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Autore: fri rapace    03/04/2017    3 recensioni
“È una femmina! L'abbiamo chiamata Teddy, come il padre di Dora!”
Hermione strillò.
“Co...? Tonks ha avuto il bambino?”
“Sì, sì, è nata!” urlò Remus.
Tutti si congratularono con lui e Ron esclamò:
“Cavoli, una femminuccia!” come se non avesse mai sentito niente di simile.
“Sì... sì... una femminuccia,” ripeté Remus, stordito dalla felicità..."

(da Harry Potter e i Doni della Morte)
SPOILER HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE DELL'EREDE!
Bellatrix Lestrange e Ninfadora Tonks danno alla luce i figli in una clinica segreta. A causa di un inaspettato attacco i neonati verranno scambiati: Bellatrix tornerà a Villa Malfoy col maschietto dei Lupin, mentre la piccola nata dalla Mangiamorte crescerà credendo che la cugina sia sua madre.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Delphini Riddle, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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The CC cap SETTE

Capitolo 7


Teddy si infilò nella prima stanza del dormitorio di Serpeverde e scelse il letto vicino a un'alta e stretta finestra che dava sul Lago Nero, sarebbe stato come dormire vicino a un acquario, pensò affascinata. Scostò le tende del baldacchino e si sedette, osservando incuriosita le compagne. Le due ragazze bionde che avevano preso posto di fronte a lei stavano chiacchierando vivacemente, mentre quella sdraiata sul letto alla sua destra guardava pensierosa le alghe ondeggiare sul fondo del lago al di là della finestra. Aveva un'aria mite, i capelli scuri ed era così minuta che sembrava ancora una bimbetta.
Ciao, io sono Teddy,” si presentò, spostandosi per rientrare nel suo campo visivo. Non aveva mai avuto un'amica, prima. Ai suoi genitori sarebbe piaciuto farle frequentare una scuola Babbana ma pensavano che i suoi poteri fossero troppo grandi per essere controllati da una bambina, l'avrebbero di sicuro scoperta.
L'altra ragazzina mise a fuoco il suo volto battendo le palpebre. “Parkinson,” rispose non molto convinta.
Teddy alzò le sopracciglia: “Parkinson. Anche mia madre preferisce essere chiamata per cognome. Non da me, io la chiamo 'mamma' naturalmente, intendo da tutti gli altri.”
La ragazza emise una risatina. “No, scusami, ero soprappensiero,” si mise a sedere sul letto e le strinse cerimoniosamente la mano. “Chiamami Scilla. Ti ho vista litigare con il Tassorosso che ha aggredito mio fratello nella Sala Grande, quello che dicono sia il figlio di Voldemort.”
Teddy annuì. “Quindi tuo fratello è il Grifondoro che ha preso a pugni Delphi. Non lo conosco ma mi sta già simpatico.”
In realtà è un gran rompiscatole e l'unico della nostra famiglia a non essere un Serpeverde. Sospetto che le due cose siano collegate.”
Teddy scoppiò a ridere.
Tu sei la figlia di Lupin, vero?” le domandò dopo un momento Scilla.
Esatto!”
La ragazza si mosse nervosamente sul letto.
C'è qualcosa che non va?” chiese Teddy.
No. Certo che no.” Mormorò. “Solo che...”
Scilla abbassò lo sguardo e i capelli le scivolarono sul viso, dal punto in cui si trovava, Teddy poteva vederle solo la punta del naso. Probabilmente la ragazza conosceva la natura di suo padre. Non se la prese, se non altro Scilla non si era eccitata all'idea di infilzare un lupo mannaro.
Non fa niente, okay?” la tranquillizzò.
Scilla si stropicciò le mani in grembo. “Mia zia ha avuto Lupin come insegnante, tanti anni fa.”
Capisco,” annuì Teddy.
L'altra ragazza trovò il coraggio di alzare lo sguardo e Teddy le sorrise. Scilla era così gentile e timorosa di ferirla e forse addirittura si vergognava dei pregiudizi nei confronti di suo padre.
Una testa ricciuta fece capolino nella stanza.
Edwina Lupin è qui?” domandò il Prefetto di Serpeverde accanto a cui Teddy si era seduta in Sala Grande.
Alzò una mano. “Eccomi!”
Lui le fece segno di seguirla. “C'è il piccolo Lestrange, qui fuori. Hanno deciso la vostra punizione, andiamo.”
Scilla le sfiorò la veste e le sussurrò: “Buona fortuna!”
Teddy scese la scala a chiocciola con lo sguardo rapito dall'invitante libreria della Sala Comune e quasi andò a sbattere contro il passaggio di pietra; aspettò con impazienza che il muro si aprisse, non vedeva l'ora di togliersi dai piedi la punizione e ricostruire la propria reputazione da zero.
Delphi l'accolse con un sorriso sghembo. “I miei sono stati tutti a Serpeverde, sapevo esattamente dove si trovava l'ingresso,” spiegò.
Notevole,” borbottò lei. “Quindi hanno deciso cosa fare di noi?”
Il ragazzo sospirò sconsolato: non aveva gradito la punizione assegnata loro dalla preside. “Vieni, mia zia ci aspetta nel suo studio...”
Mentre percorrevano il corridoio di pietra, Delphi estrasse la bacchetta e la puntò contro una delle torce, sparando un getto d'acqua. Il fuoco incantato non solo non si spense, ma emise un nuvolone nero che inghiottì le loro teste.
Non puoi fare a meno di combinare guai ogni due secondi?” Tossì Teddy. Quel ragazzo era impossibile!
Delphi disperse il fumo con le braccia. “I corridoi sono il mio parco giochi, a casa,” spiegò tranquillamente.
La ragazza decise di sorvolare, forse Delphi cercava solo di scacciare la nostalgia. Salirono le scale di marmo fino al primo piano, dove c'era l'aula di Storia della Magia e l'ufficio della professoressa Malfoy. Dopo la Battaglia di Hogwarts il professor Ruf, il suo predecessore, non aveva sopportato di tornare alla sua non-vita, tediosa tanto quanto la sua vita, così aveva deciso di provare con la morte perché più noiosa non sarebbe potuta essere, ed era andato avanti. Teddy aveva sentito dire a suo padre che alla preside, pur commossa dalla perdita dell'ex collega, non era dispiaciuto poterlo sostituire con insegnanti più validi.
Teddy bussò alla porta dell'ufficio della professoressa Malfoy.
Aiutare la zia a mettere in ordine i volumi di storia della magia, che noia!” si lagnò di nuovo Delphi, che dopo la bravata con la torcia si era limitato a fare le boccacce ai quadri, provocando qualche reazioni indignata tra i pochi soggetti dipinti che ancora non stavano dormendo.
Teddy ci teneva a fare una buona impressione - Malfoy era la sua Capocasa - e sperò che il compagno non rovinasse tutto.
Avanti,” disse l'insegnante.
Teddy Lupin,” si presentò prontamente Teddy, porgendole la mano. Narcissa Malfoy somigliava tanto alla nonna ma coi colori sbagliati, era come se Andromeda si stesse divertendo con i poteri da Metamorfomagus.
L'insegnante le prese la mano ma non la strinse, lo sguardo sgomento e la bocca appena dischiusa.
Zia?” chiamò Delphi preoccupato.
Somiglio molto alla nonna,” disse meccanicamente Teddy, ancor prima di capire quale fosse l'origine dello sconcerto dell'adulta.
Malfoy camuffò il disagio portandosi una mano alla fronte e fingendo di sviare una ciocca di capelli. Delphi, naturalmente, ci cascò e archiviò immediamente ogni remora:
Perché non frequentiamo la famiglia di Teddy?” recriminò stizzito. “Per Merlino, Zia! Non sapevo neppure di avere una cugina!”
Non è questo né il momento né il luogo, signor Lestrange,” lo riprese la professoressa, con la voce che tremava appena. “D'ora in avanti ti rivolgerai a me come fai con gli altri insegnanti: sono la professoressa Malfoy, a Hogwarts.”
Delphi fece una smorfia. “Professoressa Malfoy? Andiamo, non scherzare.”
Teddy rifilò un pizzicotto al compagno e lui la scansò.
Ahi! Che vuoi?! Proprio tu, che chiami il Vicepreside 'papino'!”
Non oserei mai davanti agli altri studenti!” protestò Teddy, accalorandosi. “Ma tu non hai idea di cosa sia il rispetto, non è vero?”
Ora basta!”
I due ragazzi sobbalzarono. La professoressa era livida di rabbia.
Che spettacolo, zia, non ti ho mai vista così! Sembri quasi mia madre.”
Malfoy si passò una mano sul viso, Teddy non capiva se fosse incredibilmente paziente o avesse semplicemente fatto il callo alla stupidità del nipote. Vivere con quel ragazzino doveva essere un inferno.
Tua madre non è qui, signor Lestrange,” disse gelida. “Un altro 'zia' e ti rimando a Villa Malfoy col primo Hogwarts Express.”
Delphi aprì la bocca, poi la richiuse.
Sì, signora,” disse, più confuso che altro.
Si sedettero davanti all'insegnante, che iniziò a passare loro dei polverosi volumi.
Teddy sgomitò per assicurarsi quello che le parve più promettente. “Qui c'è la cronaca del duello tra Harry Potter e Voldemort?” domandò in tono innocente.
Malfoy alzò appena lo sguardo dalle pergamene che stava esaminando. “È programma dell'ultimo anno, signorina Lupin, per ora non la riguarda.”
La ragazza notò che la professoressa assumeva una strana espressione quando pronunciava il suo cognome, come se le provocasse una fitta da qualche parte.
Mi interessa perché parla del mio padrino e anche dei miei genitori,” spiegò, studiando con attenzione la reazione della strega.
Delphi chiuse di scatto il libro che stava cercando di riordinare. “C'erano anche i miei genitori e i miei zii, e mio cugino...” le disse scocciato. “Razza di egocentrica.”
Teddy finse di non aver sentito l'ultima osservazione del ragazzo. “Certo, ma combattevano tutti dalla parte sbagliata,” replicò, capendo troppo tardi di aver offeso anche la professoressa su cui voleva fare colpo. “Mi spiace, non intendevo...” tentò di rimediare.
Ci addita come 'cattivi', lei col suo padre lupo mannaro...” soffiò tra i denti Delphi.
Pensavo che non credessi che lo fosse davvero,” osservò Teddy con forzata allegria, felice di poter cambiare argomento.
Ora basta!” intervenne l'insegnante. “Lavorate in silenzio, questa è una punizione, non un'ora di ricreazione.”
I ragazzi chinarono il capo e ripresero a sistemare i volumi. Mentre cercava di aggiustare la rilegatura di un antico tomo, Teddy ripensò alla visione che l'aveva colta nell'ufficio di Gazza.
Si trovava in una grande villa, un luogo che non conosceva e che somigliava più a Hogwarts che a una casa privata.
Teddy era in piedi davanti a uno specchio che rifletteva il viso di Delphi invece del suo, eppure la ragazza sapeva di essere lei. Sbirciò il compagno di punizione, i loro destini erano legati e non le restava che scoprire in che modo.





Eccomi qui, sono stata velocissima per i miei standard :D Avevo già pronto questo capitolo, così ho deciso di postarlo... il correttore ortografico di OpenOffice mi ha abbandonata quindi sicuramente i refusi aumenteranno, d'ora in poi. Purtroppo non riesco a risolvere il problema. Attenzione, la parte finale del capitolo è molto importante, sarà quello che darà l'avvio a tutto ^^
Al prossimo capitolo!
Fri


   
 
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