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Autore: flower_of_moon    03/04/2017    0 recensioni
[..] hai stretto spasmodicamente le lenzuola e poi quando sono uscito di lì vestito ha a metà, ti ho sentito[..]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: Bondage, Triangolo | Contesto: Scolastico
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I love you forever and ever

Ti ho perso, questo lo so, me ne ricordo tutte le volte che da solo gioco con la PS, quando rido da solo per una tua vecchia battuta, quando da solo aspetto la mezzanotte, oppure quando piove e da solo cammino sotto la pioggia.
Ti ricordo in ogni cosa che vedo o faccio, alle volte quando piove e sono seduto per terra vicino alla portafinestra della nostra enorme camera e le goccioline veloci cadono, piange il cielo, non so perché, non l'ho mai saputo, te invece sì, ti ricordi quella volta che seduti sotto il nostro ciliegio tu mi dicesti:
"Devi vedere oltre la superficie delle cose"? 
Beh me lo ricordo ancora, ed ora che ti ho perso, ci sto provando, ci sto veramente provando.

Quando nei momenti di nostalgia mi fermo ad ammirare le tue poesie, quelle che mi hai regalato, è in quei momenti che capisco di essere stato crudele con te, te che mi sorridevi nonostante soffrissi per colpa mia, proprio te che mi amavi, mi chiedo come facevi ad amare un bastardo come me? Io che non sapevo scegliere, non volevo far soffrire mia madre, ma per questo motivo tu amore mio sei morto.

Alle volte quando ti vengo a trovare penso che se tu quella volta fossi stato egoista, solo per un attimo, ti fossi arrabbiato e mi avessi spinto, 

forse adesso...

invece no, sei scappato, mentre correvi piangevi, avevi gli occhi chiusi, sei cascato da quel binario, perché non ti sei alzato? Perché mi hai detto quelle cose con le lacrime agli occhi? Io avevo scelto, volevo te! Io ti amo! Perché mi hai lasciato? Ero pronto, pronto a stare insieme, a farti sorridere, a svegliarmi la mattina vedendoti abbracciato a me con quel tuo sorriso dolce che ti faceva sembrare più un bambino che un adulto.
Amore mio mi manchi.

Anche ora a distanza di anni continuo a fare le nostre passeggiata sotto la pioggia, solamente ora sono senza ombrello, voglio che la pioggia mi bagni entri dentro di me e per un attimo mi riporti a quel giorno quando ti incontrai, la pioggia che annulla con il suo rumore il fracasso della città, la pioggia che ci è rimasta fedele fino all'ultimo, e proprio lei ci ha fatto incontrare.
Te camminavi con quel tuo ombrello verde, quello stesso ombrello che ora io stringo tra le mani, ricordi? Me lo hai regalato quel giorno. Quando mi ha visto sotto la pioggia fradicio, con i capelli bagnati davanti agli occhi, camminavo e sbandavo, poi sono svenuto, davanti a te, e tu mio tesoro mi hai aiutato, hai aiutato uno che non conoscevi, e anche se non lo sai hai continuato ad aiutarmi anche dopo quella sera, mi hai aiutato quando quella notte mi hai stretto la mano incoraggiandomi, quando con un sorriso mi hai spinto a parlare con mio padre, tu hai risollevato questa famiglia, sai piacevi pure a mio fratello, e tu sai che lui non sia affeziona mai a niente, ha pianto insieme a me al tuo funerale, mi stringeva per consolarmi ed in silenzio piangeva, con quel tuo ultimo sacrificio hai riavvicinato due fratelli che si odiavano, ora non posso fare a meno di chiamarlo almeno una volta al giorno, vedi? Sto provando a fidarmi, gli dico sempre ciò che mi è successo durante il giorno, eppure sento un vuoto qui nel petto, so che non dovrei, però spesso con la mente viaggio indietro ai tempi della scuola, alle nostre avventure, ti ricordi i viaggi in Italia? E le vacanze alle Hawaii? Oppure quando abbiamo visto l'Aurora Boreale in Alaska? Si proprio quella sera che per la prima volta ci siamo baciati, sotto la luce rosea e verdastra di quel meraviglioso spettacolo i tuoi occhi sembravano ancora più belli del solito il tuo sorriso più felice e la tua pelle più rosea e calda, quel bacio che ti ho rubato sotto il brillare di quell'Aurora per la prima volta mi sono ritrovato dopo anni di vagabondaggi per la mia testa e per il cuore, finalmente d'accordo su una cosa, eri bellissimo con le labbra leggermente rosse e gonfie per via del mio bacio. 

Poi quando ci sono quei periodi dove sento di più la tua mancanza, dove andare al cimitero e vedere la tua lapide con quella foto che ti ho scattato non mi basta più, allora torno lì, nel tuo vecchio orfanotrofio. Ti vedo ancora lì con Anne che giochi e lei che ha poco più di sei mesi, che ride al tuo tocco sulla pancia, che piange quando te ne vai, sai alla fine l'ho adottata perché lei è l'unica che insieme a me voleva fare parte della tua famiglia, e ora che ha un'anno i suoi capelli sono diventati rossi e i suoi occhioni sono verdi, avevi ragione me ne sono innamorato, quando mi vede sorride e mi chiama con quella sua vocina dolce, dice papà e mi sorride, però alle volte sussurra mamma lo fa piano come a voler provare quella parola che purtroppo non assocerà mai ad una persona viva, gli ho raccontato di sua madre, le ho detto che la sorveglia dal cielo pieno di stelle. Sai vorrebbe diventare astronoma per poter cercare una stella da dedicarti, mi sorride quando lo dice con le sue parole ancora incerte, è davvero un genio, ti riconosce nelle foto messe sul caminetto e quando gioca con la bambola di pezza che le hai fatto ti dice "Mamma! Gioiamo! Io 'Elly e Mamma!" Salta da tutte le parti e corre. Quando viene tua madre il Sabato pomeriggio le estorce tutte le cose più particolari e belle su di te, ti vuole conoscere, ma sta imparando pian piano che l'unico modo che ha è attraverso i nostri ricordi, e tutto per colpa mia, mia e della mia indecisione.

Ho deciso di passare le vacanze estive nella casa alle Hawaii di papà, esatto proprio lì, dove per la prima volta ci siamo amati, nonostante tu sapessi della mia indecisione e che forse non avrei scelto te, tu mia dolce rosa ti sei conceduto a me, mi ricordo ancora il tuo sussurro che mi intimava di fare piano, che era la tua prima volta, le tue mani che si stringevano tremanti a me, i tuoi occhi brillavano di luce propria e sembrava illuminassero la stanza, il tuo abbraccio dolce e possessivo, i tuoi baci, i sospiri, gli affanni e alla fine quel tuo ti amo detto con voce stanca al mio orecchio, sentivo che quello che avevamo fatto non era un  semplice fare l'amore, era qualcosa di più, perché le nostre anime si erano toccate attraverso i nostri occhi e mentre eravamo insieme loro si sono sfiorate, hanno unito i nostri mondi, vedi? Noi avevamo sperimentato qualcosa che andava aldilà dell'amore, era qualcosa di più forte, eppure in quel momento non l'avevo capito, ero troppo giovane per rendermi conto che tu ed io eravamo uniti da un filo speciale, dal cosiddetto filo rosso dell'amore.

E come dimenticare quando con il tuo sguardo ferito mi hai guardato la mattina dopo? Tu che mi baciavi dolcemente e mi stringevi a te, ti sei pietrificato quando ti ho detto di non essere sicuro, i tuoi occhi stupendi si erano sgranati così tanto che pensavo tu mi avresti tirato uno schiaffo, e avresti fatto bene, invece da quei pozzi blu sono scese delle lacrime che lente hanno percorso le tue guance chiare e sono scese giù sul collo, hai stretto spasmodicamente le lenzuola e poi quando sono uscito da lì vestito a metà ti ho sentito, amore mio ti ho sentito urlare il tuo dolore, sentivo che ti lacerava in due , ti strappava come una belva che squarta la preda appena catturata, urlavi e piangevi, ho lasciato te e gli altri in quella casa quel giorno, non volevo farti soffrire ancora, ma quando la sera sono tornato ho visto i loro sguardi stupiti e arrabbiati, sapevo di aver sbagliato, ma al tempo purtroppo non sapevo scegliere.

Poi c'era lei, la tua migliore amica, mi raccontavi spesso di come da piccoli giocavate sempre da soli, esclusi perché tu eri un orfano e lei di colore, non penso tu l'abbia odiata, perché tu sei così puro, non riuscivi ad odiarla per quello che ti aveva fatto, due amici innamorati dello stesso ragazzo che per vostra sfortuna era incredibilmente indeciso tra amore e dovere.
Mi sono sentito un mostro quella sera, ero come uno di quei mostri che sono belli esteticamente ma che quando qualcuno lo guardava gli spuntavano un paio di corna nere e gli occhi si moltiplicavano, la pelle diventava verde e gli spuntavano tentacoli pieni di artigli, un vero mostro che con il tempo a forza di bugie cresceva, diventava più grande, le corna diventavano sempre più brutte, spuntavano sempre più occhi e i tentacoli si trasformavano riempiendosi di artigli più grandi e lunghi, la pelle che tendeva più a un verde marcio di prima, un vero mostro, ma tu nonostante tutto mi hai guardato e anche con una ferita fresca sul cuore hai continuato ad amarmi.

Forse il punto di svolta fu quando alla fermata del bus la incontrai per caso e lei mi parlava in modo più maturo di prima, mi ricordo che si voltò verso di me posò la mano sulla mia guancia e sorrise triste, mi disse lentamente perché io capissi bene
"Tu non appartieni a me, ti amo, ma te ami Axel, addio" mi baciò un'ultima volta, la volta dopo che la vidi era con un ragazzo più grande di lei, sembrava deciso a fare sul serio, lei che era una mia cara amica era andata avanti, era ancora accanto a me, ma per la prima volta era amata da qualcuno che non ero io, e ne ero felice, fu lei, Sky, a quella festa a spingermi a cercarti, sapevo già dove fossi mi misi il giacchetto e corsi come un disperato sotto la neve con lei che con la sua velocità più lenta mi seguiva, ti raggiunsi su quel tetto, guardavi giù, e quando ti sei voltato a guardarmi il tuo sguardo era vuoto e spento, appena mi hai riconosciuto hai tentato di scappare ma ti ho fermato, per una volta ti ho abbracciato, io ti ho stretto a me, poi è arrivata lei, ma è caduta e mi sono voltato preoccupato a vedere come stava, non so ancora oggi cosa tu abbia pensato in quel momento, ma fatto sta che sei scappato con le lacrime agli occhi, ho lasciato Sky lì e ti ho seguito per non so quanti isolati fino alla stazione, fino a quello scalino più alto, ti ho preso il polso, ti ho voltato e finalmente te l'ho detto, quelle due parole che ti hanno fatto sgranare gli occhi, perdere l'equilibrio e la presa dalla mia mano, sei caduto sul binario sporco di neve non ancora toccata, non so se tu fossi rimasto pietrificato da quelle mie parole o semplicemente non hai avuto tempo, ma i tuoi occhi mi hanno sorriso e hai sussurrato di nuovo quelle parole, lo hai fatto prima che    quell'ombra scura passasse, come una sentenza per me che ti ho causato solo dolore e una assoluzione per te che hai solo sofferto è arrivato. Come l'ascia di un boia che lenta incide la pelle del giustiziato è arrivato, hai sorriso e con questo tutto è finito, niente più chiacchierate sulle spiagge Hawaiane, niente più viaggi in Italia, niente più risate per un nonnulla, niente più passeggiate sotto la nostra amata pioggia, più niente, se non il tuo ultimo sorriso e quelle tue stupende parole.

E come ho detto all'inizio ti ho perso. Ho perso l'unico che è riuscito a riattaccare ogni pezzo di me che era sparso non so dove, ho perso l'unico che è riuscito a far riunire i miei genitori, me e mio fratello sotto lo stesso tetto senza che scoppiasse una guerra, l'unico che è riuscito ad amarmi nonostante fossi un mostro. L'unico e il solo che io abbia veramente amato.
Come ti ho detto la sera che te ne sei andato 
"Ti amo e senza di te sono come la pioggia senza tuoni, una blanda imitazione di ciò che è, ti amo e ti amerò per sempre."
   
 
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