FIORE MORTIFERO
Regalami un fiore, mia amica novella;
tu che m’ami, io che t’interesso,
e tu che mi pensi fin all’eccesso.
Non è giusto, mi han detto,
che io fossi la tua fissa fin dal
mattino presto;
per questo volesti, tacitamente,
decidere di propormi una mossa
dal sapore d’inganno.
Mi proponesti un regalo, dolce rosa;
io, coi fiori che sono il mio mondo,
ingenuo mi lasciai ferire dalle tue
spine
nascoste sotto la tua superficie,
supine,
pronte solo a ferirmi il polpastrello
quand’esso avesse sfiorato il dolce
dono.
Fiore mortifero sei, ora ti
riconosco!
Il tuo veleno però in me è permeato,
e più me ne sono liberato.
Anche se mai nulla di tuo ho
sfiorato,
da questa vicenda ne sono uscito
decisamente sfibrato.
Io, sciocchino, che ho saputo credere
alle tue menzogne, e non ho fatto
ammenda.
Ma io, sempre io, spensierato
ragazzo,
che ne potevo sapere di intrighi di
palazzo?
È stato come scivolare
su una buccia di banana.
Ed ora eccomi qua, caduto e a gambe
all’aria.
NOTA DELL’AUTORE
Buongiorno, carissime lettrici ^^
Questa è un’altra poesia che proviene dal profondo del mio
cuore, e che narra di una serie di eventi ancora piuttosto recenti che hanno
saputo di certo inaridirmi un poco. Soprattutto, ultimamente, mi hanno fatto
riflettere molto sull’amicizia, sui suoi veri valori e sull’interessamento
gratuito ad una persona.
Questa poesia tratta di un rapporto complicato con una
ragazza, sempre se c’è stato da parte mia, poiché la credevo amica e lei invece
si era inventata, in modo piuttosto discutibile, una sua realtà parallela.
Da qui Fiore mortifero,
questa triste poesia.
Spero che vi sia piaciuta, nonostante tutto.
Grazie per il gentilissimo supporto.
Buona giornata e a giovedì prossimo.