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Autore: Donnasole    01/04/2017    3 recensioni
" Chiusero gli occhi e i loro respiri si fusero. Quando le labbra si unirono l'unica cosa di cui furono consapevoli fu il battere frenetico dei rispettivi cuori che si univano in uno solo e mentre lui l'adagiava delicatamente al suolo "
Eccomi riesumata dopo una decina d'anni d'assenza. Sono rimasta incantata dalla serie e questa one shot inizia esattamente dove Aang e soci ci avevano lasciato : sulla terrazza della casa a Ba sing se e dopo l'ultimo appassionato bacio fra la mia coppia preferita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Aang prese per mano Katara invitandola col suo gesto a seguirlo attraverso un sentiero nascosto del giardino che circondava il loro alloggio a Ba sing se. Il sole era appena tramontato sul loro bacio e le ultime luci della sera rischiaravano appena il cammino davanti ai due.
" Aang, dove mi stai portando?"
"Non farti sentire" la zittì lui appoggiando il dito sulle labbra. " E' una sorpresa."
Katara sorrise fiduciosa seguendo il suo compagno che con passo leggero e sicuro penetrava sempre più a fondo all'interno di quel labirintico luogo sorprendentemente selvaggio.
Ormai le ombre della notte si apprestavano ad inghiottire ogni cosa quando i due ragazzi giunsero al limitare di un piccolo spiazzo circondato dalla fitta boscaglia.
Katara si fermò interdetta scrutando miope davanti a sé.
" Ma qui non c'è niente!" sbottò delusa.
“Abbi pazienza.” Sussurrò Aang accovacciandosi dietro un cespuglio e trascinandosela vicina.
La ragazza annuì e rimase silenziosa al suo fianco. Era ormai buio e l'aria cominciava a raffreddare, istintivamente Katara si strinse al corpo tiepido del compagno in attesa che gli occhi si abituassero alle tenebre e fu allora che cominciò a vedere.
Lentamente, in mezzo alla radura, uno dopo l'altro, cominciarono a comparire piccole creature dall'aspetto luminescente.
“ Spiriti “ sussurrò meravigliata.
Aang annuì. In poco tempo il luogo venne popolato da quegli esseri lattiginosi che, svolazzando di ramo in ramo, sembravano danzare solo per loro. Una pozza d'acqua spirituale scaturì non lontano creando un abbeveratoio scintillante. Come se avessero atteso il segnale, le creature si gettarono in essa schizzando scie luminose ed evanescenti.
"E' bellissimo!" mormorò la fanciulla estasiata congiungendo le mani davanti al volto.” come hai...” ma non terminò la frase. Aang la stava guardando. La giovane arrossì, deglutendo piano, incapace di proferire parola davanti a quegli occhi così intensi da farle accelerare il ritmo cardiaco.
“Li ho scoperti per caso durante il nostro ultimo soggiorno” cominciò a spiegare sottovoce “ Ma all'epoca non facevo altro che pensare ad Appa...” esitò grattandosi la nuca imbarazzato “ Così mi sono detto che oggi sarei venuto a cercarli.” la fissò di sottecchi. “ con te.” aggiunse infine  tornando a mostrare il profilo delicato.
“ Grazie “ sussurrò la ragazza commossa e gli cercò la mano, imprigionandola nella propria.
Rimasero in silenzio per un tempo che parve lunghissimo mentre le stelle  cominciavano a punteggiare la volta celeste in una scia luminosa oltre le fronde degli alberi.
“ Sembra impossibile che ci sia tanta pace qui...” Esalò Katara con tono di rilassata meraviglia, come di qualcuno che non si aspettasse una tale fortuna ”...Che sia tutto finito.” aggiunse
“ Veramente “ contestò dolcemente lui “ Tutto comincia adesso.”
Il sorriso di Aang illuminato fiocamente dalla luce degli spiriti, l'incantò.
“ Come sei saggio “ lo canzonò teneramente la fanciulla guardandolo in tralice “ Non so se mi sta bene che il mio ragazzo passi il resto della vita a farmi la lezioncina.”
“Il tuo ragazzo !? “ sbottò d'un fiato il compagno irrigidendosi dall'emozione.
“ Ci siamo baciati no?”
“ Si !” ammise imbarazzato “ ma non pensavo che contasse".
Risentita Katara ritirò la mano.
“ Cos'è Aang hai cambiato idea? Non vuoi più stare con me?” l'interrogò con tono sostenuto stringendo le ginocchia al petto.
“ Si! No! Insomma.” il ragazzo emise un gemito di esasperazione stropicciandosi forte la testa con entrambe le mani. “ Certo che voglio stare con te Katara.” ricominciò “Non ho mai desiderato altro. “
La giovane si rilassò piegandosi verso di lui per posare un rapido e delicato bacio sulle sue labbra morbide prima di allontanarsi leggermente.

“Dovremmo andare Aang. “ Sospirò rassegnata. “ Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.” terminò facendo per alzarsi.
“Aspetta.” Il ragazzo le stava bloccando un polso con determinazione. La mano bollente trasmise una sensazione di calore che corse per tutto il braccio inchiodandola in una sensazione di delicato languore. Aang teneva gli occhi al suolo incapace di guardarla. Deglutì. “ Resta con me” sussurrò.
Katara, resa audace dall'oscurità, si accoccolò fra le sue braccia. Rimase stupita della sua forza. Il corpo saldo contro il quale era premuta sembrava non dar spazio a debolezze ma il tambureggiare ritmico del suo cuore le raccontava un'altra storia e lei si sciolse ascoltando quella musica di cui era consapevole ragione, facendogli eco col proprio.
Aang le scostò allora una ciocca di capelli ribelli dalla fronte, portandola dietro l'orecchio;la sfiorò appena, eppure, a quel lieve tocco, la fanciulla ebbe un fremito.
“ Hai freddo?” chiese lui coprendola col proprio mantello.
Lei scosse la testa, commossa da una premura tanto tenera quanto inutile. “ Sono solo emozionata.” spiegò con voce divenuta improvvisamente tremula.
“Perché?”
“ Perché ho immaginato tanto questo momento che ora non so cosa aspettarmi.” confessò lei arrossendo.
Il ragazzo la strinse più forte.
“ Anche io ho immaginato questo momento da tanto tempo. “ Ammise. “ Da quando mi sono svegliato e tu eri lì...per me.” aggiunse con un sorriso.
 “ C'era anche Sokka” gli rammentò la fanciulla ridacchiando.
“ Ecco Sokka non l'avevo immaginato “ fece il ragazzo con una buffa smorfia.
Lei rise piano poi sollevò gli occhi intimoriti.
“ Aang.” sussurrò turbata. “ Non so cosa fare.”
Lui le posò un lieve bacio sulla tempia.
“ Nemmeno io Katara. “ la rassicurò cominciando ad accarezzarla dolcemente. “ Che ne dici di scoprirlo insieme?”
Chiusero gli occhi e i loro respiri si fusero. Quando le labbra si unirono l'unica cosa di cui furono consapevoli fu il battere frenetico dei rispettivi cuori che si univano in uno solo e mentre lui l'adagiava delicatamente al suolo, l'ultima cosa che Katara vide fu la luce soffusa dei tatuaggi che lentamente emergevano nel buio.


La notte era calata da tempo ma il cielo della capitale brillava a giorno. Giochi pirotecnici dei dominatori del fuoco proiettavano nel buio fragorosi giochi di luci di straordinaria maestria. I ragazzi si godevano quell'entusiasmante spettacolo dal patio della casa ove era stato allestito un piccolo bivacco per l'occasione. Sul falò , posto al centro, era stata sistemata una griglia sulla quale sfrigolavano succulenti pezzi di carne, a fianco, su un tavolino apparecchiato per l'occasione, nel mezzo di una disordinata accozzaglia di piatti vuotati del contenuto e avanzi di cibo, rimaneva un unico vassoio sul quale erano elegantemente disposti involtini vegetariani, panini al vapore  e torta di crema: i favoriti dell'Avatar .
“ Ma dove si saranno cacciati” si lagnò Sokka.  Allungò una mano verso l'ennesimo spiedino  ficcandoselo in bocca e masticandolo voracemente. “Sono ore che se ne sono andati” e gettò il legno nel fuoco.
Suki, intenta ad aiutare lo zio Iroh a portare le pietanze dalla cucina, sollevò il capo scrutando preoccupata le ombre della notte. “ Se andassimo a cercarli?” propose dubbiosa.
“Non c'è niente di cui preoccuparsi. Non sono lontani da qui.” Intervenne Toph in tono indifferente. Stava sdraiata sul pavimento  ma con i piedi ben piantati al suolo. In tutta calma finì di grattarsi l'orecchio col mignolo.  “Torneranno quando avranno finito.” aggiunse incrociando le braccia sotto la testa con un ghigno divertito stampato in faccia..
“Avranno finito cosa?!” fece Sokka allarmato.
“Le starà insegnando qualche esercizio” s'intromise Zuko. Porse una tazza di te fumante a Mai e le si sedette accanto circondandole le spalle con un braccio.
“Dici?” chiese dubbioso l'altro.
“Ma certo!” replicò sicuro il nuovo Signore del fuoco. “ Da quando Aang ha sbloccato lo stato di Avatar può entrare e uscire a suo piacimento da quella condizione. “ sbadigliò stropicciando la cicatrice “ Potrebbe avere molto da insegnarle.”
Sokka ci pensò su e annuì con forza “ Hai ragione! “ ammise “ e poi che altro potrebbero fare .”
Toph nel silenzio scoppiò in una lunga e fragorosa risata.

  
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