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Autore: cin75    04/04/2017    3 recensioni
Dalla storia:
“Oddio…oddio che ho fatto…..che ti ho fatto…Mio Dio!…Mio Dio!!…perdonami…Jensen….Jensen ti prego…..perdonami, amore mio!!” fece cercando di accarezzarlo o solo sfiorarlo.
Ma Jensen si scostò con un gesto intimorito, quasi come se avesse timore che ciò che era accaduto potesse ripetersi.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Raggiunsero il giardino interno alla struttura e cercando un posto più in disparte, decisero per una panchina all’ombra di un grande acero rosso.

Per un po’, una sorta di silenzio imbarazzato la fece da padrone. Entrambi si sentirono quasi come se fossero tornati indietro di anni, quando al loro primo appuntamento non sapevano cosa fare o dire.

“Sei dimagrito!” disse sorridendo Jared e Jensen di ricambio convenne.

“Anche tu!”

“Beh! io la scusa ce l’ho. Qui , per quanto si mangi bene, non hanno Jensen Ackles ai fornelli e soprattutto non hanno i suoi assurdi panini… “Elvis”…come piatto principale per una cena!!” scherzò.

“Ehi!! quei panini farebbero resuscitare i morti!”

“O forse uccidere qualcuno per infarto!!” replicò Jared.
 

Dio!!, da quanto non scherzavano in maniera così tranquilla.
 

Poi, però, Jared notò una lieve amarezza sul volto di Jensen.
“Dimmi che è successo dopo!” azzardò anche se voleva davvero sapere.

“Dopo, che ?”

“Dopo che mi hai portato qui.” specificò.

“ Jared..” sussurrò Jensen. Il ragazzo non voleva rovinare quel momento con assurdi ricordi che ormai facevano parte del passato. Sapeva che comunque ne avrebbero dovuto parlare, ma non voleva farlo in quel momento.

Ma Jared non era della stessa opinione.

“Dimmi che non hai affrontato quello che era successo, quello che ti avevo fatto..da solo. Dimmi che hai avuto qualcuno vicino con cui potevi sfogarti, parlare…. odiarmi.” e anche se quella parola era forte, Jared sapeva che non avrebbe potuto biasimare Jensen se avesse provato anche quel sentimento.

“Non serve che tu debba ..” cercò di rassicurarlo. Forse proteggerlo.

“Sapere?...certo che serve!!” rispose invece Jared, voltandosi di più verso il compagno così da poterlo guardare meglio. “In questa storia, in maniera diversa, ci siamo finiti entrambi, Jensen. Per colpa mia!”

“No!!” e fu come un rimprovero.

“Sì, invece e se me ne sono reso conto io, devi farlo anche tu. Perciò , ti prego…dimmi che non sei stato tutto questo tempo da solo.”

Jensen scosse il capo in segno di sconfitta. Jared era tornato davvero ad essere il suo Jared. Testardaggine compresa.

“Ty!” rivelò , infine.

“Ty?”

“Ty sa tutto. Lui sa tutto quello che è successo e dove sei!” gli confessò, guardando prima il giovane e poi il grande spiazzo davanti a loro.

“Ok !, anche se…credevo che fosse Felicia il tuo prete confessore.” asserì sorpreso e poi, in effetti ci penso meglio.


Jensen e Felicia sarebbero state anime gemelle se la natura non avesse voluto altro per loro!

Quindi, perché rivolgersi a Ty, per quanto l’amico fosse legato a Jensen.


“Jensen, perché sei andato da Ty?” chiese con una punta di preoccupazione.

“Per nessun motivo in particolare!” rispose evitando lo sguardo del giovane al suo fianco.

“Non mentirmi. Perché sei andato da Ty?” chiese ancora prendendogli le mani.

Jensen sentì il tocco di Jared e sospirando , decise di dire tutta la verità. “Io…insomma….”

“Sei stato male?!” chiese improvvisamente allarmato dato che Ty era un medico. “Per favore…per favore…parlami!”

“Quella mattina , quando dopo averti lasciato qui, tornai a casa, io…insomma…io ero ancora abbastanza…. dolorante. Pensai che un bagno caldo e un po’ di riposo avrebbe portato via tutto. Ma il giorno dopo, quel…quel disagio era ancora lì, presente.” confessò sapendo che Jared si sarebbe di nuovo accusato di tutto.

“Mio Dio, Jensen. Io….”, si colpevolizzò, infatti, l’altro. “Così sei andato da Ty!?”

“Sì. Gli dissi cosa sentivo, senza spiegargli troppo e quando lui mi visitò…non lo so, forse gli anni passati al pronto soccorso a contatto con ogni tipo di situazione, gli ha fatto scattare una molla. Lui… lui ha capito tutto. L’ho visto andare alla porta e chiuderla a chiave e poi è tornato come una furia da me e mi ha messo spalle al muro. Mi diceva che aveva capito, che dalla ferita che avevo non c’era altra spiegazione. E quando cominciò a stancarsi della mia reticenza ha tirato in ballo te, chiedendomi dove fossi, perché non eri con me in quel momento, perché eri sparito nel nulla e….e sono crollato. Mi dispiace , ma sono crollato.” sembrò chiedere scusa Jensen, per quella sua debolezza.

“Mi dispiace…mi dispiace…” fece abbracciandolo, cercando di portare via quell’insensato senso di colpa che provava Jensen.

“Gli dissi tutto e lui andò fuori di testa. Voleva uccidere te per quello che avevi fatto. Voleva prendere a pugni me per aver taciuto la cosa ed era davvero intenzionato a chiamare la polizia e l’ho dovuto implorare e mostrargli i documenti della tua riabilitazione per farlo desistere. Era davvero infuriato. Non mi ha parlato per giorni, fin quando non me lo sono ritrovato dietro la porta di casa con la scusa che avevo dimenticato di ritirare l’antibiotico dalla farmacia dell’ospedale.” continuò a raccontargli passando dall’amarezza alla riconoscenza verso il gesto dell’amico dottore.

“Era ancora arrabbiato?!”

“Sì, ma almeno restò con me per tutta la notte. Mi fece parlare. Dio!! mi fece parlare tanto e ascoltava ogni mia parola. Ma quella volta, quella notte non mi giudicò e non giudicò più te.” fece sorridendo appena.


 

Ty?! Che ci fai qui?!”

Hai già preso gli antibiotici che ti ho segnato l’altra mattina al mio ambulatorio?!”

Io no...non ancora! Non erano disponibili e solo oggi me li ha consegnati la farmacia.”

Ok! Meglio così. Non farlo. Prendi questi, sono più forti , ma anche più efficaci!”

Grazie. Ma potevi chiamare, sarei venuto io al...”

Ora cosa? Non posso venire nemmeno a trovare un amico?!”

Siamo ancora amici?!”

Non dovrei ma tu sei talmente idiota che non so cosa faresti senza di me. Ora spostati , fammi entrare e offrimi una birra.”

Ok!”

Una volta che i due furono sul divano del soggiorno….

Ora dimmi che è successo quella sera o meglio come siete arrivati a quella sera!? E dimmi la verità perché lo capirò se mi prendi per il culo!”

Jared stava attraversando un momento di forte impegno nel suo settore lavorativo. C’era in ballo una bella promozione e lui ci si era tuffato anima e corpo, ma i responsabili del suo ramo sembravano non accontentarsi mai e credo che forse è stato allora che iniziato a prendere qualcosa che lo aiutasse a stare sveglio , più attivo, più….non so cosa!”

E tu cosa gli hai detto quando te ne sei reso conto?!”

Ho provato a parlargli , a fargli capire che non era un bene quello che stava facendo, che si stava facendo. Ma lui mi ripeteva che non c’era pericolo, che non erano altro che pillole per stare più...in carica.”

Jensen...”

Lo so, lo so. Come vedi la colpa non è solo sua. Lui ha sbagliato nel prendere quella roba, ma io ho sbagliato nel non capire quello che realmente gli stava succedendo. Quella sera, quello che è successo è stato solo la palesazione più ...tragica, del modo in cui potevamo capirlo.”

Jensen, ascoltami. Sei come un fratello per me e sai che voglio un bene dell’anima anche a Jared.”

Lo so.”

Non voglio giudicarti e non voglio giudicare lui, ma non voglio nemmeno essere un ipocrita.”

Che stai cercando di dirmi, Ty?!”

Quello che voglio dire è che sei certo che quando Jared sarà fuori di lì, per voi riprenderà tutto come nelle favole della buonanotte? Come se niente fosse successo?”

Non sono un ingenuo Ty. So che quando Jared sarà di nuovo a casa, la riabilitazione non sarà finita, ma inizierà di nuovo qui, tra queste pareti, tra di noi. Questo lo so. Ma ...”

Ma?”

Non giudicarmi male per quello che sto per dire..”

Non lo farò. Parla con me!”

Anche dopo che lui mi ha...insomma, anche dopo quella sera, io non sono mai riuscito ad odiarlo. Avrei potuto denunciarlo, avrei potuto semplicemente sbatterlo fuori di casa, ma non l’ho fatto. L’unica cosa che riuscivo a pensare era che la persona che mi aveva ferito in quel modo non era la persona che io amavo. Che quella persona non esisteva e che Jared , il Jared che si sarebbe fatto ammazzare per me, invece sì. E io dovevo fare qualsiasi cosa per riaverlo.”

Ed è per questo che...”

Che ho chiamato la clinica del dott. Collins.”

Jensen, io vorrei tanto...”

Ascoltami Ty. Jared fa parte della mia vita. Jared è la mia vita. Ed è nella natura umana fare di tutto per proteggere la propria vita con tutte le forze. Io sto proteggendo Jared e di conseguenza sto proteggendo me.”

Lo ami fino a questo punto?!”

No. Anche di più!”


 

“Così è rimasto a casa nostra per quasi una settimana. Si è preso cura di me, sia fisicamente che psicologicamente. Non mi ha mai lasciato solo.” fece poi con tono più pacato e tranquillo, sperando che anche Jared potesse beneficiarne.

“Gliene sarò sempre immensamente grato di questo.”

“Era un po’ come se ci fossi anche io in riabilitazione.”

Jared lo abbracciò ancora. Gli carezzò le spalle. Se lo strinse vicino come se niente potesse mai dividerli. E Jensen si abbandonò a quell’abbraccio. Era lì per essere quello forte e invece fu Jared a mostrare la sua forza, sostenendolo. “Mi dispiace che tu abbia dovuto subire una simile assurdità, Jensen. Da me!” fece con più amara convinzione.

“Ne se venuto fuori, Jared. Ed è questo l’importante. E anche Ty lo ha capito!”

“Quindi non vuole più uccidermi?!” scherzò il giovane.

“No, non credo. Anche se penso che covi ancora l’idea di prendere a pugni entrambi!!”

   
 
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