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Autore: Harlequin892    04/04/2017    1 recensioni
Una ragazza, un chain e una maledizione che la porterà a scoprire la morte dei suoi famigliari
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Callum Lunettes, Nuovo personaggio, Rufus Barma
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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In quella notte buia e oscura che riusciva a coprire pure la luna, dopo che Amelia era svenuta per il troppo sforzo,Eizen se l’era caricata sulle spalle e procedeva per le vie buie e oscure della città, mentre camminava pensò: “Lo sapevo che non doveva vedere quella scena, comunque il fatto che sia svenuta usando poco potere non è normale forse si sta risvegliando la maledizione”.
Scacciòsubito quei pensieri quando notò che Amelia stava riprendendo conoscenza, sorridendo disse -buonasera bella addormentata, hai dormito bene?
Amelia strofinandosi gli occhi stanchi e con la voce impastata disse -Cosa è successo?
-Hai distrutto il chain usando una grande quantità di potere poi sei svenuta- disse mentendo sul uso del potere.
-Bene allora, buonanotte! Disse, per poi riaddormentarsi.
Eizen arrabbiato disse:-Svegliati porca miseria! non ho voglia di portarti fino alla tua stanza!!-
Ma neanche gli urli isterici di Eizen la svegliarono; sembrava immersa nel mondo dei sogni, aveva un’aria così rilassata come se tutta la tensione fosse sparita. Eizen, dovendosi rassegnarsi,si mise una mano sulla faccia e facendo un sorriso maligno disse –Ok, sarà il caso di muoversi-
Eizen piegò le gambe come se fossero delle molle che si stavano caricando, per poi piegarsi in avanti con il busto e spiccareun salto che lo fece volare sui tetti delle case.Continuo cosìsaltando di casa in casa; stranamente nessuno si era svegliato,nonostanteil caos che si stava creando fuori.
Nel giro di un paio di minuti arrivòdavanti alla finestra della stanza di Amelia: il cornicione era di un bianco latte che faceva contrasto con la finestra nera in ferro decorata con incisioni.
Eizen entrò dalla finestra come un ladro che doveva rubare qualcosa, appoggiò Amelia sul letto per poi rimboccarle le coperte come un padre amorevole che vuole bene a sua figlia.Beh d’altronde doveva rispettare quella promessa che aveva fatto dieci anni fa.
Finito di mettere a letto Amelia si sedette su una poltrona lì vicino ed iniziò a pensare profondamente “Spero che la maledizione non si risvegli altrimenti finirà male; d’altronde la sua famiglia e da sempre maledetta a causa del contratto che il suo antenato strinse con me e mia sorella”
Si acese un sigaro che prese da un porta sigari che teneva dalla tasca dei pantaloni e continuò a pensare, scrutando attraverso l’oscurità di quella sera: “Chissà dov’è mia sorella, spero che stia bene”.
MENTE DI AMELIA
Amelia si trovava nella sua mente, guardandosi in girovedeva solo oscurità quando una strana sensazione la assalì: sembrava un misto di paura, inquietudine e incertezza. Inoltre sentiva qualcosa di viscido e appiccicoso avvolgerle lentamente le gambe. La stessa sensazione la sentì quando qualcosa la strinse attorno alla vita, nonostanteusasse tutte le sue forza per liberarsi, non ci riuscì e lentamente i tentacolila trascinarono sul fondo: lei urlo disperatamente:-Eizen, Reim aiutatemi!!
Nessuno senti la sua voce,d’altronde era sempre stato grazie aEizen e Reim che la aiutavano sempre: ora si trovava da sola senza nessuno che la potevaaiutare e pensò: “Forse questa è veramente la fine che merita una debole che non riesce a fare nulla, tanto vale sprofondare nell’oscurità più totale”
Mentre veniva lentamente trascinata verso il fondo i suoi occhi si chiusero, e nel frattempo iniziò a sognare le memorie di quando era bambina:
Era una giornata con un sole che splendeva nel cielo, con gli uccelli sugli alberi verdi che cantavano, c’era una quiete fantastica ti faceva andare in pace la mente ma quella quiete fu interrotta da uno scalpitare di zoccoli e di un nitrito; dalla forestalìvicino usci una carrozza nera, decorata con finiture bianche,trainata da due cavallimarroni, con la parte della testa bianca, che correvano a tutta velocita.
Sulla carrozza c’erano 4 persone: una donna dai capelli corvini e gli occhi azzurri,con un seno prosperoso,che portava un abito vittoriano viola con strisce fuxia ed un paio di scarpe da sera rosse; seduto al suo fianco c’era un uomo sui 30 anni come la moglie. Esso vestiva una camicia bianca a bottoni con i polsini, sopra portavaun frak nero ed un paio di guanti neri, in testa aveva un cilindro nero mentre in mano teneva un bastone da passeggio con raffinate decorazioni in oro e argento di un legno alquanto raro di cui Amelia non aveva mai sentito parlare,nonostante conoscesse tutta la flora di Reville e dintorni alla perfezione.
Portava dei pantaloni neri con scarpe da sera del medesimo colore aveva i capelli rossi corti ed degli occhi azzurri. Di fronte a loro c’erano due bambini di 5 anni: una era una bambina dai capelli rossi con gli occhiazzurri. Mentre l’altro era un bambino dai capelli neri e gli occhiazzurri.
Mentre Amelia vedeva quella scena le venne un gran mal di testa, come se qualcosa sepolto da anni stesse riaffiorando nella sua mente.
Intanto si sentivano dei dialoghi provenire da dentro la carrozza: la donna stava dicendo –Amelia e Vash comportatevi bene quando saremmo al cospetto di Rufus-
Vash chiese –che tipo è questo Rufus?
Il padre rispose –Rufus è a capo della casata dei Barma una famiglia di stranieri che si dice abbiano aiutato Jack a fermare la tragedia di Sablier,possiamo dire che per lui le persone si dividono in utili e inutili e ha il monopolio delle informazionisu Pandora e Reveil, insomma lui sa tutto ciò che accade qui intorno-
Amelia che stava guardando fuori dalla finestra disse –Deve essere un grande uomo-
-Sì, noi da generazioni serviamo la famiglia Barma come spie- rispose la madre.
“Ma come quella sono io?Impossibile. Io ho vissuto per anni in un orfanotrofio ed ero figlia di una contadina, poi sono stata adottata da Rufus. Le stava venendo un mal di testa, ancora più forte si sentiva la testa esplodere, ma il vero problema era come uscire da quel dannato sogno”
Mentre stava pensando, notò una luce di colore bianco, accecante e calda, ma allo stesso tempo famigliare e sentiva la voce di Reim che la chiamava –Svegliati Amelia, che è tardi!
NEL FRA TEMPO NELLA STANZA DI AMELIA
Era una mattinata assolata, con i raggi di luce che filtravano dalla finestra e accarezzavano il viso di Amelia: fuori era tutto calmo, si udiva solo il rumore degli uccellini cantare e la frescura della brezza mattutina. Ad un tratto si senti il rumore della porta di Amelia sbattere da cui entro Reim che cercava di svegliarla le stava dicendo –svegliati Amelia è tardi-
Nel frattempo Eizen si era nascosto nel bagno per evitare di farsi scoprire da Reim e stava origliando dalla porta quando senti uno sbadiglio ed una voce dire: –Reim cosa vuoi?
-Vorrei sapere perché ti sei svegliata così tardi?
-Dai non fare il fiscale, adesso vado subito da Rufus gli devo chiedere un paio di cose- disse con voce seriosa e sguardo deciso.
-D’accordo ma vedi di muoverti- disse, per poi girare i tacchi e andarsene.
Quando Reim usci, Amelia disse –esci dal bagno ti devo parlare- disse seriosa e con uno sguardo in grado di congelare il sangue nelle vene.
-Inizi a spaventarmi con quella faccia e quel tono di voce! - disse ridendo
-Oggi ho fatto un sogno che sembrava reale:c’ero io da bambina ed ero insieme a mio fratello e ai miei genitori,e da come eravamo vestiti sembravamo dei nobili non dei contadini, comunque… perché sei nella tua forma fisica? -
A sentire quelle parole Eizen iniziò a sudare freddo e disse con nonchalance: -Sarà stato solo un sogno, comunque non riesco più a tornare alla mia forma spiritica-
Amelia cambiò sguardo: da serioso a quello di sempre, per poi dire Ti credo, tu sei la persona oltre a Reim e Rufus di cui mi fido di più!
Sentendo quelle parole gli venne un tuffo al cuore lei aveva tutta quella fiducia in lui e dover mentire per mantenere quella promessa? Poteva tradire quella persona per Amelia? No, non poteva perché se quella promessa veniva infranta Amelia si sarebbe trovata in pericolo e lui non poteva permettere che questo accadesse.
Mentre pensava, Amelia era sparita e stava avanzando velocemente verso l’ufficio di Rufus come se avesse l’argento vivo addosso. Mentre procedevaincontrò un paio di domestiche che discutevano tra di loro del fatto che il Rufus, in passato, avesse tentato un sacco di volte di conquistare Sheryl fallendo sempre; lui era cosi fissato da mandare Reim a casa dei Rainsworth con l’ordine di non tornare fino a che Sheryl avesse accettato il suo amore.
Per tutta risposta lei invitò Reim a rimanere da loro quanto voleva infatti, tornava alla villa solo quando Rufus lo chiedeva. Amelia dopo aver origliato la conversazione, iniziò a pensare “Come può essere così testardo quell’ uomo? ”
Arrivata davanti allo studio di Rufus, entrò sbattendo la porta e ricevendo un’occhiataccia lei rispose col suo sguardo, il più gelido possibile. –voglio chiederti chi erano i miei genitori? mentre si sedeva sulla sedia.
-Te l’ho già detto: sei stata adottata da me, sei mia figlia anche se adottiva-
-Allora spiegami perché non hai scelto un maschio, sarebbe stato migliore per la successione- disse spazientita e battendo per terra il piede.
-Te l’ho già detto: sei stata adottata da me perché eri l’unica interessante in quell’orfanotrofio e l’unica ad avere dei capelli rossi-
-Allora perché non ti comporti da padre e stai sempre chiuso… non mi saluti mai? Non ti sei preoccupato per me dopo che me ne andai per quei 15 anni, Al mio ritorno non mi hai chiesto niente, anzi mi mandi in missione come se non mi volessi tra i piedi!!!- disse infuriata come non mai, con il fumo che le usciva dalle orecchie.
Nel frattempo c’era un casino fuori, dalla porta di Rufus si sentivano urli di domestiche che stavano picchiando una persona, quando la porta si apri c’era Eizen legato come un salame con delle corde, che stava implorando di essere liberato, ma le servitrici continuavano a dire che aveva sbirciato mentre loro si cambiavano.
Amelia si mise una mano sulla faccia, andò verso Eizen e chiese –Hai veramente sbirciato le cameriere mentre si cambiavano?
Eizen negò in tutti i modi, dicendo –Mi sono solo perso per la villa, ho aperto un paio di porte, ma mi sono ritrovato nella sala da pranzo e poi in una biblioteca: una volta uscito queste due mi hanno legato e portato qui da voi-
-Abbiamo visto qualcuno spiarci quando abbiamo guardato fuori dalla porta abbiamo trovato solo te, che poi, conciato così, sembri un ladro poi con quella mascara nero, pesantissimo, sugli occhi ci hai spaventate senza contare le borse…
Amelia, sospirando e mettendosi una mano sulla faccia, disse –miseriaccia perché mi metti in questi guai; comunque lui è il mio assistente quindi se fosse stato lui non si sarebbe fatto scoprire tanto facilmente-
-Se permetti vorrei liberarmi-
-Ok, fai pure-
Eizen tirò fuori una lametta con cui inizio a tagliare le corde per poi liberarsi con una facilità impressionante e disse –C’è qualche nuova missione?
Rufus, interrompendo il discorso, disse –Si, lascio i documenti sulla scrivania-
Amelia li prese e se ne andò sbattendo la porta.
note del autore
scusate per questo ritardo abbisale, ma non avevo idee per la storia.
   
 
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