Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: kamony    04/04/2017    7 recensioni
Qui si narra di pirati leggendari conosciuti in tutte le galassie per le loro gesta. C'é chi li considera eroi e chi li considera criminali . «La verità a volte è molto lontana da ciò che sembra» dice Harlock...
Tra vecchie conoscenze e nuovi protagonisti si snoda questa storia "diversa", ambientata in un "other verse" in cui potrete riconoscere tante sfaccettature dei molti universi, in cui è apparso il nostro pirata spaziale, e non. Una sorta di mashup (letteralmente mescolare), un racconto diverso da ogni storia che ho scritto in precedenza. ➤➤【INCOMPIUTA】
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harlock, Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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5

Dupont piagnucolava e si riparava con le mani la testa infilata tra i propri avambracci, come un bambino che sta per prenderle dalla madre.
«Non so niente! Lo giuro! Non mi fate male, vi prego…».
«Ma se non ti abbiamo neppure toccato» commentò leggermente perplesso Marcus Boone, nome in codice “C”.
«Prevenire è meglio che curare» ribatté l’uomo facendo capolino tra le sue stesse braccia.
«Questo buffone si fa beffe di noi, lascia che gli faccia male davvero!» aggiunse questa volta Boone.
«Sai benissimo che Marcus non aspetta altro che di menar le mani, ti conviene parlare prima che sia troppo tardi» intervenne Portia.
«Ma come ve lo devo dire? Non so niente!».
A quel punto risuonarono dei passi e dalla penombra fumosa della nave emerse una figura imponente, minacciosa. Un uomo molto alto, dall’aspetto cupo, con un occhio bendato e una profonda cicatrice che gli sfregiava il volto.
«Lasciatelo a me» disse costui con pacata freddezza.
«No, no, no! Non scherziamo, e questo qui chi è?» chiese Dupont ancor più tremebondo.
«Sono Capitan Harlock e sei sulla mia nave» gli rispose incrociando le braccia al petto e corrugando la fronte, rendendo così il suo sguardo ancora più duro.
«La prego, signor Capitan Harlock, non ho fatto nulla di male».
Il pirata lo fissò ancora per un lampo negli occhi, facendolo sudare freddo, poi afferrò l’interfono e comandò: «Yattaran, prepara il boccaporto per un’espulsione».
«Materiale avariato?» s’interessò il primo ufficiale.
«In un certo senso…»
glissò Harlock.
«Espulsione? Che significa?» domandò Dupont agitatissimo.
«Che se non parli verrai buttato fuori da questa nave, ma prima che atterri - rispose secco Ryo Tetsuda, nome in codice “D”, lisciando la sua katana - Magari prima che accada mi divertirò un po’ e ti amputerò qualche arto» aggiunse con un ghigno.
«Ma siete matti?» saltò su Dupont davvero spaventato a morte, la sceneggiata era finita, stava quasi per farsela nei pantaloni.
«Ti conviene parlare, ti prometto che se lo farai nessuno ti torcerà un capello. Ti do la mia parola d’onore» cercò di rassicurarlo Portia.
«Dovrei fidarmi di una manica di delinquenti?  Di un mostro e della parola di un’assassina?» chiese, facendosi piccolo piccolo contro la parete metallica della nave.
«Sì» fu la risposta secca e concisa di Harlock.

La manfrina si protrasse ancora per un po’, ma quando Dupont fu preso di peso e portato al boccaporto, tra lo stupore di Yattaran e l’orrore di Kei, che non erano stati messi al corrente del fatto che fosse tutta una finta orchestrata dal Capitano e da Portia, solo per farlo parlare, cedette e finalmente disse la verità.
A dire il vero, i due ufficiali erano rimasti spiazzati anche dal fatto che Harlock avesse liberato i prigionieri senza dir loro nulla e che addirittura fosse andato a recuperarne un altro, presumibilmente sulla Raza, alla chetichella, ma sul momento non dissero una sola parola.
Dupont spifferò che ovviamente era stato avvisato che questa commissione avrebbe fatto da esca per una trappola, e spiegò loro che lo avevano messo al corrente di averlo scelto per meglio ingannare l’equipaggio della Raza. Ammise anche che un altro soggetto, di cui però lui non conosceva l’identità, era stato assoldato per fare altrettanto con i pirati dell’Arcadia. Quello che però proprio non sapeva e di cui si erano ben guardati di metterlo al corrente, era la motivazione di queste due trappole speculari. Lui aveva accettato perché era un lavoro facile e molto ben pagato. Visto con il senno di poi, forse troppo. Alla fine stava rischiando la vita, ma ormai era fregato e doveva cercare in qualche modo di salvare la pelle.
Portia e il Capitano, dopo la confessione, si allontanarono un attimo per confrontarsi a quattr’occhi.
«Che mi dici di lui?» chiese serio il pirata scrutandola.
La donna una volta di più si sentì indagata da quello sguardo profondo e avvertì una lieve sensazione di disagio, una cosa impensabile per una come lei, sempre sicura, fredda e agguerrita.
«È un fifone di prima categoria. Ha cantato come un usignolo. Sono certa che non sa altro» rispose decisa e sicura.
Harlock la fissò ancora per momento, molto severo, quasi arrabbiato.
«Non posso che fidarmi di te - anche se ultimante la mia capacità intuitiva sembra aver avuto una battuta d’arresto» commentò poi laconico, omettendo di dire a voce alta l’ultimo pensiero formulato tra sé e sé. Ovviamente si riferiva a Nagol, a questo punto era chiaro che li avesse venduti come un Giuda.


Più tardi, una volta rinchiuso nuovamente Dupont, sempre in una cella dell’Arcadia, Harlock si ritrovò a dover dare qualche spiegazione a Yattaran e Kei.
«So che uomo sei e come agisci, ma malgrado ciò, per un attimo, ho davvero pensato che fossi uscito di senno, quando hanno portato quel tipo quassù, per gettarlo nello Spazio» gli disse subito Kei.
«Capitano, perdonate l’insolenza, ma io sono molto preoccupato dal fatto che abbiate liberato i prigionieri» aggiunse a ruota l’altro pirata.
Harlock con fare molto meditabondo chiuse l’occhio e sospirò quasi impercettibilmente.
«Yuki, sai benissimo che non è da me fare cose del genere. Era una farsa. Ero d’accordo con il capitano Lin. Era un escamotage per farlo parlare ed è riuscito, mi pare». Poi si rivolse direttamente al primo ufficiale: «Capisco il tuo disappunto, ma ho dovuto fare un gesto di buona volontà nei riguardi dell’equipaggio della Raza e del suo capitano. Siamo stati tutti raggirati dalla Coalizione e dall’autorità Galattica. Dobbiamo scoprire perché, ma questo non significa che mi fidi ciecamente di loro, infatti dovete tenerli d’occhio e comunque sono relegati al settore H-3 della nave, il resto è stato loro inibito».
«Ai vostri ordini, Capitano» scattò Yattaran.
«Ti fidi davvero di quella donna? Ho sentito cose terribili sul suo conto» gli chiese confidenzialmente la bionda pirata.
Harlock abbozzò un mezzo sorriso.

«Perché, non dicono cose terribili anche su di noi?» le rispose.
«Ma quelle sul nostro conto sono tutte falsità!» saltò su Kei.
«E chi ti dice che non lo siano anche quelle su di loro?».
«Io non mi fido».
«E fai bene. Come hai sentito, ho limitato a loro l’accesso a gran parte dei settori dell’Arcadia e vi ho detto di tenerli d’occhio».
«Lo faremo, puoi starne certo» asserì l’ufficiale determinata.
Harlock fece un cenno d’assenso, poi in modo elegante, dato il suo austero portamento, girò sui tacchi e si avviò verso i suoi alloggi, nel cassero di poppa.
La penombra, fievolmente illuminata dalle candele e rotta dal suono gentile dell’arpa di Meeme, lo accolse come in un abbraccio caldo e amico, quasi rassicurante.
Si slacciò il mantello e si lasciò andare sulla poltrona antica, con la seduta imbottita di pelle.
L’aliena non si mosse ma continuò a suonare una melodia malinconica e soave. Conosceva il Capitano e sapeva subito distinguere quando qualcosa lo turbava e lo preoccupava più del solito. In quel momento le parve molto provato e inquieto, qualcosa lo impensieriva.
Suonò ancora un po’ pizzicando lievemente le corde della sua arpa, mentre Harlock, con l’occhio chiuso, ascoltava in silenzio quella carezza musicale, senza però trarne il giovamento sperato.
Alla fine la yurana smise di suonare lo strumento, lo ripose con delicata cura e gli si avvicinò. Dopo aver versato del vino in due calici, gliene porse uno.
«Che cosa ti turba?».
L’uomo bevve una generosa sorsata del nettare di Bacco e lo inghiottì senza assaporarlo troppo.
«Nagol ci ha traditi» disse senza mezzi termini.
«Ne sei certo?».
«Praticamente sì» e le spiegò come stavano le cose.
«Tutto sembrerebbe convergere in quella direzione - ammise Meeme - non so perché, ma io non credo che sia stato lui a tradirvi».
Harlock la fissò quasi perplesso. Conosceva le sue spiccate capacità empatiche. Non che fosse una maga o un’indovina, ma a volte aveva delle sensazioni che poi si rivelavano esatte, quasi nel cento per cento dei casi.
«Perché dici questo? Hai avvertito qualcosa?».
L’aliena s’irrigidì appena.

«Non proprio - disse sfuggente - È difficile da spiegare, però non riesco proprio a credere al suo tradimento» avrebbe voluto aggiungere altro, ma le si seccarono le parole in gola e preferì tacere.
Harlock rimase in silenzio. Si convinse che Meeme non avesse avuto nessuna delle sue famose intuizioni, ma che parlasse con il cuore e l’affetto. Gli stessi sentimenti che avevano gabbato lui, portandolo a fare una valutazione errata.
Finì in un’ultima sorsata il vino, poi afferrò l’interfono e comandò perentorio a Yattaran: «Trovami Nagol, lo voglio su questa nave il prima possibile».

Note
AUTORITA’ GALATTICA Corpo di polizia nel telefilm Dark Matter

Bibliografia
(Via via verranno aggiunte varie informazioni all’equipaggio della Raza e questo promemoria sarà d’ora in poi sempre alla fine di ogni capitolo, pronto per esser consultato e fare chiarezza per chi ne avesse bisogno)

Portia Lin
nome in codice “B”
Marcus Boone
, nome in codice “C”
Ryo Tetsuda
, nome in codice “D”
Emily Kolburn nome in codice “E”  
Griffin Jones
nome in codice “F”
Android
  nessun nome in codice

 

 

Spiegoni domande  e risposte

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Ma Buona sera cari lettori vicini e lontani!!!!
Per la vostra somma gioia sarò breve e coincisa perché sto quasi dormendo!^^
Dunque come avete visto a fine capitolo ho inserito una bibliografia così da tenere ben fresca la mente di chi legge e per non fare confusione con i nomi e i codici spero vi sia utile.
Non aggiungo altro, ma se avete domande fatevi avanti per quel che posso risponderò ;)
Questa volta aggiornamento mensile (un mese ed un giorno per essere pignoli, :P ) per la prossima chissà… non v’è  niente di certo, ma abbiate fede, l’aggiornamento, prima o dopo, arriva sempre! :D

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Ringraziamenti Sparsi

Un milione di grazie a tutti VOI lettori, che con mia gioia e sorpresa, continuate ad essere più di quelli che mi sarei aspettata!
Due milioni di grazie a chi oltre che a leggere si sofferma a scrivere le sue impressioni, sappiate che per me è sempre un bel regalo e che lo apprezzo muchisssimo!

Infine grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite
♥!

Disclaimer
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Tutti i personaggi non originali; ovvero Capitan Harlock e i protagonisti di Dark Matter, non mi appartengono, ma sono proprietà dei loro rispettivi creatori e proprietari.
Invece la trama, così come i personaggi originali e qualsiasi altra cosa inventata dalla sottoscritta, sono proprietà dell'autrice, cioè me :)

All pics are from google search.
Fan art by Jerome Alquie.
Graphic by me!

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