SICKBAY
<< La prego! Ho bisogno di una visita extra >> chiedo scongiurando la guardia fuori dalla nostra cella.
<< Biondina, sei qui da solo un giorno. Non hai diritto alle visite extra >> mi risponde lei impassibile.
<< E’ importante >>.
Lei non mi degna di uno sguardo e si allontana sbuffando, spazientita.
Il mio cervello cerca una soluzione: devo assolutamente avvertire Oliver.
<< Ehi ciccione >> dico a una mia compagna di cella. Lo sto facendo davvero?
A quanto pare sì dato che lei si volta con uno sguardo omicida. Dalla cattiveria che vedo nei suoi occhi credo proprio che sia dentro per omicidio. Non mi faccio intimorire: << Sto dicendo proprio a te >> dico alzando la testa, cercando di sembrare molto più sicura di quanto non sia in realtà.
<< Come mi hai chiamato? >>
<< Ciccione! La prossima volta che ti fai la barba cerca di pulire il lavandino >>
<< Io ti ammazzo piccola stupida >>.
Si lancia verso di me e prima che le guardie possano arrivare a mettere ordine riesce a darmi un pugno in pieno viso. Stramazzo a terra, dopo aver colpito con la testa una delle sbarre alle mie spalle. Il dolore simile a quello che ho provato pochi giorni fa in quel bunker.
<< Ehi ehi! Che succede qui? >> chiede la guardia di poco fa.
<< Questa nana mi ha chiamato ciccione >>.
Io sono ancora a terra, il naso che perde sangue, l’occhio che piano piano si sta chiudendo.
<< Ho battuto la testa. Potete portarmi in infermeria? >> è l’unico modo per ricevere visite fuori dall’orario normale. E se riesco a farmici portare potrò vedere Oliver.
La guardia si china e mi tira in piedi prendendomi un gomito: << Sei più intelligente di quanto sembri. Credi che non lo sappia che l’hai fatto per la visita extra? >>
<< Beh sarò bionda ma non quel tipo di bionda >> rispondo portandomi il dorso della mano vicino al naso.
Mi rivolge uno sguardo truce.
<< Ha funzionato almeno? >> chiedo speranzosa.
<< Andiamo >>.
Sono nel lettino dell’infermeria e il dottore continua a puntarmi una fastidiosa luce nelle pupille.
Finalmente vedo Oliver con la coda dell’occhio e girandomi quasi mi cavo un occhio con quella minuscola pila.
<< Signorina deve stare ferma >> continua a dire il dottore.
Non lo sto a sentire e aspetto che Oliver arrivi al mio letto. Quando il dottore lo vede scuote la testa, si alza e ci lascia soli.
Alla mia vista Oliver spalanca gli occhi e si porta una mano alla bocca. Poi la allunga per sfiorarmi ma mi ritraggo subito. Mi fa troppo male. Lui avrà preso milioni di pugni del genere eppure non si è mai ridotto così. Ma io non sono lui.
<< Che diavolo è successo? >>
<< Sono rimasta coinvolta in una rissa >>
<< Una rissa? Con chi? Perché? >> è incredulo, e lo capisco.
<< Senti era solo un diversivo per ottenere la visita extra >>
<< Felicity >> si siede e nasconde il viso tra le mani.
<< Oliver era importante! >> prendo le sue mani e libero il suo viso: << Sono fregata >>.
Socchiude gli occhi: << In che senso? >>
Decido che gli devo dire tutto se voglio che capisca: << Mi sono unita ad un gruppo di hacker che aveva più o meno gli stessi obiettivi che avevo io al college, solo su scala mondiale. Si chiamano Helix. E’ Alena che mi ha invitato ad unirmi ed è anche Alena che mi ha dato i la cache per scagionare John >> faccio una pausa e studio il suo viso: << Ma mi ha dato la cache in modo da farmi hackerare la NSA e potermi incastrare con i codici informatici che ho usato e che lei può collegare a quelli che usavo al college >>.
Oliver aggrotta la fronte: << Che c’entra il college? >>
<< Alena non è il suo vero nome. Ha detto che si chiama Chloe e che frequentava l’MIT negli stessi miei anni. Nel 2009 io e Cooper abbiamo fatto diversi attacchi e a quanto pare abbiamo colpito anche la sua e lei su vuole vendicare >>.
Oliver si passa una mano sul viso: << Come facciamo a farti uscire di qui? >>
<< Avrò bisogno dell’aiuto di Curtis, ma non basterà >> lo guardo da sotto le ciglia. Non so come reagirà a questa richiesta ma è l’unica possibilità che ho: << Devi chiedere aiuto a Cooper >>
<< Al tuo ex ragazzo? >>
<< Non vorrai fare il geloso ora?! >> chiedo sorridendo.
<< Non sono geloso, è solo che…possiamo fidarci? >>
<< Mi aiuterà Oliver, ne sono sicura. Ma non è tutto >> azzardo.
<< Cos’altro c’è? >> è stanco, glielo leggo negli occhi. Non so se dirgli che Adrian è venuto qui. Peggiorerei solo la situazione.
<< Felicity. Dimmelo >> il tono che non ammette repliche.
<< Chase è stato qui >>.
Oliver sgrana gli occhi: << Quel figlio di puttana. Che cosa voleva, che ti ha detto? >>
<< Solo che mi sono scavata la fossa da sola e che dovrà ringraziare di persona Alena…Chloe, scusa >> scuoto la testa: << Oliver devi scoprire l’identità di Chloe in modo che Curtis sappia cosa cancellare dai database dell’FBI. La base operativa dell’Helix è 95 Grassy Gutter Rd. Usate il riconoscimento facciale con le telecamere dei dintorni. Ha lunghi capelli castani, e porta gli occhiali >> dico senza nessuna pausa.
Oliver annuisce, poi si china verso di me: << Quando uscirai di qui parleremo di questa storia >>
<< Se uscirò di qui >> rispondo.
<< Non dire sciocchezze. Uscirai di qui, a costo di essere fuggitiva per tutta la vita >>
<< Se fuggissi con te sarei d’accordo >>.
Lui mi fa l’occhiolino e mi da un bacio leggero sulle labbra.
<< Ti prego non iniziare altre risse >>.
Sorrido e lo guardo andare via.