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Autore: Astral Della Rovere    01/04/2017    1 recensioni
"Sam non ha dimenticato ciò che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”, “Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo crimini…”. Non può davvero fare questo, non Lucifero!"
E se davvero Lucifero avesse deciso di abbandonare la sua vecchia vita dopo lo scontro con Amara? E se Lucifer Morningstar, affascinante proprietario del Lux e capace consulente civile dell'LAPD fosse lo stesso Lucifero che conoscono i Winchester?
Prima parte della Serie "Evolution".
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'EVOLUTION'
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CAPITOLO 3



La sveglia suona. Sam si gira nel letto grugnendo e cercandola con la mano. “Sono già le sei…” pensa stropicciandosi il volto e tirandosi su a sedere. Solo il tempo di una doccia veloce e poi è già in cucina a preparare la scorta di birra per il fratello e qualche smoothies per se stesso. Il lungo viaggio per LA sta per cominciare.


-0-


- Hei, hai preso la birra?


Dean guida fissando la statale 36, hanno appena passato Norton e dall’autoradio suonano i Deep Purple.


- Certo, sotto gli smoothies.


- Cass, passa la birra!


- Non credi sia un po’ presto per la birra, Dean?


Dean si volta allibito verso l’angelo.


- Stai scherzando?


La mano di Sam corre immediatamente al volante dell’Impala, solo un leggero terrore nello sguardo.


- Dean! La strada, la strada!


- Dì al pennuto di darmi la birra! - gli risponde stizzito il fratello riprendendo il volante.


- Cass, metti la cintura. Dean, direi che la birra può aspettare fino a quando non ci fermeremo per mangiare. Piuttosto pianifichiamo: come ci muoviamo una volta raggiunta LA?


- Dritti allo storage! Prima risolviamo questa faccenda, prima possiamo andarcene a Las Vegas… - risponde deciso il fratello.


Sam sospira. A volte l’impulsività di Dean gli esaurisce le forze.


- Si, certo, ma non possiamo buttarci così a testa bassa in una situazione che non conosciamo e in un territorio che non ci è familiare. E se ci fossero degli allarmi nelle vicinanze? Demoni a guardia?


Dean sbuffa e alza gli occhi al cielo.


- Okay, allora andiamo a dare un’occhiata di sopralluogo, poi ci infiliamo in un motel, facciamo una bella doccia e pensiamo a qualcosa.


Sul sedile posteriore Castiel annuisce. “Menomale che Sam è più cauto.”


- Adesso passami quella birra!


Sospirando, Castiel si arrende, solleva il coperchio del frigo che occupa il posto a fianco e cerca le birre: totalmente sommerse da parecchi bicchieri ben sigillati. Alla fine trova le uniche tre birre presenti.


- Ehm...certo. - facendo finta di nulla allunga una birra a Dean e lancia uno sguardo di rimprovero a Sam.


-0-



- Come sarebbe a dire che è l’ultima birra?


Dean non cede allo sguardo da cucciolo bastonato del fratellino che alza le spalle.  


- I bicchieri occupano spazio nel frigo.


Castiel sorride appena girando le spalle ai fratelli. Quelle situazioni domestiche sono rare e piacevoli che gustarsele in un luogo simile è come un sogno. Si sono fermati in una strada laterale, nei pressi di Georgetown, vicino a dei piccoli laghetti circondati da alte colline verdi. La meraviglia del creato! I Winchester sono seduti sul cofano dell’Impala intenti a mangiare panini,  mentre l’angelo fa vagare sereno il suo sguardo tutto intorno.


- Beh allora adesso alzi il culo e vai a recuperare una birra! Ho visto un drug poco prima dell’hotel…


Sam, rassegnato, si alza e pulendosi la camicia asseconda il fratello. In fondo ha ragione: ok farlo bere meno, ma senza birra Dean diventa intrattabile.

In realtà Dean non è così di buon umore da parecchio tempo: si gode il fatto di avere suo fratello e Cass intorno senza che il mondo stia per finire, e questo vuol dire anche punzecchiare Sammy e ritagliarsi un momento di solitudine col suo angelo.


- Hei Cass, che stai guardando?


- Un’opera d’arte.


Dean segue lo sguardo dell’amico lungo il lago e verso le montagne brulle costellate di abeti. Poi torna a guardare il volto rilassato dell’angelo e le labbra screpolate distendersi in un mezzo sorriso.


-0-



- Finalmente Los Angeles! Diamine amico - dice Sam fissando disgustato il fratello che guida con sguardo fiero e sornione, - Io depenno il Carl’s Jr. dai fast food e il suo maledetto Breakfast Burger! Questa macchina è come una camera a gas! - borbotta abbassando il finestrino - Ecco il motel.


Poco prima, ha telefonato per la prenotazione online al Friendship Motor Inn che non è certo il migliore di LA, ma uno dei pochi che si possono permettere. Almeno ha letti belli grossi. Non vede l’ora di scendere da quell’auto, farsi una doccia e sgranchirsi un po’ le gambe. Sono appena stati allo storage che il tavolo psichico ha indicato e l’hanno trovato senza particolari difese: nessun apparente demone, solo un paio di guardie umane: sembrerebbe proprio un normalissimo affitta box. Sam non vuole preparare nessun piano di infiltrazione in quel luogo pulcioso senza prima essersi riposato in modo adeguato, e anche Dean sembra accusare il colpo. Nonostante le profferte dell’angelo si è rifiutato di lasciare la guida della macchina a qualcuno che non fosse Sam, e anche al fratello non ha concesso più di un paio d’ore di guida durante le quali non ha comunque chiuso occhio. Adesso ha davvero bisogno di una doccia e di chiudere gli occhi per un’oretta. In fondo se Los Angeles ha sopportato Lucifero fino a quel giorno, non esploderà entro le dieci di mattina.

Parcheggiano l’Impala davanti alla porta della camera e recuperano dalla reception le chiavi mentre il portiere prende i documenti falsi, perplesso, chiedendosi come dormiranno tre uomini in due letti singoli. Ma è la California e nessuno fa domande.

Dean tiene su una spalla la borsa mentre apre la porta scrostata del motel e prima ancora di accendere la luce sente la puzza.


- Ciao ragazzi.


Dean si blocca sulla porta fermando Sam con un braccio.


- Che ci fai qui, Crowley?


Il demone si solleva dalla sedia vicino al tavolino a mani alzate in gesto di resa.


- Vengo in pace, cowboy. Rilassati, beviamoci una birra e godiamoci l’ospitalità e il lusso del miglior alloggio di LA, vuoi?


Dean si rilassa, entra nella stanza accendendo la luce e buttando il borsone sul letto con noncuranza.


- Non abbiamo tempo per le tue stronzate, Crowley!


Sam entra a sua volta nella stanza lanciando uno sguardo disgustato all’empia creatura sorridente di fronte a lui. Non dice nulla, basta il suo atteggiamento a chiarire quanto poco gradisca l’intromissione non voluta. Castiel pare pensarla allo stesso modo.


- Cosa vuoi? - la puzza di quel demone irrita sempre l’angelo. Il viaggio è stato lungo e fin troppo rumoroso per i suoi gusti, con la radio sempre accesa e i battibecchi dei fratelli, ci manca solo quel logorroico diavolo da quattro soldi.


- Un uccellino mi ha detto che Lucifero si trova da queste parti; sono venuto a controllare - dice cercando di ottenere l’espressione più innocente possibile - Quando ho saputo che eravate in città, beh, un benvenuto alla squadra era il minimo.


“Fantastico” pensa Sam prendendo possesso del letto più vicino alla porta. Apre la sua borsa, prende il necessario e, senza nemmeno degnare di attenzione il demone, si rivolge al fratello.


- Io vado a farmi una doccia…


- Cos’è, un invito? - lo stuzzica Crowley ammiccando.


- Fottiti demone.


Castiel si siede sul letto di Sam e guarda Dean con espressione esasperata.


- Quindi cos’è, adesso fai anche le visite di cortesia? - borbotta il cacciatore.


- In effetti no. - Crowley riprende il suo posto al tavolino - ma, visto che gli interessi coincidono pensavo…


- No! - lo interrompe secco l’umano.


- No!- gli fa eco l’angelo.


Gli occhi di Crowley vanno dall’uno all’altro.


- No?! Sul serio? No?!


- Niente patti, niente accordi, niente di niente! - ribadisce l’umano in piedi accanto al letto.


- State scherzando?


Crowley si è alzato, la faccia congestionata e il tono alterato.


- Io non scherzo mai - controbatte l’angelo guardandolo di straforo.


- Tu, razza di piccione ingrato! Dovevo lasciarti soffocare nella melma davanti agli occhietti lucidi di Jennifer!  - sputa fuori dai denti indicando con un gesto di disprezzo Dean - questa volta me lo dovete!


- Lucifero è una mia responsabilità! Sono io che l’ho riportato sulla Terra, per cui sarò io a rispedirlo nella sua prigione!


- Mi ha messo un guinzaglio! - il demone è completamente fuori di sé mentre urla contro l’angelo.


La porta del bagno si apre e ne esce Sam. Ha già indossato i jeans e si sta asciugando i capelli che gocciolano sul petto nudo.


- Ma la volete piantare di urlare come donne isteriche? Per quanto mi disgusti dirlo, Crowley ha ragione, glielo dobbiamo.


Il demone si gira con aria soddisfatta verso il ragazzo.


- Sentito lo spilungone?


- Non allargarti…- e guardando il fratello prosegue - ma non abbiamo scelta. Purtroppo può esserci utile per rompere i sigilli e le protezioni.


Castiel continua a guardare Dean. Sà perfettamente quanto poco sopporti dover collaborare con quel demone, per cui già sa che toccherà a lui portarselo in giro.


- Quali protezioni?


Gli occhi del demone corrono dall’uno all’altro interrogativi.


Dean continua a fissare Crowley a pugni stretti. Quella faccenda sta prendendo una piega fastidiosa ma, per quanto non gli piaccia ammetterlo, Sammy ha ragione.

Ora Sam guarda il Re dell’Inferno. È un azzardo ma per quanto odioso, s’è rivelato utile in situazioni simili in passato.


- Abbiamo trovato qualcosa ma non sappiamo cosa, esattamente. Rowena è riuscita solo ad individuare il luogo, ma è protetto, molto protetto.


- Rowena! Sul serio? Chiamate quella maledetta stronza ogni volta?! - Crowley ha l’aria di essere davvero esasperato - io non ho parole! Avete un gusto pessimo in fatto di donne!


- Qualsiasi cosa ci sia là dentro, Lucifero ci tiene abbastanza da chiuderla in una maledetta cassaforte d’incantesimi. - dice Dean ignorandolo prima che Sammy lo interrompa: - Anche se non abbiamo la certezza che centri qualcosa Lucifero.


Dean lo guarda di sottecchi, con aria poco convinta, poi torna a fissare Crowley che pare valutare la faccenda con attenzione prima di rispondere.


- Se, e dico se, si potessero rompere quei sigilli, cosa volete farne di Lucifero?


Castiel rivolge al demone uno sguardo stupito.


- Naturalmente rimedierò ai miei errori riportandolo all’Inferno.


La risposta non sembra piacere per nulla al demone che inarca le sopracciglia, il Diavolo nel suo regno è l’ultima cosa che vuole vedere ora.


- Però…- Sam ora ha lo sguardo perso nel vuoto. Continua ad avere una strana sensazione, un tarlo nella mente che non lo fa stare tranquillo. Perchè sta esitando in questo modo? - prima scopriamo cosa nasconde quel box. Potrebbe non avere nulla a che fare con Lucifero, inoltre è da tempo che è qui a Los Angeles e non ha mai fatto nulla di...orrendo.


- Stai scherzando, Sammy? Stiamo parlando di Lucifero, hai presente? Satana, il Diavolo! Io dico che prendiamo quello che c’è in quel box, e mi gioco quello che vuoi che appartiene a lui, e poi gli spacchiamo il culo.  


Crowley sembra decisamente più soddisfatto dell’ultima soluzione proposta dal maggiore dei Winchester.


- Dean, sono anni che Lucifero è qui, in una grande città, a fare cosa...gestire un night? Ti pare l’atteggiamento di uno che voleva distruggere il mondo? C’è qualcosa che non quadra, e non rischierò la tua vita e quella di Cass per una vendetta. Io non capisco cosa voglia fare ora quell’essere, ma non possiamo far finta di nulla. Prima di tirare fuori le armi dobbiamo capire!


- Stammi a sentire Sammy, qui non si tratta di vendetta! C’è Lucifero a piede libero per Los Angeles e io non lascerò che…


- Ragazze, ragazze… per favore. - Crowley interrompe lo sproloquio di Dean prima che inizi a balbettare - non cominciate a litigare. Prima troviamo come entrare in quel box. La stronza malefica vi ha detto quali incantesimi lo proteggono?


- Purtroppo no - interviene Sam, - non è riuscita a penetrare con nessun mezzo le barriere che proteggono quel luogo. È un salto nel buio, per questo ci siamo mossi.


Crowley alza gli occhi al cielo, quando mai era stata utile a qualcosa sua madre?


- Bene allora, chi fa da sé fa per tre…


Castiel ha assistito pensieroso allo scambio di pareri, non gli è però sfuggito lo sguardo del demone. In un attimo è in piedi di fianco a quell’essere e ne afferra il braccio. Cerca di assumere il suo aspetto più terrificante e gli punta gli occhi direttamente in faccia.


- No. Tu non vai da nessuna parte da solo. Inoltre, se centra Lucifero, credi che tra le protezioni non ci sia nulla che lo avverta di un’intrusione mistica? Se ti avvicini a quel luogo lui lo saprà senza dubbio.


- Va bene Colombo, rilassati! - risponde piccato il demone.


L’angelo lascia andare immediatamente la presa. Sospirando guarda Dean.


- Dovrete andare voi due in avanscoperta.







Angolino delle autrici

Eccoci al terzo capitolo. I Winchester  sono arrivati a LA dopo un lungo e impegnativo viaggio in maccchina trovando ad aspettarli Crowley: poteva forse mancare lui, il Re dell'Inferno? Ovviamente no! Ora la squadra è al completo, con grande rammarico di Castiel che si troverà a dover fare coppia con l'agente Jay-Z. 

Gustatevi il capitolo e, mi raccomando, recensite per farci sapere cosa ne pensate.


   
 
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