Come il primo fiore della primavera, nasce dalla mia mente la conclusione alle mie riflessioni. Solo adesso ho capito che esistono cose che è meglio non dire, perché ci sono verità che creano più dolori che benefici. Queste verità non dette compongono un velo sottile, tessuto di menzogne e false illusioni; è un fino lenzuolo che ricopre ogni parte di me, particolarmente il viso, poiché è attraverso esso che mi affaccio alla vita e quindi è proprio il volto ad aver bisogno di essere maggiormente protetto. Questo velo protettore mi nasconde da un mondo che temo e che non ho mai avuto la forza per affrontare, come un vigliacco mi servo di esso quanto basta per lasciar vedere solo l'ombra di me, ma non l'anima che mi guida. Ci sono verità che rompono palazzi di certezze, come arme potenti annientano i loro bersagli, come lame affilate squarciano i cuori, fendono i sorrisi, lasciando attorno uno spiazzo di sola terra bruciata. Un lenzuolo di bugie per nascondere l'anima pesa più di uno scudo di metallo per un soldato, bisogna essere bravi a reggerne il peso. La mia coscienza ogni tanto mi viene a trovare, e sono consapevole che prima o poi questo velo si squarcerà. Sono convinto che puoi ingannare tutti ma non te stesso, non c'è peggior nemico della propria coscienza. Le pulsioni inconsce premono su di me come un violento colpo di martello, brividi di disperazione mi percorrono come fossi un filo attraversato da corrente elettrica. Sapevo che prima o poi mi sarei liberato delle mie verità, ma ancora no, non era questo il momento, ancora dovrò sostenerle, sopportarle, lasciare che non mi uccidano. Ancora devo resistere.