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Autore: MeinfridBlackforest    05/04/2017    0 recensioni
[US]
Se avete letto la prima stagione sapete bene di che cosa si parla.
P.S:Se non l'avete letta vi consiglio di andare a leggere la serie US1.
L'ultima Volta che abbiamo visto Ulysses Solomon Archer, aveva appena completato la sua missione, ma al tempo stesso, aveva perso tutto, la famiglia, l'amore, il lavoro, il suo unico fratello e anche il suo amato Truck.
Ora che Ulysses non ha più nulla da perdere, cosa gli rimane da fare? Quale mezzo di trasporto lo accompagnerà? Quale sarà la strada che deciderà di percorre?
Per saperlo non vi rimane che leggere.
P.S.S: Nella precedente serie ho sbagliato alcuni nomi e sigle, cercherò di correggere il tiro.
P.S.S.S: Se le storie vi piacciono, lasciate un commento, grazie.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come vi stavo dicendo poco fa, La mia astronave era stata distrutta, io e i guardiani ci eravamo separati e come al solito io e Groot eravamo partiti in coppia, la sola differenza era che quella volta mi ritrovai da solo, pensavo che il mio amico fosse finito in uno di quei posti dove il sole fa da padrone, Decisi di andarmene in quel posto che voi chiamate Florida.
Scesi per tutta la costa Est degli Stati Uniti ed arrivai nei territori della Florida, provai a chiedere aiuto a qualcuno, per sentire se avessero visto il mio amico, ma nulla, stavo per percorre tutta la strada principale a piedi, o almeno questo era il piano prima che qualche idiota mi beccasse a più di 100 Km/h.
L’unica fortuna che ho avuto era che la mia tostaggine mi aveva aiutato ad assorbire il colpo, così mi rialzai, deciso a fare un buco in testa a quel pirata, lo ammetto però, era una bella vettura quella che guidava.
Il tizio scese dalla macchina e lo vidi in faccia, escludendo i capelli corti e il vestito da pinguino, lo riconobbi subito.
“Rocket?”
“US?” “Porca vacca, non mi sbagliavo sei proprio tu”
“Pensavo di aver investito un altro procione”
“A chi hai dato del procione?”
“A nessuno, tranquillo”
US mi si avvicinò e fece il gesto del pugno per salutarmi.
“Minacce di morte a parte, sono felice di vederti” “Ma cosa ci fai in Florida?”
“Potrei farti la stessa domanda, che ci fai tu qui?”
“Io qua ho un lavoro da svolgere, tu che scuse hai?”
“Ho perso Groot e lo sto cercando da queste parti”
“Ho sentito dell’incidente e della guerra civile tra supereroi”
“Già, brutta storia”
“Comunque, perché pensi che il tuo amico platano sia arrivato fin qua giù, se voleva un spazio verde enorme dove potersi nascondere, poteva andare comodamente a Central Park”
“Dove scusa?”
“Central Park, New York” “Non lo hai cercato da quelle parti?”
Rimasi zitto per un paio di secondi, giusto il tempo per dire a me stesso “Sono veramente un idiota” Prima che US mi riportasse alla realtà.
“Senti, se vuoi dopo il lavoro ti ci posso portare io a New York, ti va?”
“Si…grazie”
“Molto bene, devo andare dal mio cliente, gli dirò che sei la mia spalla”
“A proposito di clienti, quel macchinone è una meraviglia”
“Lo so”
Salì sulla macchina, anche se dentro di me sentivo un po’ di nostalgia, ma venne zittita per un po’ dal motore di quel gioiello, volevo rimanere libero, ma US si oppose.
“Regola numero uno per chi viaggia con me: Cinture di sicurezza”
Schizzammo da zero a cento in un istante, e riuscimmo anche a chiacchierare.
“Dove hai lasciato lo US1?”
“Spiacente Rocket, ma niente Truck, non per il lavoro che svolgo”
“A me piaceva però” “Che gli è successo?”
“Storia lunga, non so se la tua attenzione reggerebbe”
“La strada è lunga, spiega pure.”
E grazie a quella conversazione che sono venuto a sapere di tutte le avventure precedenti di US, ed a ogni racconto mi rendevo conto di quante ne avesse passate.
“Cavolo, mi dispiace amico”
“Ormai è acqua passata, vado avanti, come ho sempre fatto”
“Già, a proposito se non lavori più per lo S.H.I.E.L.D e non sei un camionista, che cosa fai adesso, quale lavoro ti permette di avere abbastanza soldi per una bellezza del genere?”
“È una Murciélago e per quanto riguarda il lavoro…diciamo che anche se non ho più un Truck, lavoro ancora nel settore dei trasporti di merci”
Non capì cosa intendesse, così mi limitai a dirgli solo “Ok”
Raggiungemmo la città di Miami, per la precisione ci fermammo in periferia, davanti a una enorme casa, prima di scendere US mi parlò di alcune regole.
“Questo è un cliente importante Rocket, devo fare buona impressione, comportati bene e non rovinare tutto, ok?”
“Guarda che non sono un animale da compagnia, so come comportarmi”
“Bene, a Rocket” “Regola numero due: niente nomi, se senti qualcosa di strano, attieniti ai nomi in codice”
“Ok, e il tuo sarebbe?”
“Highwayman”
Uscimmo dalla macchina ed entrammo nella proprietà, c’erano parecchi gorilla armati, chiunque fosse era qualcuno di importante, e a giudicare dall'interno della casa oltre a essere importante era anche bello ricco.
Ci ricevette nel suo ufficio, a vederlo sembrava il solito riccone che si gode la calda Miami, camicia bianca, occhiali da sole e capelli completamente tirati indietro.
“Sei tu, l’uomo che ho richiesto”
“Sono Highwayman e lui è il partner, Rocky”
Il riccone mi squadrò e poi disse “Sembra un procione” inutile dire che avrei voluto graffiargli la faccia.
A un certo punto schioccò le dita e uno dei gorilla portò una valigetta chiusa.
“Molto bene, se le voci che girano su di te sono vere, sei più che adatto a portare a termine l’incarico” “Devi trasportare questa valigetta fino a Jacksonville”
“Molto bene” rispose US
“So che ti faccio andare dall'altra parte del paese, ma è molto importante”
“Ci vogliono circa cinque ore, mene basteranno due”
“Se ci riesci potrai avere un extra sull’accordo pattuito in precedenza” “Ora vai, il tempo è denaro”
Uscimmo dalla residenza e iniziai a discutere con US
“Non mi sembrava un tipo apposto”
“Uomini d’affari, sono tutti così”
“No, io intendevo che non mi sembrava una brava persona, non hai nemmeno controllato cosa c’è dentro quella valigetta”
“Regola numero tre: mai aprire il pacco”
“Uffa, che barba però” “A proposito, come pensi di arrivare in quella città in meno di due ore?”
“Allaccia le cinture e lo scoprirai”
Mi misi a sedere e poco dopo partimmo veloci come il vento, lo US1 mi mancava, ma quella macchina era favolosa.
US non scherzava, era bravo a guidare, riuscì anche a seminare un paio di poliziotti che volevano fermarci.
Eravamo quasi arrivati e la curiosità mi stava uccidendo.
“Posso dare un’occhiatina?”
“No”
“Andiamo”
“No”
“Per favore, favorino”
“No”
“Ok, va bene, hai le tue regole, le rispetterò”
“Grazie”
Gli dissi così, ma secondo voi gli ho veramente dato ascolto?
Mi sgancia la cintura e scattai sulla valigetta, US cercò di fermarmi, ma oramai avevo raggiunto la valigetta e vidi cosa c’era dentro, era una pistola, ma di quelle laser, non conoscevo il modello, ma a giudicare dalle caratteristiche pareva terrestre, questo era tutto quello che riuscì a notare, anche perché poi un bastone elettrico mi colpi le chiappe e mi fece svenire.
“Mi dispiace Rocket, ma mi ci hai costretto” furono le ultime parole che sentì prima di addormentarmi.
Mi risvegliai un’ora più tardi e dal finestrino vidi US dare a la valigia a una persona, anche quella mi pareva losca.
Aspettai che US tornasse alla macchina e nel frattempo coltivavo allo stesso tempo vendetta e curiosità.
“Ti sei svegliato, come ti senti”
Gli puntai la pistola alla testa e gli dissi “Bene grazie”
“Ma ora voglio un paio di risposte, chi erano quelli e perché gli hai consegnato la valigetta?”
“Regola numero due: niente nomi”
Mi innervosì ulteriormente e iniziai a riscaldare la pistola.
“Hai cinque secondi per rispondermi”
Ma US non mi diede nessuna attenzione, continuava a guidare, lo minacciai più volte, ma non si girò, era come se non gli importasse, alla fine mi arresi e mi rimisi a sedere.
Ritornammo alla casa del riccone senza dire una parola, un fatto strano che attirò la mia attenzione furono le mani di US, era come se stesse reggendo qualcosa, ma non vidi niente.
Il riccone ci accolse nuovamente nel suo ufficio.
“Complimenti, vali davvero ogni centesimo” “Direi che ti sei guadagnato il tuo extra”
Non ce la facevo più a rimanere in silenzio
“Ascoltami “Highwayman”, Sono veramente contrariato da tutto questo”
Poi il riccone aprì un'altra valigetta e lì i miei occhi si spalancarono.
“Sono crediti terrestri?” chiesi a US
“Si”
“Nella vostra valuta sono tanti, vero?”
“Si” “Per favore Rocky, potresti portare la valigia dentro la macchina, per favore?”
“Devo parlare con il signore”
“Subito”
Così uscì dalla stanza e mi diressi verso la macchina, mentre US chiuse la porta a chiave.
“C’è qualcosa che non va Highway?”
“No, niente di che, ma avrei una domanda per lei capo”
“Sentiamo”
“So che lei in passato ha lavorato per lo S.H.I.E.L.D, in una sezione molto particolare”
L’uomo spalancò gli occhi e chiese “Come lo hai saputo?”
“Amici, sta di fatto che in quella sezione, lei e altre persone siete state corrotte da un organizzazione criminale, lasciando gli agenti Sidney e Kathleen Archer a morire, in oltre avete simulato la vostra morte e andando a nascondervi, cominciando attività illegali senza farvi scoprire.”
L’uomo stava iniziando a sudare e deglutì rumorosamente, poi US si rivolse verso di lui, una serie di piccole scosse lo circondarono mentre intorno a lui comparve un armatura, metà rossa e metà blu, la stessa cosa accadde vicino alla sua mano e dal nulla comparve una valigia molto lunga, al cui interno c’era una spada.
“Non è fantastica la tecnologia mimetica dello S.H.I.E.L.D?”
L’uomo cercò di aprire il cassetto della scrivania, nel disperato tentativo di prendere un arma, ma in un battito di ciglia, la sua mano venne recisa dal braccio.
L’uomo cominciò a urlare mentre US cominciò a girargli intorno.
“Vedo che ha già fatto conoscenza con la mia spada, io la chiamo Route1, “La lama della retta via”
“Ti prego, chi è che ti ha pagato? Lo S.H.I.E.L.D? Qualche rivale in affari?” “Ti prego, non importa quanto ti danno, io ti posso comodamente dare il doppio, anzi, il triplo”
“Ma io non voglio i suoi soldi signor Power, io voglio la tua vita”
Tra le lacrime e la disperazione, l’uomo chiese “Ma…tu chi diavolo sei?!”
“Il fantasma del natale passato”
Mentre tutto ciò accadeva, io avevo già messo la valigia in macchina e stavo aspettando US per partire verso New York, ma poco dopo avvertì degli spari.
Entrai di nuovo nella proprietà e alcuni gorilla mi puntarono i mitra addosso, ma qualcuno li seccò appena in tempo, era US, con addosso la sua armatura e la sua spada.
“US, ma che cosa cavolo stai facendo?”
“Non deve sopravvivere nessuno”
“Cosa?”
US mi passò due fucili e mi gridò “Rocket, dammi una mano!”
Sapevo di già che quelle non erano persone pulite, ma non mi sarei mai aspettato di vedere US in quella maniera, violento, veloce e letale.
Li sterminammo tutti e una volta finito tornammo finalmente alla macchina, ma io volevo delle risposte e le volevo ad ogni costo, perciò gli puntai nuovamente la pistola addosso.
“Che stai facendo Rocket?”
“Dovrei dirlo io a te, si può sapere cosa cazzo ti è preso? Mi assento per un minuto e tu ti trasformi in un macellaio senza coscienza?!”
“La cosa non ti riguarda Rocket, ti sono grato per avermi aiutato, ma ora Sali in macchina, ce ne andiamo a New York”
“Ho passato gli ultimi venti minuti a sparare a persone solo perché me lo hai chiesto, mi merito delle risposte”
“No”
“Allora va bene, conterò molto lentamente fino a 5, poi sparerò, 1…”
“Non capiresti”
“5”
Gli sparai ogni colpo della pistola in faccia, ma riuscì a deviarli con quella spada, tentò di affettarmi ma mi accorsi dopo che stava mirando alla mia arma, che cadde a pezzi davanti a me, mentre US mi spedì verso un albero con un calcio.
Mi afferrò e mi puntò la lama al collo.
“Ho fatto brutte cose nella mia vita US, cose molto peggiori di te, posso mantenerlo un segreto”
“Altrimenti infilzami, tanto visto come lavori cosa sarà mai un’altra cadavere intorno a questa casa?!”
US mi guardò con rabbia, poi mi lasciò andare.
“Molto bene, vuoi la verità? Ok, avrai la verità”
“La verità è che voglio vendetta”
Mi misi ad ascoltarlo
“Dopo aver affrontato Jeff, mi sentì perso, non avevo più uno scopo, nemmeno lo spirito o la voglia di salire su un Truck, vagai per giorni pensando a cosa fare, fino a quando una persona mi diede un motivo per andare avanti.”
“Mi diede una lista di indiziati, persone collegate ai miei genitori e alla loro morte, erano persone difficili da avvicinare e da identificare, erano come fantasmi”
“L’informatore mi ha affidato il compito di eliminarli e ciò andava a braccetto con la mia vendetta, così mi sono messo subito al lavoro, ho iniziato dal basso, fornendo i miei servizi di trasporto rapido a vari criminali, fino a ritagliarmi un piccolo spazio in quel mondo con il soprannome di “Highwayman”, da lì in poi è stato tutto un farsi notare, mi sono affidato alla mia carriera e sono ostato assunto dal signor Power, ma gli altri bersagli saranno più difficili da raggiungere, hanno cambiato nome, faccia e tutto il resto, ma so dove cercarli, e li eliminerò, uno dopo l’altro”
“Non ti mentirò, sono uomini noti e potenti, la loro morte mi farà diventare, con buona probabilità, un vero criminale, ma ora ti farò un’offerta Rocket, unisciti a me, aiutami”
Lo vidi convinto delle sue parole, ma le mie orecchie non riuscivano ad accettare che quelle parole venissero fuori dalla sua bocca, mi limitai ad andare verso la macchina e salire al posto di passeggero, US mi raggiunse poco dopo.
“Ehi Rocket”
“Portami a New York”
US non disse una parola, salì in macchina e ripartimmo.
Arrivammo a New York verso sera e mi lasciò a Time Square, in quel momento ero io quello incerto su cosa fare, US invece cercò di convincermi un’ultima volta ad aiutarlo, così mi girai e gli dissi quello che pensavo veramente di lui.
“Non hai onore, non hai un nome e non hai nemmeno lo US1.”
“A meno che tu non abbia una confezione di birra da sei dentro quella macchina, considerami pure fuori da questa merda.”
Me ne andai, lasciandomi US alle spalle, ma a lui non importava più di tanto, aveva un altro nome sulla sua lista ma per poterlo raggiungere gli serviva un’amica, la fortuna volle che questa abitasse a New York, per la precisione a Brooklyn, al 68 di Jay Street.
Bussò alla sua porta e fu molto sorpresa di vederlo, non si aspettava una sua visita.
“US?”
“Ciao Jennifer”
   
 
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