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Autore: Cxerina    30/03/2017    1 recensioni
Una raccolta con diversi protagonisti, in tempi e luoghi diversi, tutti legati da un fato comune che li porterà ad incontrarsi e cambierà le loro vite.
“Perché non possiamo essere amici? Perché dobbiamo ucciderci a vicenda?”
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Disclaimer: La seguente storia è di proprietà delle rispettive autrici, così come i personaggi. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, i personaggi presenti nella narrazione sono fittizi e ciò che li riguarda nella trama non violerà il contenuto del regolamento di EFP.


Mondo elfico, 1891

Night aveva sempre mostrato un forte interesse per tutto ciò che riguardava l’occulto, in particolar modo per lo studio dei demoni e di tutto ciò che li riguardava. La sua prima lettura, a cinque anni, fu proprio un libro sull’evocazione e il controllo di entità minori, lettura che lo lasciò letteralmente stregato e che alimentò questa sua passione fino a fargli desiderare una conoscenza assoluta sull’argomento. Per un paio di anni i genitori avevano supportato questi suoi interessi, comprandogli quasi ogni settimana dei nuovi libri per tenerlo tranquillo, ma con la nascita del piccolo Waru decisero che era il caso di dare un freno a un’attività così rischiosa. Già un paio di volte Night aveva messo in pratica quanto aveva imparato dalla sua prima lettura, e i genitori fecero difficoltà a rispedire nel loro mondo i demoni evocati, decidendo così che con un neonato in casa era meglio evitare altri spiacevoli incidenti.
Night non comprese il perché di tale decisione e si arrabbiò molto con i genitori. Iniziò a leggere i libri nascondendosi in giardino o in camera quando rimaneva da solo in casa, trovandogli poi posti quantomeno particolari per celarli agli occhi dei familiari. Anche il loro acquisto andava tenuto nascosto, così quando usciva per andare nelle librerie copriva i suoi acquisti dicendo di essere andato a giocare con dei fantomatici compagni, che gli avevano prestato dei libri da leggere. In realtà tutte le sue paghette venivano spese per l’acquisto di libri occulti e proprio per ricercare i libri più arcaici entrò in contatto con il mercato nero. Si stupì nello scoprire come la ricerca di libri così particolari potesse creare delle reti di conoscenze ampie e solide. Si creò una rete di persone e una quantità di favori dovuti, che lo portarono ad ottenere sempre più facilmente i libri preziosi che desiderava. Fu così che la sua conoscenza e la sua erudizione crebbero in modo esponenziale: imparava tutto ciò che riguardava quel mondo con il minimo sforzo, gli risultava tutto così logico e lineare!
In casa, non potendo leggere alla luce del sole libri sull’evocazione, sul controllo dei demoni e sul loro contrasto, patteggiò per leggerne almeno la storia. Quella venne reputata essere una lettura sicura e gli venne anche concesso di leggerla al fratellino come “favola della buona notte”. In Waru, Night aveva trovato un fantastico complice: quando i genitori non erano in casa, o quando si andava a nascondere per continuare le sue letture proibite, Waru lo raggiungeva chiedendogli di leggere ad alta voce in modo da renderlo partecipe.
Una sera di gennaio 1897 i genitori di Night, andando a cercare dei documenti nella sua stanza, tirarono fuori alcuni scatoloni nascosti sotto il letto e scoprirono molti dei libri sull’occulto, tra cui uno vietato addirittura dalla società elfica. In pochi secondi sperimentarono un turbinio di emozioni che andavano dalla sorpresa, alla delusione, dallo sgomento, all’ira. Richiamarono subito in casa il figlio maggiore per chiarire la situazione e per capire come fosse possibile che quel libro si trovasse in quella casa, sotto quel letto.
“Night! Mi sembrava di essere stata abbastanza categorica quando ti avevo detto di smetterla con questi libri! Vuoi per caso uccidere qualcuno?” Night non aveva mai visto la madre tanto arrabbiata e il padre lo era forse ancora di più.
“Non solo leggi libri che io e tua madre ti avevamo vietato, ma leggi addirittura libri banditi dalla società! Ti rendi conto della gravità della cosa?! Poi voglio sapere come sei riuscito a ottenere questo libro!”
“L’ho trovato per strada...” Mormorò Night. Non avrebbe potuto certo dirgli che frequentava il mercato nero. Sapeva benissimo che non era il posto adatto a un bambino di 11 anni, e sapeva altrettanto bene che se avessero scoperto che ci andava già da almeno due anni lo avrebbero denunciato “Non pensavo fosse così pericoloso averlo. Mi piace leggerlo.” Tenne lo sguardo basso per evitare quello dei genitori.
“Ciò non toglie che ci hai disobbedito!” La madre gli strappò il libro dalle mani “Sei in punizione per i prossimi tre mesi! Ti accompagnerò a scuola, ti verrò a prendere e non potrai fare più nulla se non sotto stretta sorveglianza mia o di tuo padre!”
“E smetterai anche di leggere quei tuoi libri sul principio dei demoni a Waru!” Aggiunse il padre. Night alzò lo sguardo “Voi non capite nulla!” sbottò per poi correre fuori dalla casa. Perché non capivano? Non era pericoloso quello che faceva, aveva imparato ormai. Non capivano che per lui erano importanti quelle letture, che quello era l’unico mondo in cui riusciva a essere sé stesso. Non riusciva a stare dietro ai divertimenti e ai ragionamenti dei suoi coetanei; si era impegnato più volte nel cercare di fare amicizia, ma tutti i tentativi finivano sempre male. Invece quel mondo era così familiare per lui. Quando si immergeva in quelle letture poteva sentire i demoni, i loro pensieri e le motivazioni dietro le loro scelte e si, si sentiva parte di quella realtà. In fin dei conti per un elfo non era strano entrare in contatto con il mondo demoniaco, seppur con le limitazioni dettate dall’alto consiglio dei Saggi Anziani. Non era raro vedere un elfo che utilizzando la sua magia celtica sottoscrivesse un contratto ed era altrettanto comune che quando si legavano a certi esseri venissero poi lentamente allontanati dalla società. Già, la società elfica non impediva il contatto con il mondo demoniaco, ma faceva in modo che fossero gli elfi stessi a scegliere di tenere lontani quegli esseri di perdizione. Come la società, anche i genitori di Night non lo avevano mai capito, non avevano fatto altro che limitarlo e deriderlo. Ma l’avrebbero pagata! Non sarebbe restato tutta la vita a subire quei bistrattamenti!

Quella situazione di contrasto tra Night e i genitori continuò e peggiorò nel corso dell’anno successivo. Una sera di inizio primavera del 1898 Night non poté più sopportare l’ostilità e l’ottusità dei genitori. “Pensate che non sappia controllarli?! So più di voi due messi assieme sui demoni! So controllarli! Posso fargli fare qualunque cosa io voglia!” Si mise a gridare prendendo uno degli ultimi libri che aveva comprato aprendolo sulle pagine dedicate ad Abaddon. Iniziò a recitare una formula in elfico antico per evocarlo. Quando i genitori si resero conto di cosa stava facendo, cercarono di fermarlo, ma per loro sfortuna non fecero in tempo. Come avevano immaginato, la potenza e i poteri del demone erano a un livello troppo elevato per Night; egli stesso si rese conto che non sarebbe stato in grado di controllarlo come aveva già fatto altre volte con quelli minori e cercò subito un modo per rimediare a questo suo danno. Sfogliò frettolosamente le pagine per trovare una formula per soggiogarlo, per riuscire a indebolirlo abbastanza da prenderne il controllo. C’era! Lo sapeva! L’aveva vista!
Ci stava mettendo troppo tempo a cercare quella formula e il demone ne approfittò: dilaniò i corpi dei due adulti di fronte a Night per nutrirsi della loro essenza vitale e della loro anima. Night vide i suoi genitori venire sbranati selvaggiamente davanti ai suoi occhi per colpa sua e non era stato in grado di evitarlo. Stava per andare nel panico, quando vide il Abaddon scagliarsi contro Waru. “Non lui! Waru no, ti prego!” Scoppiò in lacrime, amava il suo fratellino e non avrebbe voluto perderlo per nulla al mondo. L’essere non provò la minima pena, anzi sembrò quasi divertito, e per Waru fu una morte veloce e quasi indolore. Night, quando vide il fratellino giacere davanti a lui senza vita, riuscì a darsi una scossa e trovò la formula per assumere il controllo del demone, iniziando subito a recitarla. Questi iniziò a contorcersi sotto l’effetto della formula e infine Night riuscì a stipulare un contratto per riavere indietro qualcosa a cui teneva molto. Sapeva che per i demoni l’essenza vitale degli elfi, creature pressoché eterne, era particolarmente prelibata. Gli avrebbe concesso metà della sua essenza vitale e la sua anima, se si fosse legato al corpo di Waru e lo avesse riportato in vita.
Il demone accettò il patto, l’anima e l’essenza vitale di Night gli sembravano particolarmente gustosi, e si legò al corpo di Waru. Il procedimento fu abbastanza traumatico per il piccolo corpo di un bambino, che sembrò sul punto di esplodere sotto la grandezza dei poteri di Abaddon. Quando finalmente si risvegliò, il bambino aveva un occhio con iride e sclera completamente neri, indice della parte demoniaca che manteneva in vita il corpo, e l’altro con iride e sclera bianche, indice della parte ancora mortale e ormai già appartenente all’oltretomba.
Night abbracciò il fratellino “Waru… Ora siamo solo io e te.” lo strinse forte a se “Dovrai fidarti di me. Dobbiamo scappare prima che si accorgano di mamma e papà.”
Nel giro di poche ore Night preparò un paio di zaini con il minimo per sopravvivere “Abaddon, a te il compito di prendere con noi tutti i miei libri.” Ormai il demone era sotto il suo controllo e poteva fargli fare cosa voleva. Lo avrebbe di certo sfruttato anche per sopravvivere e per nascondersi dalla giustizia elfica: il giorno in cui avrebbero scoperto i cadaveri dei genitori, non ci avrebbero messo molto a capire che fu opera di un demone e loro due sarebbero stati i primi indiziati. Da quello che aveva sentito al mercato nero, se si facevano arrabbiare i Saggi Anziani, conveniva far sparire completamente le proprie tracce e così avrebbe fatto. Voleva bene a Waru e lo avrebbe protetto ad ogni costo! Sarebbero riusciti sicuramente a sopravvivere e se nascondersi nel mondo elfico sarebbe risultato pericoloso, si sarebbero trasferiti nel mondo umano. Altra cosa imparata mentre andava alla ricerca dei suoi preziosi libri era che il mondo umano era pieno di elfi rinnegati e li riuscivano a vivere sfuggendo alla giustizia elfica. Si, se fosse stato necessario, si sarebbero trasferiti nel mondo umano.


Note: Salve a tutti, ci avviamo verso la conclusione ed ecco un altro dei personaggi più emblematici della nostra raccolta. Apriamo un piccolo spiraglio verso il misterioso mondo degli elfi, esseri eterni che vivono al di fuori del mondo, e dei demoni che più avanti avranno una maggior importanza~
Speriamo vi sia piaciuto, alla prossima!

  
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