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Autore: Iron_Captain    04/04/2017    4 recensioni
Un killer misterioso che sta terrorizzando la città... Una verità che sconvolgerà la vita di Judy... Cosa accadrà e come riuscirà Judy Hopps ad affrontare e gestire queste situazioni?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 12: Il video

La piccola agente di polizia uscì di corsa dal dormitorio, invasa da un'insolita paura. Dopo essersi allontanata dall'edificio, si fermò per riprendere fiato.
"Judy!"
La coniglietta tese le sue orecchie, poi alzò lo sguardo: vide Nick che, con espressione preoccupata, si avvicinò velocemente verso di lei.
“Stai bene?”
“Si Nick.” rispose rapidamente Judy.
Per qualche minuto nessuno parlò, tuttavia la coniglietta vide chiaramente che il suo partner non si era tranquillizzato affatto.
"È lei." disse infine la poliziotta, confidandogli il motivo per cui era così agitata.
"Come?"
"Linda: è lei l'assassina che stiamo cercando."
“Ne sei sicura?” chiese il suo partner, che divenne turbato a causa di quelle parole dette con ferma decisione.
Prima che la coniglietta potesse replicare, il suo cellulare iniziò a squillare; quando vide che sullo schermo appariva la scritta Numero Privato, intuì subito che era quella criminale pazza.
"Pronto?"
"Ciao, mia dolce e tenera coniglietta dall'adorabile sapore."
"Che cosa vuoi, maledetta assassina?!" chiese Judy furiosa.
"Mi stavo chiedendo cosa stessi facendo: non ti ho vista arrivare sulla scena del crimine oggi..."
"Sto seguendo una pista..." replicò la coniglietta, interrompendo il discorso della piccola mammifera. "E penso anche di aver capito chi sei."
Ci fu un lungo momento di silenzio.
"Sorprendente, Judy..." riprese a parlare la mammifera dall'altra parte del telefono. “Allora dovrò preparare una bella sorpresa dedicata unicamente a te, tesoro mio. Sei una fantastica agente di polizia, proprio come avevano detto i telegiornali di Zootropolis.”
“Perché non vieni al sodo, brutta idiota?!” ribatté la coniglietta, irritata dal tono di voce divertito di quella misteriosa assassina.
"Come siamo sbrigativi...” replicò la criminale dopo un breve momento di silenzio. “Dopo un'attenta riflessione, ho deciso che non prenderò più di mira i tuoi colleghi poliziotti..."
Judy non si aspettò una simile risposta da parte di quell'assassina. Iniziò a chiedersi cosa avesse in mente di fare; e la risposta non tardò ad arrivare.
"Proprio perché non saresti abbastanza motivata a continuare ad indagare con decisione e a impiegare qualunque mezzo per soprire chi sono, ho deciso che prenderò di mira i tuoi genitori, in questo momento presenti a Zootropolis: se non indagherai su di me e non sarai presente sulle scene del crimine, li ucciderò."
"No!" esclamò la poliziotta completamente scioccata da quella risposta. "Non toccare la mia famiglia!”
"Tu fai come ti dico, e vedrai che non farò loro del male."
La piccola leporide fu improvvisamente invasa da una grande rabbia; "Stammi a sentire, brutta stronza: giuro che non appena ti avrò trovata, ti pesterò di botte, ti rinchiuderò in una cella di isolamento blindata e tornerò a pestarti di botte finché non sanguinerai e ti avrò lasciata in fin di vita...e quando ti sarai rimessa, ripeterò lo stesso procedimento, fino a farti pentire di essere nata!" disse Judy minacciandola.
La volpe fu sorpreso di vedere la sua miglioe amica insultare con parole volgari e minacciare di uccidere qualcuno: in tutti questi anni che aveva lavorato insieme a lei, non l'aveva mai vista così furibonda e perdere in questo modo il controllo; persino quando era arrabbiata riusciva a moderare il suo linguaggio e i modi.
"Allora non vedo l'ora che arrivi domani: sai cosa succederà, vero?"
"Sono talmente occupata a indagare su di te e a cercare di proteggere le tue vittime designate che..."
"Mi deludi, eroina di Zootropolis...Beh, domani ucciderò la prossima vittima."
A quel punto Judy ricordò ciò che le aveva detto l'assassina una settimana fa, circa: avrebbe ucciso un mammifero ogni 7 giorni. Purtroppo non aveva idea di chi avrebbe ucciso, né quale criterio seguiva per selezionare le sue vittime.
"Scommetto che non hai neanche guardato il video che si trova dentro la penna USB che ti ho dato in metropolitana. Meglio che lo guardi subito."
Detto ciò, la criminale terminò la chiamata.
Schifosa bastarda!, pensò tra sé Judy che, dopo aver messo il telefono in tasca, strinse forte i suoi pugni, con il desiderio di volerla prendere a pugni. Improvvisamente iniziò a camminare con un passo pesante e veloce, diretta verso il dormitorio dal quale era uscita.
“Dove pensi di andare?” chiese Nick afferrandole una delle sue braccia.
“Ad arrestare quella gatta.” disse Judy arrabbiata e infastidita.
“Ah si? E con quali prove?”
Dopo aver sentito quella domanda, la coniglietta si voltò verso la volpe che la stava trattenendo, volgendogli uno sguardo pressoché furioso: “Che cazzo ti prende?!”
Nick ricevette una forte spinta dalla sua partner che lo costrinse a mollare la presa. Il canide fu sconvolto e spaventato nel vedere la sua migliore amica in preda a quella forte rabbia: non l'aveva mai vista così scontrosa, volgare e...impaurita; ebbene si: impaurita. Una paura che si nascondeva dietro a quella rabbia che le impediva di ragionare e la rendeva scontrosa con chiunque.
Non appena Judy vide lo sguardo del suo collega che aveva spinto a terra, tentò di calmarsi, rendendosi conto di ciò che aveva fatto...
“Ha minacciato di uccidere la mia famiglia e domani ucciderà qualcuno! Devo fermarla!”
Dopo aver sentito la risposta della sua partner, la volpe si alzò in piedi e andò verso di lei.
Judy abbassò le orecchie e il suo nasino rosa iniziò a tremare, temendo di ricevere uno schiaffo da quella volpe che le era stata accanto in tutti i momenti belli, brutti e difficili; o di ricevere un rimprovero o peggio. Il suo istinto le stava dicendo di scappare; eppure non fece neanche un solo piccolo passo indietro. Il predatore era ormai vicino, con lo sguardo rivolto verso il basso, a cercare quello della coniglietta.
“Ti capisco, Carotina.” disse Nick con tono pacato, mentre appoggiò il palmo di una delle sue zampe sul mento della sua partner, per poi alzare leggermente il suo viso, fino a far incrociare i loro sguardi, guardandosi dritti negli occhi. “Anch'io non sarei affatto lucido se fosse in pericolo la mia famiglia, o te. Ma non possiamo permettere alle nostre paure di offuscare i nostri ragionamenti e incolpare i mammiferi sbagliati. Se quella gatta sia colpevole o no, non possiamo arrestarla senza aver scoperto qualche altra prova valida che la possa incastrare.”
“Lei ha quegli stessi stivali che l'assassina aveva sempre indossato ogni volta che si era fatta vedere di persona, è un soldato di Fort Major, le manca il bottone...”
“Sai cosa ti risponderebbe il nostro superiore: che le nostre prove sono circostanziali e insufficienti.” la interruppe Nick, riassumendo in parole povere ciò che intendeva dire.
Proprio in quel momento, dal dormitorio, uscì Linda, con indosso un'altra uniforme militare. Quando vide i due agenti che la stavano osservando, sorrise e li salutò con la zampa; dopodiché si diresse verso un'altro campo d'addestramento.
“Se è veramente lei la nostra colpevole, dobbiamo continuare a cercare altre prove per incastrarla.” disse la scaltra volpe poggiando una zampa sulla spalla di Judy.
La coniglietta e la volpe avevano osservato lo sguardo della gatta, ognuno con un pensiero diverso: lei pensò che era una brava attrice, e che prima o poi sarebbe riuscita ad arrestarla e a fargliela pagare per i crimini che aveva commesso; lui pensò che non sembrava essere colpevole, nonostante la trovasse antipatica, e che forse poteva essere una vittima dell'assassina, che voleva incastrarla, o che non c'entrasse assolutamente niente.
Ora che i due agenti avevano finito, tornarono alla propria vettura e lasciarono la base militare per dirigersi verso Zootropolis.

Le previsioni metereologiche avevano annunciato che avrebbe piovuto a dirotto: all'inizio c'erano dei grossi nuvoloni grigi che coprivano il cielo, poi iniziarono a cadere le prime gocce, che aumentarono all'istante.
“Che cavolo: speravo che oggi le previsioni fossero sbagliate.” disse Nick contrariato.
Judy non prestò attenzione a ciò che aveva detto ed aveva lo sguardo fisso sul finestrino, che le mostrava le alte montagne rosse della zona Savana, la sabbia, il cielo scuro e la fitta pioggia che si posava sul terreno, divenuto oramai umido. Pensò alle parole della killer, che l'aveva avvertita che avrebbe ucciso i suoi genitori; pensò a ciò che aveva visto nel dormitorio, alla postazione di Linda, e al modo di poterla incastrare. Ma si chiese anche come mai quella gatta fosse così ossessionata da lei. Certo, aveva ammesso di essere una sua grande fan, ma perché arrivare a torturarla e a sfidarla ad indagare su una serie di omicidi che compiva, invece di nascondere le tracce o di prendersela direttamente con lei?
Magari le piaci.
In quel momento ripensò alle parole che Nick le aveva detto una settimana fa. Che avesse veramente ragione? La killer si era veramente innamorata di lei? No: quando si erano incontrate nel dormitorio e avevano parlato, non le sembrava di aver incontrato una mammifera invaghita.
“Siamo arrivati.”
Come se avesse ricevuto un pugno che l'aveva risvegliata, Judy si accorse di trovarsi davanti l'ingresso del grande palazzo in cui abitava. A quel punto si voltò verso il suo partner, con le orecchie abbassate e lo sguardo perplesso; “Scusami se non ci siamo parlati durante tutto il tragitto...”
“Non preoccuparti.” la anticipò la volpe. “Hai tutte le ragioni del mondo per essere assente e avere i pensieri altrove.”
La coniglietta si stupì di vedere un Nick più comprensivo e che non sembrasse nutrire rancore nei confronti della sua partner, dalla quale aveva ricevuto diversi rimproveri pesanti e discussioni accese anche nei momenti in cui non se lo meritava.
“Ti prometto che quando sarà tutto finito, mi farò perdonare per tutte le volte in cui sono stata troppo dura e severa nei tuoi confronti.” disse la coniglietta, nonostante i termini “dura” e “severa” non fossero per niente adatti.
Prima che la volpe dal largo sorriso potesse replicare, ricevette una chiamata dal Capitano Bogo.
“Pronto, Signore?”
Mentre ascoltò le parole del toro, la volpe si voltò verso la coniglietta con espressione preoccupata e sorpresa.
“D'accordo signore, veniamo subito.” detto ciò, la volpe chiuse la chiamata.
“Dobbiamo tornare in centrale, Carotina.”
“Non posso.” fu la risposta della coniglietta.
“Come non puoi?” chiese Nick confuso.
“La criminale ha lasciato un messaggio che devo assolutamente vedere; e non posso tardare oltre, poiché domani ucciderà qualcuno, e non so chi sia.”
Quella risposta bastò per convincere Nick a non insistere.
Dopo essere scesa dalla vettura, Nick fece partire la volante per tornare in centrale; mentre Judy entrò nel palazzo. Salì di corsa le scale, fino ad arrivare al piano in cui si trovava il suo appartamento. Dopo essere entrata, chiuse la porta a chiave e accese il suo computer. Una volta avviato, inserì la pennetta USB. Dopo aver installato il dispositivo, che era un'opzione automatica che siapriva ogni volta che il computer rivelava l'inserimento di una nuova Pen Drive, si aprì una finestra, nella quale si trovava una sola icona su uno sfondo bianco. La coniglietta cliccò il video. Improvvisamente apparve un'altra finestra; all'inizio lo sfondo era nero, poi comparve l'immagine di una mammifera. Era una pecora con un grosso batuffolo di lana sopra la testa, la maglietta arancione che ogni detenuto indossava, e si trovava dietro a un tavolo di ferro, seduta.

“Non mi aspettavo una visita da parte sua.”

“So che ha un grosso problema con quella coniglietta: io te lo posso risolvere.

“Quanto vuoi?”

“Sedici milioni di dollari, di cui otto milioni anticipati.”

“Anche se potessi pagarti, i miei fondi sono congelati.”

“Non preoccuparti di ciò. Se tu mi paghi, eliminerò quella coniglietta.”

“Va bene: ti darò i sedici milioni di dollari, e in cambio tu farai fuori Judy Hopps.”

La conversazione era stata rapida e strana: era come se mancassero dei frammenti del video: probabilmente l'assassina li aveva cancellati o chissà cosa. Tuttavia il messaggio era chiaro: era stata assoldata da Dawn Bellwether per uccidere Judy. Rivide il video più di una volta, sconvolta da quella rivelazione e invasa da una marea di domande alle quali non seppe trovare risposte. Improvvisamente il cellulare iniziò a squillare.
“Si Nick?” disse Judy rispondendo alla chiamata.
“Devi venire subito in centrale.”
“Che succede Nick?” chiese preoccupata, notando il tono agitato del suo partner.
“Dawn Bellwether è evasa di prigione. Devi venire assolutamente.”
“Sto arrivando.”
Dopo aver chiuso la chiamata e spento il suo computer, la coniglietta uscì dall'appartamento, dirigendosi di corsa verso la centrale.

Angolo autore
Scusate il ritardo, ma soprattutto ci tengo a precisare che, oltre ad aver avuto un periodo di pausa dai miei impegni e dalla scrittura, ho scritto l'ultima parte di questo capitolo in base alle idee che mi sono venute sul momento, poiché le precedenti idee non mi convincevano. Non so tra quanto riaggiornerò perché al momento sono bloccato con le idee, ma appena potrò riaggiornerò. Riguardo i dialoghi del video, sono stato costretto a impostarli così; ed infine, qualcuno potrebbe accusarmi di non avere tanta fantasia poiché ho coinvolto Dawn Bellwether: ebbene vi dirò che l'ho coinvolta per un buon motivo che rivelerò in seguito. Spero vi piaccia, e mi dispiace ancora se non mi sono fatto vivo per tanto tempo, e anche di aver introdotto per la prima volta delle parole volgari nella mia fanfiction, ma l'ho ritenuto giusto farlo perché mi sono voluto mettere nei panni di una persona molto arrabbiata e incapace di ragionare in modo lucido. Spero che la storia stia proseguendo bene e che continui a piacervi.

   
 
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