Anime & Manga > Un fiocco per sognare, un fiocco...
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Autore: ellephedre    07/06/2009    13 recensioni
Quando Himi/Himeko viaggia nel futuro incontra se stessa e Daichi, appena prima di tornare nel suo presente. Loro la stavano aspettando ... come?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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himechan fanfic

In attesa del passato

Autore: ellephedre


"COSA?"
Himeko mosse la testa su e giù, estremamente divertita.
Daichi appoggiò le mani sulle ginocchia. "Fammi capire: dopodomani ti vedrò da ... tredicenne?"
"Esatto!"
Himeko lo guardava come se si aspettasse da lui un entuasiasmo simile al suo. Il fatto che avesse appena parlato di un viaggio nel tempo era del tutto secondario per lei. Sospirò, rassegnato. "Ma di che mi stupisco ..."
La smorfia di disappunto sul viso di lei sparì subito, rimpiazzata da altri pensieri. "Te lo sto dicendo perché io ricordo di averti visto. Ho visto proprio te per primo. Chiaramente io non so nulla di ... " Un dito si mosse rapido tra loro due. "Non so niente di niente, avrò la testa di tre anni fa. Per cui sta attento a quello che mi dirai."
Daichi contemplò un'idea con un sorriso furbo. "Cosa pensi succederebbe se ti dicessi tutto?"
"Tanto non lo farai."
Così non era più divertente. "Un tempo ci avresti creduto ... sto perdendo colpi."
Lei si limitò a scrollare le spalle.
Daichi appoggiò la mano sul mento, pensieroso. "Quindi ci sarai anche tu?"
"Ovviamente. La me stessa del passato è venuta a vedere me, non posso deluderla."
Daichi tornò con la mente a tre anni prima: capelli corti, calcio facile, quasi un maschio più che una ragazza. Lo aveva fatto morire dal ridere un mucchio di volte e grazie al suo fiocco avevano vissuto le esperienze più strane. Se quella Himeko avesse visto quella attuale ...  non si sarebbe affatto riconosciuta. "Legali, è meglio."
"Hm?" Himeko si spostò sul bordo della fontana, guardandolo.
"I capelli. La sconvolgi se ti vede così."
E ora cos'era quella faccia?
"E' proprio vero che ne capivi poco di me a quel tempo."
Forse l'aveva capita più lui di lei stessa. Daichi si mangiò quel commento e Himeko continuò. "Li portavo corti ma era già da allora che volevo averli lunghi; mi vedrò proprio come sono adesso e mi piacerò tantissimo."
"Se lo dici tu."
"Sì, lo dico io."
Daichi sorrise: in fondo era rimasta la stessa dentro. Quello scambio di battute sarebbe potuto appartenere a tre anni fa senza alcun problema.
Himeko riprese a sorridergli. "Ah, incontreremo ... lei solo per qualche minuto, giovedì. Che ne dici di andare da qualche parte, dopo?"
Daichi scosse la testa senza un solo rimpianto. "Ho una partita quel giorno." Non sarebbe stata neanche una partita facile. Ci sarebbe stato senza dubbio per vedere Himeko da piccola, ma dopo avrebbe dovuto fare una corsa in bici per arrivare in tempo al-
"Non potermi vedere ti dispiace proprio tanto, vedo." Uno sbuffo e Himeko si alzò.
Daichi la imitò. "Alla partita non posso mancare, lo sai anche tu."
"A quelle della tua squadra no, ma coi tuoi amici non hai nessun obbligo."
"Quella di giovedì è una partita della squadra, questa volta non giochiamo di domenica. Te l'avevo detto due settimane fa."
La vide andare a ricordare le sue parole. Anche così, l'espressione che assunse non fu quella di chi ammetteva uno sbaglio. "Non ha importanza, potevi dispiacerti comunque."
Non c'era proprio scampo. Daichi alzò gli occhi al cielo. "Sono libero venerdì, facciamo quel giorno."
"Che romantico." Il tono era sarcastico, ma in parte anche ... deluso.
"Cosa vuoi che dica, scusa?"
" ... niente. Venerdì va bene."
Non aveva capito come, ma si era scavato una fossa.
Himeko iniziò ad avanzare; non sembrava avere una meta. Daichi le camminò accanto, cercando di farsi venire in mente la cosa giusta da proporre.
... ecco! Le si parò davanti. "Ho un'idea. In onore alla vecchia te, venerdì andremo nei posti in cui andavamo di solito tre anni fa, a vedere come sono ora. La scuola media, la mia vecchia casa, il posto dove c'era la casa abbandonata ... posti così."
L'espressione le si era illuminata ancora prima che lui potesse finire. "Sì, sarà bello!"
In quel momento gli ricordò davvero la ragazzina di tre anni prima, quando era stata solo la sua migliore amica, ma già la persona più importante.
La mano di Himeko scattò a prendere una delle sue. "E' stato un bel salvataggio. Ti perdono." Lo trascinò in avanti, riprendendo a camminare.
Non riusciva davvero a mantenere il rancore per più di qualche minuto. Daichi sorrise.
"Sai, quando la vecchia me stessa ti vedrà, non immaginerà minimamente cos'è successo tra noi. Era così anche per te?"
"Beh, sì. A quel tempo non mi importava di avere una ragazza. Immaginavo solo che ne avrei avuta una nel giro di qualche anno. Possibilmente gentile e molto carina. E tu non c'entravi nulla con quell'ideale."
Le dita di lei si strinsero sulla sua mano con una forza che sapeva di ... vendetta. "Ah sì? Nemmeno io avevo certe idee sull'antipatico che non era per niente carino con me e mi prendeva sempre in giro."
"Va bene, incasso."
Himeko iniziò a ridere e si fermò all'improvviso, trattenendolo per il braccio. "Sia. Facciamo pace." Non si mosse di un solo passo, ma si sporse in avanti, alzando la faccia.
C'era un mucchio di gente in giro. "Perché proprio qui?"
"Vuoi fare o no pace?"
Per quanto lo riguardava non avevano litigato, ma se non avesse fatto come voleva, lei se la sarebbe presa eccome.
Si abbassò fino a raggiungerla e lo fece in maniera rapida e indolore. Un parco pieno di persone non era il posto per gesti come quello.
Himeko scuoteva la testa. "Sei proprio un timido."
"Qui ci guardano."
"Ti vergogni?"
Sì. "No."
Non riuscì a ingannarla. "Poverino. Su, di nuovo. Vedrai che piace anche a te."
Stava ridendo di lui. "Perché non ci spostiamo un po'?"
"Perché ne voglio uno come si deve qui e ora." Il tono che usò ne fece una specie di ultimatum.
Poteva essere un esercizio: dimentica ciò che ti circonda. Okay.
Si abbassò e lo fece di nuovo. Poi davvero non riuscì a tenere gli occhi chiusi, a evitare di guardarsi intorno.
Himeko gli ridacchiò sulla bocca; si staccò e scelse un più moderato abbraccio. "Era una bugia. Ti volevo bene anche allora."
Daichi si ritrovò a sorridere e portò a sua volta le braccia attorno a lei. "Io invece non mentivo. Ma allora non sapevo quello che volevo."
"Ora sì?"
"Ora sì."
Himeko sembrò soddisfatta. Si staccò e guardò in alto, gli occhi accesi di una luce allegra e dolce. "Più tardi però me ne dai uno così si deve."
"Sì."
Un bacio come si deve, a Himeko che aveva contato e contava più di quanto lei potesse mai immaginare.


FINE


Note: spero vi sia piaciuta. L'episodio a cui si fa riferimento è il numero 56, intitolato in italiano 'Viaggio nel futuro'.
I protagonisti sono ovviamente Daichi e Himeko del futuro.
Questo anime mi era molto piaciuto quando lo avevano trasmesso. Era veramente delicato e dolce.
Così ho voluto rendergli omaggio con questa breve storia.

Risposte alle recensioni:
Grazie a Himechan, marzy93, Shirin e luisina che hanno commentato. Sono felice che la scena vi sia piaciuta, è una delle prime cose a cui ho pensato quando ho visto quella puntata (molti anni fa, non ho seguito la messa in onda televisiva più recente ... ah, per chi volesse rivedere gli episodi dell'anime, da quello che ho visto si possono ritrovare tutti su un sito di diffusione video molto conosciuto nel web; non dico il nome perché non so se si può :) )
Al momento sono impegnata in una saga di Sailor Moon e non ho in mente altre storie su Hime-chan, però ho voluto rendere omaggio a questa serie con questa storia. Avevo la stessa età di Himeko quando hanno trasmesso l'anime per la prima volta e per questo la storia è rimasta dentro di me come un carissimo ricordo.



   
 
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