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Autore: rosewhite    05/04/2017    1 recensioni
Dopo anni di fatiche e dolori Megan è finalmente dove vorrebbe essere.
Agente Speciale di un'agenzia soprannaturale segreta ora si troverà di fronte ad una nuova missione più pericolosa e controversa di quanto credeva.
Riuscirà la nostra eroina a portarla a termine oppure perirà nel tentativo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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THERAMOS

 

Le ultime luci del giorno tingevano d'arancione il marmo della grande stanza del trono quando la ragazza incappucciata cadde pesantemente sul pavimento.
Un dolore lancinante le faceva stringere i denti mentre il sangue colava dal polpaccio, creando rapidamente una piccola pozza sotto di lei.
Fece sparire la maschera a forma di becco che aveva creato poco prima per riuscire a respirare meglio.
Come ha fatto a prendermi mentre stavo varcando il portale?
Una cameriera accorse, allarmata dal tonfo udito, e si avvicinò alla giovane con una buffa corsetta.
<< Signorina, sta bene? >> le disse agitando lo spolverino che aveva in mano, facendo cadere un po' di polvere sulla felpa nera della ragazza.
<< Perchè invece di guardarmi non chiami il medico?>> Le rispose irritata, stringendo ancor di più i denti.
La cameriera si alzò di scatto e corse fuori dalla stanza.
Dopo pochi minuti arrivò di corsa il medico di corte, con il suo camice bianco che sembrava risplendere di luce propria in contrasto con la pelle ambrata.
Si accovacciò vicino la ragazza ed iniziò ad analizzare la ferita in silenzio, le alzò la gamba e lei ispirò velocemente per il dolore.
<< Va bene signorina, mi ascolti bene: la pallottola è ancora all'interno della gamba, devo toglierla prima di poter fare qualsiasi cosa. >> Estrasse dalla valigetta di pelle marrone che aveva con sé una siringa e guardò negli occhi la ragazza, che gli fece un rapido cenno affermativo con la testa. Con efficienza e rapidità il medico le anestetizzò il polpaccio, mentre lei prestava particolare attenzione ad ogni venatura del marmo della stanza. Sentì il rumore di una confezione di plastica che veniva aperta e poi una lieve pressione all'interno della ferita. Il medico estrasse la pallottola, poggiandola a terra, poi posizionò le mani sulla ferita e chiuse gli occhi. Il calore pervase la parte inferiore della gamba e la ragazza sentí i tessuti che man mano si richiudevano, fino a tornare alla normalità. Nessun segno marchiava la sua pelle. Il dolore fisico si trasformò velocemente in rabbia.
Non solo era stata scoperta dall'Alleanza, ma era stata addirittura colpita. Ancora non riusciva a realizzare che qualcuno avesse osato spararle.
Ma la cosa peggiore era che doveva riferire l'accaduto al suo signore.
Come posso presentarmi da lui e dargli un tale dolore? si chiese mentre il timore le serrava la gola.
Asiya e Jumana, le due lune visibili da Theramos, erano già alte nel cielo quando la ragazza venne chiamata nello studio regale. Mentre percorreva il lungo corridoio, la stretta che sentiva alla bocca dello stomaco divenne sempre più forte.
Quando arrivò fuori la doppia porta di legno bianco con la sommità triangolare, bussò delicatamente tre volte. Appena ebbe il permesso di entrare, varcò la soglia con la testa china e lo sguardo fisso sull'enorme tappeto rosso cremisi con ricami in oro che ricopriva il centro del pavimento fino alla candida scrivania.
<< Buonasera mio Signore >>
<< Buonasera Isabelle. Hai il permesso di guardarmi. >> La ragazza alzò gli occhi azzurri per incontrare quelli castano scuro del suo re, ma non osò proferire parola.
<< Ho saputo che c'è stato uno spiacevole incidente e che sei stata ferita >> disse l'uomo alzandosi dalla scrivania e appogiandovisi dal lato opposto.
<< Come stai ora? >>
<< Sto bene, mio signore. - ingoiò il nodo che aveva in gola - Purtroppo sono stata intercettata dall'Alleanza ed un suo agente, una strega, - aggiunse con disprezzo - è riuscita a spararmi al polpaccio poco prima che varcassi il portale. >>
<< La conosciamo? >> La ragazza scosse la testa.
<< No, mio signore. So solo che è una strega del fuoco e sembra sia piuttosto potente. >>
<< Non vi sono molte streghe che lavorano per l'Alleanza. - alzò pensieroso lo sguardo verso l'alto soffitto bianco decorato con disegni astratti in oro e azzurro. - Non dovrebbe essere difficile individuarla. Se è realmente così forte come dici allora dovremmo portarla dalla nostra parte, non trovi? >> Incrociò nuovamente lo sguardo della ragazza. Isabelle non era affatto contenta di quel piano. Portare colei che le aveva sparato nella sua casa? Nella dimora del suo signore? Era follia. Ma nascose completamente il suo dissenso e chinando lievemente il capo rispose in tono sommesso:
<< Se ciò è quello che desiderate, mio signore. >> L'uomo si alzò di scatto e si voltò verso l'enorme balcone illuminato dalla luce delle due lune.
<< Ora lasciami pensare ad un piano. Và. >> disse liquidandola con un gesto della mano. Isabelle si inchinò.
<< Buonanotte re Nayf. Che Jumana illumini il vostro sonno. >>
<< Buonanotte Isabelle,  che Asiya vegli su di te. >> La ragazza uscì dalla stanza ed i pesanti battenti dello studio si chiusero con un sospiro alle sue spalle.
   
 
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