Caro Sirius,
ti penso ancora, mi manchi e per questi ti scrivo. A volte mi tornano in mente i bei momenti passati insieme e mi sento un vigliacco per averti lasciato andare via e per non averti dato il mio sostegno.
Ti ho sempre ammirato per la forza e il coraggio con cui sostenevi le tue battaglie, anche quando avevi tutti contro non hai mai ceduto. Non sai quanto mi assalgono i sensi di colpa per il fatto che non sia riuscito a capire che la via da te scelta era quella più giusta. Non ti ho mai dato retta quando avrei dovuto e mi sono lasciato corrompere dalle circostanze perché la via più facile mi sembrava quella da seguire, solo ora capisco quanto ero in torto.
Quando te ne sei andato mi sono sentito tradito e abbandonato, quel tuo gesto mi ha fatto cadere addosso delle responsabilità che non mi sentivo pronto a sostenere perché non avevo mai pensato di doverlo fare fintato che c’eri tu.
Nell’ultimo periodo il nostro rapporto era sempre più difficile, tra liti e silenzi, ti sentivo sempre più distante e quando tutto si ruppe, forse un po’ me lo aspettavo, ma fu comunque dura. La persona forte e coraggiosa che conoscevo mi aveva deluso.
Ricordo la rabbia che provai, ero amareggiato. Decisi di dare una svolta alla mia vita: avrei fatto tutto pur di essere accettato da quelle persone che tu rifiutasti, perché di idee chiuse e troppo lontane dalle tue. Tutta questa rabbia mi portò alla decisione peggiore della mia vita: dedicarmi alla causa sbagliata, quella della purezza di sangue. Esattamente il contrario di ciò che facesti tu, tanto da trovarci a combattere su fronti opposti.
Ora voglio rimediare alle mie azioni e riscattare il mio nome. Non voglio che persone innocenti paghino, di nuovo, per le mie scelte, non cerco riconoscenza o perdono, voglio solo tentare di compensare il male che ho fatto.
Scrivo tutto in questa lettera perché probabilmente non riuscirò mai a dirtelo di persona, sto per compiere un viaggio che credo mi costerà la vita. Ho scoperto il punto debole del Signore Oscuro, ma non so di chi posso fidarmi, lo dico solo a te perché so che non mi deluderai sta volta. Ora sono solo, non ho la comprensione di nessuno.
Cercherò di indebolire il Signore Oscuro più che posso in modo che, quando sarà il momento, potrà essere sconfitto poiché nuovamente mortale. Non posso spiegarti tutto il mio piano per lettera perché sarebbe rischioso nel caso in cui fosse intercettata.
Fidati di me, perché so che infondo anche tu mi vuoi ancora bene, come te ne voglio io nonostante tutto. Questa, dunque, è una lettera d’addio, ma non voglio che sia una lettera triste perché so che un giorno ci rincontreremo in un mondo migliore di questo, in cui potremo ricostruire assieme quello che si è distrutto, che noi abbiamo distrutto. E a quel punto allora...





Questa lettera non fu mai finita e mai arrivò al destinatario.