Serie TV > Supercar
Segui la storia  |       
Autore: jarmione    03/04/2017    1 recensioni
SEGUITO DI KNIGHT REVENGE!!!
Michael si ritrova a dover combattere una battaglia contro se stesso, una battaglia personale per tenere al sicuro Amy.
Sin dall'inizio viene convocato dalla scuola della figlia e dovrà fare i conti con le autorità che intendono portargliela via.
Michael dovrà faticare parecchio per mantenere L'affidamento della bambina e non vederla sparire sotto i suoi occhi.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi spiace averci messo un po' ad aggiornare ma è stato un periodo del piffero.
Un mega scusa anche ad Evelyn80, che so adorare Michael e KITT.
Mi auguro che il capitolo vi piaccia.



Intorno a notte fonda, quando tutta la fondazione dormiva, Amy finalmente riaprì gli occhi.
Sobbalzò e si mise seduta sul letto, accorgendosi anche dove stava.
Aveva un leggero mal di testa ma cercò di ignorarlo.
"No...no no no no!" Si passó le mani sul volto e si alzò.
Rimase immobile quando notó Michael che dormiva sulla poltrona lì vicino.
"No no..."
In punta di piedi si avvicinò alla porta e una volta aperta iniziò a correre.
Immaginando che KITT fosse in garage, uscì dalla porta principale.
Fece per riprendere la fuga ma, senza accorgersene, andò a sbattere con tutto il corpo contro qualcosa di duro e finì stesa a terra.
Dolorante tentò di mettersi in piedi, per osservare contro chi o cosa aveva sbattuto.
"Mi dispiace Amy" la voce di KITT risuonò nel parcheggio "non volevo farti del male"
"No no no" fece un passo indietro "non è possibile! Come ci sono arrivata qui? Io non devo essere qui"
"Invece dovresti, ti ha portato qui Michael"
"Devo andarmene subito da qui" si voltò, con l'intenzione di fuggire dalla parte opposta.
Ma anche lì andò a sbattere contro qualcosa.
Michael, che aveva sentito la botta che Amy aveva preso contro KITT, era corso in aiuto.
Vedere Amy aveva sempre uno strano effetto su di lui.
Gli occhi erano sempre più belli e più uguali a Bonnie.
Scosse la testa e la guardò
"Amy..."
"Lasciami andare!" Disse la ragazza avvicinandosi a KITT.
Anche se KITT era una macchina si fidava di lui.
"Amy tranquilla, non voglio farti del male"
"Non voglio stare qui, lasciami andare!"
Michael non capiva, anzi si sentiva peggio.
"Amy ascolta...."
"Michael Knight ti ordino di lasciarmi andare!!" Esclamò con quanto fiato aveva in gola.
Michael iniziò a tremare.
Nel frattempo anche Devon e RC erano corsi all'ingresso per vedere cosa accadeva
"Michael, Amy!"
"State lontani!" Ordinó Amy, che guardò KITT e tentò di aprire la portiera.
Ma KITT non collaborò.
"Aprimi KITT"
"Mi dispiace Amy" rispose "ma ho percepito le tue intenzioni e non posso permettere che tu lo faccia"
Amy era senza parole "Mi stai prendendo in giro?"
"Amy..."Devon si era avvicinato, incurante del fatto che era in pigiama e vestaglia e stessa cosa RC "ti abbiamo portato alla fondazione, qui sei al sicuro e nessuno ti farà del male"
"Tu dici?" Disse in modo sarcastico "e di lui che mi dici?" Indicò Michael.
"Non so cosa ti abbiano detto ma non ho intenzione di farti del male" tentò di spiegare Michael, che ad ogni parola sentiva un pezzo di anima morire.
Dentro di se prego Bonnie affinché mandasse ad Amy un segno che lui non avrebbe fatto nulla.
Ma invece di un segno positivo, la situazione peggiorò.
Devon e RC si ritrovarono a discutere con Amy, incuranti del dolore che l'altro uomo sentiva.
"...Ma se non ha fatto altro che cercarti ovunque" disse RC "ha persino chiuso i rapporti con noi per avere una vita diversa e poterti riprendere"
"Se è così allora che ci fa qui?" Domandò Amy "vuole uccidere qualcun'altro come ha ucciso mia madre?"
Michael sgranó gli occhi
"Aspetta un momento ma che...?"
"Non fare finta di niente, sai di che parlo!" Esclamò "non hai fatto niente per lei e l'hai uccisa!"
Anche se dentro di se stava male, Michael prese un po' di forza e tentò di rispondere in maniera risoluta.
Guardò Amy cercando di essere più serio possibile.
La situazione stava degenerando.
"Io non ho ucciso tua madre Amy, tua madre era malata ed io non lo potevo neanche sapere"
"Tu lo sapevi benissimo" ribattè "ed hai fatto in modo che lei subisse tutto senza di te, ancora mi chiedo cosa le ha fatto credere che tu fossi un brav'uomo"
"Amy..." deglutì "Amy stai esagerando tu..."
"È COLPA TUA!" Urlò contro Michael, urlò con quanto fiato aveva in gola.
Uno sfogo, una liberazione.
Fra i quattro caló il silenzio.
KITT aveva i sensori attivi e monitorava lo stato di Michael e di tutti.
Non disse nulla, ma Amy era in preda ad una grave forma di stress, ansia e paura e stessa cosa Michael.
Devon e RC erano zitti ma anche loro stressati e preoccupati.
I parametri vitali di tutti erano alle stelle.
Anche se era solo una macchina, decise che forse era meglio prendere in mano la situazione.
"Amy, saliresti un momento"
"Non adesso KITT"
"Te lo chiedo solo per un momento...ti fidi di me?"
Amy deglutì, senza distogliere gli occhi da Michael "Si"
KITT aprì la portiera ed Am salì.
Devon aveva capito le sue intenzioni e fece cenno ad RC di rientrare.
Michael invece rimase immobile, ancora senza parole e con le braccia alzate, come se volesse tentare di abbracciarla e implorarla.
Le sue gambe cedettero e si ritrovò in ginocchio, le mani al volto e la voglia di urlare così forte da far si che lo sentissero fino in California.
KITT chiuse la portiera, mise in moto e parti.
Rimasero in silenzio per un po', fino a che KITT non si fermò.
Erano vicini all'ingresso della spiaggia dove lei è Michael andavano sempre dopo la scuola o per svagarsi.
"Perché mi hai portata qui?" 
"Lo riconosci questo posto?"
"Si e non intendo starci"
"Spiegami perché"
Amy non sapeva cosa dire.
Sembrava che KITT le stesse andando contro, ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di sfogarsi e KITT era l'unico, in quel momento, di cui poteva fidarsi.
Sempre meglio un computer degli esseri umani.
"Mi...mi portava sempre qui..."
"Chi?"
Amy si sentiva infastidita ma lo sapeva bene che KITT, nonostante avesse capito di chi parlava, voleva spronarla a dire le cose dettagliate.
"Michael..."
"E ti ricordi quello che facevate qui sulla spiaggia?"
"Questo cosa c'entra?"
"Tu rispondimi ed io poi ti spiego"
Amy sospiró
"Facevamo lunghe camminate...immergevamo i piedi nell'acqua...facevamo il bagno..."
"E questo ti sembra un comportamento di qualcuno che vuole uccidere?"
"Potrebbe essere la bella faccia della medaglia"
"Non sapevo che le medaglie avessero una faccia"
Amy sorrise appena.
Si era dimenticata che KITT non aveva in memoria i modi di dire degli esseri umani
"È un modo di dire" spiegò "significa che una persona fa la brava con te e quando non siete assieme fa le cose in modo completamente diverso...cioè peggio"
"Che strani modi che avete voi umani per dire le cose"
Amy rise.
"Che c'è da ridere?"
"Scusami, mi immaginavo la tua faccia se fossi stato come noi"
"Non credo di aver capito la tua affermazione ma se è servito a farti tornare il sorriso allora mi sta bene"
Amy rise ancora e poi si calmò.
"Oh KITT, tu non sai quanto mi sei mancato"
"Anche tu Amy" rispose KITT "allora? Vuoi tornare alla fondazione"
"Io...non credo che..."
"Ho capito" la fermó lui "permettimi di mostrarti una cosa, potrebbe esserti utile"
Attivó il suo monitor e delle onde verdi e rosse di muovevano senza un senso particolare.
La voce di Michael e KITT risuonò nell'abitacolo.

"Non so cosa fare KITT, ho perso sua madre e adesso perderò lei"
"Forse non succederà nulla e lo fanno per spaventarti"
"Non conosci così bene gli umani come li conosco io"
"Ma non sono tutti come te?"
"Non tutti KITT"
"Cosa ti preoccupa realmente?"
"Perderla...quando Bonnie se n'era andata nessuno di voi mi aveva messo al corrente e tu non mi hai mai detto se eravamo vicini o lontani, se era nelle vicinanze oppure no, se stava bene...ho dovuto scoprire tutto da solo...arrivando a darle l'ultimo addio sul letto di morte...se solo Amy sapesse quello che ho passato"
"Potresti sempre dirglielo"
"Se glielo dicessi se ne andrebbe e la perderei definitivamente...non intendo perderla KITT...non voglio perdere anche lei..."

La registrazione si interruppe con il pianto disperato di Michael.
Amy era rimasta a bocca spalancata.
"Era preoccupato per me..."
"Lo è sempre stato"
Amy aveva le lacrime agli occhi.
"Se sentì il bisogno di piangere fallo, dicono che sia utile ad alleviare lo stress e la paura"
Amy infatti scoppiò in lacrime.
Si sfogó e buttò fuori tutta la sua rabbia e la sua ansia.
Quando finalmente si riprese, circa cinque minuti dopo, si asciugò gli occhi e fece un profondo respiro.
"Ti senti meglio?"
Amy annuì "Grazie KITT"
"Di niente"
La ragazza sorrise "Se potessi ti abbraccerei"
"Per voi umani è importante questa forma di affetto"
"In un certo senso si"
"Sara scomodo ma puoi fare qualcosa con lo schienale del sedile"
Amy rise e abbracciò il sedile.
"Sei unico"
"Su questo hai ragione"
E lei rise ancora.
"Posso dirti una cosa?"
"Certo KITT dimmi"
"Hai il sorriso di tua madre"
Glielo avevano detto in tanti, anche Garth.
L'unica a dire il contrario era proprio sua madre.
Lei aveva sempre visto in Amy tutti i tratti del padre.
Amy non capiva e nemmeno adesso riusciva a capirlo.
Forse il carattere era diverso, quello non era della madre ma di suo padre e forse era proprio per quel motivo che si scontravano.
"KITT..."
"Si Amy?"
"Andiamo a casa"
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supercar / Vai alla pagina dell'autore: jarmione