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Autore: Iwuvyoubearymuch    05/04/2017    2 recensioni
Eddie e Iris vengono rapiti la sera della loro festa di fidanzamento e Barry e Caitlin devono fingersi pronti alle nozze per ritrovarli
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Now Pronounce You Husband and Wife

Parte Uno
 
Se tre anni prima qualcuno avesse detto a Barry che l’idea di Iris legata in matrimonio a un uomo che non era lui non sarebbe stata la peggiore delle sofferenze e che addirittura avrebbe sostenuto tale matrimonio, gli avrebbe sicuramente riso in faccia. Perché, insomma, era così preso dai sentimenti che provava per lei che non aveva senso immaginarla con qualcun altro: prima o poi, Barry si sarebbe dato una svegliata e avrebbe confessato dalla prima all’ultima sensazione repressa fin da quando era adolescente, e Iris si sarebbe accorta di provare esattamente la stessa cosa. In fondo, su quella pagina di giornale c’era scritto Iris West-Allen e Barry non vedeva come fosse possibile che non si avverasse.
Solo che non si era avverato. In tutta sincerità mancava ancora qualche anno al 2024 e così come le cose erano cambiate una volta, era altrettanto possibile che cambiassero ancora. Eppure vedeva il modo in cui Iris guardava Eddie, con una sorta di adorazione e devozione che a lui erano stati riservati soltanto in una certa misura e perché erano praticamente fratello e sorella. Non poteva fare a meno di notare quanto fossero complici, anche quando erano disaccordo, e come a volte bastasse un solo sguardo per intendersi.
Non solo Iris West amava Eddie Thawne, ne era follemente innamorata. E il fatto che fossero entrambi in vestiti eleganti, circondati da altrettante persone sobriamente vestite, mentre tagliavano una simpatica torta completamente bianca su cui erano indirizzati gli auguri di fidanzamento, ne era la prova concreta.
Barry aveva fissato l’anello che Eddie aveva scelto per la proposta cinque minuti buoni, rigirandoselo tra le mani, prima di capire realmente cosa implicava quel cerchietto di metallo. Al tempo i sentimenti per Iris erano già spariti, ma la voglia di mollare un pugno sulla mandibola squadrata di Eddie era stata ugualmente forte. Erano andati a vivere insieme da poco più di sei mesi, che fretta avevano di sposarsi?
Non c’era stato bisogno di un indovino per capire che quella era la classica reazione del migliore amico che aveva paura di perdere la persona che gli aveva mostrato nient’altro che supporto e affetto fin dal momento in cui era rimasto sprovvisto con Nora morta e Henry in carcere. Iris, come Caitlin gli aveva gentilmente fatto notare, non lo stava abbandonando, stava soltanto seguendo il percorso naturale di una coppia innamorata e ciò non voleva assolutamente dire che si sarebbe dimenticata di lui, o che non avrebbe avuto più tempo per prendere in giro il chili di Joe il giovedì sera o che non avrebbero più visto insieme quelle orrende commedie romantiche che a lei piacevano tanto. 
Iris West stava per diventare la moglie di qualcuno che non era lui e ciò aveva gettato Barry in uno stato di agitazione profondo. Perché il tempo stava passando e perché non erano più ragazzini che blateravano di scienza o di premi Pulitzer nelle loro camere, perché Barry non usciva con una ragazza da fin troppo tempo e perché la storia sembrava destinata a ripetersi quando si trattava di lui. 
Barry non aveva assolutamente idea di come avesse fatto a mettersi nello stesso impiccio ancora una volta – davvero, era una cosa che forse avrebbe dovuto far controllare a un bravo psichiatra più avanti perché iniziava a sfiorare il patetico – ma a un certo punto aveva iniziato vedere Caitlin Snow in maniera diversa, non più come la sua amica barra medico barra consigliera barra aiuto-eroe ma come qualcosa di più, Barry voleva che fosse ci fosse qualcosa di più. Il punto era che non se ne era accorto, per quanto ne sapeva lui poteva essere cominciato tutto prima ancora che si disintossicasse da Iris, magari fin dall’inizio oppure era una cosa recente – quello che sapeva era che la notte del karaoke non aveva certamente pensato a Caitlin in termini platonici, non con quel vestito e tutta quella pelle scoperta. Oltre al quando, ciò che gli interessava era anche il perché. Non che richiedesse quale sforzo incredibile prendersi una sbandata per lei visto che c’era ben poco in Caitlin Snow che non poteva suscitare l’interesse di un uomo sotto qualsiasi punto di vista: era bella e compassionevole, intelligente e dolce, divertente, gentile, lievemente spaventosa se era nelle sue intenzioni di esserlo, speranzosa e ingenua al punto da fidarsi di persone che invece avrebbe dovuto tenere alla larga. Più di tutto, però, Barry adorava il modo in cui sembrava sempre comprenderlo all'istante, perfino quando lui stesso non era nemmeno ancora arrivato a capire di avere un problema; lo comprendeva, lo sosteneva, lo rassicurava.
Quindi si, Barry Allen si era preso una cotta per Caitlin Snow e finora non aveva concluso un bel niente. Qualcuno dotato di un minimo di intelligenza e rispetto per se stesso e autoconservazione potrebbe pensare che dopo Iris, Barry avrebbe chiesto a Caitlin di uscire nel momento stesso in cui aveva preso coscienza dei propri sentimenti, ma non lui, non Barry Masochista Allen, che preferiva soffrire come un cane e ammirare da lontano piuttosto che farsi coraggio e dichiararsi.
Solo che stavolta il coraggio non aveva niente a che vedere con la questione – anzi, si, ma c’entrava in minima parte. Il problema vero era che Caitlin non era una ragazza qualunque che aveva incontrato in un bar o sua sorella adottiva con la quale condivideva un legame che andava ben oltre quello di sangue che non possedevano. Caitlin era la sua amica barra medico barra consigliera barra aiuto-eroe e Barry non poteva permettersi di perdere tutto quello di cui aveva bisogno in una sola volta se le cose non fossero andate come lui voleva. Sapeva che entrambi sarebbero stati in grado di mantenere i rapporti professionali intatti, ma il Team Flash era una famiglia e non sarebbe stato lo stesso se Barry e Caitlin non avessero potuto ridere tra di loro, punzecchiarsi, supportarsi a vicenda.
E non poteva nemmeno ubriacarsi. A una festa di fidanzamento, dove tutti avevano un bicchiere contenente alcol attaccato alle labbra, Barry contemplava ancora una volta la possibilità di essere destinato a rimanere da solo a vita senza nemmeno la gioia di una sbronza per dimenticare tutto almeno una sola notte.
Comunque, quella sera non era l’unico che sembrava aver mangiato limoni dal momento in cui era nato; anche Caitlin, dall’altro lato dell’open-bar, dava l’impressione di voler essere ovunque tranne che lì. L’aveva tenuta d’occhio tutta la sera, perché ultimamente non riusciva a non cercarla con lo sguardo ogni volta che erano nella stessa stanza, ed era palese che qualcosa la disturbasse: aveva stampato in faccia un sorriso enorme ogni volta che qualcuno si avvicinava per scambiare due chiacchiere (anche un collega di Iris che Flash avrebbe tanto voluto accompagnare in Alaska ma si era frenato da farlo) e che spariva nel momento in cui rimaneva da sola, come se non volesse far vedere che in realtà non si stava divertendo per niente. Quindi perché Barry non si era avvicinato? Perché sapeva già la risposta e non voleva sentirsi dire quanto stesse ancora male per il matrimonio che non aveva potuto viversi pienamente. 
Ogni dieci secondi – esattamente l’intervallo di tempo che si concedeva per fissare Caitlin prima che qualcuno se ne accorgesse e lo scambiasse per un maniaco anziché il fratello della futura sposa – si diceva che era un grandissimo stupido e che non meritava una persona buona come Caitlin nella sua vita se non riusciva nemmeno a consolarla quando era evidentemente in difficoltà, anche se lei non aveva fatto altro con lui dal momento in cui lei gli aveva piazzato quel contenitore per la pipì davanti al naso. Si stava comportando come un pessimo amico, lo sapeva benissimo, e aveva scelto proprio quella sera per mettere in discussione ciò che per il corso della sua intera vita non aveva mai creato problemi: perché doveva dimostrare sempre di essere quello superiore? Perché doveva ogni volta lasciare da parte quello che voleva lui solo per far contenti o aiutare gli altri?
Ciò era la prova che non era nemmeno il grande eroe che tutti credevano che fosse, perché nessun eroe dovrebbe indugiare su pensieri così egoistici. E la cosa bella era che perfino in quel momento, quando tutto gli sembrava onestamente più nero della notte, Barry sapeva perfettamente di essere una brava persona, che tutti quei dubbi erano solo la conseguenza del suo essere umano – con poteri, ma pur sempre un semplice uomo – e se c’era una cosa che gli dava la forza di andare avanti e di essere realmente d’aiuto, quella era proprio la sua umanità.
E allora non poteva nemmeno prendersela con se stesso, non più di tanto almeno. Era al punto di partenza, niente era cambiato: era nuovamente preso da una donna che non lo considerava nel mondo che intendeva lui, era un pessimo amico – anche se Cisco pure non stava facendo esattamente un buon lavoro in quel campo – e il suo metabolismo gli stava creando più problemi che in qualsiasi altro giorno.
Mentre per la prima e la terza disgrazia non aveva idea di come porre rimedio, la soluzione alla seconda si materializzò davanti ai propri occhi a fine serata. Cioè, non era una vera e propria soluzione, visto che Barry avrebbe potuto evitarla semplicemente attraversando la sala e scambiando due parole con Caitlin, ma in quel modo poteva se non altro abbassare il volume della vocina nella testa che non faceva altro che ripetergli quanto fosse egoista.
Caitlin Snow era ubriaca. Onestamente Barry non aveva idea di come avesse fatto a notare che aveva riservato un sorriso finto per ogni invitato alla festa di fidanzamento ma non che aveva trangugiato una quantità di alcol che avrebbe steso qualcuno il doppio di lei, a giudicare dal modo in cui rideva, come se avesse appena sentito o visto la cosa più divertente del mondo. Il che poteva anche essere plausibile, se non fosse stato per il fatto che era da sola. E rideva così tanto che la testa era buttata pericolosamente all’indietro, mentre una mano soltanto aggrappata al bancone le impediva di finire dritta a terra.
Barry decise allora che era il caso di raggiungerla. Mentre si avvicinava, non sapeva nemmeno lui come doveva sentirsi, e la cosa era alquanto ridicola perché vedeva Caitlin tutti i giorni al laboratorio. Eppure non sapeva se essere più rassegnato, dispiaciuto, invidioso, contento. Il suo povero cuore aveva iniziato a battere più velocemente e doveva essersi fermato a un certo punto – anzi, non a un punto qualsiasi, ma quando le labbra di Caitlin si erano allargate in un sorriso dolcissimo e spensierato alla vista di Barry e non sembrava per niente finto come tutti gli altri della serata.
“Bartholomew Allen, eccoti!”
La voce di Caitlin riuscì a sovrastare la musica quel tanto che bastava perché le persone più vicine – alcuni amici di Eddie – si voltassero verso di lei, che sembrava più felice di un bambino il giorno di Natale; aveva le braccia allargate, come se stesse aspettando solo che Barry si avvicinasse per abbracciarlo.
Per fortuna o sfortuna – Barry non aveva ancora deciso, ma per più propenso per la prima perché se un semplice sorriso lo aveva mandato in tilt, non osava immaginare un abbraccio cosa avrebbe potuto scatenare – non lo fece; si limitò a far passare un solo braccio attorno al collo di Barry per poi mollargli qualche pacca sulla spalla.
Se anche Barry non avesse notato quanto aveva bevuto – e non l’aveva fatto, se non quando era troppo tardi – avrebbe senz’altro capito che era ubriaca dal forte odore di vodka che sentiva a starle così vicino. La prima volta che si erano trovati in quella situazione, non aveva notato quanto fosse piacevole unito al profumo di Caitlin, ma forse era dovuto al fatto che allora non covava dei sentimenti per lei.
“Finalmente ti ho trovato! Dove eri finito tutto il tempo?” chiese lei, cercando probabilmente di farlo suonare come un rimprovero, stando ai continui colpi che stava dando alla spalla, ma la smorfia che aveva stampata in faccia era troppo adorabile per crederci. Ancora per fortuna, non attese una risposta di Barry. “Cisco mi ha mollato qui per andare dietro a una collega di Eddie, Geppy, Gepsy, Gep- no, Gipsy! Si chiama Gipsy!”
Barry si chiese come aveva fatto a starle lontano tutta la sera, quando in quel momento l’unica cosa che voleva fare era rimanere in quella posizione e ascoltarla per ore e ore.
Poi Caitlin parlò ancora e Barry si pentì di essere venuto.
“Barry, ti va una canzone?”
 
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Da piccolo Barry adorava dormire sul divano al piano di sotto perché c’era il tv e la via per la coppa di gelato in cucina era più breve che dalla sua camera, ma ci era riuscito sempre a metà perché in un modo o nell’altro – ed era sicuro che c’entrasse Joe – finiva sempre per svegliarsi nel suo letto; crescendo aveva imparato che c’era un motivo se si dormiva in un letto e non su un divano, per quanto comodo questo potesse essere. Ma Joe, e prima ancora i suoi genitori, l'avevano tirato su abbastanza bene da sapere che cedere il proprio letto a un'amica in difficoltà era la cosa giusta da fare e se alleggeriva i sensi di colpa, anche meglio.  
A Caitlin era bastato lanciare uno dei suoi sorrisi per convincere Barry a cantare una canzone insieme, come regalo per i futuri sposi – le espressioni di Iris e Eddie lo avrebbero quasi fatto morire dalle risate se non si fosse trovato su un palco, accanto a dei musicisti evidentemente sollevati dalla pausa, con circa un centinaio di paia di occhi che lo fissavano per cantare una canzone d’amore (You’re The One That I Want, perché Caitlin aveva trovato divertente continuare con la tradizione) che poteva o non poteva esprimere alla perfezione come si sentiva nei riguardi della sua collega di karaoke. Uno spasso, si.
Tre minuti dopo, sotto l’applauso un po’ incerto degli invitati, Barry aveva trascinato giù Caitlin dal palco, avevano raccolto qualche complimento altrettanto incerto e i ringraziamenti degli sposi (“Potreste rifarlo il giorno del matrimonio” aveva detto Eddie, ancora a metà tra il confuso e il divertito), e poi se l’erano filata via alla svelta. Di norma, Barry avrebbe dovuto portarla a casa – sperando vivamente di non doverla svestire ancora una volta perché, be’, per ovvi motivi – e invece erano finiti a casa sua perché Caitlin si era detta abbastanza sicura di aver buttato metà del contenuto della sua borsa fuori dal finestrino, comprese le chiavi di casa; Barry l’aveva fissata interdetto e lei era scoppiata a ridere.
Non c’era stato bisogno di storie della buonanotte questa volta e dopo un bicchiere d’acqua, la richiesta di condividere il letto perché non era giusto che Caitlin se ne appropriasse (Barry era sicuro di aver mancato un battito o due o dieci stavolta), si era addormentata piuttosto in fretta e Barry era rimasto a fissarla soltanto una manciata di secondi prima di rendersi conto che la linea tra romantico e inquietante era sottile.
Il mattino seguente si sarebbe aspettato di tutto, sul serio – in fondo, era diventato l’uomo più veloce al mondo, il che fino a qualche anno prima avrebbe classificato come Cosa Impossibile – eccetto svegliarsi con una tazza di caffè fumante sotto il naso e Joe che somigliava vagamente allo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Barry impiegò esattamente il tempo che ci avrebbe messo per andare e tornare dagli S.T.A.R. Labs per capire che quel sorriso non poteva promettere niente di buono e che era sicuramente legato alla donna che risiedeva attualmente nel suo letto.
“Buongiorno, figliolo” disse, e il modo in cui scandì bene ogni parola, con quel tono che Barry conosceva fin troppo bene perché era lo stesso di Iris quando voleva evidentemente cavargli qualcosa da bocca, era la prova che ci aveva visto giusto.
“Uhm, Joe, lo so, avrei dovuto dirtelo che Caitlin sarebbe rimasta-”
“Be’, puoi immaginare la mia sorpresa quando ho aperto la porta e ho scoperto che mio figlio si era trasformato in una ragazza” lo interruppe, guardandolo fisso negli occhi.
Joe non aveva mai imposto regole assurde in casa e crescendo Barry non aveva trovato difficoltà a seguirle. Quando lui e Iris erano diventati abbastanza grandi da capire certe cose, con grande imbarazzo Joe gli aveva rifilato La Chiacchierata (si, esattamente come era successo in tutti i film demenziali che Iris li costringeva a vedere il giovedì sera prima di andare a letto) e posto le basi di una convivenza civile nel momento in cui eventuali partner dei suoi figli sarebbero comparsi. Nonostante Joe sconsigliasse nella maniera più categorica che qualche fidanzata o fidanzato – non che ce ne fossero state parecchie e di così importanti, nel caso di Barry – restasse per la notte, era anche abbastanza aperto mentalmente da concedere che qualora si fosse presentata la possibilità di rendere partecipi gli altri che avrebbero avuto una persona in più in casa per evitare spiacevoli avvenimenti (e che si dormisse in letti separati, ovviamente).
Comunque, nessuno dei due aveva invitato persone in passato quindi non si era mai presentato il problema. Fino ad allora, se non altro.
“Lo so, avrei dovuto dirtelo” ripeté Barry, che non aveva ancora deciso se poter tirare un sospiro di sollievo al fatto che Joe era evidentemente tranquillo. “Caitlin ha lanciato le chiavi di casa dalla macchina e- e ha bevuto un po’ più del solito ieri sera, non potevo lasciarla da sola-”
“E’ tutto okay, Barry” lo fermò di nuovo Joe, dopo aver preso un sorso del proprio caffè. “Hai aiutato un’amica in difficoltà.”
Ancora una volta, c’era qualcosa nel mondo in cui aveva parlato che fece scattare una specie di campanello di allarme nella testa di Barry e se fosse stato più furbo avrebbe lasciato cadere l’argomento, ma non era Barry Masochista Allen solo perché si innamorava delle persone sbagliate. “Che vuoi dire?” chiese, il presentimento che avrebbe fatto meglio a starsene zitto anche più forte.
Vide Joe spalancare le labbra in un sorriso entusiasta, come se avesse appena vinto alla lotteria, scrollare le spalle e aprire la bocca per dire qualcosa per poi richiuderla di colpo alla vista di qualcosa che era oltre le spalle di Barry.
Barry poteva solo immaginare di cosa – chi – si trattasse ma si voltò ugualmente. Se la sera prima vedere Caitlin nei suoi vestiti era stata una piacevole, inaspettata visione durata decisamente troppo poco per via della situazione, in quel momento- be’, se Caitlin avesse mappato l’attività cerebrale di Barry come faceva ogni volta che prendeva colpi alla testa e non, avrebbe trovato calma piatta. Si sentiva vagamente compiaciuto, per qualche strana ragione, il che era ridicolo proprio perché non c’era un vero motivo eccetto che la trovava tremendamente bella con la maglia e i pantaloni palesemente della misura sbagliata, i capelli non proprio in disordine ma di sicuro non pettinati come la sera prima, i segni indelebili di una sbronza epica che su qualunque essere umano sarebbero parsi come orrendi, ma che a lei invece contribuivano a donare un’aria quasi adorabile e- wow, era completamente andato.
Talmente andato che aveva perso una parte dei farfugliamenti di Caitlin per spiegare a Joe come mai si trovava in casa loro a quell’ora del mattino e con indosso dei vestiti che ovviamente non appartenevano a lei. Joe dovette avere pietà del modo in cui le guance e il collo di Caitlin erano diventati di un paonazzo acceso, oppure lui stesso doveva essere un tantino a disagio perché la fermò, mettendosi in piedi e con un “Barry mi ha raccontato già tutto” lasciò la stanza con la scusa di un bicchiere d’acqua per Caitlin.
“Oh” rispose lei, sinceramente a corto di parole. Annuì, come se avesse appena capito qualcosa, ma se il modo in cui si mordeva il labbro era un segnale, allora non aveva la più pallida idea di cosa fosse successo. “Uhm, potresti raccontarlo anche a me?”
Barry si accorse di come stesse evitando di proposito di guardarlo e per una volta non poté dispiacersene perché era abbastanza sicuro che anche lui era più colorato in volto. Non avrebbe dovuto esserlo, in fondo non aveva fatto nulla di male, ma quando aveva visto Caitlin scendere le scale aveva improvvisamente capito cosa aveva voluto intendere Joe e non era sicuro di quale fosse la reazione giusta.
“Diciamo che ieri sera hai alzato un po’ il gomito” fornì Barry, scrollando le spalle e cercando volutamente di non farla sembrare granché. Non che bere qualcosa in più di tanto in tanto fosse una cosa scandalosa, ma era abbastanza sicuro che Caitlin non approvasse appieno le conseguenze.
“Si, questo lo avevo capito” disse lei, entrambe le mani alle tempie come se i cerchi che vi stava disegnando sopra con le dita avessero potuto realmente alleviare il mal di testa che doveva essere atroce. “Ho fatto o detto qualcosa di cui devo scusarmi?” chiese, la voce sottile e leggera, forse perché anche solo parlare doveva essere faticoso in quel momento. Oppure perché era evidentemente preoccupata e- a disagio?
“Eccetto accettare la richiesta di Eddie di cantare di nuovo al matrimonio, no, non credo” fu la risposta di Barry, nelle cui intenzioni c’era forse quella di essere divertente perché se da un lato trovava affascinante il modo in cui i denti di Caitlin mordicchiavano il labbro, dall’altro non poteva fare a meno di pensare che la preferiva molto di più quando sorrideva, se poi lui era il motivo di tale sorriso era decisamente meglio.
Solo che Caitlin non rise, fece una smorfia e si coprì gli occhi con le mani. “Mi sono svegliata con la voce di John Travolta in testa” si lamentò, la voce sottile come se avesse appena confessato il peggiore dei crimini. “O forse, eri tu, non lo so. Mi dispiace davvero tanto, Barry, continuo a trascinarti in situazioni-”.
“Hey, adoro i musical e Grease è uno dei miei preferiti, quindi non preoccuparti” la interruppe Barry. Prese entrambi i polsi di Caitlin e non incontrò resistenza quando cercò di allontanarle le mani dagli occhi. Si guardarono per qualche istante – un lungo istante ed era diverso dalle altre volte, o forse era solo lui che la vedeva in maniera differente perché Caitlin aveva appena passato la notte nel suo letto e indossava i suoi vestiti e in un certo senso aveva confessato di essersi svegliato con il pensiero di Barry – la sua voce, a dire il vero,  ma al momento non faceva molta differenza – e la voglia di baciarla non era mai stata così forte, nemmeno quando aveva scoperto che Everyman l'aveva baciata assumendo le sembianze di Barry e lei non si era affatto tirata indietro. Quindi, si sbagliava e Caitlin lo stava guardando come sempre? Molto probabilmente, ma era confortante – e solo a tratti ridicolo – il fatto che potesse fingere che non era così.
Si schiarì la gola, decidendo all’ultimo secondo di prendere un altro sorso di caffè prima di parlare. “Dovresti cambiare la serratura di casa, però” continuò, la sensazione di aver ingoiato un pugno di terra nonostante il caffè, mentre le spiegava che fine avevano fatto le chiavi, il cellulare e qualsiasi cosa ci fosse nella borsa la sera prima.
Alla fine del racconto Caitlin era rimasta a corto di parole, come se non riuscisse a credere di aver fatto davvero quello che Barry aveva detto, ed era un bene che avesse una memoria sfuocata della prima volta che erano incappati in quella situazione perché avrebbe potuto strozzarsi con la sua stessa saliva al ricordo di discorsi di occhiate e mercanzia.
“Cait, davvero, non preoccuparti” ripeté Barry, quando Caitlin prese a scusarsi ancora una volta per averlo messo nella stessa posizione una seconda volta, anzi, la sera prima aveva portato il tutto a un nuovo livello di pazzia visto che l’aveva cacciato dal suo stesso letto e l’aveva costretto a prendersi cura di lei. “Tu lo fai per me tutti i giorni e non ti dico mai abbastanza quanto lo apprezzi e che sono davvero contento che tu sia nel Team Flash perché-”
A quel punto le parole che desiderava dire da almeno otto mesi si materializzarono improvvisamente sulla punta della lingua e sarebbe stato così facile farle uscire, confessare una buona volta ciò che gli costava così tanto tenersi dentro, ma non vedeva come quello potesse essere il momento giusto, con Caitlin in uno stato di profondo post-sbronza. Senza contare che tutti i dubbi che l’avevano trattenuto fino a quel momento non erano spariti solo perché adesso erano soli e la trovava più bella del solito e apparentemente non riusciva a tenere le mani a posto – la presa sui polsi era scesa fino alle dita ed erano mano nella mano, per l’amor del cielo! In più, c’era un motivo se Caitlin aveva sentito il bisogno di bere in primo luogo e quel motivo era Ronnie, quindi…
“-perché non so come farei senza di te” concluse. E ciò era vero in una misura che avrebbe dovuto spaventare Barry, ma che invece lo fecero sentire solo un po’ più caldo nel petto. Aggiunse qualcosa del tipo che Cisco e HR non erano in grado nemmeno di tenere un ago in mano, figurarsi suturargli una ferita dopo una missione, e il commento incontrò il sorriso più bello e dolce e timido che Caitlin gli avesse mai riservato. In quel momento, Barry ringraziò di aver tenuto la bocca chiusa la prima volta che Caitlin aveva insistito con il chiudergli una ferita con i punti, nonostante entrambi sapessero che non c’era assolutamente bisogno e che nel giro di qualche ora avrebbero dovuto toglierli in ogni caso.
Joe tornò nella stanza un attimo dopo, con un bicchiere d’acqua di cui sembrava aver più bisogno lui che Caitlin in quel momento, per quanto era pallido. E Barry stava pensando che si era completamente dimenticato che non erano soli in realtà, che Joe era solo in cucina, quando…
“Ho paura che sia successo qualcosa a Iris.”
 
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Mezz’ora dopo avevano scoperto che Joe aveva tutte le ragioni del mondo per credere che fosse successo qualcosa a Iris e la faccenda aveva assunto toni allarmanti quando si erano visti costretti a inserire nel quadro generale anche Eddie. Nessuno dei due rispondeva al cellulare, nessuno dei due si era presentato al lavoro e nessuno dei due aveva chiamato per chiedere un giorno di permesso. In più, sembrava che avessero lasciato la macchina davanti a locale e che quindi avessero fatto ritorno a casa a piedi, il che era stupido perché abitavano dall’altro lato della città. Solo che non avevano fatto ritorno a casa: il letto in ordine, la posta intoccata nella buca delle lettere, l’assenza di tazze sporche in cucina – Iris aveva l’abitudine di lasciarle lì e toglierle soltanto la sera – erano soltanto alcuni dei segnali che portarono Barry, Joe e Caitlin a credere che ci fosse qualcosa di preoccupante; un’altra mezz’ora dopo erano arrivati alla conclusione che erano scomparsi.
Mentre Joe si precipitava al lavoro, Barry e Caitlin fecero rotta immediatamente per gli S.T.A.R. Labs con la speranza di trovarvi Cisco già all’opera su una delle sue invenzioni. Non che Barry ci avesse messo più di due minuti per arrivare all’appartamento dell’amico, convincerlo a seguirlo, aspettare che si vestisse e tornare indietro, ma preferiva perdere il minor tempo possibile.
Per fortuna, Cisco era già lì. E anche HR, che per essere un impostore buono-a-nulla, se ne usciva con delle idee grandiose una volta ogni tre. Il racconto di ciò che già sapevano impiegò solo un paio di minuti perché in verità non sapevano assolutamente nulla. Ma Barry stava cercando in tutti i modi di non lasciarsi prendere dallo sconforto perché non sarebbe servito a nulla, così come pensare che la sera prima non aveva prestato molta attenzione a Iris, troppo preso dai suoi complessi mentali. Magari, se fosse stato più con lei si sarebbe accorto di qualcosa; forse, se non avesse passato la serata a piangersi addosso avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava e-
Squillò il cellulare e rispose senza nemmeno controllare il mittente, per poi rimanerci male quando sentì solo la voce di Joe che era troppo spenta e preoccupata per essere portatrice di buone notizie.
E buone notizie non erano: Iris ed Eddie non erano la prima coppia scomparsa degli ultimi tre mesi. C’erano stati almeno altri due casi in precedenza, ma troppo distanti l’uno dall’altro per destare il sospetto che in qualche modo fossero legati tra di loro e che si trattasse di rapimento; solo che tre coppie scomparse non potevano essere un buon segno, a maggior ragione quando si metteva in conto che tutte e tre erano in procinto di sposarsi. Era uno schema – uno che passava per la stessa pasticceria, stesso fioraio, stessa gioielleria…
Central City non era enorme, ma Barry era abbastanza sicuro che esistessero parecchi posti dove organizzare un matrimonio. HR era della stessa idea ed ebbe perfino una favolosa idea per ritrovare Eddie e Iris e le altre coppie: Barry e Caitlin avrebbero potuto fingersi una coppia in procinto di sposarsi e visitare anche loro gli stessi negozi, perché era palese che quella fosse la pista da seguire.
Inutile dire che la proposta fu accolta con un silenzio generale. Barry si sarebbe preoccupato di guardarsi della sua reazione se solo avesse saputo come reagire a una cosa del genere. Si era scordato perfino come pensare, sapeva solo che doveva essere diventato dello stesso colore del suo costume e che non aveva fatto crollare la mandibola a terra perché riusciva soltanto a deglutire. Si voltò nella direzione di Caitlin, ignorando il modo in cui il cuore si fece un tantino più piccolo alla vista dell’espressione scioccata di lei. Sapeva che non aveva senso perché l’idea di HR era troppo- be’, troppo per reagire in qualsiasi altro modo, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di prenderla sul personale e si, era stupido, perché lui non aveva nemmeno avuto la prontezza di fare altro oltre a osservare HR come se gli fossero spuntate due teste.

L’ultima cosa che si sarebbe aspettato era che Cisco fosse totalmente d’accordo. Anzi, forse, non era poi così strano considerato che si trattava di Cisco. Anche se non vedo perché tu non mi creda materiale da matrimonio, era stata la sua unica replica. 
E allora HR, che sembrava troppo divertito  dalla situazione per essere uno che era appena venuto a conoscenza di almeno tre rapimenti, passò direttamente alla parte cui dichiarava Barry e Caitlin marito e moglie. 
  
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