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Autore: GanzoBello    31/03/2017    0 recensioni
scrivo dopo tranquilli, ve lo scrivo dopo sicuro
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo libro che ho scritto riuscì a sfondare facilmente nel mercato. Avevo vent'anni. 
Ricordo ancora la prima intervista che mi fecero. 
L'intervistatrice era una bella bionda appena uscita dall'università, portava occhiali rosso fiammanti e dei denti perfettamente bianchi che intrappolavano una focosa lingua rossa. 
Impressionante quanto può essere rossa una lingua. 
Ogni tanto nei miei sogni più reconditi la ritrovo nelle varie bocche delle varie ragazze della mia varia vita.

-Signor ___ come mai ha iniziato a scrivere?
-Beh, non saprei... Non penso neanche di aver mai iniziato. Scrivere è una cosa che riguarda i grandi scrittori. Io sono solo riuscito a scrivere 300 pagine e farle pubblicare...
-Quindi lei non si dichiara come scrittore? 
-No, se dovessi scegliere una definizione preferirei quella di racconta storie. 
-E che ne pensa delle critiche smosse dalla critica?
-Che si fotta la critica!

Che si fotta la critica...Inutile dirvi che i titoli dei giornali del giorno dopo riportavano solo questa parte dell'intervista. Fui criticato. Aspramente e giustamente. 
Vanesio, stupido e infantile. Incredibile come solo tre parole possono essere usate in 30 articoli senza assumere la stessa forma. I più fantasiosi aggiunsero anche poco originale... 
Comunque la critica in quel periodo non era davvero rilevante. Avevo vent'anni, ero appena diventato famoso e grazie al mio agente ero riuscito ad ottenere anche una bella soma dallo scandalo con i giornali. Inutile dire cosa feci... 
Tornando indietro forse eviterei solamente le troie albanesi. Quelle e la droga, ma questo è un altro discorso .... 

 

Il primo libro che ho scritto riuscì a sfondare facilmente nel mercato. Avevo vent'anni. 
Ricordo ancora la prima intervista che mi fecero. 
L'intervistatrice era una bella bionda appena uscita dall'università, portava occhiali rosso fiammanti e dei denti perfettamente bianchi che intrappolavano una focosa lingua rossa. 
Impressionante quanto può essere rossa una lingua. 
Ogni tanto nei miei sogni più reconditi la ritrovo nelle varie bocche delle varie ragazze della mia varia vita.

-Signor ___ come mai ha iniziato a scrivere?
-Beh, non saprei... Non penso neanche di aver mai iniziato. Scrivere è una cosa che riguarda i grandi scrittori. Io sono solo riuscito a scrivere 300 pagine e farle pubblicare...
-Quindi lei non si dichiara come scrittore? 
-No, se dovessi scegliere una definizione preferirei quella di racconta storie. 
-E che ne pensa delle critiche smosse dalla critica?
-Che si fotta la critica!

Che si fotta la critica...Inutile dirvi che i titoli dei giornali del giorno dopo riportavano solo questa parte dell'intervista. Fui criticato. Aspramente e giustamente. 
Vanesio, stupido e infantile. Incredibile come solo tre parole possono essere usate in 30 articoli senza assumere la stessa forma. I più fantasiosi aggiunsero anche poco originale... 
Comunque la critica in quel periodo non era davvero rilevante. Avevo vent'anni, ero appena diventato famoso e grazie al mio agente ero riuscito ad ottenere anche una bella soma dallo scandalo con i giornali. Inutile dire cosa feci... 
Tornando indietro forse eviterei solamente le troie albanesi. Quelle e la droga, ma questo è un altro discorso .... 

 

Il primo libro che ho scritto riuscì a sfondare facilmente nel mercato. Avevo vent'anni. 
Ricordo ancora la prima intervista che mi fecero. 
L'intervistatrice era una bella bionda appena uscita dall'università, portava occhiali rosso fiammanti e dei denti perfettamente bianchi che intrappolavano una focosa lingua rossa. 
Impressionante quanto può essere rossa una lingua. 
Ogni tanto nei miei sogni più reconditi la ritrovo nelle varie bocche delle varie ragazze della mia varia vita.

-Signor ___ come mai ha iniziato a scrivere?
-Beh, non saprei... Non penso neanche di aver mai iniziato. Scrivere è una cosa che riguarda i grandi scrittori. Io sono solo riuscito a scrivere 300 pagine e farle pubblicare...
-Quindi lei non si dichiara come scrittore? 
-No, se dovessi scegliere una definizione preferirei quella di racconta storie. 
-E che ne pensa delle critiche smosse dalla critica?
-Che si fotta la critica!

Che si fotta la critica...Inutile dirvi che i titoli dei giornali del giorno dopo riportavano solo questa parte dell'intervista. Fui criticato. Aspramente e giustamente. 
Vanesio, stupido e infantile. Incredibile come solo tre parole possono essere usate in 30 articoli senza assumere la stessa forma. I più fantasiosi aggiunsero anche poco originale... 
Comunque la critica in quel periodo non era davvero rilevante. Avevo vent'anni, ero appena diventato famoso e grazie al mio agente ero riuscito ad ottenere anche una bella soma dallo scandalo con i giornali. Inutile dire cosa feci... 
Tornando indietro forse eviterei solamente le troie albanesi. Quelle e la droga, ma questo è un altro discorso .... 

 

   
 
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