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Autore: tempestadentroquietefuori    01/04/2017    3 recensioni
Un nuovo inizio, una nuova vita.
" Io odio i cambiamenti, ma questa volta faccio un'eccezione. "
Lei.
Sana. 16 anni. Bella, nonostante lei non ne è consapevole. Simpatica, nonostante la sua testardaggine. Spinta da un sogno ad abbandonare la propria famiglia.
" I cambiamenti sono all'ordine del giorno nella mia vita. Il cambiamento che più mi piace? Cambiare ragazza ogni giorno. "
Lui.
Akito . 18 anni. Il " badboy " della scuola. Occhi magnetici che catturano lo sguardo di qualsiasi essere, femminile e non.
E Sana ? Sarà di questa opinione ?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<<  Ragazzi ci siete tutti ? >> domanda ad alta voce il professor Smith.

<< Si, prof! Possiamo partire. >> esclamiamo noi in coro, più che emozionati. 


Diciamo che la mia è un'emozione diversa. Rivedrò i miei genitori dopo tanto tempo, non vedo l'ora. 
Aya è sulle spine, non vede l'ora di arrivare e vedere la tanto acclamata Verona, il luogo dove Shakespeare, seppur mai vedendolo, ha ambientato Romeo e Giulietta. 
A dire il vero nemmeno io sono mai andata a Verona, con la scuola abbiamo fatto viaggi a Roma, a Rimini, in Puglia, ma mai in quelle zone. 
L'unica cosa brutta è che sono più di dodici ore di viaggio in aereo. Ci credo, attraverseremo mezzo mondo. 
È la seconda volta che prendo l'aereo, ma è come se fosse la prima, l'emozione è sempre la stessa o meglio dire l'ansia. Purtroppo per me, Akito non è nelle vicinanze, è a tutt'altro posto e tutt'altra fila. Non solo ho l'ansia già di mio, ma poi Aya mi sta torturando immensamente. Questa ragazza è una macchinetta vivente, non smette mai di parlare! 

<< Aya, per favore, calmati o mi farai venire un mal di testa! >> esclamo io esasperata. 


<< Scusa ma sono emozionantissima! >> risponde lei. 


<< Non l'ho proprio notato, sai? >> dico io ironicamente, guadagnandomi un'occhiataccia dalla castana. 

È stato un bene, però, almeno si è stata zitta.
Non ho nemmeno la linea, altrimenti avrei contattato Akito. 
Già, Akito. Ormai è diventato il mio punto di riferimento assieme ad Aya.
È proprio vero che la vicinanza di qualcuno fa bene al cuore e non solo. Non so come sia successo, ma non oso immaginarmi senza Akito ed Aya, sono diventati davvero fondamentali. Ci sono persone che passano la vita a cercare la loro metà o qualcuno che possa renderli felici e soddisfatti, mentre io, senza cercarli, li ho trovati e sono molto contenta. 


Undici ore dopo. 

<< E sono ritornata in patria ! >> esclamo, non appena esco dall'aereo e i miei piedi toccano terra. 

Come una mandria di cavalli ci catapultiamo fuori dall'aeroporto, nonostante le continue urla del professor Smith per restare tutti uniti. 
Come da itinerario, tre pullman si trovano nel parcheggio, aspettandoci. 
Ci avviciniamo e ci accettiamo se effettivamente sono qui per noi e, dopo avuto la conferma, saliamo a bordo e ci dirigiamo in hotel. 
Sono le tre del pomeriggio, per cui oggi saltano le visite guidate, ma, in compenso, dopo aver disfatto le valigie siamo liberi di girovagare per Verona. 
Giunti in hotel, il responsabile della reception ci invita ad andare nelle rispettive stanze e sistemare il tutto. Nemmeno il tempo di dirlo che tutti corriamo verso le nostre stanze, nonostante fossero già stabilite. 
Io, Aya e Camille, una nostra compagna di classe, alloggeremo nella 404 e, per fortuna, la camera di Akito non è molto lontana dalla nostra. Il professore, infatti, ci ha detto che le camere sono distribuite in modo vario e che non è detto che staremo tutti vicini. 
Una volta entrate nella camera, rimaniamo a bocca aperta. 
È davvero molto carina e spaziosa. C'è un letto matrimoniale e uno singolo, un bel bagno e un balcone che mostra tutta Verona. 
È da tanto che non faccio una gita con la scuola, forse dalle medie, e sono contenta di essere qui. Mi sono sempre piaciute le gite scolastiche: fare nuove amicizie, rafforzare quelle vecchie, vedere nuovi posti, fare cazzate a non finire. Ogni gita lascia qualcosa dentro, un bel segno che non sparirà mai, perché è davvero una bella esperienza. 

<< Hey Sana, tu quale armadio vuoi ? >> mi domanda Aya. 


<< È indifferente, scegli tu. >> le rispondo. 


<< Va bene... Tu Camille ? >> dice, ponendo la stessa domanda anche alla bionda. 


<< Prenderò i cassetti, non ho portato molta roba. >> le risponde lei. 


<< D'accordo, come volete. >> afferma, iniziando a prendere i vestiti dalla valigia e sistemandoli nell'armadio vicino al letto matrimoniale. 


Dopo circa mezz'ora, la camera è diventata ufficialmente nostra. 

<< Ora non ci resta altro che raggiungere gli altri. Andiamo ! >> esclamo  io, non vedendo l'ora di vedere Verona mano nella mano con Akito. 


Seguita a ruota da loro, vado verso la reception dove avevamo stabilito il punto d'incontro e dopo circa dieci minuti scendono tutti. 


<< Ragazzi mi raccomando, telefoni a portata di mano! >> esclama il professor Smith, dandoci via libera. 


Noi, mandria di cavalli sbizzarriti, ci catapultiamo fuori, non prima di aver risposto al prof. 
Abbiamo formato un bel gruppo, Akito con i suoi amici si è aggiunto a noi e siamo circa una decina. 
Mentre gli altri camminavano più avanti, io e Akito restavamo un po' più in intimità, parlando di cosa faremo in questi giorni. 


<< Hai avvertito i tuoi genitori? >> mi domanda lui. 


<< Si, li ho chiamati prima. Domani arriveranno con il treno e penso che resterò un po' con loro o, almeno, verranno nei posti in cui andremo. >> gli rispondo io, ricevendo un cenno del capo come risposta. 


<< Allora? Ti piace qui ? >> gli domando io. 


<< È molto meno caotico di Atlanta,  è tranquillo, mi piace. >> dice lui, regalandomi un sorriso che ricambio prontamente. 

Continuiamo a girovagare per la città, senza una precisa meta. Aya, Camille e persino gli amici di Akito non la smettevano di fare foto, dicendo che era tutto molto carino, o almeno è quanto Aya ha detto. 
Dovrei portarli un po' a Posillipo, al Parco Virgiliano, via Caracciolo e tanti altri posti, sicuramente rimarranno estasiati. La mia Napoli è bella da mozzare il fiato e basta solo uno sguardo per innamorarti di quei paesaggi unici. 
Essendo un po' stanchi, decidiamo di fermarci a bere qualcosa in un bar, magari con dei tavolini all'aperto visto che oggi è una bella giornata. 
Ne avvistiamo uno e prendiamo posto, ma, appena mi siedo, sento qualcuno chiamare il mio nome. 
Mi giro, cercando di capire da dove provenisse la voce, ma nulla. 
Provo a sedermi di nuovo, ma quella voce insiste ancora e inizia a materializzarsi, rivelando un ragazzo biondo dagli occhi verdi. 


<< Sana! >> esclama lui, abbastanza vicino a noi. 


<< Luca! Da quanto tempo, come stai ? >> domando io, abbracciandolo di getto. 


<< Bene e tu ? Non ci vediamo dall'estate >> esclama lui. 


<< Beh, si. Sono cambiate tante cose da allora, non vivo più in Italia, sono qui in gita. >> affermo io. 


<< Come non vivi più in Italia ? E dove vivi ? >> domanda sorpreso. 


<< Ad Atlanta. Ti spiegherò tutto davanti ad un bel caffè, sei da solo ? >> domando io. 


<< No, sto con degli amici. Non posso dilungarmi troppo, altrimenti sarei stato qui ad ascoltare la tua storia, però un caffè me lo devi. >> dice deciso.


<< Si, va bene. >> rispondo ridacchiando, per poi salutarlo e vederlo andare via. 

Neanche il tempo di prendere fiato che, girandomi, Akito punta gli occhi su di me. 


<< Chi è quello ? >> domanda glaciale. 

Gelosia in vista ?
  
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