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Autore: Disorder_Alice    04/04/2017    0 recensioni
Al centro della stanza torreggiava un dipinto a figura intera di un giovane di straordinaria bellezza. Davanti a lui stava in piedi il suo creatore, intento a dare gli ultimi tocchi di pennello.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Reita, Uruha
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Beauty
"E la Bellezza è una forma del Genio... Direi addirittura che è qualcosa di superiore al Genio poiché non richiede spiegazioni. È un dato di fatto della natura, immenso come la luce del sole o la primavera o il riflesso nell'acqua cupa di quella conchiglia d'argento che chiamiamo Luna. È indiscutibile. Detiene il diritto alla sovranità, ed eleva al rango di principi chi la possiede."
-Oscar Wilde

 

L'aria calda e umida del Giugno londinese attraversava l'ampia finestra aperta, facendo ondeggiare lievemente le bianche tende di garza leggera, portando a tratti con sè l'odore dei lillà che fiorivano rigogliosi nel giardino.
Al centro della stanza torreggiava un dipinto a figura intera di un giovane di straordinaria bellezza. Davanti a lui stava in piedi il suo creatore, intento a dare gli ultimi tocchi di pennello.
- Hai sempre un'aria così accigliata mentre dipingi, Akira! - Constatò con voce languida un giovane dai capelli corvini, accomodato su una delle poltrone dello studio.
- Fa silenzio Yuu, mi deconcentri - Ribatté l'altro, senza staccare gli occhi dal suo lavoro.
Il moro rise sommessamente, giocando col pomo d'argento del suo bastone da passeggio.
Lasciò vagare lo sguardo per la stanza, soffermandosi poi sul ritratto.
- È veramente un lavoro eccellente. La tua opera migliore, azzarderei. Dovresti esporlo, Akira - Commentò Yuu.
- Non credo che lo farò. Questo dipinto rappresenta un punto di svolta per la mia arte. In lui vi è troppo di me.-
- Oh, andiamo! Non vedo la minima somiglianza tra te e il soggetto del dipinto! -
- Certo che no! Ciò di cui parlo io non è visibile. - Ribatté Akira, scostandosi una ciocca di capelli biondi dalla fronte e voltandosi per guardare l'amico.
- È qualcosa di più... Intimo.- Concluse con un sospiro.
- Stai forse cercando di dirmi che tra te e quel meraviglioso giovane vi è un coinvolgimento sentimentale? - Insinuò Yuu, sistemandosi meglio sulla poltrona, appoggiando languidamente il mento alla mano adornata da un anello.
- Assolutamente no! Tra me e Kouyou c'è un coinvolgimento a puro scopo intellettuale. Lui è diventato il fulcro della mia produzione artistica. La sua bellezza è per me fonte continua di ispirazione. -
- E così si chiama Kouyou! Ma dimmi, ti deciderai mai a presentarmelo? -
-Questo è totalmente fuori discussione. Tu sei ben noto per il fatto di avere una pessima influenza sulle persone. Lui è giovane e il suo animo è puro, non ti permetterò di guastarlo.-

- Non starai dicendo sul serio, Akira! -
- Sono assolutamente serio, Yuu. -
Il moro fece per ribattere, ma un maggiordomo entrò in stanza.
- Signor Suzuki, il signor Takashima è qui per vedere il ritratto, lo lascio entrare? - Annunciò.
Akira rivolse un'occhiata colma di disappunto al moro, che rispose con un'alzata di spalle e un sorriso sornione.
- E sia, fallo entrare. - Concesse il pittore, alzando gli occhi al cielo.
Il maggiordomo si accomiatò con un breve inchino.
Pochi istanti dopo, un giovane dai capelli ramati e le guance imporporate dal rossore della gioventù fece la sua comparsa, e la luce soffusa del sole estivo parve entrare con lui nella stanza.
- Oh Akira! Non riesco a credere che tu abbia già quasi ultimato il ritratto! - Esclamò con aria eccitata, che subito lasciò il posto ad un lieve imbarazzo non appena notò la presenza del moro.
- Ti chiedo scusa, non credevo avessi compagnia! - Mormorò, rimanendo fermo sulla porta.
Yuu, ancora fermo sulla poltrona, osservò il giovane da capo a piedi. Gli occhi scuri si fecero più sottili, le labbra carnose si piegarono in un sorriso soddisfatto.
- Bene Akira, credo sia giunto il momento di fare delle presentazioni! -
~
Il giovane pittore posò lo sguardo prima su Kouyou, che era ancora sulla soglia della stanza, poi su Yuu, che si era alzato dalla poltrona, e continuava a scrutare il nuovo arrivato con palese interesse.
- Dunque – Cominciò il biondo, schiarendosi la voce. - Kouyou, ti presento Yuu Shiroyama, un mio vecchio amico. -
- Molto piacere, Kouyou – Mormorò il moro, allungando una mano in direzione del più giovane, che dopo un momento di esitazione la strinse.
La mano di Kouyou era fresca e morbida, ma a dispetto di questo, la sua presa era salda, notò il moro.
- Piacere mio, signor Shiroyama – Rispose il castano, puntando gli occhi ambrati in quelli color liquirizia dell'altro.
- Bene, sono felice che voi due vi siate incontrarti, ma immagino che Yuu non possa trattenersi oltre, è sempre un uomo molto impegnato! - Si intromise il pittore, lanciando uno sguardo sollecito all'amico.
- In verità questo pomeriggio non ho nessun impegno. Nulla di particolare importanza, ad ogni modo! Dunque, se a voi non dispiace, potrei restare ancora per un po! -
- Kouyou deve posare per l'ultima volta, è un momento importante, non vorrei che la tua presenza potesse distrarlo! -
- Oh no, Akira! La compagnia del signor Shiroyama non mi distrarrà in alcun modo, lo prometto! Permettetegli di restare! -
- E sia, puoi rimanere, Yuu! - Concesse il biondo con un sospiro rassegnato.
-Bene! Starò qui buono e non vi sarò di nessun incomodo, non vi preoccupate - Disse il moro, tornando a sistemarsi sulla poltrona con fare soddisfatto.
Scuotendo appena la testa, Akira tornò di fronte la tela, e Kouyou salì sulla pedana, lo sguardo fisso su Yuu.
Quell'individuo così elegante aveva catturato completamente la sua attenzione. Tutto in lui aveva un fascino magnetico, a partire dalla voce, bassa e suadente, fino ad arrivare all'abbigliamento curato nei minimi dettagli.
Gli sfuggì un sospiro quando lo sguardo gli cadde sulle labbra, ancora schiuse in un sorriso appagato.
- Allora, Akira, come vi siete conosciuti tu e Kouyou? - Domandò Yuu in quel momento.
- Ci siamo conosciuti qualche tempo fa ad una cena, in una di quelle rare occasioni in cui mi concedo alla vita pubblica. - Spiegò distrattamente il biondo.
- È stato decisamente un incontro fortuito, per te! E invece questa storia del ritratto da dov'è nata? -
- Oh, a questo posso rispondere io! Akira me lo ha chiesto più volte, all'inizio ero un po restio, ma poi l'idea mi ha conquistato, e ho accettato! - Si intromise il più giovane.
- E io ti sono immensamente grato per avermi permesso di ritrarti, Kouyou! Sono felice di annunciarti che il dipinto è praticamente terminato! Devo completare solamente lo sfondo. -
- Fantastico! Kouyou, ti andrebbe di accompagnarmi in giardino? In questo modo Akira potrà ultimare in tranquillità il suo lavoro! - Propose Yuu.
Il pittore si irrigidì, il pennello sospeso sulla tela. Si volse con lentezza, scoccando uno sguardo gelido in direzione del moro. Fece per ribattere, ma Kouyou fu più veloce.
- Penso che sia un'ottima idea! Possiamo, Akira? -
Di fronte alla richiesta del giovane, il biondo si trovò costretto a capitolare.
- Andate pure, dirò al maggiordomo di portarvi qualcosa di fresco da bere. -
I due lasciarono assieme la stanza, per inoltarsi nel rigoglioso giardino.

~
Rimasti soli, le parole lasciarono il posto al silenzio.
Camminavano, distanti ma non troppo, studiandosi vicendevolmente.
Kouyou si inoltrò tra i fiori, guardandosi attorno con aria meravigliata, quasi fosse l'incarnazione della figura poetica del Fanciullino.
Circondato dai fiori di Lillà, li carezzava delicatamente, vi immergeva il viso, beandosi del loro profumo.
Che assurdità! Quale contraddizione scorgo nell'immagine che mi sta davanti! Una bellezza così superba circondata da fiori così innocenti*!
Che sia ricoperto di buganvillea*, o di vermigli nasturzi*, piuttosto!

Questi pensieri si agitavano nella testa di Yuu, mentre osservava incantato il giovane, che ai suoi occhi risplendeva della stessa luce del sole estivo. Ora riusciva a vedere non solo una persona, ma l'incarnazione dell'ideale stesso della Bellezza.
Anche Kouyou, dal canto suo, studiava l'altro.
Si domandava quante e quali esperienze di vita aveva vissuto quell'uomo, che appariva ai suoi occhi come un mistero, e di un mistero aveva la stessa pericolosa e seducente attrattiva.
Fantasticava su quei capelli corvini, immaginò di lasciarvi scorrere in mezzo le dita, e di trattenerne una ciocca, che poi avrebbe accostato alle labbra per deporvi tremanti baci.
Pensieri simili si agitavano nella testa del moro, mentre seguiva il giovane che si addentrava sempre di più nel giardino.
L'essere umano da sempre anela alla perfezione, ma raramente riesce a raggiungerla. Ma il desiderio di Yuu non era volto al perfezionare sé stesso, in quanto sapeva di non poter raggiungere un ideale così alto, bensì verso Kouyou, che almeno in apparenza sembrava incarnarlo appieno.
Quel giovane lo aveva colpito come mai nessuna persona prima ad ora. Il suo interesse era decisamente lontano da quello puramente artistico che gli riservava Akira. Si sentiva attratto da lui, come una falena è attratta dalla luce.
Il suo corpo si mosse istintivamente verso quello del giovane, che abbassò lo sguardo.
La mano del moro andò a sfiorargli una guancia, scostando una ciocca di capelli ramati dietro l'orecchio, simile ad una candida conchiglia.
Kouyou sollevò il capo, incontrando gli occhi scuri e profondi di Yuu.
Basta un attimo. La scintilla è innescata.
Il giovane si scoprì completamente rapito dal moro. Si costrinse ad abbassare nuovamente gli occhi, e ad indietreggiare, per sfuggire a quel contatto inaspettato.
Yuu sorrise tra sè e sè, intimamente compiaciuto. Aveva ottenuto esattamente ciò che voleva.
- Signor Shiroyama, cosa sta facendo... Se ci vedesse Akira potrebbe interpretare male la situazione... - Mugolò Kuouyou.
- Oh no, non c'è nulla da fraintendere. È esattamente come sembra. Se voi non vi foste ritratto, io vi avrei baciato. - Sentenziò Yuu facendo un passo avanti, conscio che ora il più giovane ora non aveva una via di fuga.
Kouyou sentì le guance andare in fiamme, ma sollevò ugualmente il volto, fronteggiando il suo interlocutore. - Cosa vi ha fatto pensare che vi avrei permesso di baciarmi? - Domandò, sporgendo il mento in avanti in una posa altezzosa.
- Oh, andiamo, stavo solo scherzando! Siamo entrambi uomini, è ovvio che non vi avrei baciato. A meno che voi non lo desideriate. -
Il moro fece una pausa, passandosi una mano tra i capelli.
- Lo desiderate, Kouyou? -
Kouyou annaspò. Non si aspettava una domanda così diretta.
Sì. Lo desidero.
Era sbagliato, contorto, contro natura, illegale, perfino. Ma lui lo desiderava.
Prima che potesse dar voce a quel pensiero, la voce di Akira echeggiò nel giardino.
Li stava cercando.
- Eccoci Akira, arriviamo! - Esclamò Yuu, distogliendo l'attenzione dal castano, che rimase sorpreso da quel cambio di tono improvviso.
Istintivamente, si mosse fino ad afferrare una manica del completo pregiato del moro, che si voltò nuovamente verso di lui.
- Non c'è bisogno che mi diate una risposta. La leggo nei tuoi occhi. - Sospirò Yuu, portandosi nuovamente vicino al suo viso.
Il giovane serrò gli occhi e socchiuse le labbra, ma il contatto con quelle del moro non arrivò.
Yuu gli pizzicò gentilmente il naso, ridendo. - Siete proprio un giovane intraprendente, Takashima. Mi piacete. -
Il giovane rimase nuovamente spiazzato, e vagamente deluso dal bacio mancato.
L'arrivo del pittore nello spiazzo interruppe definitivamente la conversazione.
- Eccovi, finalmente! State bene? Non vi ho visto rientrare e mi sono preoccupato... - Asserì, rivolgendo uno sguardo di rimprovero all'amico.

- Stiamo bene, stiamo bene! Il tuo incantevole giardino è il posto ideale per sfuggire all'afa di questi tempi, è per questo che ci stavamo attardando qui fuori! -
- Voglio sperare che Yuu non si sia comportato in modo spiacevole con te, Kouyou. Non glie lo perdonerei mai. - Continuò Akira, ignorando volutamente Yuu.
- Oh no, assolutamente. Il signor Shiroyama mi ha tenuto ottima compagnia – Rispose Kouyou, cercando di modulare la voce, ancora scosso per l'accaduto.
- Molto bene. Cosa ne dite di rientrare, allora? Vorrei mostrarvi l'opera, finalmente terminata. -
- Avete davvero finito, Akira? - Domandò il giovane, illuminandosi.
- Certo! Torniamo dentro, ora. -
I tre si incamminarono nel giardino, ripercorrendo a ritroso il percorso. Kouyou lanciava furtive occhiate a Yuu, che volutamente, pur avvertendo lo sguardo ambrato del giovane su di sè, fece finta di nulla. La sua preda aveva abboccato all'amo, il gioco era fatto.
Rientrarono nello studio di Akira, dove li attendeva il dipinto, coperto da un paravento.
- Ci siamo. - Annunciò il pittore, scostando il paravento.
Nella stanza calò il silenzio.
Fu Yuu a romperlo. - A costo di ripetermi, è un lavoro davvero meraviglioso, Akira. Complimenti, davvero. -
- Ti ringrazio, Yuu. Sono felice che ti piaccia. Ma ora vorrei sentire il parere di Kouyou...-
Ma il giovane non parlava. Si era avvicinato al ritratto, ponendovisi davanti come se fosse uno specchio. E in effetti la tela restituiva perfettamente la sua immagine, come se si trattasse di una superficie riflettente.
Era lui, eppure non lo era. Era davvero quello il suo aspetto? Era così che lo vedevano gli altri?
Era davvero così.... Bello?
Fino a quel momento non se ne era mai reso conto.
- È... È meraviglioso, Akira. Non ho altre parole per descriverlo -
Il pittore tirò un sospiro di sollievo nell'udire quelle parole. - Grazie al cielo, per un attimo ho temuto che non ti piacesse... Avevi uno sguardo strano, assente, mentre lo osservavi! -
- Certo che mi piace... È solo che... Sembra che tu sia riuscito a catturare sulla tela degli aspetti di me che ignoravo perfino io. Voglio dire, Akira, io sono davvero così... Bello? -
Il pittore fece per replicare, ma Yuu fu più veloce.
- Certo che lo siete, Kouyou. Ma la vostra bellezza ha infinitamente più valore di quella del quadro. Mentre lui rimarrà immutato in eterno, voi sarete soggetto allo scorrere del tempo, un giorno invecchierete, e la vostra bellezza svanirà. La bellezza è effimera, per questo è preziosa. Dovete farne tesoro, e preservarla per quanto potete. -
- Yuu, le vostre parole sono per me fonte di ispirazione e di dolore al tempo stesso. Come posso convivere con questo aspetto, sapendo che un giorno o l'altro mi sveglierò, e ciò che vedrò nello specchio non sarà più un ridente giovane, ma un vecchio stanco e ingrigito? - Si lamentò il giovane, lasciandosi cadere seduto su una poltrona.
- Non disperate, giovane Takashima .Posso insegnarvi come sfruttare al meglio la vostra giovinezza, se voi me lo permetterete -
Il pittore, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, prese prepotentemente la parola.

- Yuu, non penso che a Kouyou occorra qualcuno che gli insegni come godersi la vita. Soprattutto tu, considerando la tua condotta! -
- Akira, penso che il signor Takashima sia grande abbastanza per decidere da sè le sue compagnie. Detto questo, Kouyou, vi andrebbe di unirvi a me per una passeggiata, questa sera? -
- Kouyou per favore, ignora le sue proposte poco serie e resta con me, questa sera. Lui non farebbe altro che riempirvi la testa di futili parole. -
- Oh no, basta parole, ho parlato abbastanza per oggi. Adesso, tutto ciò che voglio è osservare la vita. Potete venire ad osservarla con me, se lo desiderate. -
Kouyou assentì, e afferrò la mano tesa che Yuu gli stava porgendo.
Una mano che lo avrebbe spinto in avanti verso il futuro.
Verso la Vita.

*Yuu fa riferimento al linguaggio dei fiori, secondo il quale il Lillà è simbolo di prime emozioni d'amore, mentre il nasturzio rosso di amore impetuoso, e la buganvillea di passione.


***Note***
* Risorge dall'oltretomba e da pile di libri *
Salve a tutti!! Dopo una lunga, moooolto lunga assenza, mi son decisa a tornare qui su efp :°)
Riprendendo in mano un quaderno delle superiori, mi son trovata davanti l'inizio di questa storia. Allora mi son detta, perché non riprenderla in mano?
Nel bene o nel male, questo è ciò che ne è venuto fuori ^^" Se le cose andranno come spero, e l'ispirazione non mi abbandona per strada, forse più avanti pubblicherò un'altra one shot che sarà il seguito di questa, ma non faccio promesse che non posso mantenere (per questo non vi dico se e quando aggiornerò Teach me to love, che è li tra le storie pubblicate e mi guarda in cagnensco :° ) )
Detto questo, chiudo qui questo impacciatissimo angolo autrice, e me la do a gambe.
Un abbraccio, Alice <3

Ps: La storia è liberamente ispirata a "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde, l'ultima riga di dialogo di Yuu: "Adesso, tutto ciò che voglio.. [ecc.]" è la citazione che chiude il capitolo 3 del libro.

  
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