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Autore: Spensieratezza    08/04/2017    1 recensioni
Questa storia è per chi crede nel karma, nelle vite passate e nelle anime gemelle. Non ha una trama, non succede niente di sconvolgente, è semplicemente una storia d'amore. Questa storia è per gli outsiders, per quelle persone che si sono sempre sentite fuori dal mondo, estraniate dal mondo e incapaci di entrare in sintonia con gli altri, ma che in cuor loro non smettono di sperare di incontrare l'anima gemella, la sola che le amerà per come davvero sono, l'unica persona che non chiederà loro di cambiare
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Zaffiro.
 


Quando conobbi Sabrina, ci volle molto, prima che riuscisse a confidarsi con me…

Mi guardava di sbieco, di nascosto, ma non in maniera insistente, mi guardava in modo quasi timido, ma curioso.

Le sue occhiate mi infiammavano..

Ero sorpreso. Come poteva, una ragazza del genere, una ragazza capace di farti infiammare solo guardandoti, senza dire nulla, essere ancora single?

Mi accorsi poi dopo tempo, che gli altri non vedevano Sabrina come la vedevo io.

Sabrina era un outsider.
 
 
Un outsider è una persona che sta fuori.

Una persona che è parte del mondo, ma al contempo ne è fuori, è un estraneo nel nostro mondo e nel modo di pensare, fuori dalle regole, fuori dalle abitudini.

Gli outsider vengono spesso riconosciuti e se non sono loro a isolarsi dagli altri perché si sentono troppo sbagliati, ci pensano gli altri a farlo.

È difficile comunicare con un Outsider.

Si ha sempre paura di dire la cosa sbagliata e che potrebbe ferirlo e spesso si incappa proprio in questo errore. Non importa quanto tu cerchi di non farlo, sembra una predisposizione genetica. L’anima dell’outsider non è predisposta geneticamente per entrare in sintonia con gli altri.

È quasi impossibile amare un outsider e farlo sentire amato. È come se si portasse una maledizione addosso.
 
 
Forse anche io sono un po’ un outsider, o quasi. So solo che non avevo dovuto sforzarmi per capire l’anima di Sabrina..e quando lei finalmente riuscì ad aprirsi un po’ con me e a raccontarmi anche di tutte le volte in cui le sue relazioni erano state fallimentari, le dissi sinceramente:

“Tu meriti qualcuno che ti dica che non riesce ad immaginare un mondo senza di te.”
 
Lei mi guardò con l’aria di chi aveva sognato per una vita di sentirsi dire parole del genere, ma non era mai successo.

Forse si ricordava di averlo preteso e magari i suoi amici le avevano detto che pretendeva troppo dagli altri.

Forse se lo era sentito dire così spesso da auto convincersi che era così.

Ma per nessuno dovrebbe essere così.
 
 
 
 
*

Sabrina cominciò anche a raccontarmi dei suoi amori. Erano tutti amori platonici. Mi raccontò anche del grande amore della sua vita, un amore ai tempi della scuola.  Lui non lo ha mai saputo. Ciò non gli impedì comunque di deluderla continuamente e ripetutamente. Sabrina non seppe mai se segretamente la ricambiava o no, perché il ragazzo alternava sorrisi a strane occhiate dubbiose, fino a quando cominciò a fare fatica a salutarla, quando la incontrava talvolta, dopo anni, al di fuori dalla scuola. Una grande amicizia che finì nell’indifferenza totale.
 
“Quando qualcuno che ami, si comporta in questo modo, è difficile da sopportare.” Le dissi.

Sabrina mi sorrise e capì che lei mi era grata, perché io a differenza di molti, non le stavo criticando il suo aver permesso a molti di approfittare della sua bontà, ma anzi, le dicevo di capire la sua infelicità, perché sì, quando qualcuno che ami, si comporta così, è davvero difficile da sopportare.
 
 
 
 
 
 
*

Cominciai ad aver bisogno di Sabrina come dell’aria che respiravo. Lei sembrava abituata al fatto che nessuno avesse mai bisogno di lei, perché tutti la trovavano pesante, infelice, scomoda, noiosa, scorbutica…

Ma io invece ero affascinato dalla sua profondità, dalla sua malinconia, dalla sua intelligenza, dalla sua mente, dalla sua dolcezza e dai suoi sorrisi.

Un giorno riuscìì a convincerla a bere qualcosa in un pub. Lei non usciva mai con nessuno e questo mi fece sperare che almeno un po’ potevo magari piacerle.
 
Eravamo in un pub, seduti ad un tavolino e io non ce la feci più.

Le toccai entrambe le mani, come un patetico innamorato dell’800.

Lei sembrò arrossire e mi guardò.

Ma non ritirò le mani.

“Scusami. Ti ho imbarazzato?”

“No..no..” disse lei.

Era una pessima bugiarda.
 
 
 
 
 
*

Non riuscivo a dirle che ero innamorato di lei. Sapevo che forse lei pensava che ero un’altra delusione, come tutti gli amori di cui lei si era infatuata e che l’avevano poi respinta.

Non volevo essere uno dei tanti, ma stavo anche io cominciando a pensare a me, come a un outsider.

Fuori dal mondo. Quasi un numero primo.

Possono due numeri primi avvicinarsi e amarsi? Mi chiedevo.
 
Dovevo partire per dei viaggi e mi venne il ghiribizzo di scrivere a Sabrina delle lettere. Era stata lei a dirmi che facevo questo con i suoi migliori amici, che a stento ora sentiva.

Non me la presi. Anzi, mi sentivo lusingato. Pensavo che così avevo lo stesso l’esclusiva. Se ci fossimo fidanzati un giorno, avrei ricordato sempre le lettere come l’inizio del nostro innamoramento. L'unico a cui aveva scritta una lettera, che era poi diventato il suo fidanzato..non un amico.
 
In realtà però poi, mi resi conto che avremmo anche potuto non metterci insieme mai, ma questo momento sarebbe restato per sempre NOSTRO.

Amavo Sabrina, in questo momento, mentre le scrivevo, questo momento era pura emozione, era anche più del desiderio, dell’amore carnale. Scrivere a lei ora, era pura emozione e poesia.
 
“Amica mia, quanto costa una bugia. Un dolore che dividiamo in due, tra noi.”

Era un pezzo della canzone del mitico Celentano.
 
Sapevo che avrebbe colpito al cuore, all’anima, di Sabrina.Sapevo che avrebbe colto la profondità in questa frase e che l’avrebbe emozionata, ma avrebbe avuto paura di domandare, di chiedere cosa fosse.

Mi sentivo come uno di quei ragazzi che andavano in guerra e scrivevano lettere alla loro donna.

Alla loro innamorata.

Ti amo, Sabrina.

Aspettami.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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