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Autore: May Jeevas    06/06/2009    13 recensioni
Non dire niente. Solo queste parole ti risuonano nella mente. Non dire niente.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dire niente.

Solo queste parole ti risuonano nella mente.

Non dire niente.

Pensa a Eragon.

A lui, che per te è come un fratello.

Lui, che di sicuro starà cercando un modo per salvarti.

Che ti tirerà fuori da qui…

Nella tua cella non riesci a vedere niente. Il tempo non passa mai, e attendi con terrore che i Gemelli ritornino per iniziare il loro gioco quotidiano preferito.

Torturarti.

Quando sei scappato da questo castello. Te lo ricordi quel giorno?

Eri felice come se fossi nato in quel momento.

Ed ora sei ritornato qui.

La porta si apre. I gemelli hanno un viso più sadico del normale.

“oggi ci sarà una sorpesina per te. Galbatorix.”

È una condanna.

Se potessi reggerti in piedi, le tue ginocchia tremerebbero.

Perché sai che tutto quello che hai passato finora non è niente. Il peggio arriva adesso.

E tu lo sai.

Eragon, dove sei?

Provi per l’ennesima volta a comunicare qualcosa con la mente… qualsiasi cosa.

Mentre vieni trascinato per il corridoio hai paura.

Non del dolore.

Non di Galbatorix.

Ma di tradire.

Tradire i Varden che finalmente iniziavano a fidarsi di te.

Tradire Arya.

Ma soprattutto lui.

Eragon.

E Saphira.

Loro, che anche dopo aver saputo chi eri ti hanno accettato.

Tu non vuoi tradire.

Non lo farai.

Mai.

“Bentornato, Murtagh.”

Quelle parole sono l’inizio della fine.

Non puoi fare niente per fermarlo.

Se si trattasse del dolore, lo sopporteresti,come hai fatto già con i Gemelli.

Se fossero bugie per convincerti con le buone, non le ascolteresti.

Ma è di più.

È una forza incandescente che entra nella tua mente, violandola.

Cerca qualcosa. Quella cosa.

Il tuo vero nome.

E non puoi più opporti.

Sfinito, dopo questa violenza che solo tu puoi sentire, ti accasci a terra.

 

Più tardi, nella tua cella, fissi il buio, consapevole di quello che hai fatto.

Hai tradito.

“non avevo scelta!” esplode una voce nella tua testa.

Ed è vero.

Ma questa non è una consolazione.

Non può esserlo.

Perché sei diventato suo schiavo.

Per sempre.

E forse è per questo che ti aggrappi a lui, nei giorni successivi.

Ti aggrappi alle sue bugie.

Si,esatto, quelle a cui non avresti mai creduto.

E diventano una tua verità.

Ed è l’unica cosa che ti permette di sopravvivere ora.

Fino a oggi.

La tua prima battaglia contro i Varden.

Contro Saphira.

Contro Eragon.

Il disgusto nei suoi occhi vale più di tutte le torture che hai subito.

Ma non puoi cedere. Non ora.

Rabbia. Rancore. Odio.

Ecco quello che senti verso di lui.

Ti ha abbandonato.

Ti ha abbandonato.

Quante volte hai provato a chiamarlo?

Quante volte hai pregato che lui venisse?

E lui niente.

E adesso è lì,indifeso.

Lo odi,no? Uccidilo.

Fagli pagare la tua trasformazione nell’erede di tuo padre.

Fagli pagare la tua schiavitù.

Il tuo dolore.

Il tuo….

Esiti.

“Giuro di tentare di catturare Eragon e Saphira.”

Tentare.

E ora?

“Sono nato.”

Così gli avevi risposto quando ti aveva chiesto perché non potevi andare dai Varden,dopo un lunga lite a cui Saphira aveva messo fine con la forza.

Perché non volevi dirgli la verità?

Perché ti avrebbe giudicato?

No, non era così semplice.

Non è così semplice.

Perché non volevi vedere nei suoi occhi il disprezzo che stai leggendo ora.

Perché gli volevi bene.

Perché gli vuoi bene.

Senza neanche rendertene conto lo liberi.

E ti sembra di farlo a rallentatore.

“Fa in modo di non incontrare più il mio cammino, Eragon.”

È un oddio.

Almeno, lo speri.

Lo speri….

Perché sai che se vi rincontrerete, e se tu lo batterai ancora, non avrai scelta.

Catturarlo.

Destinarlo a un cammino come il tuo.

Lui no.

Eragon no. Basto io.

Mio fratello no.

Gli prendi la spada.

“Come tuo padre.

Come tuo padre.

Come tuo padre.”

Castigo e Miseria.

Il tuo destino.

Come tuo padre.

Ma non l’hai scelto tu.

Ti hanno costretto.

Ma tutto questo, puoi capirlo solo tu.

 

SPAZIO DELL’AUTRICE.

Ecco il frutto di un delirio di sabato pomeriggio. Che dite, vado da una psichiatra? Ok, stando seri… dire che amo Murtagh è un eufemismo. Il suo personaggio è uno dei miei preferiti nella storia del fantasy, e quando ho letto la fine di Eldest non ci volevo credere. Quindi ho scritto questa fan fiction dedicata a lui, per riscattarlo un po’ per essere passata dalla parte di Galbatorix. Spero di non avervi disgustato troppo! Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

 

 

 

   
 
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