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Autore: Phobos_Quake 3    03/04/2017    1 recensioni
Tutti conoscono la leggenda della Dea Atena che si reincarna ogni qualvolta che un nemico minaccia la pace sulla terra e la difende con l'aiuto dei saints al suo fianco. Shun Kurumada, un giovane giapponese, scoprirà ben presto che i saints non sono affatto un mito e, insieme ad altri ragazzi, volente o nolente, entrerà a far parte del loro mondo.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Chameleon June, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Unicorn Jabu
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Episodio X:
 
The Emerald Tower

 
 


Saori e Dimitrijus giunsero all'ultimo piano di una torre di smeraldo davanti ad un portone sempre dello stesso tipo. Dimitrijus, prima di bussare, disse:
-Il signor Heri è in questa stanza!-
Saori gli sorrise. Quel semplice sorriso, lo fece sentire molto strano. Non era di certo paura, perché in fondo non c'era aggressività in lei, bensì si sentiva come rilassato.
-Ti ringrazio!- disse lei e gli fece una carezza.
Il guerriero ebbe un sussulto, che cercò di nascondere.
-Come osa toccarmi? Tenga le mani a posto ed entri! Il signor Heri è impaziente di vederla!- gridò.
-D'accordo d'accordo. Non agitarti!-
Saori aprì il portone ed entrò nella stanza seguita da Dimitrijus che sudò leggermente. Il capo degli Emerald Knight era seduto su un trono, ovviamente, di smeraldo. Aveva lunghissimi capelli, esattamente come quelli di Milo, biondi e gli occhi di un bel azzurro ghiaccio. Aveva il tipico aspetto di un giovane vichingo. La sua corazza era identica a quella del Blue Warrior Alexer, ma verde smeraldo anziché blu, mentre l'elmo era identico a quello di Shura, come appare nell'anime, ma privo di corna. 
-Ben arrivata, Atena! Ti stavo aspettando!-
-Ciao Heri! Ne è passato di tempo!-
-Secoli, per la precisione! Tutto a causa tua!-
-Cosa vuoi farci? Se non fossi stato reso malvagio dal sortilegio di Samhain, tu e i tuoi uomini vi sareste risparmiati questi secoli di prigionia!-
Dimitrijus ascoltava senza parlare, ma continuava ad essere impressionato dal coraggio della dea nel rispondere con estrema pacatezza al suo signore.
-Dimitrijus!-
-Sì, signore?-
-Lasciaci soli!-
Dimitrijus fece un inchino. Guardò un’ultima volta Saori, e anche lei guardò lui e gli sorrise, e se ne andò chiudendosi il portone alle spalle. Una volta solo, fece un sospiro di sollievo e continuò a sudare, mentre il cuore gli batteva forte.
-Ora basta parlare! Veniamo al motivo del perché sei qui!- disse Heri alzandosi dal trono e dirigendosi verso Atena.
-Giusto! Spiegami a cosa devo questo invito un po’ forzato!- disse quando se lo trovò davanti.
-Devi morire!-
-Sai cosa mi credevo! E dove sarebbe la novità?-
-Che con la tua morte riporterò in vita il sommo Samhain!-
-Oh!-
Al Santuario, intanto, Shun era inginocchiato a terra che batteva i pugni sul pavimento e piangeva ripetendo il nome della cugina. June cercava invano di consolarlo. Anche Hyoga e gli altri non sapevano cosa fare e tenevano il capo chino.
-Dovremmo pure far qualcosa!- disse Yuuri.
-E che cosa dovremmo fare? Non sappiamo neanche dove sono finiti. È come cercare un ago in un pagliaio!- disse Jabu.
Né Hyoga, né le due ragazze ribatterono. Jabu aveva perfettamente ragione. A un tratto, tutti alzarono la testa all'unisono e si voltarono. Doko era davanti a loro che barcollava.
-M... maestro!- gridarono e gli corsero incontro.
Il gold saint fu sorretto dagli allievi.
-M... mi dispiace... non son riuscito... a fermarlo!-
-Ha fatto del suo meglio. Non si preoccupi!- dissero loro.
-Voi... voi siete l'unica speranza! Dovete salvare Atena!-
-S... sì, ma...-
-Non sapete... dove si trovi, ma c'è qualcuno... che lo sa...- disse indicando con il dito.
I bronze saints si voltarono e videro Ériu in piedi e perfettamente guarita.
-Sì, solo io posso condurvi là!-
Doko sorrise.
-Non lasciate... che le tenebre e la paura... piombino di nuovo sulla terra!-
Dopodiché, abbassò la testa.
-Maestro?-
Il gold saint era morto tra le loro braccia e non poterono far altro che piangere. Anche Ériu pianse per lui. Dopo un po’, Shun si asciugò le lacrime e si avvicinò alla dea.
-Portaci da mia cugina!-
La ragazza annuì.
-Avvicinatevi tutti a me!-
I ragazzi si avvicinarono, lei chiuse gli occhi, abbassò un po' il capo e sussurrò qualcosa in gaelico. Ci fu un bagliore di smeraldo e si ritrovarono in Irlanda.
-Dove siamo?- chiesero.
-Nella mia terra. Siamo in Irlanda! E laggiù è dove si trovano Atena, Heri e i suoi Emerald Knights!-
-Cosa diavolo è? Un faro?- chiese June.
-No! È l'Emerald Tower! Andiamo!-
Volarono verso l'isolotto e atterrarono proprio davanti al portone della torre.
-Su ogni piano c'è un Emerald Knight ad attenderci!-
-Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata!- disse Hyoga.
-Non perdiamo tempo! Devo salvare mia cugina!- disse Shun impaziente.
I sei saints si guardarono, con decisione aprirono il portone e salirono la scalinata a chiocciola di smeraldo. Una volta arrivati, trovarono ad aspettarli un Emerald Knight.
-Sapevamo che sareste arrivati!- disse il guerriero.
Shun si fece avanti per affrontarlo, quando Hyoga gli mise una mano sulla spalla.
-Ci penso io. Tu vai avanti!-
-Sei sicuro?-
-Al 100%-
-Tsk! Con me o con qualcun altro, troverai sempre la morte, ragazzina!-
-Sono un maschio!-
-Davvero? Scusa, ma il colore del tuo cloth, e anche quel tuo visino così delicato, mi ha ingannato!-
Shun si sentì invadere dalla collera, ma poi capì che aveva altre priorità e quindi si calmò.
-Sconfiggilo anche per me!- disse a Hyoga.
-Non dubitare!- disse lui facendogli l'occhiolino.
Così, proseguirono lasciando Hyoga e il suo avversario ad affrontarsi.
-Io sono Hyoga del Cigno!-
-Cigno? Credevo fosse una papera! Comunque, il mio nome è Miroslav!-
Hyoga fece un lieve inchino, cominciò a bruciare il suo cosmo e anche il suo avversario fece altrettanto. Inoltre, sulla sua mano comparve magicamente una mazza ferrata di smeraldo conosciuta con il nome di Stella Del Mattino.
-La tua arma non durerà molto!-
-Staremo a vedere!-
Miroslav era grosso e la sua corazza aveva il pettorale molto simile, come appariva nell’anime, a quello del silver cloth di Ercole. Anche i coprispalle erano identici, mentre l’elmo era a casco.
-Fatti sotto, anatra. Così ti faccio arrosto!-
-Mangia di meno! Non vedi come sei grasso?-
Effettivamente, Miroslav era davvero grasso. Ciò nonostante, non se la prese e sorrise. Dopodiché, la sua arma iniziò a brillare. Hyoga, però, fu il primo ad attaccare.
-Diamond Dust!-
L’Emerald Knight si congelò completamente.
-È stato facile!-
Iniziò a correre, superò la “statua”, quando sentì la voce del suo avversario:
-Grazie, ero accaldato! Mi andava a genio un po’ di fresco!-
In un attimo, Miroslav si liberò dalla prigione di ghiaccio.
-Tipico!- disse Hyoga.
-Ora è il mio turno! Emerald Morning Star!-
Il guerriero scattò e colpì violentemente con la sua arma il saint del cigno sul petto, l’impatto provocò perfino un lampo di smeraldo, scaraventandolo contro una parete. Quando Hyoga si rialzò, sia lui che Miroslav pensavano di ritrovare il pettorale coperto di crepe. Invece, sorprendentemente, non aveva riportato danni.
-Co… come diavolo è possibile?-
-Non lo so, ma non ci tengo a saperlo! Diamond Dust!-
-Ancora?-
Miroslav evitò l’attacco scansandosi a destra, la sua arma tornò a brillare e lanciò un proiettile di energia di smeraldo che colpì Hyoga in pieno. O almeno, così credeva. In realtà, il saint aveva compiuto un salto ed era atterrato alle spalle del guerriero di smeraldo. Quando se ne accorse, Hyoga lo colse di sorpresa con un altro attacco.
-Kholodny Smerch!-
Miroslav  girò su se stesso e cadde pesantemente a terra. Tuttavia, si rialzò.
-Dannazione!-
L’Emerald Knight rise di gusto, ma all’improvviso, la sua arma si ghiacciò ed andò in frantumi.
-Oh! Questo si che è stato inaspettato!-
Hyoga sorrise soddisfatto.
-Ho ottenuto il mio scopo!-
-Senza dubbio! Mi hai fatto arrabbiare!-
Con uno scatto, Miroslav colpì Hyoga allo stomaco con un pugno che gli fece uscire il sangue dalla bocca e si ritrovò inginocchiato a terra. Il guerriero, però, non fu soddisfatto e lo afferrò per i capelli così da rimetterlo in piedi. Una volta fatto, lo afferrò per la gola, lo sollevò e lo scaraventò con violenza in terra. Per concludere, iniziò prima a prenderlo a calci e poi compì un salto atterrando di pancia sul corpo del suo avversario. In parole povere, aveva eseguito quella che in gergo wrestling viene chiamata Splash. Hyoga soffriva terribilmente, mentre Miroslav iniziò a bruciare il suo cosmo e sulla sua mano comparve una sfera di energia di smeraldo ricoperta di piccole spine.
-Preparati a conoscere il creatore! Emerald Iron Doom!-
Lanciò la sfera e Hyoga la prese in pieno provocando una grande esplosione.
-Addio per sempre, saint di Atena! È stato un piacere combattere con te!-
-Potrei dire anch’io la stessa cosa!- disse Hyoga.
-Cosa? Non è possibile!-
Dopo che il fumo e la polvere scomparvero, Hyoga era in piedi davanti al suo nemico.
-Come sei riuscito a sopravvivere al mio colpo? È assurdo!-
Hyoga sorrise.
-Mi sono creato una grossa parete di ghiaccio che mi ha fatto da scudo!-
-Sorprendente! Ti ho giudicato male! Non sei solo un insignificante bronze saint!-
-Mai sottovalutare l’avversario! Non te l’hanno mai insegnato?-
Miroslav non rispose e colpì Hyoga con un braccio teso. Gli afferrò poi il collo con entrambe le mani, lo sollevò da terra e lo buttò sul pavimento con violenza. Hyoga si rialzò a fatica e attaccò di nuovo con il Diamond Dust.
-Il tuo colpo non è affatto efficace. Smettila di usarlo!- disse Miroslav parandolo con una mano.
-Ne sei proprio sicuro?-
-Mh?-
Il braccio del guerriero di smeraldo si ghiacciò.
-Sorprendente!- si limitò a dire senza la minima sorpresa o emozione.
Dopodiché lo liberò con il minimo sforzo. Hyoga, allora, tentò di colpirlo di nuovo, ma Miroslav lo colpì prima con un pugno sulla faccia, poi con un calcio allo stomaco che lo scaraventò poco lontano.
-Questa volta non fallirò! Emerald Iron Doom!-
In effetti, disse la verità. L’attacco fu così rapido che Hyoga non poté creare un altro muro di ghiaccio e lo prese in pieno. Ciò nonostante, il saint del cigno era ancora vivo. A terra, ma vivo.
-Impossibile! Ho usato tutta la mia forza! Cosa ti ha salvato?-
A un tratto, vide accanto al suo avversario qualcosa che luccicava d’oro, quindi si avvicinò per vedere meglio.
-Ma che diavolo…?-
Si trattava di un tonfa d’oro. Hyoga aprì lentamente gli occhi e, vedendolo, sorrise.
-Ma… maestro Doko… grazie!- sussurrò.
Si rialzò, ma lo lasciò in terra.
-Non lo userò adesso. Mi servirà successivamente!-
-Sei proprio uno stupido! Se ero al tuo posto lo avrei usato subito!-
-Eh, ma io non sono te!-
-Basta chiacchiere! Muori! Emerald Iron…-
-Kholodny Smerch!-
Di nuovo, il colpo non ebbe alcun effetto.
-Rinuncia! Ogni tentativo è inutile!-
-Ho un’ultima carta da giocare!-
-Sarà inutile come tutto il resto!-
Hyoga bruciò il suo cosmo e la figura del cigno comparve alle sue spalle. Miroslav, per la prima volta, rabbrividì. Hyoga sollevò le braccia con le mani unite e sopra la sua testa comparve un vaso d’oro.
-Cosa…?-
Il vaso si abbassò mostrando l’interno che brillava di una luce dorata.
-Aurora Execution!-
Miroslav tentò di evitarlo, ma qualcosa bloccava i suoi movimenti. Erano tre anelli di ghiaccio attorno al suo corpo.
-Maledizione!- gridò.
Il colpo andò a segno e la sua corazza andò completamente in frantumi. I suoi capelli erano corti e neri proprio come i suoi occhi. Hyoga fece un inchino di rispetto al nemico, prese il tonfa, il quale aveva il potere di diventare abbastanza piccolo per essere messo in una tasca, e iniziò a correre.
 

Nota 17: L’Iron Doom è lo stesso nome di un incantesimo del videogioco Heretic 2.
   
 
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