Anime & Manga > Diabolik Lovers
Ricorda la storia  |      
Autore: AlekHiwatari14    05/04/2017    2 recensioni
Questa è la storia del figlio illegittimo di Karlheinz, Kino Sakamaki.
Egli ripercorrerà la sua vita a retroso, spiegando ciò che ha passato e seguendo i sentimenti provati per quel padre che non l'ha mai voluto con se.
Tengo a precisare che ESISTE in Diabolik Lovers e ovviamente non ci saranno spoiler in questa fic, ma è solamente un mio punto di vista e ciò che avrebbe potuto passare questo personaggio nuovo che ben pochi sono a conoscenza.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Angolo Autrice:

Prima di leggere questa one-short, volevo informarvi che il personaggio è realmente esistente nella trama di Diabolik Lovers, ma non è stato ancora inserito nell'anime.
Molto più precisamente è del gioco Diabolik Lovers Lost Eden.
La storia è totalmente inventata da me, ovviamente seguendo ciò che sono riuscita a trovare su internet della personalità del personaggio stesso.
Che altro dire? Spero che vi piaccia!
Buona lettura.



****



Il settimo Sakamaki.




Eccomi qui, a camminare lungo queste strade fredde e gelide solamente per un obiettivo ben preciso: uccidere i Sakamaki & chiunque vampiro incontri sulla mia strada.
La mia vita non è mai stata facile. 
Fin dalla mia nascita, nulla è stato facile per me.
Essere figlio di un uomo che ti lascia solamente perchè si è stati concepiti per disgrazia è assurdo, sopratutto sapere che quell'uomo avrebbe dovuto essere mio zio e non mio padre.
Ebbene si, sono nato da un atto inadeguato ed il motivo per cui quella persona non mi ha mai accettato e non mi ha mai riconosciuto come figlio proprio e per causa di mia madre, sorella della moglie Cordelia.
Ormai, sentendo questo nome, credo che avrete capito di chi sono figlio.
Tsk... è totalmente assurdo come sono cambiato in questi anni.
Quando seppi che non ero stato accettato da Karlheinz e il motivo per cui mi rifiutava, ero furioso.
Nascere in concomitanza con i miei fratelli e cugini Ayato, Kanato e Raito fu un errore.
Se solo fossi nato qualche anno più tardi, forse lui avrebbe potuto accettarmi, ma non importa più.
Ormai sono un uomo, anche dimostrandone sempre 17 come i miei stessi fratelli.
Sono cresciuto, anche se solo e senza una guida.
Ne ho passate tante e ancor ricordo, impresso nella mente, come inchiostro indelebile, il giorno in cui ho deciso di essere contro la mia stessa razza.
Mi sentivo rinnegato e spesso mi chiedevo il perchè mai un padre dovrebbe stare lontano dai propri figli e non riconoscerli, proprio come mi domandavo perchè ci fossi andato io di mezzo.
Se solo mi avesse visto meglio, avrebbe notato subito che sono perfetto. Riesco ad impormi ed essere come lui, un vero leader.
Peccato che ha deciso di rinunciare a me così presto.
A quei tempi ero giovane. Ero solo un bambino quando accadde.
Avevo all'incirca diec'anni. Amavo correre e giocare nelle praterie del villaggio accanto alla mia abitazione. 
Ci andavo molto spesso, sopratutto quand'ero arrabbiato, proprio come quel giorno.
Avevo incontrato mio padre e, come sempre, dovevo subirmi l'umiliazione di non essere neanche degnato di uno sguardo da lui.
Per lui ero un annullità e questo mi faceva male, ma ciò che mi feriva ancora di più era il fatto che per mia madre sembrava tutto un ottimo modo di educarmi. 
Per lei, le mie ferite erano preziose così come erano i libri. Riteneva che era l'unico modo per farmi crescere forte e sano e Karlheinz era una di quelle ferite così profonde che non riuscivo a rimarginare.
Ricordo che mi sedetti  accanto al ruscello.
Avevo corso per molti metri e sapevo che quel paradiso era solamente mio. Nessuno mi avrebbe trovato... o almeno era quel che speravo.
Iniziò a piovere e qualcuno, correndo, inciampò cadendo su di me. 
Era una ragazzina della mia stessa età.
Aveva gli occhi color nocciola e dei capelli ricci e morbidi dello stesso e medesimo colore. Era vestita come una plebea. Pantaloncini marroni e camicetta bianca fatti con materiali altamente scadenti, mentre io avevo la camicia di seta rossa e dei pantaloni neri.
Eravamo bambini e giovani, lo so, ma quella semplicità mi prese... o forse era l'odore del suo sangue che fuoriusciva dal ginocchio sbucciato per la caduta.
Dopotutto... essere un vampiro e crescere nel mondo dei demoni è un po' complicato, sopratutto se ti ritrovi un'umana avanti come mi sono ritrovato io.
"Ti sei fatta male?" Le chiesi afferrandola per il fianco e darle modo di alzarsi.
I nostri occhi si incrociarono. Non so perchè mai, ma il mio cuore stava sussurrando il suo nome: "Yuri..."
Era quasi come se sentissi i suoi pensieri e sapessi tutto su di lei.
Forse perchè ero per metà vampiro e metà demone, non so... era ed è ancora tutto confuso per me. L'unica cosa di cui ero certo era che non sarei stato più solo... o almeno era quel che credevo.
Con lei mi divertivo, mi sentivo completamente me stesso.
Anche se ero solo un bambino, credo che iniziai a provare ciò che gli umani e gli adulti chiamano: amore.
Era strano, ma mai con nessun altro ho provato ciò che provai con Yuri. Anche se siamo stati a contatto qualche mese, il mio cuore ancora la cerca.
Forse... anche per il motivo per cui ci siamo lasciati.
Come ho già detto, essendo un vampiro ed entrando nell'età adolescenziale, incominciavo a scoprire i miei istinti e la cosa non aiutava per niente, sopratutto quando successe la tragedia.
A pensarci ora, ancor mi vengono le lacrime e ho il desiderio di ammazzare ogni mio simile che incontro sul mio cammino, perchè a compiere quella tragedia sono stato io, per il mio essere vampiro e non sarebbe mai dovuto accadere.
Quel giorno avevo appena finito di studiare  il libro del galateo che mia madre mi aveva costretto a leggere.
Credeva che se fossi stato il migliore, Karlheinz mi avrebbe portato con sè e mi avrebbe fatto essere ciò che sono, un Sakamaki, ma non fu così.
Lui volle la prova che ero diventato un uomo. Dovevo bere del sangue. Ovviamente non fu difficile, ma... il problema è che essendo un vampiro, con la percentuale di sangue demoniaco, ero incontrollabile.
Amavo quel nettare, quel succo pregiato e delizioso a tal punto da perdere il controllo.
Fu così che l'uccisi. Uccisi Yuri bevendo il suo sangue. Bastò poco, ma non potevo farci nulla.
Non volevo farlo realmente, infatti da quel giorno mi chiusi in camera mia e cercai di riprendere il controllo in me, ma giurari che chiunque vampiro avrei trovato sulla mia via, sarebbe dovuto morire.
Ritrovarsi con quel sangue in bocca, sporchi di quel rosso e con il cadavere della donna che ami tra le mani ed essere consapevole di essere stato tu ad ucciderla, non è una bella cosa.
Sopratutto per me che ero solo un ragazzino e non comprendevo ciò che mi stava accadendo.
In fondo... era colpa di quel sangue che portavo nelle vene, quell'essere vampiro e demone allo stesso tempo che mi aveva fatto compiere quel gesto atroce.
Io l'amavo.
Amavo Yuri. 
Non passa notte o giorno che non penso a lei, ma ho imparato ad essere come mio padre.
Dopotutto buon sangue non mente e riuscire ad arrivare al suo livello, diventare Re dei vampiri, è qualcosa di unico.
Questa è la mia missione. Diventare il re e battere i Sakamaki, perchè se non riesco in questo intento altri umani soffriranno e moriranno.
Sinceramente... sono stanco. 
Stanco di veder morire così tante persone per mano nostra e qualcuno dovrà pur fare piazza pulita e quel qualcuno voglio essere io.
So che l'unica persona che tiene legati un bel numero di vampiri è una certa Yui Komori.
Ella è nella residenza dei Sakamaki, così mi avvio per entrare lì dentro, ma già so che non posso entrare così.
Ho bisogno di un piano. Anche se sapessero che sono loro fratello, non mi lasceranno passare così come Karlheinz non mi ha lasciato entrare ancor prima in questa famiglia.
Così, attendo inerme il momento di attaccare e prendermi quella preda che loro tengono tanto.
Il mio piano deve essere più che perfetto.
Non posso fallire. Non ora, perchè io sono Kino Sakamaki, il figlio illegittimo di quel verme e prenderò il suo titolo di re dei vampiri così come la sua testa...

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Diabolik Lovers / Vai alla pagina dell'autore: AlekHiwatari14