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Autore: NonSoCheNickMettere2    30/03/2017    3 recensioni
La complicata vita familiare di Darth Vader – alle prese con i figli ribelli, la moglie repubblicana, gli ospiti indesiderati e il datore di lavoro dispotico – raccontata attraverso brevi sketch in stile sit-com americana.
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Padmè Amidala, Principessa Leia Organa
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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DICHIARAZIONE L’universo e i personaggi di Star Wars appartengono ai legittimi proprietari e questa storia è stata scritta solo per divertimento, senza fini di lucro.
Diversi anni fa, avevo scritto questi sketch surreali in stile sit-com americana, per il topic “Parodie di SW a cura dei fan” del forum di guerrestellari.net. Li ho revisionati, selezionando quelli che funzionavano meglio e cercando di dar loro almeno un vago ordine.

Sith-com “Casa Vader”

Ora di colazione

Vader entra nel suo appartamento sull’Executor e sorprende Luke, mentre parla al com-link alterando la sua voce con le mani davanti alla bocca.

Luke: (respiro profondo) “Ammiraglio Piett” (respiro profondo) “Qui è Lord Vader” (respiro profondo) “Se entro dieci minuti non avrò la colazione in camera” (respiro profondo) “la riterrò direttamente responsabile” (respiro profondo).

Vader: “LUKE!! Come ti permetti di disturbare i miei ufficiali per una colazione? E soprattutto di spacciarti per me?!”

Luke: “È tutta la mattina che cerco di farmi portare la colazione in camera e non ci riesco!”

In quel momento, suona il campanello.

Luke: “Vedi che ha funzionato?!”

***

Una cena importante

Dopo una giornata di lavoro, Darth Vader torna a casa.

Padmé si sta vestendo con uno dei suoi abiti migliori: “Tesoro, perché non vai a cambiarti la tuta da lavoro e ti metti quella da sera? Stasera abbiamo un ospite a cena”.

Vader sbuffa, ma va in camera per cambiarsi. Quando tira fuori la tuta “buona” si accorge che i led della scatola del respiratore non ci sono più. Adirato, si reca in garage, dove Luke sta montando dei led nuovi sul cruscotto dello spider. Allora, il Signore dei Sith lo afferra per il polso destro, sollevandolo quasi da terra, e gli urla: “Lo sapevo. Se non la smetti di danneggiarmi le apparecchiature, finirà che ti faccio qualcosa di drastico, giovanotto” e gli agita minacciosamente la mano destra, mentre lo trascina verso l’appartamento.

Luke (piagnucolando): “Ma mi servivano...”

Vader: “Vieni con me. Sei in punizione fino alla fine della stagione”.

Appena entrato in casa, vede Leia che sta uscendo e l’afferra con l’altro braccio.

Leia: “Lord Vader, solo tu potevi osare tanto! Devo andare in missione diplomatica!”

Vader: “Sei un membro dell’Alleanza Ribelle e sento che stai andando a un appuntamento. Spero per te che non sia con un certo contrabbandiere”.

Leia sbuffa.

Vader: “Ti ho già organizzato un fidanzamento principesco con un membro della corte imperale”.

Leia (adirata): “COSA?!!! CHI?!”

Vader: “Il figlio di Tarkin”.

Leia: “Ma quello puzza!”

In quel momento, arriva Han e capisce di aver interrotto una lite: “Ho un gran brutto presentimento!”

Da dietro Han, però, sbuca – tra lo stupore generale – un Ewok.

Han: “Ti ho portato questo regalino, Leia”.

Leia (ancora presa per un braccio da Vader): “Oh, ti amo!”

Han: “Lo so”.

Leia (rivolta all’Ewok): “Vieni qui, creaturina spaventata”.

Ma l’Ewok, invece di andare da Leia, colpisce con la lancia il ginocchio di Vader, che urla di rabbia e dolore. Dopo aver lasciato andare i figli, soffoca l’Ewok con la Forza.

Sentendo il trambusto, Padmé esce dalla sua camera, continuando a pettinarsi, ma quando vede l’Ewok morto, piange: “Non posso credere che tu abbia fatto questo! Mi stai spezzando il cuore! Mi fai perdere la voglia di vivere!”

Vader: “Invece di preoccuparti degli Ewok, perché non ti occupi piuttosto dei tuoi figli e nei fai dei bravi cittadini imperiali?”

Padmé: “Ti ho già detto che hai intrapreso una strada che non posso seguire. La mia lealtà va alla democrazia. E, inoltre, per accudire i figli ci sono le balie e le serve. Non vedi che sono troppo impegnata ad acconciarmi per il nostro ospite?”

Vader: “A proposito, chi è?”

Padmé: “L’onorevole senatore di Naboo”.

In quel momento suonano alla porta. Vader l’apre usando la Forza e Jar Jar entra, inciampando sul tappetino.

Jar Jar: “Aaahh, il piccolo Ani”.

Vader: “Devo ricordarmi di chiedere all’Imperatore di sciogliere il Senato una volta per tutte!”

***

Il primo appuntamento di Luke

Luke: “Papà, mi presteresti la tua astronave, per stasera?”

Vader: “Cosa ci devi fare?!”

Luke: “Voglio portare fuori una ragazza e nel mio Ala-X c’è un posto solo”.

Vader: “Non puoi guidare l’astronave qui nell’atmosfera di Coruscant”.

Luke: “No, non qui a Coruscant. La porto in un posto più romantico: Bespin”.

Vader: “Bespin? Non è troppo pericoloso?”

Luke: “Nah!! Ti prometto che sto attento a non avvicinarmi troppo alle finestre circolari e alle passerelle sospese, ok?!”

Vader (poco convinto): “Vabbé... ma per l’astronave devi chiedere a qualche amico”.

Luke: “Ho chiesto a Han, ma non vuole prestarmi il Millenium Falcon. Poi, sai com’è: non è che faccia tutta questa bella figura...”

Vader: “Luke, non insistere. Non posso darti uno Star Destroyer solo per farti andare a un appuntamento”.

Luke: “Star Destroyer?! Veramente io pensavo all’Executor”.

Vader: “COSA?! Non se ne parla nemmeno”.

Luke: “Daaai!! Solo per una voltaaaa!! Ti pregooo!”

Vader: “Ho detto di no”.

Luke: “Se me lo presti, giuro di ascoltare senza sbadigliare, quando Palpatine inizierà di nuovo con la fola dei midichlorian che danno l’immortalità”.

Vader (lo considera un attimo): “Promesso, promesso?”

Luke (incrocia le dita sulla bocca e le bacia): “Promesso, promesso. Parola di Je... Sith!”

Vader (gli allunga le chiavi): “Ok”.

Luke (avviandosi verso l’uscita): “Yippie!! Lo sapevo che c’è ancora del buono in te!”

Vader: “Però, aspetta un attimo. Chi è la ragazza?”

Luke (evasivo): “Una tale Mara Jade”.

Vader: “Quella Mara Jade?”

Luke (sulla difensiva): “Sì, perché? Cosa c’è che non va?”

Vader: “Ti sembra il caso di uscire con una che di mestiere fa la spia e l’assassina?”

Luke (sbuffando): “Papà, come sei all’antica! Al giorno d’oggi, anche le ragazze possono fare il lavoro sporco proprio come gli uomini”.

La mattina seguente...

Vader: “Allora com’è andato il tuo appuntamento?”

Luke (poco convinto): “Bene”.

Vader: “Di’ la verità. Qual è il problema?”

Luke: “Continua a chiamarmi «contadino»”.

Vader: “Beh, dopotutto, sei un contadino”.

Luke: “Preferirei che mi chiamasse «Jedi»”.

Vader: “Tecnicamente non sarai uno Jedi finché non mi ucciderai”.

Luke: “Eroe della ribellione?”

Vader: “Lavora per l’Imperatore: di sicuro non lo ritiene un buon titolo”.

Luke: “Sith?”

Vader (scuote il capo): “Ce ne possono essere solo due alla volta: il maestro e l’apprendista. Al momento, entrambi i posti sono occupati”.

Luke (sempre più desolato): “Insomma, tanta fatica e sono ancora un «contadino»”.

Vader (con comprensione, gli da’ una pacchetta sulle spalle): “Non ti preoccupare: è normale avere dei complessi d’inferiorità, se si proviene da un posto desolato come Tatooine. Comunque, quando ti senti giù, puoi sempre fare una chiacchierata con Palpatine: ti darà degli ottimi consigli. Devo a lui l’uomo che sono diventato”.

Luke (squadra l’armatura del padre da cima a fondo, inorridendo): “Non ho alcun complesso. In fondo, non è male essere un contadino! È un lavoro onesto. Non bisogna aver rispetto di ogni lavoro onesto?”

***

Una famiglia disfunzionale

Nonostante i suoi tentativi di conciliare la vita da Sith e quella da padre, Vader continua ad avere un sacco di problemi con i figli ribelli e si reca dall’Imperatore sulla Morte Nera, per parlargliene.

Palpatine: “Ti avevo detto di rimanere sulla nave ammiraglia”.

Vader: “Un gruppo di ribelli è atterrato su Endor”.

Palpatine: “Sì, lo so”.

Vader: “Mio figlio è con loro. L’ho percepito”.

Palpatine: “Strano, io no. Mi chiedo se le tue sensazioni in questa faccenda siano chiare”.

Vader: “Sì, lo sono”.

Palpatine: “Bene, perché nel caso non te ne fossi accorto, io sono un malvagio Signore dei Sith, non il tuo psicoterapeuta di famiglia. Torna sulla nave ammiraglia”.

Vista la scarsa comprensione dimostratagli sul posto di lavoro, Vader decide, perciò, di assumere davvero uno psicanalista e, per prima cosa, ci spedisce Luke, viste le tendenze suicide del ragazzo.

Psicanalista: “Allora, com’è andata negli ultimi giorni? Sono migliorate le cose, dall’ultima volta che ci siamo visti?”

Luke (scuote il capo): “No, ho avuto di nuovo una discussione con mio padre”.

Psicanalista: “Per quale motivo?”

Luke (depresso): “Ieri all’ologiornale hanno fatto vedere i danni di alcuni attacchi ribelli. Lui si è messo a inveire contro l’Alleanza e io sono intervenuto, definendoli paladini della libertà”.

Psicanalista: “Vedi, è normale avere delle divergenze di opinione anche con i nostri cari. L’importante è saper gestire bene il conflitto. Per esempio, tu cosa hai fatto ieri affinché il confronto fosse produttivo?”

Luke (s’illumina): “Quando ha tentato di sorprendermi con la spada laser, sono riuscito a parare e a contrattaccare” (Mostra orgogliosamente un drappo nero) “Gli ho persino tagliato un pezzo del mantello!”

  
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