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Autore: lilydreaming    06/04/2017    0 recensioni
Nina arriva in casa Anubis, ma non sa che vivere in casa Anubis, non vuol dire farne parte. Nina dovrà lottare per essere accettata. Amicizia, amore, sesso, alcol e tanto altro.
Attenzione uso di linguaggio volgare e scurrile.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Siamo  al terzo piano, no i dottori ancora non ci hanno detto niente.”Disse Joy mentre parlava al telefono.
“Con chi stai parlando?”Le chiese Patricia.
Joy spostò il suo telefono dall’orecchio.”Con Jerome, lui e Alfie sono appena arrivati al parcheggio dell’ospedale.
Patricia annuì.
“Non stava male Alfie?”Domandò Fabian corrucciando la fronte per la confusione.
“Dice che si sente meglio, e poi siamo in un ospedale, mal che vada ci sono tanti medici qui.”Gli rispose Joy.
Un medico uscì dalla sala.”Siete qui per quel ragazzo caduto?”
Il gruppo pronunciò un si in coro.
“Posso parlare con un adulto?”Reclamò l’uomo. Dal suo viso non trasparì nessuna emozione.
Patricia Sbuffò.“Siamo adulti abbastanza per sapere se il nostro amico sta bene!” Lo assalì
“Patricia!”l’ammonì Joy.
“La scusi, diventa irritabile quando è in ansia.”Cercò di giustificarla Joy.
Il medico fece un lieve sorriso.“Non fa nulla.”
“Qualcuno ha visto Trudy?”Domandò Fabian.
“Poco fa si è allontanata per fare una telefonata.”Rispose Amber.
Poco dopo Trudy rientrò.
“è lei la tutrice di Mick Campbell?”Chiese il dottore
“Si, mi occupo di tutti questi ragazzi.”Replicò Trudy.
“Il ragazzo è stabile, non ha subito gravi danni, ha  solo un lieve trauma cranico e una gamba rotta, ma per il resto nulla di allarmante.”Spiegò l’uomo. Mick stava bene, e  i suoi compagni poterono tirare un sospiro di sollievo.
Amber  pianse dalla gioia.“Oh grazie al cielo! È sveglio?”
“A breve  dovrebbe riprendere conoscenza.”Disse il medico.
“Possiamo vederlo?”Domandò Mara, aveva davvero bisogno di vederlo. Non si sarebbe tranquillizzata finche non l’avrebbe visto con i suoi stessi occhi.
L’uomo si accorse di quanto le due ragazze fossero preoccupate, e per non deluderle le concesse di far visita all’amico.“Certo, ma solo per pochi minuti, ha bisogno di riposare.”
“Andrò io.”Amber si precipitò nella stanza, senza chiedere il permesso.
Mick aprì gli occhi lentamente, sentiva un forte  dolore alla testa, cosi forte da fargli pensare che la botta subita gli aveva fatto crescere una testa in più.”Che dolore.”Pensò tra se e se massaggiandosi la testa, aveva davvero preso un brutto colpo.
“Oh mio Dio se svegliò!”Squittì Amber vedendolo sveglio.
Mick chiuse gli occhi, la voce di Amber era davvero squillante, ma nello stato in cui era, anche una semplice piuma che cadeva  sul pavimento aveva lo stesso suono delle band assordanti a cui Eddie piaceva ascoltare.”Amber ti prego non urlare, ho dei cerchi alla testa che sembrano degli hula hoop.”
La bionda corse ad abbraccialo.”Mi dispiace cosi tanto!”
“Amber piano!mi strizzi cosi.”Proferì Mick cercando di svincolarsi dall’abbraccio troppo stretto della ragazza. Si sentiva come se fosse stato travolto da un treno in corsa.
La bionda sciolse l’abbraccio, non si era resa conto di quanto l’avesse stretto.“Scusa scusa.”
“Dov’è Mara?”Domandò Mick una volta ripresosi.
Amber si bloccò, Mick non era lei che voleva, come poteva essere cosi stupida?Era talmente concentrata sulla vendetta, che non si accorse della cosa più importante. Mick amava Mara, e lei non era nessuno per impedire la loro relazione. Dentro di lei sapeva che ormai il suo rapporto con Mick era giunto al capolinea,ma continuava a sperare che le cose si sarebbero sistemate da sole. Quanto si sbagliava, se non c’è più interesse nel aggiustare cose, non ha senso andare avanti sperando che tutto ritorni come prima. Fece un respiro profondo prima di rispondergli.”Te la vado a chiamare subito.”In silenzio uscì dalla camera.
“Vuole te.”Disse a Mara.
Ormai per Amber si era appena chiuso un capitolo.
 
 
“ok con Mick in ospedale, e Alfie fuori gioco siamo davvero messi male.”Sostenne Jerome sfregandosi le mani. Il gruppo, esclusa Mara, era ritornato a scuola.
“Io sto bene!”Affermò Alfie. Il suo aspetto però diceva il contrario.
“Alfie quando è stata ultima volta che sei andato in bagno?”Gli domandò Jerome notando l’aspetto non perfettamente in salute dell’amico.
“Cinque minuti fa.”Rispose Alfie.
“Ecco appunto.”Disse Jerome.
“Come puoi pensare ai giochi in un momento del genere?”Dichiarò Fabian. Uno dei loro amici si era appena risvegliato in ospedale, e Jerome pensava solo a vincere i giochi.
Ma il biondo non si fece intimidire, e con tutta la sfacciataggine che possedeva rispose. “Lo show deve continuare, e poi non possiamo buttare al vento i punteggi ottenuti finora. Anche Mick la penserebbe cosi.”
“Sarà. “Disse Fabian non del tutto convinto.
“Allora per la staffetta siamo io, Miller, e hey miss America che ne diresti di partecipare?”Chiese Jerome.
“Chi io?”Replicò a sua volta Nina.
“Ma no cara Nina, dicevo alla signora della mensa. “Le disse prendendola in giro.
“Ma io già partecipo alla prova di tiro con l’arco, è concesso?” Anche se Nina ormai non si stupiva più di niente da quando viveva in casa Anubis.
Jerome le fece un sorriso sornione. La mente subdola di casa Anubis aveva un piano. “Ovvio che sì, e poi con una ragazza nella squadra abbiamo più possibilità di vittoria.”
Fabian lo guardò di sottocchio. “Perché sento puzza di un tuo piano?”
“Piano?Quale piano? È solo strategia. “Finse Jerome. Il suo non era un vero è proprio piano, almeno non uno diabolico che prevedeva ferire o danneggiare qualcuno, certo non volontariamente.
Fabian incrociò le braccia. “E sentiamo come una ragazza può far vincere la squadra?”
“Oh dolce, ingenuo Fabian, distraendo gli avversari ovviamente. “Rispose Jerome.
“Vi prego non fate male a nessuno. “Disse Fabian ormai rassegnato.
“Perché devo farlo proprio io?Patricia è quella che distrae le persone. “Si lamentò Nina, distrarre non era mai stato nelle sue corde.
“Trixie è troppo efficace, noi abbiamo bisogno di una piccola distrazione. “Replicò Jerome sogghignando.
 
 
 
 
Joy e Patricia passeggiarono tra le mura della scuola, le lezioni erano sospese, e le due amiche avevano tutti il tempo per chiacchierare in santa pace.
“Allora..”Iniziò Joy.
“Joy piantala!”La rossa sapeva dove volesse arrivare l’amica, cosi stroncò la cosa sul nascere. Per quanto fosse possibile.
La bruna ridacchiò internamente.“Non ho ancora iniziato. Dimmi cos’hai, hai litigato con Eddie?”
“Che cosa centra quel Weasel adesso!”Gridò Patricia.
Bingo! Pensò Joy, aveva fatto centro. Iniziò a ridere “Ora so che ha a che fare con Eddie.”
“Smettila di ridere. “La ammonì Patricia.
L’altra ragazza smise, ma non si tolse il sorriso sulle labbra. “Su spara, che cosa è successo?”
“Abbiamo litigato beh una specie di litigio. “Affermò Patricia.
“Ma non mi dire!”Le rispose sarcastica Joy.
“Di punto in bianco ha cominciato a farmi scenate di gelosia, come se fossi la sua ragazza! Noi non stiamo insieme.”Spiegò la rossa.
“Forse per Eddie non è cosi.”Sostenne Joy.
“Che cosa vorresti dire?”Domandò Patricia non capendo.
Joy roteò gli occhi, ma ci era o ci faceva?”Dio Patricia possibile che non ci arrivi? Eddie prova qualcosa per te.”
Patricia sbarrò gli occhi per un attimo, perdendo per una frazione di secondo la sua temuta freddezza, ma poco dopo ritornò a essere fredda come il suo solito.”E allora? Io non provo niente per lui.”
   
 
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