Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Yuuki_Alison    09/04/2017    0 recensioni
Cosa succederebbe se per caso incontraste un angelo appena caduto dal cielo? E se costui è in fuga dall'armata celeste, avreste il coraggio di portarlo a casa con voi?
Un casino dopo l'altro s'intreccerà in un'atmosfera di amore, di intrighi e di sorprese inaspettate.
Nuovi incontri faranno sì che la vita dei protagonisti venga complicata notevolmente.
Dal testo:
"Un ragazzo dal viso gentile e dalla corporatura esile, giaceva sulla sabbia umida mentre le onde bagnavano quelle piume così candide e pure da emettere quasi luce. Tremante e sbiancata in volto, la ragazza si avvicinò e guardandolo meglio si accorse delle ferite presenti sul suo viso. Si chinò su di lui e, preoccupata, lo scosse leggermente con la mano."
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.





Una caduta verso l'oblio che determinò la nascita vera e propria del suo essere demone. Lunghe lingue di fuoco minacciarono di tormentarlo e ustionarlo mentre il suo sguardo era rivolto a quella coltre di spuntoni chiamata pavimento. 
Lo schianto verso una di quelle stalagmiti era imminente ma la ferrea presa di Baphomet lo riscosse da quel terrore che lo aveva invaso precedentemente. 
Atterrarono delicatamente su quei pochi spazi liberi e il caduto avvertì una pesantezza sul cuore. Quell'aria era satura di disperazione e rabbia. 
Demoni dalle fattezze animali, mostri puniti per aver scelto di stare con il male e gli interi gironi che si aprirono di fronte ai suoi occhi increduli con maestria. Appena fu notata la presenza di un nuovo arrivato, ci fu un esultanza che si perpetuò da demone a demone. 

No, lui non era come loro...

I peccati che aveva commesso non avevano nulla a che fare con quelli degli altri. Lui non era un mostro, lui non apparteneva a quel posto. Eppure, si trovava lì, catturato dalla capra nera. 
Camminò in quel sentiero roccioso e spigoloso, il braccio di Baphomet a guidarlo verso il basso, sempre di più, girone per girone, finché non arrivarono alla fine di un corridoio. Una porta maestosa si aprì lentamente e li accolse, spezzando il fiato al caduto che restò ammaliato da quella visione. Un'enorme sala mostrava la sua bellezza; era indescrivibilmente lussuosa tanto da non essere degna di essere vista da cento nobili umani messi insieme. 
A un tratto, da una poltroncina, si elevò la lunga e fine figura di quel che doveva essere l'imperatore. 
Lunghi capelli setosi e corvini, raccolti in una coda bassa, ricadevano sulla schiena mentre alcuni ciuffi incorniciavano il viso a regola d'arte. Lo sguardo di ghiaccio rendeva l'idea di due acquamarina incastonate sulla pelle diafana, gli stessi occhi felini che stavano scrutando il caduto; non era la prima volta che accadeva...
Si mosse con grazia verso loro due, un lungo mantello nero a ricadere sul pavimento, lasciando così un breve strascico. 

<< Vostra maestà, ho rintracciato questo caduto al di fuori dell'inferno. >> disse la capra nera, inchinandosi. 

<< Ottimo lavoro, congedati adesso. >> si pronunciò Lucifer prima che Baphomet uscì dalla sala. 

<< Lucifer... è passato così tanto tempo dall'ultima volta che ti vidi... >> disse con tono quasi malinconico, Azhiel.

<< Mi ricordo di te, eri un bambino gentile che stava spesso con il suo fratellone. Eppure, anche se eri così socievole, non ti sei mai avvicinato a me. Provavi timore, Azhiel? >> chiese, accennando un sorriso.

<< Io... ecco... >> il caduto si bloccò, arrossendo vistosamente e abbassando di poco lo sguardo. << Eri considerato il più luminoso e il più saggio.. la tua luce metteva timore a chiunque la guardasse. >> continuò, mordendosi di poco il labbro.

A un tratto, posò una mano sulla guancia paffuta di Azhiel e con gli artigli neri accarezzò i ciuffi sottili che ricadevano sul volto. 

<< Perciò era questo il motivo ... sai, non sono così terribile come mi dipingono. Provo solo un odio incondizionato verso Michael, gli angeli e verso quegli stupidi umani. Hanno il coraggio di incolparmi dopo che hanno commesso omicidi e stragi. Possono fare ciò che vogliono con il loro libero arbitrio, eppure, io sono sempre il colpevole. >> affermò sbuffando e roteando gli occhi. 

<< Comunque in questo posto non hai nulla da temere. Puoi far ciò che vuoi, quando vuoi e perché vuoi. Inoltre siamo una grande famiglia e nessuno ti punirà per qualcosa. Siamo molto meglio dei pennuti che si trovano in cielo. >> ammise con un ghigno. 

Il caduto non poté far altro che ridacchiare per ciò che aveva detto, pensava sarebbe successo qualcosa di catastrofico, eppure era lì a ridere con l'imperatore dell'inferno. 





Nel frattempo, non appena la voragine si richiuse, i quattro si guardarono negli occhi per un lungo istante. Nessuno poteva credere a ciò che era appena successo, neanche il mascherato l'avrebbe mai immaginato. Sembrava che il buio fosse calato sulle loro anime, era una sensazione orribile. 

<< Te ne rendi conto di cosa hai appena combinato, maledetto? >> chiese il mascherato a Seheiah.

<< Io lo stavo salvando dalle tue grinfie! Non te ne rendi conto di come l'avevi soggiogato? Strega! >> replicò urlando. 

<< Oh, stai usando il termine in modo offensivo? Devo forse farti vedere di cosa è capace la strega? Eh?! >> chiese in tono minaccioso. 

<< Ma sta zitto se non vuoi essere bruciato dall'acqua santa! Senza nome che non sei altro! >> digrignò i denti.

<< Adesso basta! Tutti e due avete le vostre colpe! Litigare però non risolverà il problema, mettetevelo bene in testa. Dobbiamo collaborare. >> intervenne Bluette. 

<< Io non ci collaboro con quello lì. >> dissero entrambi, voltandosi dalla parte opposta e incrociando le braccia. 

<< Masked, almeno dicci il tuo nome... >> continuò Raguel. 

<< No, perderei il mio fascino. >> ammise con narcisismo.

<< Vuoi vedere come ti faccio perdere il fascino cambiandoti i connotati? >> chiese Seheiah, sorridendo.

Il mascherato lo guardò male e lo stesso sguardo fu ricambiato da Seheiah. In una manciata di secondi, si fiondarono l'uno sull'altro e iniziarono a darsele di santa ragione. 

<< Basta! >> tuonò Raguel prima di lanciare loro una sfera di energia che li scaraventò su degli alberi. 

Bluette lo guardò attonita e Raguel voltò il viso dall'altra parte, lo sguardo indispettito. Era forte, anche molto forte e proprio per questa forza spesso non riusciva a controllarsi in battaglia. Dopo l'incidente che rischiò quasi di accecarlo, si ritirò un po' da quel mondo ma il richiamo fu fin troppo forte. Lo sentiva pulsare dentro le vene. 
Quando i due si ripresero, camminarono barcollando verso di lui e lo guardarono male. 

<< Comunque, pensiamo a un piano... >> accennò il mascherato, massaggiandosi la testa.

<< Io avevo pensato di intrufolarci nell'inferno per recuperarlo... magari potremmo confonderci con gli altri demoni tramite la magia e potremmo rapirlo... >> suggerì Bluette. 

<< Io non posso accedervi, riconoscerebbero la mia aurea in brevissimo tempo. >> rispose Seheiah.

<< Io avrei una soluzione, che ne dici se ti strappo le ali così poi puoi entrare liberamente? >> chiese sorridendo, il mascherato.

All'ennesimo sbuffo di Seheiah, Bluette scosse la testa.

<< Ascoltatemi, ci organizzeremo domani con le idee più chiare! >> tuonò la ragazza.





Era ormai notte fonda quando Ginevra dormiva beatamente tra le calde coperte. Seheiah, in forma gatto, salì sul letto e si appollaiò su uno spazio libero. Si era fatto scappare la possibilità di riportare il fratello dall'umana e questo lo rendeva molto triste. Un fallimento come fratello, ecco cosa era. 
Ginevra alzò la testa e si stropicciò gli occhi.

<< Seheiah? >> chiese ancora addormentata mentre si sedette sul letto.

Una luce circondò il gatto che ritornò in forma originale.

<< Ginevra... Azhiel è stato portato all'inferno. >> mormorò, abbassando lo sguardo.

La ragazza sgranò gli occhi ma stavolta la pressione fu troppa. Non poteva credere che il suo angelo era stato trascinato all'inferno, quest'ultimo luogo non poteva neanche immaginarlo. All'improvviso la vista le si annebbiò e svenne. 

<< Ginevra! Hey! >> urlò l'angelo cercando di farla riprendere a suon di scossoni. 





L'inferno per Azhiel non era poi così male, sembrava accogliente, tutti sembravano calorosi, peccatori ma calorosi. Fece un po' di fatica a riconoscere tutti al primo colpo, ma in essi ritrovò quei vecchi compagni con cui un tempo camminava nell'enorme prato. La camera che Lucifer gli affidò era molto accogliente e dopo tanto tempo, poteva addormentarsi senza il timore di risvegliarsi con degli aghi a prelevargli del sangue. Dopo che sentì qualcuno bussare, andò ad aprire; Lucifer sostava sulla soglia con una boccettina dal colore rosso in mano. 

<< Entra pure... >> disse Azhiel, accennando un sorriso.

L'imperatore si sedette su una poltroncina e accavallò le gambe, posando la boccettina sul piccolo tavolino da tè. 

<< Sai cos'è questa, Azhiel? >> chiese. 

<< Sembrerebbe un'anima... >> rispose poco convinto.

<< Lo è. Ho esaminato le tue circostanze con il mascherato e devo dirti che non ne hai mai assunta una. Quello era un liquido viscoso capace di assoggettarti allo stregone e, grazie alla magia, aveva lo stesso aspetto di un'anima. Ecco, prova questa invece. E' vera. >> accennò un sorriso, passandogli con un polpastrello la boccetta.

Azhiel la prese in mano e, dopo aver tolto il coperchio, la posò sulle labbra. Non voleva riprovare quelle stesse sensazioni orribili ma lo sguardo che aveva davanti a sé, gli infondeva sicurezza. Mandò tutto giù in un sorso mentre non smise neanche per un secondo di incrociare quegli occhi. Nessun bruciore questa volta, solo una melodia capace di attraversare tutti i sensi e di mandarlo in estasi. Lasciò scivolare la boccettina sul pavimento e lo guardò stupefatto. 

<< Deliziosa, vero? Ricorda, più le anime sono pure, più sono decisamente di ottima qualità. >> suggerì l'imperatore, sogghignando. 

<< Posso chiedere... perché tutta questa gentilezza? Pensavo che sarei stato torturato fino alla fine dei tempi. >> chiese ingenuamente.
<< Chiunque si metta contro i pennuti, automaticamente diventa il benvenuto. E poi al momento della caduta non ti sei schierato da nessuna parte, non potevi, eri un bambino. Hai comunque fatto la scelta giusta adesso, ti abituerai in fretta. >> rispose con gentilezza.
<< Lì fuori però ci sono persone che mi staranno cercando... presto o tardi sono certo che verranno qui. >> accennò, lo sguardo un po' preoccupato.

<< Lo so, l'ho visto. Ma non preoccuparti, non li fermerò. >> rivelò l'imperatore.

<< Li hai visti?! >> chiese sobbalzando sulla poltroncina. 

<< Ovviamente. Sono l'unico in grado di poter prevedere il futuro. Trasmetto una millesima parte anche ad alcuni umani prescelti in modo da illuminare le loro povere menti. >> rispose, posando il mento sopra il palmo della mano.

<< Ma non farai loro del male, vero? >> si preoccupò.

<< No, certo che no. >> chiarì, accennando un ghigno.

Azhiel si mordicchiò il labbro. Davvero stavano venendo a prenderlo?





All'alba dell'indomani, i quattro concordarono un incontro in quel casolare. Mai avrebbero pensato di collaborare; due stregoni, un'umana e un angelo. Un quartetto non all'ordine del giorno.

<< Questa sera ci recheremo nello stesso posto e pronuncerò la formula per aprire un varco. Prima, però, dovremo tutti "travestirci" da demoni. Sia ben chiaro, chi non vuole partecipare può tirarsi indietro. Io e Seheiah andremo di sicuro. >> affermò il mascherato. 

<< Io ci sarò, voglio salvarlo. >> annuì Raguel.

<< Anche io ci sarò, seppur non si sia comportato proprio bene, mi sono affezionata a lui. >> confermò Bluette.

<< Allora ci vedremo questa notte. Mi raccomando, siate puntuali. >> continuò Seheiah.

La notte arrivò in un baleno e, sotto la ancora visibile luce lunare, i quattro si radurarono in quel posto. Si posizionarono in maniera quasi geometrica e ognuno di loro sollevò la boccetta colma di sangue in aria. Il mascherato si levò la maschera e la lasciò cadere al suolo con un tonfo secco. 

<< Se proprio volete sapere il mio nome, è Amos. Adesso, versate il sangue a terra. >> pronunciò con tono freddo, lo stregone. 

Tutti lasciarono cadere il contenuto sul freddo terreno che in breve tempo formò un cerchio maledetto con numerose circonferenze all'interno. Prima che potesse aprire la voragine, passò un bicchiere in legno a ognuno di loro.

<< Grazie a questo, i demoni ci vedranno simili a loro e perciò non sospetteranno nulla. Bevete tutto d'un fiato. >> ordinò prima che tutti obbedirono. 

<< Brucia un po'... >> si lamentò Seheiah.

<< Vedrai come brucerà quando saremo lì sotto. >> rispose quasi allegramente, Amos.

Prese dal terreno il grimorio e lo aprì. Iniziò a leggere delle formule ad una velocità quasi inumana mentre i suoi occhi divennero fluorescenti. Dal terreno, iniziarono a formarsi dei dislivelli e in breve tempo la struttura crollò, creando una voragine. 

<< Cercate di non attirare l'attenzione. Sono serio questa volta. >> raccomandò prima di lanciarsi nel vuoto.

Un po' confusi, anche gli altri lo seguirono e a stento riuscirono a trattenere le urla. Dopotutto, anche loro erano diretti verso quella coltre di spuntoni. Quando furono a pochi metri da terra, furono bloccati da uno scudo invisibile creato da Amos che li protesse dalla rovinosa caduta. Anche per lo stregone era la prima volta, ma sapeva perfettamente che dovevano superare tutti i gironi per poter arrivare dall'imperatore, dove probabilmente risiedeva anche Azhiel. Camminarono per un tragitto che sembrò non finire mai e per fortuna, grazie alla magia di Amos, non furono notati. Arrivarono di fronte a una porta maestosa, troppo bella per appartenere a un qualunque demone e perciò si resero conto che al di là, vi si trovava Lucifero. 
In effetti era vero; dopo aver rivelato il futuro ad Azhiel, si recarono entrambi nella sala per attendere i quattro.
Amos bussò e la porta si aprì sotto gli occhi increduli e stupefatti di tutti, non avevano mai visto qualcosa di così sensazionale. Appena vi entrarono, cercarono di apparire normali, come se avessero visto quella lussuosità già tante altre volte. 
Lucifer e Azhiel erano lì ad aspettarli, gli occhi di quest'ultimo si colmarono di gioia quando vide il fratello maggiore. 

<< Seheiah! Masked! Non preoccupatevi, sa già tutto... non vi farà del male, me l'ha promesso. >> affermò contento, zampettando dai quattro.

<< Gliel'hai rivelato? A questo traditore?! >> chiese quasi scioccato, Seheiah.

<< Lui può leggere il futuro... lui me l'ha detto! >>

La pozione non poteva avere effetto in quel luogo.

<< Sei uno stregone molto forte, Amos. Mi costa ammetterlo. Però, c'è qualcosa che mi costa ancor di più ammettere ed è la seguente: Azhiel resterà qui con me. >> sorrise.

<< Azhiel se ne verrà con me! C'è una persona che lo aspetta. >> affermò Seheiah con lo sguardo severo. 

<< Seheiah, Seheiah... sei un peccatore più efferato di Azhiel, eppure fai ancora parte dell'ordine celeste. Questa è un'ingiustizia, non credi? >> chiese Lucifer.

Lo sguardo di Azhiel divenne cupo e accigliato, notando nel tono di voce dell'imperatore, una vaga nota maligna.
A un tratto Lucifer comparve alle spalle dell'angelo e lo bloccò con un braccio sotto al collo e uno intorno all'addome. 

<< No! Fermati! Mi avevi promesso che non gli avresti fatto nulla! Ti prego! >> urlò il caduto, avvicinandosi solo di poco ai due perché Amos lo bloccò.

<< Potresti farti male. Sta qui. >> gli sussurrò.

<< Azhiel, ho messo fin da subito in chiaro i soggetti per cui provo odio: gli umani e gli angeli. E poi, come puoi sopportare questa enorme ingiustizia? Non hai un po' di orgoglio? >> chiese quasi retoricamente.

<< Ti scongiuro, almeno lui... mi è rimasto sempre vicino... >> implorò, accasciandosi a terra.

L'imperatore rise sonoramente.

<< Adesso sono io quello che ti rimarrà sempre vicino, in questa tua nuova casa. >> continuò prima di infondere in Seheiah una piccola luce nerastra che fece apparire le sue ali. 

<< Cosa stai- >> cercò di chiedere prima che venisse interrotto. 

Lucifer lo spinse a terra in ginocchio e gli afferrò le ali, così come Michael fece con il fratellino. Posò un piede sulla sua schiena e guardò Azhiel negli occhi. 

<< Sei pronto, Seheiah? >> chiese prima che un sorriso sadico s'impadronì del suo viso. 

Seheiah, si limitò a guardare Azhiel con lo sguardo colmo di terrore.




Angolino autrice: Al prossimo aggiornamento! :) 
   
 
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