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Autore: katyjolinar    08/04/2017    1 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Testa Bruta, intanto, aveva accompagnato Moccicoso da Gothi.
Il ragazzo era ridotto male, non riusciva a camminare e aveva il volto pallido rigato dal sangue che gli colava dal naso rotto. Arrivati alla capanna della druida, lo fece sistemare sulla panca al centro della stanza e arretrò di qualche passo, in attesa che la vecchia lo visitare.
Gothi si avvicinò, controllando il ragazzo con attenzione, quindi andò al suo tavolo, preparando alcune cose, in silenzio, come suo solito.
"Che fa?" domandò Moccicoso, intimorito, che stava lentamente riprendendo ad avere una voce normale.
"Credo stia preparando le cose per curarti il naso." riferì la bionda, osservando la druida che lavorava.
"Non avrà intenzione di toccarmelo ancora? Fa già abbastanza male!" si lamentò il giovane, continuando a tenersi una mano sul volto.
"Ovvio che te lo toccherà! Altrimenti come pensi che possa aggiustarlo?" insistette lei, alzando gli occhi al cielo "Comunque sta anche preparando un intrugli per farti passare il dolore."
Il moro annuì e la vecchia si avvicinò di nuovo a lui, facendogli togliere le mani dalla faccia, poi lavorò sul suo naso, strappandogli numerosi urli di dolore durante le varie manovre.
"Ti lamenti come una femminuccia." commentò Testa Bruta, ridendo.
"Se tu fossi al mio posto faresti lo stesso." si lamentò Moccicoso "E ricorda che è colpa tua se sono in queste condizioni."
"Se non ti fossi messo in mezzo non saresti stato colpito." ammise la giovane, guardandosi le unghie.
"Se io e gli altri non ci fossimo messi in mezzo, Astrid ti avrebbe ammazzata." disse l'altro, facendo qualche lamento mentre la vecchia gli steccava il naso, avvolgendogli alcune garze attorno alla testa "Quindi ringraziami per essere ancora viva."
La bionda borbottò, osservando i graffiti che Gothi stava scrivendo sulla sabbia di fronte a lei. Annuì, mentre la vecchia porgeva a lei una bottiglietta e al ragazzo una ciotola con un liquido ambrato.
"Che roba è?" domandò il giovane annusando la medicina.
"È un decotto per farti passare il dolore." spiegò Testa Bruta "Devi berlo tutto, me ne ha dato altro che devi prendere tutti i giorni per una settimana. Ha qualche effetto collaterale, ma almeno mi farai dormire, stanotte."
"Quali effetti collaterali?" chiese Moccicoso, dubbioso "E poi perché non dovrei farti dormire stanotte?"
"Non me li ha detti." ammise lei, facendo spallucce "E Gothi ha sentito che il capo mi ha ordinato di starti dietro per le prossime settimane e ha consigliato di non perderti di vista anche di notte, e poiché casa tua è ancora inagibile dovrai stare da me."
"Che culo..." borbottò Moccicoso, sarcastico, ma Gothi attirò la sua attenzione, indicando la ciotola che ancora teneva tra le mani "Sì, ora lo bevo, stai calma, vecchia!"
Detto ciò trangugiò il liquido, con una smorfia di disgusto, e si alzò toccandosi il naso steccato.
"Perché mi fa ancora male? Non dovrebbe togliermi il dolore questo schifoso intruglio?" chiese il giovane, brontolante.
"Dice che devi dargli il tempo alla medicina di fare effetto." rispose la ragazza, decifrando le scritte di Gothi "Ora andiamo, ti portò a casa mia."
"Perché?" domandò il moro, confuso.
"Te l'ho appena detto: starai da me." spiegò Testa Bruta "Ordini del capo e della vecchia. Sfratterò mio fratello dalla sua stanza, almeno non dovrò sentirti russare."
Arrivati davanti a casa Thorston incontrarono Testa di Tufo, e subito la gemella si mise al lavoro per convincerlo a cedere la sua camera al nuovo ospite, ma il biondo rasta fu irremovibile.
"Assolutamente no." disse, tenendo la testa alta e le mani incrociate sul petto "La mia camera è sacra, non la cederò mai a uno che si è fatto prendere a calci sulle palle dalla guardia del corpo del capo."
"Tu lo farai, invece!" insistette lei, prendendolo per il bavero.
"Come ho già detto, sorellina, la mia stanza è sacra. E poi l'ospite è tuo, puoi tenerlo in camera tua, come hai tenuto a dormire il capo, a Snogglethog."
Testa Bruta stava per replicare, ma dovette reggere al volo Moccicoso, che barcollò.
"Mi sento... strano..." riferì Jorgenson, afferrandole il braccio, prima di scoppiare a piangere in modo incontrollato.
I gemelli lo fissarono, perplessi, finché il giovane non smise di piangere, all'improvviso, e scoppiò a ridere, per poi piangere di nuovo. A quel punto sul volto di Testa di Tufo si formò un sorriso furbo e vagamente maligno, e il suo sguardo si posò sulla sorella.
"Buona fortuna, sorellina." le disse, andando alla porta "Credo che questa Lokata che ti hanno fatto resterà memorabile per anni, molto meglio delle nostre."
Il biondo uscì, e a quel punto Moccicoso smise improvvisamente di piangere, scoppiando a ridere sguaiatamente.
"Che ti prende, ora?" domandò Bruta, stizzita.
"Divertente!" disse soltanto il ragazzo, ma smise subito di ridere, tornando a singhiozzare e abbracciandola stretta.
La giovane si divincolò, o almeno ci provò, perché la presa era parecchio forte, e alla fine si arrese, accompagnandolo alla sua camera. Evidentemente quelli erano gli effetti collaterali di quell'intruglio che gli aveva somministrato Gothi.
lo fece sedere sul letto e lo aiutò a togliersi gli stivali e la maglia, mentre lui alternava pianti e risate, rendendole il lavoro più difficile, quindi lo aiutò a stendersi e si spostò dietro il paravento per cambiarsi.
Quando, finalmente, si mise a letto anche lei, Moccicoso sembrava essersi calmato, e fissava il soffitto con aria malinconica.
"Bene, ora vedi di dormire." disse Bruta, brusca "E cerca di far dormire anche me."
"Posso avere il bacio della buonanotte?" chiese lui, con voce triste, tirando su col naso.
"Cosa?!" esclamò la giovane, esasperata.
"Vorrei il bacio della buonanotte..." insistette il moro, girandosi verso di lei "Se no non riesco a dormire..."
Testa Bruta borbottò, alzando gli occhi al cielo, quindi si sporse verso il ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia, sperando di riuscire a calmarlo, così da poter dormire in pace.
"E tu questo lo chiami bacio?!" chiese Moccicoso, quasi offeso.
"Accontentati e non rompere." borbottò la bionda, che non sopportava già più l'insistenza dell'amico.
"Allora domani dico al capo che non hai seguito i suoi ordini." si lamentò ancora il ragazzo, incrociando le braccia "Così vedi che bella punizione che ti prendi."
Testa Bruta sbuffò, voltandosi verso di lui. Prima la finivano e prima avrebbe potuto dormire in pace.
"E va bene." acconsentì "Come lo vuoi questo dannatissimo bacio della buonanotte?"
Moccicoso non disse nulla, la afferrò per i fianchi e la attirò a sé, facendo aderire i loro corpi, e prima che lei potesse reagire posò le labbra sulle sue, in modo autoritario ma dolce, tenendole ferma la testa con l'altra mano.
La ragazza rimase spiazzata da quel gesto, ma si ritrovò subito a ricambiare, lasciandolo condurre.
Era strano. Le labbra del giovane erano calde, invitanti, e quel bacio aveva un sapere diverso da quelli che aveva provato a dare a Hiccup nelle settimane precedenti. Era persino diverso da quello che aveva dato allo stesso Moccicoso la sera di Snogglethog, durante la Danza.
Però non riusciva a capire cosa ci fosse di diverso, magari era solo perché Moccicoso era sotto l'effetto di quella medicina, ma doveva ammettere che quello era davvero un bel bacio.
Gemette leggermente, posando una mano sulla guancia del moro e lasciando che la lingua di lui trovasse la propria; chiuse gli occhi e si abbandonò completamente a lui, mentre la mano che il ragazzo teneva dietro la schiena di lei si muoveva lenta, carezzando la stoffa leggera della camicia da notte, provocandole dei piacevoli brividi.
Quando, finalmente si allontanarono, i due si guardarono negli occhi, senza dire una parola. Era un momento carico di magia.
Magia che venne spezzata nel momento in cui Moccicoso si accasciò sul cuscino, prendendo a russare sonoramente nel momento immediatamente successivo.
Testa Bruta fece un verso esasperato, tirandosi su la coperta e cercando di prendere sonno.
Sapeva che se fosse continuato in quel modo sarebbe andata fuori di testa entro pochi giorni.
   
 
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