James addirittura scoppia in lacrime e si nasconde il viso con una mano.

-Finamente i nostri sforzi sono stati ricompensati!- La sua voce, rotta dal pianto, commuove pure me e non posso fare a meno di lacrimare di gioia. Finalmente, ora la nostra carriera all’interno del Team Rocket iniziava a decollare, da reclute semplici a Reclute Scelte, poi portate a termine diverse missioni saremmo potuti diventare Caporali, poi Istruttori, dopodiché Manager e addirittura Caposquadra…! Già il vedermi a comandare centinaia di reclute Rocket mi manda in solluchero. Guardo per aria e già immagino il posto di Persian, accanto a Giovanni, occupato dal sottoscritto e ridacchio al pensiero di poter dare un poderoso pedatone al didietro di quel micione presuntuoso. Jessie mi riporta alla realtà strappandomi di mano la lettera e, con ancora i segni rossi dei miei graffi sulla sua faccia, controlla imbronciata ancora una volta la lettera.

-C’è un post scriptum: “Consegnate il tutto a Delibird appena arriva.”, immagino che dobbiamo consegnare tutto a te, giusto?- Ed osserva il Delibird postino, con il berretto blu e la borsa a tracolla. Il Pokémon annuisce, sorridendo, e tutti insieme raccogliamo la refurtiva e la diamo in consegna al postino, che ingurgita tutto nel suo sacco che si porta sempre sulle spalle. Dopo avere raccolto tutto l’oro, Delibird ci saluta e, fatti due o tre passi di corsa con il suo sacco di juta sulle spalle, spicca il volo e lo vediamo volare oltre gli alberi del bosco, per poi sparire definitivamente dopo qualche minuto. Lo seguiamo con lo sguardo fino a dove possiamo, poi quando siamo consci di essere nuovamente soli, iniziamo a ridere a crepapelle e ci teniamo per mano, facendo il girotondo attorno al fuoco.

-Evviva, evviva! Finalmente la buona stella gira dalla nostra parte!-

-Saremo accolti con tutti gli onori!-

-Ci aspetterà un futuro radioso, ragazzi!-

FINE FLASHBACK

 

-Allora, Meowth? Ti decidi sì o no?- Il sole è già alto sulle nostre teste, Jessie e James si erano già alzati e avevano spento il fuoco che avevano acceso ieri sera con qualche ramo di fortuna. Un fortissimo mal di testa mi assale mentre mi metto seduto in terra, e lo stomaco brontola per non avere mangiato niente ieri sera.

-Siamo in attesa di sapere il tuo piano per andare di nuovo verso il museo.- Il piano, il piano, il piano! Sempre con questo stupido piano, non sanno parlare d’altro che di questo stupidissimo piano! Abbiamo fallito ieri sera, ora dobbiamo fallire un’altra volta e farci arrestare come dei fessacchiotti?

-Ragazzi, ve lo devo dire? Devo essere sincero?- Jessie e James annuiscono insieme e si inginocchiano vicino a me, sorridendo. Inizia a fare un po’ di caldo, Boscosmeraldo inizia a popolarsi di versi di Pokémon uccello e qualche Pokémon coleottero fa capolino in mezzo ai cespugli, attirati dalle nostre conversazioni. Gli Spearow della scorsa sera ci osservano con occhio indagatore, sull’albero di fronte a noi.

-Non ho un piano. Mi dispiace, non mi viene in mente niente.- I due umani mi osservano in volto, attoniti e quasi inorriditi. Poi, dopo un momento di smarrimento, scoppiano a ridere a crepapelle, pensando che io stia scherzando e che li stia prendendo in giro.

-Ah ah ah! Ma dai Meowth, lo sappiamo tutti che un giorno hai un piano, e l’altro pure!-

-Non sei tu quello che oltre al piano A, B, C, D, ha anche quello E, F, G per le emergenze?- Digrigno i denti dalla collera, non sopporto che quei due mi prendano in giro o che mi trovino così prevedibile, pronto ogni mattina con un nuovo piano d’assedio. Non smettono di ridere, addirittura si rotolano in terra dal gran ridere e sembra che non la smettano più. Dopo qualche minuto, i due ritornano a sedersi in ginocchio e, ancora con la ridarola ancora in corpo, tornano a parlarmi.

-Dai, seriamente Meowth, qual è il piano di assedio di oggi?- Scuoto la testa e abbasso gli occhi.

-Ve l’ho detto, ragazzi. Non ho un piano.- Il silenzio, come era prevedibile, cala come un sudario tra di noi. Jessie e James si guardano in faccia, visibilmente preoccupati, e poi si voltano di nuovo verso di me, con un tono di voce strano.

-Meowth – mi chiede James – sei sicuro di stare bene? È da diversi giorni che sei strano, se c’è qualcosa che non va, sei libero di parlarne con noi…- La ragazza dai capelli color magento annuisce.

-Certo – replica Jessie – siamo una squadra, dobbiamo aiutarci l’un l’altro…- Belle parole, tutte belle parole, ma scuoto nuovamente la testa. Jessie allora perde completamente le staffe, da come era calma e tranquilla poco prima e, alzandosi, mi punta un dito contro, sbraitando come una forsennata, come al suo solito.

-Ascoltami attentamente, gattaccio spelacchiato! O ci dici quello che ti passa per quella tua testa vuota ed elabori immediatamente un piano, oppure ti riteniamo fuori dalla squadra e chiudiamo qui la collaborazione!- James, terrorizzato dalle parole fuori luogo di Jessie, si alza anche lui e, agitando le mani davanti a sé, predica alla calma e cerca di interagire tra di noi, facendo da paciere.

-Dai, andiamo ragazzi! Non perdiamo la calma, forse è un momento di appannamento per il nostro Meowth, non è necessario essere così drastici…- Jessie se la prende pure con James, gridandogli contro per la sua inettitudine.

-Stai zitto tu!!- Io li lascio discutere tra di loro, non mi interessa neppure difendermi dalle accuse gratuite di Jessie. Mi alzo e, con un passo un po’ incerto, mi volto e mi allontano da loro. Mentre James mi scongiura di non allontanarmi e di trovare una soluzione, Jessie coglie la palla al balzo e continua a inveirmi dietro, lanciandomi frecciatine velenose alle spalle.

-Ah bene, te ne vuoi andare eh? Nel momento più critico te ne vai! Ma sì, vattene pure Meowth! Sai che ti dico? Tutti i fallimenti sono stati causati dai tuoi stupidi piani! Non hai fatto altro che metterci nei guai, gattaccio spelacchiato!- Basta, questo era troppo. Mi volto, furibondo, e tiro fuori gli artigli e, con un balzo, graffio la faccia di Jessie e con una zampata sul petto, la metto a sedere. Dopo che torno a terra, mi volto definitivamente e inizio a correre verso la città di Biancavilla, continuando ad ascoltare le grida di James e di Jessie, che si perdono all’interno del bosco. Da una parte, le grida accorate di James che mi pregano di tornare indietro, dall’altra le urla di maledizione di Jessie, che mi incita ad andarmene via.

-Vattene, Meowth! Vattene!!-

Non ero stato mai così contento di andarmene.

   
 
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