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Autore: LadyMintLeaf    02/04/2017    1 recensioni
"Lei era bella e gentile a tal punto che nessun'altro fuorché un folle avrebbe potuto desiderare di farle del male.
Ma Loki le aveva fatto del male, molto male; troppo forse, ed in un istante ad esso tornarono in mente un antico poema runico norvegese che aveva letto una volta in un libro proveniente da Midgard.
"Þurs vældr kvinna kvillu, kátr værðr fár af illu", diceva e tradotto, significava "Il gigante causa dolore alle donne, pochi uomini gioiscono della sfortuna.".
E forse lui non era figlio di uno di quei giganti che tanto facevano tremare la gente al solo sentirli nominare?
Ma no.
Lui non voleva essere considerato un mostro..... Non voleva fare del male a nessuna donna.
Eppure a Sigyn aveva già fatto del male."
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Nel vedere il volto dell’uomo a pochi passi da lei, Sigyn s’irrigidì completamente e le preoccupazioni che fino a quel momento aveva avuto nei confronti di colui che aveva creduto fermamente essere Theoric scomparvero di colpo dalla sua mente, lasciandola vuota e sconvolta.
Era talmente sorpresa e spaventata dalla comparsa dinnanzi a lei di colui che tutti definivano come il Dio degli Inganni che non le venne nemmeno in mente di chiamare aiuto.
Rimase semplicemente immobile a fissarlo con le labbra socchiuse e lo sguardo spaventato di una persona che ha visto uno dei suoi più peggiori incubi che improvvisamente aveva preso vita per tormentarla anche nella realtà.
<< Che cos'è quello sguardo spaventato che leggo nei tuoi occhi? >> le domandò quasi beffardamente Loki, inclinando leggermente il capo; mentre sentiva dentro di sé che, tutta la propria arroganza tornava a farsi viva; cancellando tutti quegli sciocchi dubbi e l’incertezza che fino a quel momento lo avevano ostacolato.
Un sorriso cupo gli tese l’angolo destro delle labbra sottili: << Dovresti essere onorata nel fare la mia conoscenza. Di solito non mi abbasso tanto da mettermi a parlare con una misera dama di corte come te. >>.
<< Tu…. Tu sei…. >> riuscì a bofonchiare alla fine ella, torcendosi con apprensione le esili mani.
<< Te l’ho già detto chi sono, se non erro. >> replicò seccamente  il Dio degli Inganni, squadrandola da capo a piedi: << Io sono Loki e, che tu lo voglia o no, mi hai appena sposato. >>.
Più lei era spaventata, più stranamente Loki si sentiva forte; di nuovo deciso e voleva sondare ciò che lei pensava veramente.
<< …… No…. >> Sigyn sentì le lacrime salirle agli occhi mentre pronunciava quel lieve diniego.
Lei sapeva bene chi era Loki e conosceva la sua fama di bugiardo.
Non lo aveva mai visto di persona, ma ne aveva sentito molto parlare quando ancora la regina Frigga era in vita e lei, Sigyn, le stava accanto come sua dama personale, insieme a tre altre giovani donne asgardiane.
Aveva sentito dire che il fratello di Thor era una persona falsa e meschina, di cui difficilmente ci si poteva fidare; un mago che sapeva assumere le identità altrui e che si dilettava ad ingannare la gente solo per il gusto di vederla soffrire.
Frigga aveva sempre parlato bene di lui, ovviamente perché era suo figlio; ma tutte le altre donne con cui Sigyn aveva avuto modo di conversare erano sempre state ben alla larga da lui e sembravano evitare Loki almeno quanto avrebbero desiderato passare del tempo con Thor; l’altro figlio della regina; quello che tutte definivano leale, bello e forte.
Thor era il principe buono; quello che era amico di tutti; Loki era quello cattivo, menzognero e portatore di sventura.
Le descrizioni che la gente faceva di lui coincidevano effettivamente con l’uomo che ella si trovava davanti.
Ma Loki non era forse fuggito nel Bifrost quella mattina stessa?
Theoric aveva combattuto valorosamente contro di lui e per poco non era stato battuto, ma il Dio degli Inganni alla fine era scappato come un codardo, lasciando Asgard forse per sempre.
Allora perché adesso quell'uomo dai capelli scuri e gli occhi da pazzo proclamava di essere Loki in persona?
E diceva di averla sposata al posto del capitano degli Einherjar…..
<< Non può essere vero. >> si lasciò sfuggire dalle labbra Sigyn, ritraendosi istintivamente di qualche passo lontano dall'uomo alto e pallido che si trovava ad osservare.
L’uomo che diceva di essere Loki sollevò un sopracciglio scuro, fissandola come se ella avesse di colpo perso la ragione; ma Sigyn non badò a quell'occhiata fastidiosa e lo accusò: << Tu sei fuggito! Non puoi essere qui ad Asgard! Theoric ti ha visto saltare nel Bifrost e…..>>.
<< Ma davvero? >> la interrogò l’altro, senza lasciarle il tempo per terminare quello che stava dicendo: << Il tuo Theoric ti ha detto questo? E lo ha fatto di persona? >>.
Deglutendo a vuoto Sigyn fissò per un istante il pavimento sotto ai propri piedi scalzi, sentendosi girare la testa e non rispose.
Non lo fece per provocare l’altro ma perché in effetti non sapeva che cosa rispondere.
<< Non lo ha fatto, vero? >> tornò a chiedere Loki, muovendo un paio di lenti passi verso di lei.
Sigyn automaticamente indietreggiò di altrettanti passi e tornò a fissare i suoi occhi allarmati sulla figura alta che la sovrastava; accorgendosi solo allora che il Dio degli Inganni indossava gli stessi indumenti che Theoric portava al matrimonio: i medesimi stivali; gli stessi calzoni che il capo degli Einherjar teneva al di sotto dell’armatura.
<< Sai perché non lo ha fatto? >> la voce di Loki era dura e fredda come metallo, mentre si chiedeva il motivo per cui quella donna pur avendo tanto timore di lui non si mettesse ad urlare; a chiamare aiuto o a fuggire lontano da quella stanza.
Sigyn scosse il capo, non per rispondere alla domanda impertinente dell’altro ma piuttosto per continuare a ripetere a sé stessa che quello che vedeva non era la realtà.
<< Il tuo uomo non ti ha detto nulla di tutto questo perché da quando la battaglia sul Bifrost è terminata, io ho preso le sue sembianze. Nemmeno la guaritrice che mio ha curato le ferite si è accorta dell’abile scambio di persona; quindi non devi biasimare te stessa se non hai compreso che al matrimonio non è mai stato presente il vero capitano degli Einherjar. >>.
Il Dio degli Inganni tacque per un istante, senza aggiungere altro, continuando a fissare Sigyn con un insistenza che metteva la giovane donna ancor più in agitazione.
Poi, finalmente Loki si decise a rivelare: <<  L’uomo a cui hai giurato eterna fedeltà e amore in realtà, sono sempre stato io. >>.
Nell'udire queste ultime parole, Sigyn si sentì spezzare qualcosa nell'animo.
Quell'uomo non poteva essersi sostituti a Theoric per tutto quel tempo; senza che nessuno si accorgesse del suo inganno.
Ma lei aveva visto qualcosa di strano nel comportamento del capitano degli Einherjar al loro matrimonio.
Sigyn si rammentava vagamente d’aver letto ne suoi occhi un inquietudine eccessiva; insolita; una sorta di pazzia.
Quella stessa pazzia che adesso ella riusciva a percepire nelle parole taglienti del Dio degli Inganni; nei suoi occhi verdi che ella non aveva il coraggio di guardare per paura di leggervi qualcosa che l’avrebbe fatta stare ancora più male.
<< Non è vero. >> si sforzò di replicare, soffocando i singhiozzi che altrimenti le sarebbero sfuggiti dalle labbra, facendola apparire allo sguardo indagatore dell’alto uomo oscuro fermo a pochi passi da lei, ancora più fragile.
<< Tutto quello che stai dicendo è solamente una menzogna. >> proseguì, certa di non volere che l’altro pensasse di lei che fosse una preda facile.
<< Oh, no invece. >> replicò Loki, fingendosi addolorato: << Mi dispiace deluderti ma è tutto vero. >>.
Tacque, lasciando che il suo sguardo sondasse il corpo ed il volto della giovane tremante a pochi passi da lui.
Poi, la voce del Dio degli Inganni subì un ulteriore trasformazione e da quasi gentile e turbata, si fece dura e glaciale.
<< Io ti ho sposata e tu sei mia moglie. >> disse, quasi sfidandola: << Ed ora che sai come sono andate realmente le cose; dimmi che mi ami. >>.
Sigyn non rispose.
Invece indietreggiò ancora di più da quell'uomo oscuro che le stava dinnanzi, senza più allontanare i suoi occhi allarmati da lui; timorosa che se lo avesse fatto, lui avrebbe potuto attaccarla a tradimento; facendole del male solo per il gusto di vederla patire.
Poi, inavvertitamente si trovò con la schiena premuta contro il muro ed ella si sentì mancare il fiato.
<< Adesso vuoi ancora baciare le mie labbra? >> continuò imperterrito lui, avanzando ancora; più rapido adesso; muovendosi con l’agilità di un gatto che sta cacciando il topo.
Non sapeva precisamente perché avesse pronunciato quelle parole, e lei era sempre più spaventata dalla sua presenza.
Ora che sapeva di essere andata in moglie a lui; al Dio degli Inganni, aveva smesso di guardarlo con amore.
Adesso nei suoi occhi color ambra non c’era altro che terrore e confusione.
Loki riusciva quasi a vedere il suo riflesso in quegli occhi, dilatati e colmi di lacrime che minacciavano di sgorgarle sulle guance da un istante all'altro.
Riusciva a capire come lei lo immaginava: alto, con la pelle diafana ed i capelli neri, una figura che incuteva timore; un mostro con gli occhi verdi di un demone folle.
Questo avrebbe dovuto far sentire Loki ancora più forte e deciso, sicuro delle proprie capacità; invece ella stava riuscendo ancora una volta a farlo infuriare.
Lei lo disprezzava, lo detestava perfino e aveva timore della sua collera; delle azioni che esso poteva compiere.
Temeva che lui potesse ferirla non solo a parole ma in ben altri modi e questo spingeva Loki a desiderare realmente di farle del male.
Se tutti lo vedevano come un mostro; perché non avrebbe dovuto comportarsi esattamente come tale?
<< Dimmelo! >> insistette, digrignando i denti per l’improvviso moto di astio che lo stava sopraffacendo.
Negli occhi verdi di lui brillava adesso una fredda, intensa furia.
La bocca di Sigyn si mosse a formare ancora una volta la parola no, ma dalla sua gola non uscì alcun suono.
E prima che ella se ne potesse rendere conto, Loki le aveva afferrato la spalla destra con una mano; mentre le aveva passato l’altra dietro alla nuca, fra i lunghi capelli dorati, bloccandole con forza il collo, in modo che ella non avesse potuto sottrarsi a lui.
Il bel volto di Sigyn sbiancò sotto quella stretta, mentre il Dio degli Inganni la fissava negli occhi con i suoi; ardenti, in quel momento appannati da una lieve ubriachezza.
Poi,  Loki esclamò: << Io sono il primo uomo ad averti baciata e tu, sarai mia per sempre. >>.
Così dicendo, come se quella fosse stata una sorta di profetica maledizione, le lasciò andare la spalla destra e sciolse la stretta sulla sua nuca.
Sigyn però non riuscì nemmeno a voltare la testa di lato o a compiere un solo passo lontano da lui, poiché in un istante si ritrovò con le labbra del Dio degli Inganni premute violentemente sulle sue in un bacio duro, quasi feroce; possessivo ed al contempo disordinato.
Lei avrebbe voluto scappare, spingere lontano da sé quell'uomo sconosciuto e insensibile, magari schiaffeggiarlo; urlargli in faccia che era un individuo odioso e un essere orribile, ma non fece nulla di tutto questo.
Il corpo di Loki la teneva inchiodata alla parete che lei aveva alle spalle perciò Sigyn non poteva fare nulla.
Nulla, fuorché restarsene immobile a ricevere quel bacio indesiderato senza minimamente restituirne il selvaggio slancio.
Dal canto suo Loki si accorse invece con sgomento che mentre continuava a baciare le labbra calde e soffici della donna; con una forza e una brutalità quasi eccessive; pur senza passione ma quasi con furia, gli occhi avevano ricominciato a bruciargli intensamente.
Stava per mettersi a piangere a sua volta; sopraffatto da emozioni che non immaginava di poter provare nei confronti di una misera donna di corte che conosceva da nemmeno ventiquattro ore.
Una donna per la quale non avrebbe dovuto sentire nulla.
Eppure, Loki aveva l’impressione di stare comportandosi come un mostro per ciò che stava facendo; con l’animo a pezzi ed il cuore anche; sapendo di star baciando una donna che lo temeva.
Sapendo che mai nessuno lo avrebbe desiderato baciare e amare per come lui era realmente.
Perché era il nemico; era il principe oscuro e malvagio; e anche adesso stava facendo la cosa sbagliata.
Stava prendendo con la forza l’amore che una donna non voleva dargli.
Piangeva perché si vergognava di sé stesso e si odiava ma non poteva fermarsi.
Non voleva fermarsi.
Continuò a tenerla avvinghiata a sé con quel bacio ancora per qualche tempo; restio a lasciarla andare; facendole male; stringendole le spalle con troppa forza; premendo le sue labbra su quelle di lei con un insistenza crudele, mentre continuava a ripetersi che a lui non importava nulla di quella donna; nulla; ed era esattamente per questo che la stava baciando, per umiliarla; per fare in modo che lei lo temesse ancora di più, o forse per convincere sé stesso che anche adesso stava vincendo lui; che con i suoi inganni era riuscito a soggiogare quella insignificante fanciulla.
Sigyn adesso era immobile e non tentava nemmeno più di allontanarsi da lui.
Si limitava a singhiozzare in silenzio.
Allora Loki smise di baciarla e indietreggiando di un passo, sbatté le palpebre per allontanare il velo delle sue stesse lacrime, tornando a scorgere la donna dinnanzi a lui.
Il suo viso giovane e bello era sconvolto, pallido, rigato di lacrime a causa del rancore e della vergogna che provava per essersi lasciata baciare a quel modo da quell'uomo meschino e menzognero.
Nei suoi occhi dilatati il Dio degli Inganni leggeva chiaramente tutta la paura che ella provava.
Ma c’era anche dell’altro;un intenso sentimento che lottava con la paura per prendere il sopravvento sulla donna: la rabbia e l’odio nei confronti dell’uomo che l’aveva ingannata.
L’uomo che le aveva strappato quel bacio senza permesso.
Quello stesso uomo che l’aveva sposata con l’inganno.
Ispirando una profonda boccata d’aria, Loki respinse le emozioni di poco prima, fingendosi tuttora spavaldo e ricacciando le lacrime che lei fortunatamente non aveva notato, indossò di nuovo la maschera della freddezza; domandandole beffardo: << Allora? Sei contenta di avermi sposato; mogliettina mia? >>.
<< Tu…. Tu sei un uomo spregevole… >> trovò la forza di gemere ella fra le lacrime.
Loki scosse il capo, allontanando dal volto una ciocca di capelli neri che gli era finita sugli occhi; sbuffando: << È una frase che ho già sentito un centinaio di volte. Se vuoi offendermi… >> tornò a stuzzicarla poi, piegandosi su di lei e prendendole il volto fra le mani per costringerla a guardarlo in faccia: << Devi trovare di meglio. >>.
Non riuscì però quasi a concludere la frase, quando la voce estranea di un terzo uomo giunse all'udito dei due; ovattata e confusa ma vicina: << Capitano Theoric?! Capitano Theoric, chiedo il permesso di entrare. Porto un messaggio urgente da parte del principe Thor.  >>.
 
 
  
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