Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Calowphie    02/04/2017    3 recensioni
Raccolta di storie a tema "BTS x reader".
Ogni componente avrà una storia a se, con vari problemi e aspettative che renderanno il tutto un po' più romantico.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un caldo tepore colpì le guance del ragazzo che stava uscendo di casa in fretta e furia, quasi dimenticando il mazzo di fiori gialli che aveva comprato quella mattina proprio per l’occasione di quel pomeriggio. Guardava insistentemente l’orologio da polso maledicendo il pisolino che poco prima lo aveva accolto, donandogli il meritato riposo che tanto cercava da qualche giorno.

Una folle corsa lo contraddistingueva dalle persone che popolavano le strade quel pomeriggio di primavera: “ permesso” “mi scusi” queste erano le uniche parole che riusciva a pronunciare mentre cercava di sviare la folla di gente che gli si parava davanti: “ ma tutti ora dovevate uscire di casa?” sbottò subito dopo essere stato colpito dalla borsetta di una signora che non ne voleva sapere di lasciarlo passare.

Mentre attendeva che il semaforo diventasse verde, il telefono iniziò a squillare rompendo l’aria gremita di chiacchiericci con le note della sua suoneria; Hoseok prese il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni e un grande sorriso si palesò sul suo sguardo preoccupato: “ pronto T/N dove sei?” chiese cercando di non far notare il suo respiro affannoso: “ Hobi sto prendendo il secondo treno ora. Te sei ancora a casa di amici?” domandò la voce femminile dall’altra parte della cornetta, facendo ricordare al ragazzo la scusa che le aveva raccontato per non farle scoprire la sua sorpresa: “ Ehm… si stiamo andando a prendere un gelato: sai una piccola pausa prima di ritornare sui libri” affermò lui cercando il più possibile di giustificare il frastuono che poteva sentire in sotto fondo la ragazza: “ ah ho capito” rispose lei con un tono di voce leggermente triste: “ quindi ci vediamo domani giusto?” domandò lei con speranza: nel frattempo il semaforo era diventato verde e il povero Hobi si vide costretto a camminare a passo svelto per non far notare l’affanno che la corsa poteva creare alla sua voce: “ certo che ci vediamo domani T/N, in fondo una promessa è una promessa” rispose una volta raggiunto il marciapiede dall’altra parte della strada: “ ottimo. Ora devo andare, ti aggiorno durante il viaggio della mia posizione: passo e chiudo” concluse lei ricevendo un semplice “passo e chiudo” da Hoseok che chiuse velocemente la chiamata riponendo accuratamente il telefono in tasca: “ che la corsa continui” si incoraggiò il ragazzo riprendendo il cammino.

Mancavano ancora quattro isolati per giungere alla stazione e sperava vivamente che il treno rallentasse così da dargli la possibilità di arrivare alcuni minuti prima di lui; ogni tanto osservava il mazzo di girasoli che teneva in mano e, con la mano libera, puliva leggermente i petali che si coloravano di grigio a causa dello smog della città: “ dovete essere perfetti” ripeteva ogni volta che compiva il gesto sorridendo leggermente tra lui sentendosi stupido a parlare con dei fiori.
Il treno di T/N sarebbe arrivato per le quattro e il mondo crollò addosso al ragazzo non appena notò che il tempo era contro di lui: “ merda” imprecò a denti stretti, quando per l’ennesima volta si vide costretto ad attendere minuti preziosi davanti le strisce pedonali bloccate dal semaforo rosso: “ ho meno di mezz’ora per arrivare in stazione, ti prego diventa verde” ripeteva mentre schiacciava a ripetizione il pulsante del semaforo pregando cambiasse colore  il più in fretta possibile: “ sia ringraziato Buddha” gridò alzando appena la testa al cielo, non appena riuscì a schizzare via da quel posto.

Passò velocemente davanti al parco giochi in cui lui e la sua ragazza si erano incontrati e un sacco di ricordi gli riaffiorarono alla mente, non appena notò la panchina del loro primo pomeriggio assieme:


Lei era venuta al parco assieme a delle amiche e lui era al parco con dei suoi amici per esercitarsi nella cosa che più amava fare: ballare.

La ragazza lo aveva notato da lontano grazie alla sua bravura; gli altri ragazzi non erano meno bravi ma Hoseok riuscì a distinguersi grazie al sorriso caldo e solare che lanciava a chiunque si fermasse a osservarli. Quel giorno anche lei decise di avvicinarsi a quel gruppo di ragazzi iniziando a battere le mani a tempo ogni qualvolta il ragazzo, che tanto le interessava, cercava di far interagire il pubblico: non solo lui rimase colpito da quella ragazza che ogni volta gli lanciava dei dolci sorrisi,ma notò come fu l’unica che si sedette sulla panchina davanti a loro aspettando che finissero l’esibizione. A lei non importava se tutti gli spettatori se ne fossero andati o se le sue amiche l’avevano lasciata da sola al parco, l’unica cosa che le importava era vedere nuovamente quel ragazzo ballare: era rimasta colpita da tutta quella bravura che ormai non ne poteva fare a meno; ma inconsciamente lei sapeva che ciò che voleva ancora vedere che era quello splendido sorriso: “ tieni” affermò Hobi avvicinandosi a lei con uno  girasole in mano: “ l’ho raccolto poco fa dalla nuova aiuola. So che non avrei dovuto farlo ma dovevo pur ringraziarti in qualche modo” giustificò così il gesto, appoggiandole il fiore sulle ginocchia: “ mi chiamo Hoseok” continuò dopo aver preso un po’ di coraggio: “ io sono T/N” sussurrò lei timida: non si aspettava di poter parlare con lui: “ mi ha fatto piacere vedere che hai osservato tutta la nostra esibizione, ti piace ballare?” continuò la conversazione lui, sedendosi accanto a lei appoggiandosi allo schienale della panchina accavallando le gambe. I due continuarono a parlare fino a tardo pomeriggio ridendo e iniziando a conoscersi scambiandosi battute e facce buffe, in modo da rendere il tutto più interessante.

Dopo quel pomeriggio Hoseok continuò a frequentare quel parco, solo per poter incontrare quella ragazza che il giorno prima lo aveva colpito illuminandolo con il suo sorriso.

 


Un soave tintinnio lo ridestò dai suoi pensieri facendo bloccare la sua corsa che era quasi giunta al capolinea
Hobi sono quasi arrivata. Il viaggio sta procedendo alla grande: era buono il gelato?
Il messaggio della ragazza fece accelerare la corsa del ragazzo che iniziava a farsi sempre più pesante e affannosa: “ ancora poco e ci siamo”.


Mancava ormai meno di un isolato quando Hoseok  notò una massa di gente bloccata davanti a un negozio appena aperto: il giovane si vide costretto a passarvi attraverso spingendo a destra e scusandosi a sinistra; vedeva ormai la luce dell’uscita da quella folla ma un signore, infastidito dalla sua insistenza, allungò il piede  facendolo cadere rovinosamente a terra. I fiori che aveva accuratamente custodito e tenuto in alto in modo che non potessero essere sgualciti dalla calca, erano stati calpestati dalle persone che passavano,non curanti, per il marciapiede: Hoseok riuscì a salvarne solo uno allungando la mano verso il disastro e spostandola rapidamente prima che una signora  ficcasse il tacco della scarpa nel dorso della stessa: “o scusami” rispose sarcastico l’uomo sogghignando all’amico che era accanto a lui in fila. Hoseok gli lanciò una occhiataccia mentre si alzava da terra pulendosi i pantaloni neri e notando come un rivolo di sangue si fosse creato sul ginocchio destro a causa della strappatura dei pantaloni che vi era come decorazione: pulì leggermente il fiore e cercò di riprendersi sforzando un sorriso: “ mi scuso per averla disturbata” rispose inchinandosi all’uomo che rimase spiazzato dalla reazione del ragazzo.

Mancavano ormai pochi minuti all’arrivo di T/N in stazione e Hoseok era finalmente giunto all’entrata della stessa: ansimava ancora per la folle corsa che aveva compiuto e cercava disperatamente di cancellare dal volto quella sua espressione afflitta e sconsolata che lo contraddistingueva in quel momento. Tutti gli sforzi che aveva fatto che giungere a destinazione con il mazzo di girasoli intatto erano andati vani solo per il dispetto di un bambino troppo cresciuto; il ragazzo si sedette su una panchina di legno posta accanto all’entrata, osservando il suo ginocchio lanciando un piccolo sospiro di rassegnazione, appoggiò l’unico fiore rimasto accanto a lui osservando in malo modo qualsiasi persona che cercasse di schiacciarlo sedendovi sopra: il tintinnio soave che lo aveva ridestato poco prima si fece di nuovo strada nelle orecchie del giovane che prontamente estrasse il telefono dalla tasca, notando che almeno lui era rimasto intatto

Hobi sono arrivata. Il viaggio è stato tranquillo ora aspetto che mi vengano a prendere e torno a casa, ti sei divertito oggi? Come mai non mi hai risposto prima?

Una grande agitazione iniziò a farsi strada nel giovane che prese in mano il fiore e scattò in piedi senza pensare nuovamente alla risposta da mandare alla ragazza. Iniziò a vagare tra la massa di gente che era appena scesa dai vari treni proteggendo l’unico fiore rimasto ponendoselo vicino al petto, scostando con la mano libera la gente che giungeva dalla direzione opposta alla sua; ad un tratto si fermò nell’unico spiazzo libero che riuscì a trovare e si mise in punta di piedi in modo da osservare la situazione da un punto più rialzato: allungò il collo il più possibile in modo da scrutare tra la massa la valigia verde di lei: “ eccola!” urlò ad un tratto notando una ragazza con un trolley verde scuro che si avviava verso l’uscita della stazione.

Il ragazzo non attese un secondo di più, scese dalle punte e iniziò nuovamente una corsa contro il tempo: compì la curva che gli si palesò davanti scivolando con le scarpe vedendosi costretto a stringere un palo che vi era accanto per evitare di cadere, per poi continuare la corsa accorciando la breve distanza che lo separava da lei ; giunse dietro la ragazza e le prese il polso, girandola e portandola verso di lui circondandola in un dolce abbraccio: “ Hobi?!” sussurrò lei con un tono di voce misto tra il sorpreso e il tremolante, causato dalle lacrime di gioia che erano pronte ad uscire: “ sorpresa” rispose lui accarezzandole la testa notando come inconsciamente le sue labbra si fossero incurvate verso l’alto mostrando uno dei suoi sorrisi migliori: “ cosa ci fai qua? Non avevi detto che eri occupato tutto il giorno a studiare con i tuoi amici?” domandò lei allontanandosi dall’abbraccio colpendo leggermente il petto del ragazzo : “ volevo farti una sorpresa” rispose lui appoggiando la fronte su  quella della ragazza mostrandole un lucente sorriso che le fece palpitare il cuore più velocemente di prima: “ mi sei mancato Hobi” sostenne lei senza distogliere lo sguardo dagli occhi scuri di lui : “ mi sei mancata anche tu T/N”  sostenne lui ponendole una mano sulla guancia avvicinando il volto di lei al suo sugellando quella mancanza con un dolce bacio il quale era atteso e sperato da entrambi.

“ tieni” affermò lui poco dopo allungando alla ragazza l’unico girasole sopravvissuto alla catastrofe: “ dovevo pur ringraziarti in qualche modo” continuò facendola leggermente sorridere: “  per che cosa mi merito questo regalo?” disse prendendo il fiore dalla mano di lui e annusandolo : “ ti ringrazio di essere tornata” affermò lui con la voce leggermente tremolante ricordando ancora il triste momento in cui lei  aveva deciso di andare a vivere più vicino alla sua università e più lontano da lui: “ sapevi che sarei tornata” affermò lei : “ ma non così presto” concluse la frase lui dandole un tenero bacio sulla fronte, per poi prenderle la mano iniziando ad incamminarsi verso l’uscita.

Mentre Hobi accompagnava la sua ragazza  verso casa, sentì improvvisamente uno strattone al braccio che lo costrinse a bloccarsi sul posto osservando l’origine del gesto: “ T/N tutto bene?” chiese preoccupato vedendo la ragazza con il volto basso ad osservare il suo ginocchio: “che hai fatto?” chiese lei indicando la ferita: “ nulla di grave” rispose lui sorridendole ma non riuscendo a nascondere la tristezza di aver perso i suoi amati fiori: “ Hobi, sputa il rospo. So che quando le tue labbra si trasformano in una specie di “V” al contrario vuol dire che c’è qualcosa che non va” continuò lei sciogliendo la stretta della mano e poggiando le mani sui fianchi inclinando leggermente la testa; preso alla sprovvista, Hoseok si vide obbligato a raccontare l’accaduto : “ in realtà non doveva essere un solo girasole, ma un mazzo intero. Ma mentre correvo verso la stazione un uomo mi ha fatto inciampare e sono caduto, hanno calpestato i fiori e mi sono fatto male al ginocchio” confessò tutto d’un fiato osservando l’espressione di lei mutare in preoccupazione: “ sei triste per i fiori?” chiese lui ingenuamente ricevendo una risposta negativa dalla ragazza che prontamente estrasse dalla borsetta ,che portava a tracolla, un pratico cerotto, lo aprì e si avvicinò alla ferita di lui adagiandolo sopra spostando leggermente il buco dello strappo dei pantaloni: “ è sempre utile avere un sacco di cose in borsa non credi?” domandò sarcastica lei mentre si rialzava e si spolverava le ginocchia che avevano toccato il suolo del marciapiede: “ grazie” rispose lui: “ no, grazie a te per avermi fatto questa bellissima sorpresa: non mi importa dei fiori è stato più simbolico questo unico girasole, che mi ha ricordato il nostro primo incontro” affermò lei mostrando al ragazzo uno dei suoi sorrisi più grandi il quale spiazzò il ragazzo che sentì un caldo e rassicurante tepore nel cuore, vedendosi costretto a risponderle con uno dei suoi lucenti sorrisi.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Calowphie