Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Cxerina    08/04/2017    1 recensioni
Una raccolta con diversi protagonisti, in tempi e luoghi diversi, tutti legati da un fato comune che li porterà ad incontrarsi e cambierà le loro vite.
“Perché non possiamo essere amici? Perché dobbiamo ucciderci a vicenda?”
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: La seguente storia è di proprietà delle rispettive autrici, così come i personaggi. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale, i personaggi presenti nella narrazione sono fittizi e ciò che li riguarda nella trama non violerà il contenuto del regolamento di EFP.


Parigi, 1990

Ancora una volta Night e Waru se n’erano andati per fantomatici motivi di famiglia e l’avevano lasciato solo. Eppure anche lui faceva parte della famiglia, tutto sommato! O meglio, per lui Night e Waru erano l’unica famiglia di cui si ricordava. Si ricordava perfettamente di come li aveva incontrati: stava giocando con le ombre in un vicolo di Parigi, aspettando… Cosa stava aspettando? No, non si ricordava proprio cosa stesse aspettando. Però si ricordava che Night lo aveva preso con se perché lui era un elfo speciale. Già, Wako era un elfo delle ombre, la razza più speciale di tutti gli elfi a detta di Night. In realtà Wako non sapeva bene cosa fossero gli elfi delle ombre così negli anni si era fatto spiegare dal più grande un po’ di cose sulla sua razza. Proprio dalle spiegazioni di Night aveva imparato che solo la sua razza poteva manipolare quelle che lui aveva sempre chiamato ombre, e che queste ombre in realtà erano entità che non appartenevano alla dimensione che abitavano gli elfi o gli altri esseri mortali.
“Le ombre sono esseri che si nutrono della disperazione dei mortali che abitano questo mondo.” Gli spiegò una volta Night. “E più un elfo della notte offre nutrimento alle ombre, più il legame tra queste e l’elfo diventerà forte. Però devi stare attento quando le nutri: se non mantieni il controllo su quanto si nutrono, rischi di far impazzire il mortale.”
Wako era sempre stato un ottimo studente, anche se al di fuori delle lezioni di Night mostrava avere parecchia difficoltà nel comprendere come funzionassero diversi elementi della vita quotidiana. Anche il semplice relazionarsi con altre persone, per Wako risultava difficile capire come funzionasse e come dovesse comportarsi. Per questo motivo aspettava sempre il ritorno di Night per uscire e quella giornata nevosa non faceva eccezione.

Dopo alcune ore di attesa del ritorno di Night, passate a costruire pupazzi di neve stando comodamente seduto in casa al caldo, grazie agli esercizi per l’utilizzo e il controllo delle ombre, vide i due elfi con cui abitava arrivare, così si vestì e scese di corsa. Gli andò incontro e sottopose alla loro approvazione l’idea di andare al parco. Voleva giocare con la neve, ma non nel giardino di casa che era piccolo. Night accettò di andare al parco e accompagnò Waru e Wako fino al parchetto vicino casa.
Una volta li Wako notò una ragazzina vestita di rosa. Gli piaceva un sacco il vestito di quella ragazzina e di certo una vestita in modo così carino doveva anche essere simpatica. Le si avvicinò “Ciao, io sono Wako! Mi piace il tuo vestito.”
Quando era uscita da scuola aveva insistito molto e alla fine Alison aveva deciso di uscire per portarla a giocare con la neve. London adorava la neve, l'unico problema era l’essere sotto stretta sorveglianza dopo che un compagno era quasi stato decapitato con una lastra di ghiaccio caduta, apparentemente, dal tetto. Arrivata al parco si era messa a giocare per conto suo, senza disturbare Alison che si era messa su una panchina a leggere. Stava andando tutto bene finché non sentì una voce alle sue spalle. Sobbalzò leggermente e si girò, trovandosi davanti quello che le sembrava un uomo sulla ventina. Lo guardò negli occhi per un po' poi sorrise.
"Io sono London... Anche a me piace il mio vestito!" Lo guardò gioiosa.
"Ti va se giochiamo assieme London? Io sono venuto qui con Night e Waru, ma uno è noioso e l'altro gli sta dormendo in braccio..." Night gli aveva spiegato che con le ombre poteva anche entrare nelle menti di chi aveva di fronte e gli aveva insegnato che era sempre bene ispezionare la mente delle persone nuove che conosceva, per capire chi fossero e se fossero pericolose. Anche questa volta Wako seguì i consigli di Night e ispezionò la mente di London, scoprendo così che molto probabilmente era un'elfa. "Anche io sono un elfo, sai?"
London lo guardò e arretrò leggermente. Alison le aveva sempre detto che gli elfi erano pericolosi e lei non doveva averci a che fare.
"Non.... Saprei. Non ti conosco!" Era un po' ingenua, senza dubbio, ma quello era un uomo, un elfo, e la situazione le sapeva proprio di rapimento di bambini.
"Se ti faccio vedere un trucco di magia rimani a giocare con me?" Chiese Wako. Gli piaceva quella ragazza, era tanto bellina, e poi non gli piaceva molto giocare con la neve da solo.
Nel sentir parlare di trucchi di magia, London tornò improvvisamente interessata, si distraeva facilmente e in effetti lei.
Lo guardò e annuì. "Che magia?" Sorrise tornando sui suoi passi.
Wako fece apparire un coniglietto fatto d'ombra. Gli ultimi esercizi che stava facendo erano sul dare forme specifiche alle ombre e fargli mantenere una densità tale da farle risultare oggetti tangibili e quel coniglietto era un ottimo esercizio.
"Ti piace?" Chiese Wako sorridendo.
London si illuminò e sorrise. "Sì!" Guardò il coniglietto felice "Anche Alison ogni tanto me lo fa!" Saltellò un po' sul posto.
"Oh! Davvero?" Chiese stupito Wako. Distraendosi dal coniglio, questo perse un po' di consistenza.
London annuì. "Sì, ma non me li fa mai i coniglietti in effetti..." Lo guardò negli occhi.
Wako guardò il coniglio e si accorse che stava perdendo la concentrazione. Fece tornare il coniglio alla sua consistenza e lo fece saltellare un po' attorno alla ragazzina.
"Sono belli i conigli." Annuì. "Ma quelli veri non sono sempre divertenti."
"Non ho mai visto un coniglio vero... Dal vivo!" Commentò sorridendo distratta dal coniglietto di ombre. Allungò una mano per toccarlo.
Wako cercò di far assumere al coniglio di ombre la stessa consistenza di un coniglio vero. "Il mio non morde mai."
Night notò che Wako stava giocando con una bambina e se gli stava facendo vedere le ombre, probabilmente era un'elfa. Studiò la bambina per capire se fosse qualcuno di noto e se la sua presenza potesse risultare un pericolo o una conoscenza da usare a proprio vantaggio. Da quel che sapeva gli unici bambini elfi presenti con sicurezza nel mondo umano, erano tutti elementi da poter usare a proprio vantaggio, per poter tornare a vivere nel mondo degli elfi. Sarebbe risultato molto conveniente per le sue ricerche tornare a vivere nel mondo elfico: gli umani avevano una conoscenza davvero arretrata dei demoni e i libri che riusciva a trovare in questo mondo non erano nulla, paragonati con quelli che aveva trovato nel mondo elfico. Dal canto suo, Alison non si staccò dal libro sui demoni che stava leggendo. Finché sentiva London parlare con qualcuno, senza grida o pianti, era tranquilla che fosse tutto a posto.
London e Wako non sembrarono preoccupati di cosa stessero facendo i loro accompagnatori, così continuarono a giocare tra di loro.
"I conigli mordono?" Chiese stupita la bambina, toccando il coniglio. "Ma non mangiano solo le carote?" Si inginocchiò a terra per poter giocare meglio con il coniglio.
"Se... Se li spaventi ti mordono." Le spiegò Wako, anche se non era molto convinto della spiegazione.
La ragazzina in rosa sembrò stupita. "Anche io mordo... Ogni tanto..." Commentò pensierosa giocando con il coniglio.
"Mordi?" Chiese Wako stupito. "Le persone?"
"Ogni tanto... " Alzò leggermene lo sguardo e si passò una mano tra i capelli, imbarazzata. "Quando mi fanno arrabbiare..."
"Oh." Il moro la guardò accovacciandosi accanto a lei. "Credo che tu faccia bene. Anche se io ho Night che mi tiene abbastanza al sicuro dalle persone brutte."
"Tu vai a scuola?" Chiese curiosa avvicinandosi un po' a lui. "Perché lì è pieno di persone brutte..."
Wako scosse la testa. "Night mi insegna tutto quello che devo sapere. Sa un sacco di cose lui!"
London sembrò molto stupita di quanto le aveva appena detto l’elfo delle ombre e lo guardò affascinata. "Che cosa bella. Anche io voglio andare da lui, così non devo vedere i miei compagni!"
"Possiamo andare a chiedergli se ti prende con noi!" Annuì facendo sparire il coniglio, si era distratto troppo. "Sai, io vivo con lui perché non ho nessuno altrimenti."
"Oh... Anche io non ho una mamma e un papà, ma abito con Alison e Emily che si prendono cura di me!"
Wako, felicissimo dell’amica che era riuscito a farsi, le propose di diventare una famiglia unica unendo i due nuclei da tre. Le stava molto simpatica quella ragazzina e, se avessero vissuto assieme, Night avrebbe potuto insegnarle molte cose sul mondo degli elfi e su tante altre cose! Anche se dimostrava appena vent’anni, ne aveva più di cento e visto che passava il tempo quasi unicamente a studiare, sapeva davvero un sacco di cose. London però non fu entusiasta quanto il suo nuovo amico della cosa. Gli confidò che non poteva stare con altri elfi, poiché per lei stare in loro vicinanza era pericoloso.
"Night è gentile! Non è pericoloso" Provò a convincerla Wako, ma la ragazzina continuava a non sembrare convinta.
“Devo chiedere ad Alison prima, va bene?"
Wako annuì e l’aspettò dov’era.
London andò da Alison di corsa. "Alison, possiamo stare con un'altra famiglia di elfi? Così non devo andare a scuola!" La scosse saltando un po' sul posto.
Alison ci mise un attimo a realizzare cosa aveva detto London.
"Altri elfi?" Si guardò attorno individuando Wako. Si alzò prendendo per mano London e la tirò via, ma la ragazzina puntò i piedi a terra in segno di protesta. Visto che il suo gesto non ottenne molto effetto, si lasciò cadere a peso morto all’indietro.
"Io non voglio andare a scuola... Stiamo con loro!" Iniziò a lamentarsi.
Wako si rattristò molto nel vedere Alison portare via London e cercò di bloccarla con le ombre. Non poteva portargli via la sua nuova amica, e poi lei voleva rimanere li a giocare con lui! Altrimenti perché fare così? Alison si girò verso l’elfo e fece svanire le sue creazioni senza alcuna difficoltà.
"London, te l'ho detto mille volte che non possiamo stare con altri elfi..." Provò a tirarla, ma non era poi così forte. "Non farmi usare le ombre!"
London si era ormai seduta a terra e cercava di liberarsi dalla presa di Alison.
"Ma perché no? Lui è simpatico, non vuole farmi male!"
Night, sentendo il trambusto che si stava creando, sospirò prendendo in braccio Waru e andò da Wako.
"Cosa succede?"
"Porta via la mia amica!" Si lamentò Wako.
Night sospirò nuovamente andando verso Alison e London. Non era da lui fare gesti carini o aiutare Wako più del dovuto, ma era la prima volta che Wako non spaventava a morte qualcuno e poi detestava il trambusto. Se fosse riuscito a far tornare la calma il più presto possibile, avrebbe potuto tornare nuovamente a godersi i suoi studi nel silenzio che solitamente regalava quel parchetto.
"Buonasera." Disse arrivando dalle due elfe. "Posso permettermi di chiedere perché andate via così di fretta?"
Alison guardò Night e lasciò London appena in tempo per evitarsi una coltellata nella mano. La ragazzina cadde all'indietro e lì rimase, osservando i due più grandi.
"Perché è ora di andare a casa, inizia a fare freddo e London non dovrebbe importunare la gente!"
"Oh, ma non stava importunando. Anzi, Wako sembra felice di aver giocato un po' con lei." Strinse Waru a sé, per evitargli di scivolare.
"Sorvolerò sulla stranezza di un adulto che gioca... Con una ragazzina!" Disse guardandolo negli occhi, mentre London si alzava con ancora il coltello in mano per poi farlo sparire così velocemente come era apparso.
"Sorvolerò sulla stranezza di una ragazzina che tenta di accoltellare la mano di sua madre..." Rispose a tono Night. Anche se non l'aveva dato a vedere, aveva notato ciò che aveva fatto London.
"Anche io di solito sorvolo sulla questione..." Annuì Alison guardando Night "Che fate qui?"
London si affrettò a specificare che Alison non fosse sua madre, ma le preoccupazioni di quest’ultima erano ben altre. Il fatto che ci fossero tre elfi proprio dov'erano loro era strano.
"Immagino più o meno lo stesso che fate voi..." Night guardò London alzando un sopracciglio. Gli sembrava una bambina rumorosa e lui non amava molto il rumore "Ma in genere cerchiamo di non avere problemi."
"A parte che non sai cosa facciamo noi... Però concordo sul non avere problemi, mi bastano bambini quasi decapitati per lastre di ghiaccio volanti.." Sospirò guardando London che si era messa seduta per terra a giocare un po con la neve.
"Noi abbiamo problemi con ombre indisciplinate..." Sospirò Night. Lasciar che Wako e questa ragazzina facessero amicizia, non sembrava più una così buona idea.
"Vedo che avete un elfo della notte..." Commentò guardando Wako e alzando un sopracciglio, poi sospirò. "Chi siete?"
"Degli elfi in fuga... Per un motivo o per l'altro…"
"Volevo sapere i nomi, non so se si usa più!" Sorrise. Per un momento si tirò indietro il ciuffo di capelli che le copriva l'occhio destro, ma le ricadde subito davanti. "Io sono Alison e lei è London."
"Io sono Night, il bimbo qui è mio fratello Waru e l'elfo della notte è Wako." Notò l'occhio rosso di Alison e immaginò le fosse successo qualcosa di simile a Waru, ma non indagò sulla questione.
"Avete avuto problemi di demoni?" Chiese guardando il bambino in braccio con un leggero sospiro.
"In un certo senso... Però anche tu mi sembra che hai avuto a che fare con uno di loro."
"Non è per questo che sono qui io... Non ho fatto danni!" Sospirò, si passò una mano tra i capelli e sospirò nuovamente. "Siamo qui per London…"
"Ha sempre avuto problemi con oggetti affilati?" Guardò London e Wako che nel frattempo erano tornati a giocare assieme.
"Mmh, no... Da quando ha imparato ad usare la magia solo. Tra l'altro ha fatto tutto da sola e la cosa mi stupisce molto." Sospirò. "Comunque no, lei sarebbe la bambina della profezia... O almeno così la pensano gli anziani!"
Night alzò un sopracciglio accennando un sorriso. Wako aveva scelto un'ottima amica. "Quindi meglio tenerla lontana dagli anziani."
"Meglio tenerla lontana da tutti, altro che..." Sospirò guardando London. "È davvero brava con la magia, ma è altrettanto pericolosa e violenta quando si arrabbia!"
I due interruppero il dialogo per guardare Wako e London giocare assieme. Sembravano andare molto d’accordo e la cosa non sembrava nemmeno pericolosa.
"Non è un po grande per giocare con le bambine?" Chiese Alison alzando un sopracciglio. "London ha effettivamente 11 anni..."
"È... Particolare Wako." Sospirò.
"È pericoloso?" Chiese quasi distrattamente.
"Può capitare... A volte di proposito, altre no."
"Ora si che mi vien voglia di lasciarlo in compagnia di London..." Commentò con una smorfia.
"Mi sembra che anche lei sia pericolosa..." Night alzò un sopracciglio. Non gli era molto simpatica quell'elfa.
"Appunto... " Lo guardò e sbuffò appena tirando fuori un libro particolarmente antico che Night poté riconoscere come libro sui demoni, uno molto raro. "Io torno a leggere... Tanto mi pare evidente che separarli prima di cena non sia una buona idea!"
"Ottima lettura." Night cercò di leggere il titolo. Probabilmente lo conosceva e con altrettanta probabilità lo aveva già letto, ma voleva esserne certo.
"Indubbiamente, essendo una copia unica... I vantaggi di aver più di mille anni!" Sorrise appena. London e Wako, mentre giocavano con la neve, si erano messi a chiacchierare. Wako aveva spiegato che nei piani di Night c’era il trasferirsi a Londra da li a qualche anno e aveva promesso alla sua nuova amica che l’avrebbero portata con loro, visto che le stava molto simpatica e che anche Night l’avrebbe senza dubbio trovata simpatica. London decise così di andare a fare la conoscenza dell’elfo più vecchio e andò a salutarlo.
"Mi piacerebbe studiarlo." Ammise Night guardando il libro di Alison. Sarebbe stato stupido comportarsi in modo ostile, se Wako e London avessero voluto continuare a vedersi. Si girò poi verso London "Ciao."
London lo guardò "Vuoi anche tu essere mio amico? "
Night fu preso alla sprovvista dalla domanda. Guardò Wako, poi tornò a guardare London. "Certo." Accennò un sorriso.
London sorrise. "E mi portate davvero a Londra?"
"Direi di no..." Rispose Alison in lontananza.
"Magari non ora." Night le accarezzò i capelli. "Aspetteremo che tu sia un po' più grande." In realtà sperava che tra Wako e London finisse in fretta, così da poter andare a Londra senza doversi portare dietro un altro bambino, con balie appresso.
La sera calò in fretta e presto a London venne fame, così tornò a casa con Alison. Prima di uscire dal parco si scambiò con Wako la promessa che si sarebbero rivisti per giocare in quello stesso parco. Era bastato davvero poco a quei due per creare un legame che sarebbe diventato molto profondo, ma in fin dei conti erano entrambi molto soli e forse era stato proprio questo a unirli così tanto, così tanto da non volersi più perdere. Per quanto Night e Alison sperassero che l'amicizia tra London e Wako fosse solo una cosa passeggera, così non fu. Continuarono a vedersi per anni e Night iniziò ad apprezzare quella bambolina rosa. Spesso per vederla sorridere le portava dei dolci, quella ragazzina amava in modo impressionante i dolci! Non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma si era affezionato molto a lei e gli sarebbe spiaciuto davvero molto doverla lasciare.
Wako dal canto suo era contento di vedere che anche a Night piacesse la sua amica, magari l'avrebbero portata davvero con loro a Londra!
Anche Alison alla fine si arrese all'idea che London e Wako fossero diventati amici, grazie ad Emily che aveva apprezzato particolarmente la compagnia di altri elfi per London.

London, finite le medie, aveva iniziato ad insistere sul non voler più andare a scuola con gli umani. Gli incidenti erano smessi, ma lei continuava a non sentirsi a suo agio e spesso si trovò a tagliare per andare da Wako e Night. Ormai London aveva quasi 15 anni e i suoi poteri, pur non studiando, stavano crescendo in maniera preoccupante. Era diventata molto brava nel creare armi e a spostarsi con la magia, anche se era anche meno incline alla rabbia.
Un pomeriggio di fine estate i due elfi andarono a trovare London a casa, portando una torta fatta con anche l’aiuto di Waru. Night voleva proporre ad Alison ed Emily una soluzione per far continuare a studiare London in sicurezza e la torta sarebbe servita per tenere distratta la ragazza. Fu Emily ad andare ad aprire quando Night e Wako suonarono quel pomeriggio.
"Dov'è London?" Chiese Wako.
Emily li guardò e accennò un sorriso facendoli entrare. "È in camera. London!" La chiamò andando poi a spostare l'uomo sul divano. Per l'ennesima volta era arrivato il momento di cambiarlo, ma Alison non aveva ancora trovato il prossimo 'marito' da cui andare ad abitare.
London arrivò in salotto. Aveva probabilmente della tinta in testa, e Alison confermò la teoria arrivandole dietro con ciotola e pennello.
"Ciao!" sorrise la ragazza guardando Night e Wako.
Night lasciò la torta a Wako, che la portò a London "L'abbiamo fatta io e Waru! E Night ci ha aiutati!"
London sorrise. "Bello!" Guardò Wako e poi il tavolo. "Alison finisce con i capelli e poi la mangiamo!"
"Possiamo parlare un po' noi due?" Chiese il Night ad Emily.
Annuì. "Sì, certo!" Era un po' stupita perché di solito era Alison quella con cui si andava a parlare.
"Vedi, ho scoperto che a Londra c'è una scuola per razze magiche." Le spiegò Night. "Magari li non taglia da scuola. E io e Wako andremmo con lei, tanto era già nei piani spostarsi a Londra."
"Non pensi sarebbe pericoloso farla stare con altre creature magiche? Se qualcuno la riconoscesse..." Emily sospirò.
Alison lasciò ciotola e pennello a Wako. "Divertiti!" Andò poi verso Night ad ascoltare.
"Ci saremo io e Wako a proteggerla." La rassicurò.
"L'abbiamo promesso a sua madre però noi..." Emily guardò Alison, che però sembrava particolarmente infastidita per non essere stata interpellata.
"Venite anche voi." Night guardò Alison, poi le rispiegò il piano.
Alison e Emily si guardarono "Siamo un po' grandicelle per la scuola... Ma di certo tra poco dovremmo spostarci." Mentre parlava, Alison guardò il cadavere che Emily aveva messo in un angolo. "Potremmo andare in Inghilterra..."
"Anche se è lì che ci hanno beccate l'ultima volta..." Sospirò Emily. “Io sono facilmente riconoscibile..."
"Potreste trovare una casa nei pressi della scuola, così se dovessimo avere bisogno siete subito li.”
Alison sembrò pensierosa e guardò Emily.
"Ok, va bene. Possiamo provare!" Sospirò la rossa. "London ha due sorelle, sarebbe l'occasione buona per ritrovarle." Abbassò un po' la voce per non farsi sentire dall'interessata.
"Sono a Londra?" Chiese Night.
"Sicuramente una sì. È rimasta con il padre. Erano un sacco ricchi, tipo nobili!" Commentò Alison sempre a bassa voce per non farsi sentire.
"L'altra è dispersa. Dopo l'incendio non sappiamo che fine abbia fatto..." Sospirò Emily.
Anche Wako e London avevano iniziato a parlare del trasferimento a Londra e della scuola.
"Spero ti facciano venire a Londra con noi." Mormorò Wako. "Non voglio stare senza di te."
London gli sorrise. “Staremo assieme!" Gli prese la mano sorridendo.
Dopo qualche minuto passato a riflettere, valutando i pro e contro della cosa e tutti i possibili pericoli, Alison sospirò. "London, andiamo a Londra con loro!" Annunciò ad alta voce.
"Fa ridere affiancare il suo nome a quello della città..." Commentò Emily.
London sorrise felice e abbracciò Wako stringendolo un po’ a se, il quale per festeggiare fece apparire dei palloncini con le ombre.
Alison sospirò e poi accennò un sorriso facendo comparire il famoso libro raro e lo passò a Night. "Tieni, te lo regalo. Però te in cambio ti prenderai cura per bene della mia bambina!" Lo guardò negli occhi tirandosi indietro la frangia.
Night guardò Alison particolarmente stupito. "Sei... Sicura?" Guardò il libro. Era vero, continuava a desiderare studiarlo, ma con gli anni aveva smesso di chiederlo e non si sarebbe mai aspettato che l'elfa addirittura glie lo regalasse.
"Io l'ho letto più volte... Tra l'altro, essendo una scuola, magari potremmo tenere noi Waru. Non stiamo lontane e così non dovrebbe stare solo durante tutte le lezioni!" Lo guardò.
Night per la prima volta accennò un sorriso ad Alison. "Grazie. Non sei poi così male."
"So che non ti sono mai piaciuta, ma London vi vuole bene…” Gli sorrise. "Spero che vi prenderete cura di lei!"
"Terrò al sicuro London." disse serio.
Alison sorrise "E io mi occuperò di Waru... Tanto siamo simili!"
London scese dalla sedia e andò in cucina da Night. "Te cosa farai a scuola?" Chiese curiosa. Wako le aveva detto che Night avrebbe fatto qualcosa di strano, ma non era riuscito a spiegarle cosa.
Night fece sedere London in braccio. "Credo insegnerò demonologia."
"Visto, una cosa strana." Annuì Wako.
London giocherellò un po' con i lunghi capelli neri di Night. "Quindi ti dovrò chiamare professore?" Lo guardò negli occhi.
Night accennò una risata. "Solo se seguirai il mio corso." Al contrario di quanto ci si potesse aspettare dal loro primo incontro, Night era diventato molto dolce con la ragazzina.
Alison li guardò e prese la mano ad Emily stringendogliela un po'. Le faceva effetto l'idea di perdere la sua bambina. Era sempre stata con lei, ma non poteva mica tenerla per sempre attaccata a sé. Emily cercò di rassicurare un po' Alison dandole qualche pacca sulle spalle. A lei in realtà faceva piacere che London avesse trovato degli amici.
"Però London, a scuola non fare casini!" Si raccomandò Alison. "E niente fidanzati!"
"Concordo sul niente casini" Annuì Night accarezzando il viso della ragazza."Sui fidanzati... Prima o poi dovrai trovarne uno!"
"Non piaccio ai ragazzi!" Commentò London.
"Va bene così, fino a che non sei grande!" Annuì Alison.
"Ci sarà qualcuno a cui piacerai, stai tranquilla." Le sorrise dolcemente Night.
"Davvero?" Lo guardò negli occhi.
"Quando sarai grande!" Annuì Alison.
Night annuì. "Quando sarai grande."

Per quanto nessuno degli ‘adulti responsabili’ al loro primo incontro si sarebbe mai aspettato che sarebbero andati tutti e sei a Londra assieme, ora stava diventando realtà. Presto London, Wako e Night sarebbero stati assieme in una fantomatica scuola a Londra per razze magiche. Presto London e Wako avrebbero avuto la possibilità di farsi nuove amicizie, ma forse sarebbe stato meglio mantenere questo strambo trio, senza ulteriori nuove aggiunte. In fin dei conti non erano elementi normali e avevano trovato un precario equilibrio che gli permetteva di apparire quasi normali al mondo.


Note: Salve a tutti, la conclusione di questa prima raccolta si fa sempre più vicina e ormai avete incontrato tutte le razze principali del nostro mondo e quasi tutti i protagonisti principali. Il capitolo presenta un personaggio e una razza molto particolari, che speriamo siano risultati interessanti, sulle cui reali abilità ci sarà ancora molto da scoprire.
Speriamo vi sia piaciuto e alla prossima!

P.S. Il capitolo, pur essendo stato scritto a quattro mani, è stato rivisto e corretto solo da una di noi due, quindi la presenza di eventuali errori risulta essere più probabile che negli altri capitoli. Se notate qualcosa che non funziona, qualsiasi cosa, commentate pure così provvederemo a correggere!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Cxerina