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Autore: Sakkaku    06/04/2017    2 recensioni
Questa storia è ambientata intorno al Medioevo, la protagonista si ritrova a nascondersi in un villaggio dove pensa di riposarsi solo per qualche giorno e ripartire. Le cose andranno diversamente e una parte del suo passato tornerà a galla.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mythological Creatures'
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Capitolo 14
 

Denny grazie all'aiuto di Tim e i suoi compagni era riuscito finalmente a rientrare nella propria fazione. Certo, era entrato di soppiatto e con l'inganno, eppure era sicuro che alcune guardie non mai l'avrebbero denunciato.
Purtroppo dovette evitare la locanda, se Charlie l'avesse visto lo avrebbe riferito subito a Falco Nero.
Quel maledetto bamboccio parla decisamente troppo e ha la mania di dover fare la cosa giusta” pensò infuriato Denny per doversi perdere una bella serata di bevute.
Delle guardie doveva invece evitare Josh, lui rappresentava un pericolo, l'aveva capito quando nel bosco era assieme alla donna con l'arco e l'aveva difesa. Quando incrociò Gina, pensò di aver avuto fortuna. Lei lo aveva sempre appoggiato, inoltre era favorevole al ritorno di suo zio Midolf.
- Gina - la chiamò nascosto dietro una botte d'acqua.
- Denny? - chiese lei dubbiosa.
- Sì, sono io - la rassicurò l'uomo - Mi potresti aiutare a nascondermi da Falco Nero?
Con un largo sorriso la donna rispose - Certamente! Seguimi ti farò entrare nel castello dalle porte di servizio che usiamo noi cameriere, sono prive di controlli, non ti vedrà nessuno.
- Fantastico! - esultò Denny.
- Shhh! Parla Piano! Sai che rischio a farti entrare nel castello quando dovresti essere al di là del cancello?
- Scusami Gina, hai ragione - bisbigliò lui.
I due s'incamminarono a passo furtivo, quando sulla strada incontravano qualcuno, Gina faceva due chiacchiere per distrarli, poi attendeva che si allontanassero e faceva uscire Denny da un nascondiglio improvvisato. Una volta entrati nel castello, entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
- Ce l'abbiamo fatta! - sorrise felice l'uomo, abbracciò la cameriera - Ti sono debitore Gina! Grazie a te la mia posizione non subirà un danno d'immagine.
- Riguardo al mio compenso per averti aiutato - iniziò a dire la donna.
- Oh, sì, certo. Fammi andare nella mia stanza, ho ancora qualche sacchetto con monete d'oro. Vieni pure con me - l'esortò l'uomo.
Ti avrei seguito anche se non me l'avessi detto” pensò Gina, nascondendo un sorriso con un finto attacco di tosse, coperto educatamente con la mano.
La cameriera accese la lanterna, chiuse la porta mentre Denny si avvicinava al tavolo in legno aprendo vari cassetti. L'uomo era voltato di spalle e la donna ne approfittò rompendogli un vaso in testa, procurandogli un taglio profondo sulla nuca.
- Cosa diavolo stai facendo?
- Prendo la mia ricompensa - rispose Gina allontanando i cocci con il piede e osservando l'uomo perdere i sensi.
La donna andò alla ricerca di Benjamin, purtroppo per lei, si era già recato alla locanda, questo voleva dire che era già ubriaco e la sua presenza sarebbe stata inutile.
A volte non serve proprio a niente! Per altre invece è essenziale, senza il suo aiuto è impossibile per Midolf tornare da noi” pensò Gina mentre trascinava Denny tirandolo per le caviglie.
Il pavimento si sporcò di sangue.
Pazienza, pulirò dopo. In fondo è un passaggio segreto che solo Benji ed io conosciamo, Midolf ce l'ha mostrato perché potessimo utilizzarlo nel momento del bisogno. Per il sangue nella stanza di Denny, posso anche aspettare a pulire, tanto nessuno vi oserà entrare, bisogna mantenere la distanza assoluta dagli esiliati se non si vuole fare la stessa fine, è fondamentale tenersi a distanza da tutto ciò che è suo o altrimenti si rischia di essere accusati di sostenere dei criminali. Oltretutto ora sono tutti alla locanda a festeggiare, ho tutto il tempo per sistemare senza che nessuno se ne accorga” la fronte della donna era madida di sudore a causa dello sforzo.
Una volta raggiunta la segreta si affrettò a legare Denny alla sedia con i lacci in pelle, prima che rinvenisse. L'uomo, una volta ripreso i sensi, cercò di liberarsi dai lacci a cintura che gli legavano i polsi e caviglie, strattonò con tutte le sue forze, invano.
- Cosa hai in mente di fare tenendomi qui, Gina? Mio zio ti farà impiccare se dovesse scoprire cosa mi stai facendo.
- Ti sbagli Denny - gli disse la cameriera - Midolf ha architettato tutto questo. E' opera sua, sto solo seguendo gli ordini che mi ha impartito tempo fa. L'importante è il risultato, giustificherò la tua morte come un incidente di percorso. Dirò che ti opponevi al piano ed eri pericoloso.
Puro terrore apparì negli occhi di Denny - Tu sei pazza! - gridò.
- Shhhh! Devi rimanere in silenzio. Pochi sono a conoscenza di questo passaggio, ma se fai rumore potrebbero sentirti e indagare - frugò nella sottana, vi estrasse un fazzoletto di stoffa, lo appallottolò e lo depose nella bocca di Denny per evitare che continuasse a urlare.
- Mi raccomando respira con il naso! Mi servi vivo - gli raccomandò Gina - Tornerò domani, ora devo farmi trovare nel dormitorio. Riposa bene.
Denny cercò di far ribaltare la sedia, purtroppo non vi riuscì perché era inchiodata al pavimento in legno.

 

Zack era annoiato. La Chimera credeva di vedere all'opera la sua nemica, invece avrebbe dovuto attendere il giorno successivo.
Mi tocca aspettare domani prima di attaccarla, altrimenti rischio di compromettere la mia stessa vittoria” Zack voleva intervenire con la propria magia, quando il messaggero che lo rappresentava si bloccò nel fango. “Sul serio, cosa ti costava saltarlo via? Ci fai perdere un sacco di tempo, di questo passo saremo ultimi.”
Nonostante il suo animo si stesse scaldando rimase composto, come il suo ruolo richiedeva. Rimase in attesa per mezz'ora, poi stanco di vedere il suo uomo ancora bloccato, l'aiutò a liberarsi, nonostante fosse chiaro che la sua fazione avrebbe perso, ma perlomeno avrebbero terminato la gara. Con suo grande stupore il messaggero successivo recuperò metà del tempo perso.
E' di certo un umano interessante” pensò Zack, immaginandosi per quale scopo poteva utilizzarlo.
Alla fine della gara la fazione neutrali arrivò seconda, i per bene primi, mentre i criminali furono squalificati perché avevano cercato di pugnalare un messaggero delle altre due squadre.
Strano, l'Arpia non si è vista da queste parti. E' sempre qui all'interno del villaggio, di questo ne sono certo, lo avverto dalla sua presenza" pensò Zack mentre stringeva la mano a Master Damien per complimentarsi della vittoria guadagnata durante la prima gara.
Quanto mi piacerebbe squartarti e usare la tua barba rossiccia come pulisci zoccoli per il mio cavallo” pensò la Chimera, rimanere fermo dalle formalità lo irritava, sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, aveva la necessità di ferire a morte qualcuno, la sua natura lo richiedeva.
Devo rimanere concentrato” pensò cercando di calmarsi “Devo pensare in che modo atroce posso uccidere quell'Arpia eliminandola una volta per tutte. Devo vincere a tutti i costi, ne va della sopravvivenza e prosperità della mia specie” a quel pensiero divenne determinato. “Sì, riuscirò a sconfiggerla, ma prima deve vincere le gare di domani! Per oggi la lascerò tranquilla, solo perché deve partecipare a delle sfide e vincere.”
Secondo il programma organizzato da Falco Nero, le gare dei giorni seguenti sarebbero state più corte, perché non vi era un tragitto da percorrere, bensì solo bersagli da colpire ed era a squalificazione, chi sbagliava i primi cinque lanci si doveva fermare e non passava al turno successivo, per questo vi erano più partecipanti. Zack guidò tutti alla locanda per brindare la fine della prima giornata di torneo, sebbene lui volesse riposare per prepararsi al ormai sempre più vicino scontro con la sua rivale Arpia. L'uomo finse un leggero malore, cosicché poté tornare nei suoi alloggi a riposare. Per i corridoi incontrò Gina. La cameriera aveva una cesta di vimini coperta da un tovagliolo. La Chimera capì il suo contenuto e le sue intenzioni, eppure non proferì parola, si limitò ad ignorarla. Contro di lui non poteva niente, inoltre voleva passare il tempo divertendosi alle spalle di quella fattucchiera che pensava di saper utilizzare la magia. La donna prese paura a vederlo nuovamente dopo che l'aveva ripresa sgridandola per avergli cambiato il colore dei capelli.
E' strano, nessuno si accorge che li ha grigi e non più neri...” ebbe un leggero giramento di testa “Cosa sto pensando? Li ha sempre avuti di questo colore!”
La cameriera si affrettò a raggiungere la sua destinazione, Zack invece sorrideva compiaciuto per aver eliminato anche dalla sua memoria il ricordo che fino a poco tempo prima aveva i capelli neri.

 

Denny sentiva che stava per cedere alla morsa della morte.
L'ossigeno iniziava a mancargli, il solo respirare con il naso gli procurava un bruciore alla gola secca per non aver bevuto nulla durante tutta la giornata.
La segreta era situata sottoterra, quindi era priva di finestre dal quale potesse entrare anche un singolo spiffero d'aria. Quando udì lo scricchiolio dei pioli della porta, Denny credette che finalmente qualcuno l'avesse trovato.
Le sue speranze furono infrante appena riconobbe la figura di Gina. Le sembrò in qualche modo turbata, avrebbe potuto giocar a suo favore, se non fosse forzato a rimanere in silenzio dal tovagliolo in bocca.
- Se ti azzardi a gridare, ti taglio la lingua - lo minacciò lei prima di togliergli il bavaglio, per prima cosa lo fece bere con una borraccia estratta dal cesto di vimini.
La sorte di certo non girava a favore di Denny. Gina lo osservò attentamente quando iniziò ad accasciarsi sulla sedia.
- Cosa diavolo mi hai fatto bere?
La donna gli rispose con un largo sorriso - Ti ho fatto ingerire una bacca che fa perdere la sensibilità dei muscoli - spiegò - Quello che sto per farti ora necessita la tua completa collaborazione, di certo ti saresti opposto e dimenandoti mi avresti fatto sbagliare. Credimi è meglio così, sentirai anche meno dolore. Dovresti proprio ringraziarmi per la generosità e gentilezza con la quale ti sto accudendo!
- Sei solo una stronza pazza!
- Ahahah, sbagliato! - lo corresse Gina - Se proprio devo essere definita in qualche modo, allora, desidero venir chiamata fattucchiera.
Dopo aver terminato la frase, diede le spalle all'uomo per mettersi a frugare nel cesto di vimini. La cameriera estrasse dal suo interno una pinzatrice, come quella usata dai giardinieri per recidere i gambi dei fiori e un pezzo di stoffa ricoperto da aghi lunghi due pollici.
Denny voleva dimenarsi eppure il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, rimase inerme senza rispondere ai suoi ordini. Le pupille dell'uomo divennero due spilli.
A quella vista Gina iniziò a ridere - Ahahahah non devi preoccuparti per quello che ti accadrà. Hai l'obbligo di stare tranquillo e rilassato, il dolore non raggiungerà il tuo cervello, te lo immaginerai solo vedendo cosa ti farò. Direi che tutto questo è una tortura maggiore ahahahah.
La cameriera afferrò uno spillo e lo ricamò sul braccio di Denny, delle lacrime spuntarono nei suoi occhi inorriditi e impauriti. Gina lavorò in modo minuzioso prima si occupò del braccio destro poi del sinistro.
- Ora passeremo alle gambe - spiegò mentre Denny perdeva i sensi - Mi sorprende che hai resistito finora. Meglio così, questa parte ti avrebbe fatto mordere la lingua e quella mi serve per altro - apparve un sorrisetto malefico - Peccato però, mi sarei divertita a vedere il tuo volto contorto dal dolore e dall'agonia - inserì la mano nel cesto di vimini ed estrasse un coltello da carne.
La donna prese a recidere la carne facendo dei tagli che si congiungevano e formavano dei triangoli. Una volta finito quel processo, staccò la pelle con una pinza con un colpo netto. Il sangue iniziò a colare sul pavimento, per non sprecarlo la cameriera mise i piedi dell'uomo all'interno di un catino, per far sì che si riempisse. Più avanti le sarebbe servito.
- Denny mi auguro che al tuo risveglio non ti spaventerai troppo - disse fingendosi preoccupata - E' necessario che rimani rilassato altrimenti il processo richiederebbe più tempo - per precauzione gli fece ingerire altra acqua, per evitare che riuscisse a muoversi o urlare.
Gina si tolse il grembiule, era stata disattenta e lo aveva macchiato di sangue. - Perfetto, speriamo di non incrociare quella strega di Caroline, se mi vede senza grembiule, farebbe troppe domande. Devo sbrigarmi a tornare nella stanza e indossare quello di riserva. Più tardi passerò dal lavatoio per pulirlo, così eviterò che una di quelle pettegole veda il sangue.
La cameriera nascose la sua veste sporca e si affrettò a raggiungere il dormitorio comune. Il giorno successivo, se Benjamin era in buone condizioni, avrebbe proceduto con la sua tabella di marcia per far tornare Midolf.

  
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