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Autore: Penny83    02/04/2017    3 recensioni
C’erano giorni in cui avrebbe voluto raggiungerlo, lassù nella torre dove si era asserragliato, ma le sembrava così inaccessibile, tanto più maturo e complicato di lei, da metterle soggezione. Se provava a guardarsi con gli occhi di Jon non vedeva altro che la mocciosa a cui aveva insegnato ad allacciarsi le scarpe.
Così era stato fino a quando era allunata al college. Lontana dalla presenza ingombrante dei suoi genitori – meravigliosi ma impegnativi – dalle sicure e confortevoli mura di casa e con una certa dose di libertà da gestire, Sansa aveva scoperto alcune cose su Joffrey, imparato qualcosa su se stessa ma soprattutto aveva ritrovato Jon.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Questo dovrebbe essere l’ultimo».
Gli occhi da gatta di Margery indugiarono divertiti e maliziosi accordandosi al guizzo seducente della bella bocca.
Sansa invidiava i suoi modi civettuoli e provocanti, la capacità dell’amica di spiegare con un semplice sorriso cosa desiderava e quanto. Raramente rimaneva delusa.
Non le restava che sperare si trattasse della nota eccezione alla regola. I soggetti al centro di tanto interesse erano suo fratello e il migliore amico di lui, e non sarebbe stata in grado di dire quale dei due – se Robb o Jon – avesse attirato l’attenzione di May.
La osservò alzarsi dal divano con un solo movimento, fluido e studiatamente svogliato. Il maglioncino a righe che indossava metteva in mostra una porzione abbondante del decolté, perfetto sebbene non esagerato, e sfiorava appena il bottone lasciato aperto degli shorts. Degli shorts davvero corti.
«Tesoro non mi presenti i tuoi fratelli?». Inclinò la testa come solo lei sapeva fare e i capelli biondo rossicci le sfiorarono le spalle. Erano di una tonalità molto più scura dei suoi, quasi castani. Più calda. Come tutto in lei. «Sansa mi ha parlato in termini entusiasti di voi ma devo ammettere che non vi ha reso giustizia».
Gli occhi verdi sfarfallarono in direzione del maggiore dei fratelli Stark. Avrebbe dovuto immaginare che il sorriso “innocente” di Margery sarebbe stato tutto per Robb. Jon era troppo… Jon per lei.
«Quello rosso e arrogante è mio fratello Robb mentre l’altro è il suo amico Jon».
«Il famoso amico del famoso fratello… »
Jon arrossì e Sansa si sentì di nuovo in colpa per averli trascinati in quella situazione. Per aver trascinato Jon soprattutto. Robb di solito in quelle situazioni si sentiva alla grande.
Del resto non aveva avuto alternative. Si era dovuta rivolgere al fratello che a sua volta aveva coinvolto l’immancabile spalla. Era la cosa più sensata da fare: frequentavano lo stesso college e gli scatoloni non si portavano su per le scale da soli. Il risultato era stato farla sentire ancora di più l’imbranata matricola che era e dato in pasto i ragazzi agli insaziabili appetiti di Margery.
«Tu devi essere May».
Quando Robb faceva così era insopportabile. L’aveva guardata appena con l’astuto calcolo del cacciatore. La danza che ballavano era la stessa e non le sarebbero bastate due moine per incantarlo. Margery incassò con eleganza e tornò verso il divano, contando sulle occhiate che sarebbero cadute sulla parte posteriore di quegli shorts davvero corti. Lo sguardo blu di Robb non tradì le aspettative e Sansa non riuscì a fare meno di guardare Jon, convinta di coglierlo per una volta in fallo. Si sbagliava. Occhi incollati a terra e silenzioso come la notte.
Un penny per i tuoi pensieri.
Era contenta che qualcuno sulla faccia della terra non fosse interessato alle chiappe di Margery Tyrell e se avesse dovuto scommettere chi fosse quel qualcuno avrebbe puntato tutto su Jon Snow.
Forse avrebbe puntato tutto su Jon comunque.
«Okay principessa, c’è tutto? Se la nostra presenza non è più richiesta ce ne andiamo. Stasera abbiamo una festa».
Sansa contò scatoloni e mobili, traslocati dalla sua ormai ex stanza del college, e che in quel momento si trovavano nel salotto della ragazza più popolare della King’s Landing University.
«Siete ufficialmente liberi».
«E il tuo ragazzo ufficialmente stronzo. Poteva degnarsi di venire a dare una mano».
«Robb quante volte te lo devo dire? Joffrey non è più il mio ragazzo».
Il che era sostanzialmente la causa principale del trasloco ma questo Robb non lo sapeva. Non era scesa nei dettagli per evitare altri problemi. Il suo fratellone non aveva mai sopportato Joffrey anche se sopportare non rendeva bene l’idea. Lo odiava e non ne aveva mai fatto mistero. Nemmeno con Joffrey.
Era rimasta sul vago in merito ai motivi della rottura con quello che era stato il suo fidanzato per un sacco di anni. Troppi.
Joffrey doveva pensarla allo stesso modo visto che circa una settimana prima lo aveva sorpreso con la sua compagna di stanza. Non avevano nemmeno avuto il buongusto di andare da un’altra parte. Sansa era rientrata dalla lezione di letteratura inglese e… sorpresa! Così aveva fatto le valige e cercato asilo e consolazione tra le braccia dell’amica che aveva spalancato anche le porte della sua casa.
«L’appartamento è enorme e mi sento così sola… vedrai tesoro, sarà fantastico!»
Gli Stark non erano entusiasti del fatto che andasse a vivere con Margery Tyrell – troppo ricca e viziata per i loro gusti – ma Catelyn si fidava del giudizio della figlia e alla fine le avevano dato carta bianca.
Robb le aveva tenuto il broncio un paio di giorni – a lui non era stato concesso di andare a vivere nell’appartamento di Jon e aveva ripiegato sul campus con un altro inseparabile del liceo, Theon Greyjoy – ma non si era tirato indietro quando aveva chiesto aiuto per il trasloco. Doveva ancora finire il primo semestre e la sua vecchia vita si trovava imballata e impilata sulla soglia di quella nuova. Per fortuna sulla linea di partenza aveva accanto May e Robb e, sebbene rappresentassero una combinazione esplosiva, aveva la confortante sensazione di non essere sola.
E poi c’era Jon.
Sentì un sorriso incresparle le labbra. Ultimamente succedeva spesso che sorridesse senza motivo. Margery inarcò un sopracciglio ma rivolse la sua attenzione altrove.
«Andate alla festa della Phi Delta Tau?»
No no no no.
C’erano volte in cui May sembrava possedere la capacità di leggerle nel pensiero ma usasse il suo straordinario potere per fare il contrario di ciò che Sansa desiderava.
Non aveva intenzione di andare all’ennesima festa in cui il fratello si sarebbe ubriacato e prima – o durante – la momentanea perdita delle sue capacità mentali ci avrebbe provato con la sua amica. Nella migliore delle ipotesi se la sarebbe portata a letto, nella peggiore lo avrebbe messo a letto Jon dopo avergli tenuto la testa mentre vomitava nel water. Il ruolo di Sansa nella vicenda sarebbe stato quello dello sfondo e a Jon sarebbe toccato riaccompagnarla a casa perché Robb non sarebbe stato nelle condizioni di farlo. Per l’ennesima volta. Ciliegina sulla torta? C’erano buone probabilità che fosse presente Joffrey visto che si trattava della sua confraternita.
Diecimila volte no.
«Vi va di unirvi a noi?»
Jon spostò il peso da un piede all’altro. Lo faceva quando era nervoso e Sansa aveva imparato a leggerlo come indice della stupidità delle idee di Robb. Le annusava a chilometri di distanza e questa doveva essere parecchio stupida.
«Oh certo che ci va».
Fantastico.
   
 
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